Aletschhorn: un 4000 di un altro tipo
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Prima di intraprendere questo viaggio, perché solo così si può chiamare, le mie esperienze a quattromila metri sono sempre state paragonabili a quelle alle basse quote in termini di sforzo fisico complessivo. Questa volta, però, tutto è cambiato: ho avuto il mio primo assaggio della vastità dell'Oberland Bernese.
Prima di iniziare la descrizione vorrei fare una breve premessa sulla durata dell'escursione. Nel Oberland non è inusuale percorrere le vie normali di queste grandi montagne in tre giorni, ovvero uno in più dei canonici due. Questo potrebbe essere il caso del Alteschhorn, a noi è sembrato fattibile coprire quella distanza in due giorni, quindi ci abbiamo provato (non senza un enorme fatica da parte mia). Al contrario, tutti i gruppi che erano in capanna con noi quella sera avevano pianificato il percorso su tre giorni. Per rendere questa impresa fattibile ci siamo serviti della funivia Blatten-Belalp che opera fino alle 22:00, quindi molto flessibile per il rientro.
Per preparare la salita ci siamo serviti del rapporto CAS fruibile liberamente da tutti.
Giorno 1 - avvicinamento
Belalp (2095m) - Oberaletschhütte (2640m) [3h]
Sulla carta la capanna dell'Oberaletsch si trova a meno di 600 metri di dislivello da Belalp, ma subito dopo l'Hotel Belalp ci si rende conto che l'avvicinamento non è breve come sembra. Bisogna percorrere 10km con 1000 metri di dislivello positivo e 400m negativi (che domani pagheremo a caro prezzo). Il sentiero è molto ben fatto e mantenuto, con dei tratti suggestivi intagliati nella roccia.

Giorno 2 - ascesa
Oberaletschhütte (2640m) - p.3394 ghiacciaio [3h30min]
Sveglia alle 1:45, partenza alle 2:30. Tutto inizia con una discesa nel letto del ghiacciaio tramite delle scale metalliche. Iniziare una lunga salita con tanta discesa non è mai incoraggiante, ma il buio giocava a nostro favore. Abbiamo coperto molta distanza durante la notte senza renderci conto di essere ancora così lontani dalla nostra destinazione.
Arrivati ai piedi dell'Aletschhorn inizia la salita vera e propria. La prima parte del percorso è stato rinnovato nel 2022 (fonte: CAS), seguendo le indicazioni catarifrangenti si arriva tranquillamente sull'evidente dorsale che finisce al punto 3394m ai piedi del ghiacciaio.
p.3394 - p.3735 [1h]
Cambio di modalità. Ramponi, imbrago, casco e corda (e non solo) necessari per attraversare il ghiacciaio. Attualmente è presente ancora molta neve su questo versante quindi l'attraversamento del ghiacciaio è stato molto facile. Solo al rientro abbiamo notato l'apertura del crepaccio terminale. La neve attuale aiuta molto a risalire tramite una buona traccia sullo sperone SW al punto 3735m.

Sullo sperone finale
p.3735 - Aletschhorn (4194m) [1h30min]
Le impressioni che avevamo avuto dalla capanna erano vere. Siamo a 3800m e da qui possiamo vedere chiaramente che sullo sperone finale c'è ancora molta neve. Non si tratta di un'arrampicata su roccia come descritto dai rapporti ma è praticamente un alternarsi di canali e versanti di neve che coprono quasi in totale 400m di dislivello.
La prossima ora e mezza si rivelerà un supplizio per i miei polpacci, la pendenza è un filo maggiore a quella che mi ero immaginata. Per fortuna da 3900m sono presenti dei paletti sui quali ci si può assicurare. Arrivati in cima veniamo finalmente baciati dal sole, ma il vento alzatosi all'alba non accenna a diminuire. Due foto e una barretta e siamo pronti per la sfida più grande, la discesa.
Dalla vetta mi ha impressionato guardare verso nord. Vedevo Jungfrau, Mönch ed Eiger, ma dietro era presente una pianura infinita. La mia testa ci ha messo un attimo a processare questa informazione perché normalmente sono abituato a vedere distese di montagne verso nord, ma questo non è il caso del Oberland.

Discesa Aletschhorn - Belalp [8h]
Poco da dire sulla discesa, si segue lo stesso percorso della salita, solo che con la luce del giorno ci si chiede quale persona sana di mente abbia deciso di sua spontanea volontà di affrontare la discesa fino in valle in un solo giorno. Le mie gambe si sono chieste la stessa cosa e mi hanno maledetto in continuazione nelle otto ore di discesa successive.
Prima di iniziare la descrizione vorrei fare una breve premessa sulla durata dell'escursione. Nel Oberland non è inusuale percorrere le vie normali di queste grandi montagne in tre giorni, ovvero uno in più dei canonici due. Questo potrebbe essere il caso del Alteschhorn, a noi è sembrato fattibile coprire quella distanza in due giorni, quindi ci abbiamo provato (non senza un enorme fatica da parte mia). Al contrario, tutti i gruppi che erano in capanna con noi quella sera avevano pianificato il percorso su tre giorni. Per rendere questa impresa fattibile ci siamo serviti della funivia Blatten-Belalp che opera fino alle 22:00, quindi molto flessibile per il rientro.
Per preparare la salita ci siamo serviti del rapporto CAS fruibile liberamente da tutti.
Giorno 1 - avvicinamento
Belalp (2095m) - Oberaletschhütte (2640m) [3h]
Sulla carta la capanna dell'Oberaletsch si trova a meno di 600 metri di dislivello da Belalp, ma subito dopo l'Hotel Belalp ci si rende conto che l'avvicinamento non è breve come sembra. Bisogna percorrere 10km con 1000 metri di dislivello positivo e 400m negativi (che domani pagheremo a caro prezzo). Il sentiero è molto ben fatto e mantenuto, con dei tratti suggestivi intagliati nella roccia.

Giorno 2 - ascesa
Oberaletschhütte (2640m) - p.3394 ghiacciaio [3h30min]
Sveglia alle 1:45, partenza alle 2:30. Tutto inizia con una discesa nel letto del ghiacciaio tramite delle scale metalliche. Iniziare una lunga salita con tanta discesa non è mai incoraggiante, ma il buio giocava a nostro favore. Abbiamo coperto molta distanza durante la notte senza renderci conto di essere ancora così lontani dalla nostra destinazione.
Arrivati ai piedi dell'Aletschhorn inizia la salita vera e propria. La prima parte del percorso è stato rinnovato nel 2022 (fonte: CAS), seguendo le indicazioni catarifrangenti si arriva tranquillamente sull'evidente dorsale che finisce al punto 3394m ai piedi del ghiacciaio.
p.3394 - p.3735 [1h]
Cambio di modalità. Ramponi, imbrago, casco e corda (e non solo) necessari per attraversare il ghiacciaio. Attualmente è presente ancora molta neve su questo versante quindi l'attraversamento del ghiacciaio è stato molto facile. Solo al rientro abbiamo notato l'apertura del crepaccio terminale. La neve attuale aiuta molto a risalire tramite una buona traccia sullo sperone SW al punto 3735m.

Sullo sperone finale
p.3735 - Aletschhorn (4194m) [1h30min]
Le impressioni che avevamo avuto dalla capanna erano vere. Siamo a 3800m e da qui possiamo vedere chiaramente che sullo sperone finale c'è ancora molta neve. Non si tratta di un'arrampicata su roccia come descritto dai rapporti ma è praticamente un alternarsi di canali e versanti di neve che coprono quasi in totale 400m di dislivello.
La prossima ora e mezza si rivelerà un supplizio per i miei polpacci, la pendenza è un filo maggiore a quella che mi ero immaginata. Per fortuna da 3900m sono presenti dei paletti sui quali ci si può assicurare. Arrivati in cima veniamo finalmente baciati dal sole, ma il vento alzatosi all'alba non accenna a diminuire. Due foto e una barretta e siamo pronti per la sfida più grande, la discesa.
Dalla vetta mi ha impressionato guardare verso nord. Vedevo Jungfrau, Mönch ed Eiger, ma dietro era presente una pianura infinita. La mia testa ci ha messo un attimo a processare questa informazione perché normalmente sono abituato a vedere distese di montagne verso nord, ma questo non è il caso del Oberland.

Discesa Aletschhorn - Belalp [8h]
Poco da dire sulla discesa, si segue lo stesso percorso della salita, solo che con la luce del giorno ci si chiede quale persona sana di mente abbia deciso di sua spontanea volontà di affrontare la discesa fino in valle in un solo giorno. Le mie gambe si sono chieste la stessa cosa e mi hanno maledetto in continuazione nelle otto ore di discesa successive.
Tourengänger:
Riccardo_R

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