Stegnone (m.2028) - Valle Osogna
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Accetto volentieri questa proposta di
gabrio, che mi permette di rivedere la bellissima e pregiata Valle Osogna unendo al tutto una cima secondaria ma tutt'altro che banale e facile da raggiungere e salire, lo Stegnone (m.2028). Quest'ultimo si trova nel vivo dell'aspro e dirupato crinale che divide la Valle Osogna dalla Val Cresciano, culminante nell'elegante Pizzo di Campedell e al cospetto di alcune delle cime più belle (Pizzo di Claro) e selvagge (Torent Basso e Torent Alto) del Ticino.
La salita da Osogna (m.274) segue un agile sentiero/stradina, in parte accorciabile con scorciatoie, giungendo ai monti di Pönt (m.753), ove si prosegue entrando nella valle con qualche saliscendi: giunti al primo ponte ha inizio la parte "magica" della salita, in cui s'impone la mano sapiente dell'uomo che ha saputo domare questi aspri versanti vertiginosi tramite un capolavoro architettonico che si traduce in ingegnose e monumentali scalinate che risalgono ripidamente la valle. Un secondo ponte romano intervalla queste scalinate, dominando una stretta gola che presenta le classiche "marmitte dei giganti", che è indubbiamente con la sua bellezza il punto più suggestivo della valle.
Risalendo ora su sentiero in un bosco di faggi si giunge alla quota m.1180, dove si lascia a sinistra il sentiero marcato di valle all'altezza di alcuni gradini che immettono ad una radura con baita isolata, alle cui spalle inizia la traccia di sentiero che s'impenna subito in un aspro pendio boscoso alla cui destra si trova un notevole precipizio. Superato questo primo tratto severo gradualmente la pendenza si attenua, e ora la difficoltà maggiore sta nel reperire la via corretta, cosa tutt'altro che scontata, specie quando si tratta di trovare un passaggio obbligato sotto un isolato enorme masso. Ogni tanto c'è qualche timido ometto, ma più avanti la traccia si fa più evidente. Lungo questa salita s'incontrano i ruderi di quattro alpi, di cui resta giusto qualche timido muro, di cui l'ultima in una bella radura panoramica, prima di incontrare un ripido pendio che, con traverso finale sul lato Osogna, conduce alla magra Bocchetta di Val d'Egri (m.1930).
Ora si sale ancora ripidi per la rada pineta verso la cima, ma un importante ostacolo roccioso impedisce di proseguire su crinale, obbligando a uno scomodo e a tratti discretamente esposto aggiramento su labile traccia scoscesa stavolta sul lato Val Cresciano, al cui termine si rimonta per ripido prato guadagnando così la vetta dell'isolato Stegnone (m.2028). Il panorama, che all'apparenza dovrebbe essere limitato dai Giganti vicini, è invece interessante e notevole, specie sull'imponente mole settentrionale del Pizzo di Claro, ma anche un osservatorio d'eccezione sulle cime della Riviera e della Verzasca, dominate dal Poncione Rosso, su su sino al Pizzo Forno, il Penca, la regione del Molare e, con la sua inconfondibile sagoma nera, lo Scopì.
La discesa avviene fedelmente per la medesima via.
Grazie a
gabrio e... Avanti così.
NB. Osogna - Val d'Osogna T2 / Salita allo Stegnone per la Bocchetta di Val d'Egri T4

La salita da Osogna (m.274) segue un agile sentiero/stradina, in parte accorciabile con scorciatoie, giungendo ai monti di Pönt (m.753), ove si prosegue entrando nella valle con qualche saliscendi: giunti al primo ponte ha inizio la parte "magica" della salita, in cui s'impone la mano sapiente dell'uomo che ha saputo domare questi aspri versanti vertiginosi tramite un capolavoro architettonico che si traduce in ingegnose e monumentali scalinate che risalgono ripidamente la valle. Un secondo ponte romano intervalla queste scalinate, dominando una stretta gola che presenta le classiche "marmitte dei giganti", che è indubbiamente con la sua bellezza il punto più suggestivo della valle.
Risalendo ora su sentiero in un bosco di faggi si giunge alla quota m.1180, dove si lascia a sinistra il sentiero marcato di valle all'altezza di alcuni gradini che immettono ad una radura con baita isolata, alle cui spalle inizia la traccia di sentiero che s'impenna subito in un aspro pendio boscoso alla cui destra si trova un notevole precipizio. Superato questo primo tratto severo gradualmente la pendenza si attenua, e ora la difficoltà maggiore sta nel reperire la via corretta, cosa tutt'altro che scontata, specie quando si tratta di trovare un passaggio obbligato sotto un isolato enorme masso. Ogni tanto c'è qualche timido ometto, ma più avanti la traccia si fa più evidente. Lungo questa salita s'incontrano i ruderi di quattro alpi, di cui resta giusto qualche timido muro, di cui l'ultima in una bella radura panoramica, prima di incontrare un ripido pendio che, con traverso finale sul lato Osogna, conduce alla magra Bocchetta di Val d'Egri (m.1930).
Ora si sale ancora ripidi per la rada pineta verso la cima, ma un importante ostacolo roccioso impedisce di proseguire su crinale, obbligando a uno scomodo e a tratti discretamente esposto aggiramento su labile traccia scoscesa stavolta sul lato Val Cresciano, al cui termine si rimonta per ripido prato guadagnando così la vetta dell'isolato Stegnone (m.2028). Il panorama, che all'apparenza dovrebbe essere limitato dai Giganti vicini, è invece interessante e notevole, specie sull'imponente mole settentrionale del Pizzo di Claro, ma anche un osservatorio d'eccezione sulle cime della Riviera e della Verzasca, dominate dal Poncione Rosso, su su sino al Pizzo Forno, il Penca, la regione del Molare e, con la sua inconfondibile sagoma nera, lo Scopì.
La discesa avviene fedelmente per la medesima via.
Grazie a

NB. Osogna - Val d'Osogna T2 / Salita allo Stegnone per la Bocchetta di Val d'Egri T4
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