Per non dimenticare...


Publiziert von Gabrio , 27. Oktober 2022 um 09:27.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum:18 Oktober 2022
Wandern Schwierigkeit: T4 - Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: Gruppo Pizzo di Claro   CH-TI   Gruppo Torrone Alto 
Aufstieg: 1885 m
Strecke:14,430 km
Kartennummer:CN 1293 Osogna

Giovedi 17 Agosto 2000, ore 8:30
Monlòst, Val d'Osogna

Sono ai margini della radura, luogo di pace sopra gli abissi.
Oltre, nel fitto bosco di abeti, comincia "l'ignoto". Venuto in esplorazione tempo fa, dopo
aver salito il Passo del Mauro, di esso rimane solo il ricordo.
Sono solo, determinato ed "aggressivo", la sete di conoscenza fa scalpitare i miei arti.
Giro sopra ed intorno ai ruderi andando verso NE. Una traccia appena visibile mi indica
la via. Cammino attento nel ripido bosco fino alla costa N che si diparte dall'Alpe
di Piancra. La risalgo a tornanti ignorando le continue tracce di cervi e camosci che
vorrebbero fuorviarmi. Lascio ometti ovunque, scendere in valle da un percorso diverso è
quasi impossibile!
Arrivo ad un tratto pianeggiante, vedo un rudere a sinistra e poco sopra. La traccia
prosegue dritta: ben presto capisco che prende una direzione sbagliata, infilandosi nel
tormentato versante W. Torno sui miei passi. Costeggio a DX il rudere (di q.1535m circa),
sopra di esso e dopo un breve cercare, vedo un incoraggiante sentierino a SX. Lo seguo.

Il fianco, sempre più ripido, precipita in un lungo canalone.
Gli ungulati nei loro continui spostamenti cercano di confondermi. Vedo sul punto di
maggior pendenza qualcosa che parrebbe sentiero. Salgo arrancando in esplorazione, mi
ritrovo a cavallo della costa N, ai bordi di un profondo dirupo. Raggiungo un altro rudere,
guardo l'altimetro: 1650m. Consulto la cartina topografica: ora so dove mi trovo!
Salgo di poco verso SE, poi comincio una traversata tra le ripide pendenze del versante W.
Sembra che qui i boschi si siano contratti per rendere dura la vita agli alpigiani di un tempo.
Le solite tracce di selvatici seguono rotte abituali che non mi competono, ciò nonostante, un
paio di volte mi lascio "imbrogliare". Capisco presto "l'inganno" ponendo il giusto rimedio
finchè, verso 1800m (quota dove mediamente "viaggia" la selvaggia traversata della "Via
degli alpi
", tra Piancra e Salosa),
vedo un'apertura nel bosco. Una radura inselvatichita
fuori dal bosco
mi lascia pensare che sopra ci siano i resti dell'Alpe Piancra.
Senza alcuna traccia, tra alte erbe, faticosamente vado a controllare. Il luogo di lavoro per
alpigiani indomiti di un passato lontano, "sente" il mio arrivo col debole rumore dei miei
passi. Dove un tempo pascolavano pecore e capre, è il silenzio l'unico "suono" che ora
parla.
Non faccio in tempo a raggiungere i pochi resti dell'Alpe perchè mi accorgo che,
seduti su di un sasso, due persone osservano il mio andare.
Cosa avranno pensato abeti e larici nel sentire voci umane da tanto non udite?.....
Tornato a camminare, mi ritrovo sulla parte finale del costone N, i larici mi vedono
procedere
deciso. Un sentierino, che diventa sempre più visibile, mi conduce facilmente
verso il canale. Uno sguardo alla parete nord del Mottale (con le due evidenti cime) mi
permette di vederlo in tutta la sua selvaggia magnificenza. Arrivato alla Bocchetta di Val
d'Egri
,
luogo di passaggio per "selvatici" a quattro e due zampe, guardo verso Sud-Est per
vedere un'altra perla ticinese: la Val di Cresciano e le sue cime mi appaiono distinte.
In silenzio, quasi titubante, come a non voler disturbare l'incanto di questo luogo, mi avvio
lungo la cresta NNE. Inizialmente facile, essa getta quasi subito la maschera, perchè il ripido
mondo in cui sto camminando ritorna prepotentemente. Abbandonata la cresta, comincio
una traversata selvaggia poco sotto di essa. Il versante SE, ripido ed erboso, mi inghiotte ma
non abbastanza per impaurirmi.
Con passo sicuro, supero i pochi tratti esposti (ma mai veramente difficili) fino ad incrociare
la breve cresta SE, ad un passo dalla vetta. Socchiudo gli occhi, fra poco vedrò il culmine di
questo splendido "viaggio". Lo immagino facendo profondi, liberi respiri!




Martedi 18 Ottobre 2022, ore 11:30
Vetta dello Stegnone

Apro gli occhi: dopo ventidue anni rieccomi qui!!
Non più mosso da antichi ardori ho faticato a tornare. Paure ed ansie hanno
infastidito il mio sonno. Volevo tornare in compagnia, ma non è stato possibile.....

Limitato dalle mie paure, ho faticato a camminare sul "facile", il pensiero di cosa andavo a
fare mi ha frenato a lungo. Poi quando sono arrivato nel mio ambiente, io sono tornato
"IO"!!!
  .....  Il "selvatico" ha salutato il mio ritorno: ed eccomi qui!!
Con cautela ridiscendo la cresta SE. Tutto quello che dovevo vedere l'ho visto, immortalato
dall'odiato cellulare. Tutto quello che volevo "sentire", lo sentirò anche strada facendo....
Con passo lento ma sicuro, traverso i ripidi prati. L'unico passaggio roccioso, a ridosso
della cresta, lo supero facilmente. Senza troppi problemi giungo alla Bocchetta di Val
d'Egri, in questa magnifica giornata che tanto la valorizza.
Del sentiero, che da N la risaliva, non ne è rimasto che un'esile traccia. Tornato all'Alpe
Piancra, comincia la lunga sequenza di foto.
Non c'è nessuno oggi ad attendermi. Finito il prato, nel bosco, ritrovo la via del ritorno.
Il percorso è stato "riempito" di ometti di pietra (così come lungo la vicina Cima di
Cioltro
),
non è più così difficile reperire la via.
In meno di quattro ore, io e i miei sessant'anni, abbiamo toccato la vetta. Molto di più mi
ci era voluto la prima volta.
Raggiungo e supero i due ruderi arrivando al punto più basso (percorso da sentiero) del
costone N, luogo di fondamentale importanza (da memorizzare bene) per tornare "sano".
Comincio la traversata verso Monlòst, ma sbaglio rimanendo troppo basso. Tre sentierini
paralleli attraversano il tetro bosco di abeti. Quello che ho percorso si "impianta" in un
luogo troppo ripido: non posso raggiungere la radura da qui!
Risalgo il bosco fino ad incrociare la giusta via. Arrivato a Monlòst, e dopo le foto di
rito, mi lascio coinvolgere dalla pace del posto. Resto fermo un poco ad assaporarne la
quiete, poi riparto. In contrapposizione al piano poco inclinato in cui è stato costruito
l'alpeggio, intorno è tutto un dirupo. Si va e si viene dall'unico sentiero, altrove servono solo
un bel paio di ali per tornare.
Dopo un traverso, sostenuto da una parete di bella roccia compatta, mi infilo nel bosco di
faggi. Il sentiero scende zigzagando ripidamente fra gli alberi. Le solite tracce di cervidi
si intromettono per distogliere l'attenzione: è il loro regno, cosa ci devo fare?
Arrivo sul bordo dell'alta parete (si vede bene, in salita, dal ponte di Gerra) che
segna l'inizio del tratto esposto. Nelle condizioni sbagliate, terreno duro (o ghiacciato) e
fogliame secco, percorrerlo è un invito per finire al cimitero.
Con cautela supero il luogo, giungendo alla prima abitazione di Scign (sopra alla
cappelletta), dove avrei tanto voluto incontrare un'ospitale signora (di ventidue anni fa).
Ma il caffè, ora, lei lo offre solo nella sua nuova dimora tra le "celesti praterie".
Il tempo a disposizione per lei si è concluso, il fruscio delle foglie sopra casa non lo può
più
ascoltare.....


Arrivo sul sentiero principale, mi volto indietro a guardare il "mio passato"....
Sublimato da semplici foto, avviarmi verso casa ha ora un valore diverso.
A Pönt, dove più tardi vedrò il sorriso di una donna gentile, "legata" dallo stesso
sangue alle persone
incontrate all'Alpe di Piancra e a Scign, si chiuderà
definitivamente il cerchio!
Passato e presente si fonderanno in un'unica bolla arricchendo il mio futuro.
Cammino tranquillo verso questo ultimo incontro, la quiete è finalmente tornata....!





NB: La traccia disegnata su cartina topografica è precisa solo fino a Monlòst,
poi è solo approssimativa....




















Tourengänger: Gabrio


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Kommentare (12)


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micaela hat gesagt:
Gesendet am 30. Oktober 2022 um 14:09
Ciao, Gabrio,

Bello, il tuo racconto passato/presente che dialogano a più di vent'anni di distanza!

Un po corto, no???
Non sembra neanche scritto da te, ahahah!

Ti amo più prolisso!
Micaela


Gabrio hat gesagt: RE:
Gesendet am 30. Oktober 2022 um 15:08
In settimana pubblico un altro report.
Testo?
"Andato sulla Cima del Mottale, poi sono sceso"

Troppo lungo anche così?
:-)))))))))

Grazie per il commento

Ciao!

micaela hat gesagt: RE:
Gesendet am 30. Oktober 2022 um 20:34
Ahahah! Ciò significa che dovrò scrivere un lunghissimo commento!

Gabrio hat gesagt: RE:
Gesendet am 30. Oktober 2022 um 20:45
Assolutamente si!!!

Prego!!

Menek hat gesagt:
Gesendet am 31. Oktober 2022 um 10:46
Mi allineo a Mic dicendo che: bello scritto, mi sembrava di camminare con te. Prima e dopo.
Menek

Gabrio hat gesagt: RE:
Gesendet am 31. Oktober 2022 um 18:27
Spero dunque, che come me, tu non sia passato
da una situazione in cui ti sentivi intrepido e coraggioso, all'altra di titubante
pensionato allo sbaraglio!!!
:-))))))

Grazie per il commento!
Ciao!

numbers hat gesagt: Bello e diverso
Gesendet am 31. Oktober 2022 um 18:15
Passato e presente Non sono altro che 2 facce della stessa medaglia.
Qualcuno diceva che studiamo e ricordiamo il passato per capire il presente e progettare il futuro...

Mario

Gabrio hat gesagt: RE:Bello e diverso
Gesendet am 31. Oktober 2022 um 18:32
Due parte della stessa medaglia?
Poco ma sicuro!
Purtroppo capisco perfettamente il mio futuro...
...e i progetti non sono così ambiziosi!
Ma va bene così!

In ventidue anni ho avuto solo una grande
conferma:
la Val d'Osogna è una "meravigliosa realtà"!!!

Grazie!
Ciao!

Prose hat gesagt:
Gesendet am 31. Oktober 2022 um 22:57
Report piuttosto tecnico di cui non c'è molto da dire, se non fare i complimenti per lo stile e la capacità narrativa che ti caratterizzano. Carina l'idea di raccontare la salita e la discesa in due "epoche"diverse della tua vita. Ne deduco che tu abbia un file dove racchiudi tutte le tue escursioni! Da non credere, uno scrigno da cui attingere le tue preziose avventure! Pazzesco!

Gabrio hat gesagt: RE:
Gesendet am 1. November 2022 um 18:37
Se non avessi il mio "scrigno" quanti ricordi mi sarei perso?
Di tante cime e sentieri da me fatti, molti sono solo immagini confuse di un'epoca passata!
Ogni tanto mi siedo alla scrivania, in camera di mio figlio, e con il PC acceso consulto vecchi dati di lontane escursioni.
Rivivo momenti, tornando indietro nel tempo, che pensavo di aver perso!!!

Con questi report, aggiungo immagini, parole (e commenti preziosi di persone estranee a me) a semplici e freddi dati!

Grazie per i complimenti, stimolo in più per continuare a scrivere.

Ciao!!

Emanuela hat gesagt:
Gesendet am 2. November 2022 um 11:09
Prima e Dopo….nel mezzo c’è il Durante, che rappresenta gli anni che scorrono.

Forse dovremmo imparare a non fare più paragoni, ma semplicemente godere di quello che ci riesce di fare, con la consapevolezza di non aver sprecato nulla della nostra preziosa vita.

Facile? Credo di no!

ciao, Gabrio.

Gabrio hat gesagt: RE:
Gesendet am 2. November 2022 um 14:23
Ci sono luoghi che, per diversi motivi, rimangono
"sospesi" nel tempo.
Quando sono associati, come in questo caso,
a momenti particolarmente belli del mio vissuto,
questi mi portano a fare paragoni col passato.
Penso sia una cosa normale, così come è normale vedere le differenze da allora!

Ed è proprio qui, più che mai, che mi rendo
conto che non bisogna mai sprecare il "presente".

Hai ragione: la vita è preziosa, ed è l'unica che abbiamo!

Grazie per il commento!
Ciao!


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