Bregaglia: Val Furcela, Val da Cam e Val Maroz

Quando, qualche settimana fa, ci aggiravamo nei pressi della diga dell'Albigna (https://www.hikr.org/tour/post181986.html) avevamo notato una accattivante valletta verde che saliva ripida fra il Piz Cam ed i Pizzi di Maroz; visto che in minima parte la retrostante Val Maroz l'avevamo già frequentata (https://www.inalto.org/it/relazioni/escursionismo/piz_lunghin) abbiamo pensato di concatenarle in un facile ma bellissimo giro comprendente anche la Val da Cam. Una breve deviazione verso una quota presso il Lägh da Cam ha permesso di allargare i panorami verso tutta la costiera di Badile, Cengalo e Sciore.


Dal parcheggio si torna ad attraversare le poche case di Roticcio seguendo le indicazioni del Sentiero Panoramico; appena prima delle ultime abitazioni sulla destra si trova la deviazione per l'Alp Furcela. Inizialmente il sentiero sale per la massima pendenza attraverso i prati che sovrastano il villaggio, poi si mantiene al margine destro del bosco che riempie l'adiacente Val Mulina; infine, in località Nambrun d'Sot, si ricollega alla sterrata che sale da Roticcio in direzione di Nambrun. Proseguendo in maniera di scorciatoia della pista, in breve si raggiungono le poche baite di Nambrun. Da qui il sentiero sale a tornanti nella striscia di pascolo che risale la valle appena accennata mantenendosi sulla sinistra dei boschi circostanti, raggiungendo ben presto l'Alp Furcela, dove un locale - una sorta di magazzino - viene lasciato accessibile per emergenza; poi si prosegue portandosi gradualmente verso il centro della valle andando infine a raggiungere un panoramico terrazzo con una costruzione d'alpeggio recentemente ricostruita. La successiva salita è breve e dà la sensazione di essere nei pressi del valico, ma il superamento del gradino di pascoli rivela la presenza di un lungo semipiano - con laghetto temporaneo e baitello da cacciatori - e la vera ultima rampa per la Bocchetta de la Furcela. Il passo non è in realtà ben delineato, ed anche la CNS lo individua come punto di passaggio indefinito. Da questo punto la visuale si allarga verso il fondo amplissimo e praticamente pianeggiante della Val da Cam: un sentierino scende a varcare il torrente nei pressi di un grosso masso con indicazioni, dove si incrocia il sentiero che dal Pass da Cam attraversa fino alla soglia della Val Maroz. Il nostro anello continuerebbe subito sulla destra - direzione Val Maroz - ma, per poter godere di un gran panorama sulle principali cime della Bregaglia (Sciore, Cengalo e Badile), conviene recarsi, percorrendo quasi un chilometro di Val da Cam, sul ciglio scosceso che unisce le pendici del Piz Cam alla conca del Lägh da Cam, alla base del Piz Duan: si tratta, da questo versante, di una sequenza di dossi erbosi e sassosi, spesso fratturati da profondissime fessurazioni parallele allo scosceso declivio meridionale; il punto culminante è la Q 2504, con un panorama compreso fra la Valle dell'Albigna e la linea di confine I - CH coi monti della Val Codera. Tornati all'incrocio col sentiero della Val Furcela, proseguiamo nettamente verso nord, fino a raggiungere la soglia sospesa della Val da Cam: una sfilata di alti ometti di pietre ne individua fin da lontano la posizione; il sentiero scende, dapprima con un traverso a destra e poi con una serie di svolte, a percorrere il ripido pendio - Erta, il nome è già esplicativo - che separa dal circo terminale della Val Maroz. Si attraversa tramite una passerella il greto sassoso e sabbioso della Maira (che nasce più in alto, alla base del Piz Piot) e si raggiunge la cascina di Maroz Dent preceduta da un caratteristico recinto per la sosta del bestiame, di forma precisamente  pentagonale e costruito in muro a secco. Si percorre ora tutta la valle fino a raggiungere il ponte che ne costituisce la soglia, dopo aver lasciato sulla destra le costruzioni di Maroz Dora e, a sinistra, il bivio per il Pass da Sett (Septimer Pass); la strada è adesso uno sterrato perfettamente carrozzabile e va seguito fino a trovare sulla destra la deviazione per Casaccia. Il sentiero che si percorre - ridotto in pratica a scorciatoia della strada - è il residuo del percorso storico di unione della Val Bregaglia (e quindi della Pianura Padana attraverso il Lago di Como) col nord delle Alpi: su di un tracciato già di epoca romana, permangono - molto ben conservati - lunghi tratti del rifacimento acciottolato carrabile del 1378. Al termine del bosco, procedendo fra un ceduo ed un piccolo skilift, si raggiunge Casaccia, ma, senza entrare fra le case e senza raggiungere la cantonale del Maloja, si svolta a destra lungo uno sterrato attraverso la piana di prati; al termine, con incrocio a T, si volge a destra in Via Lizun, sulla parte iniziale - peraltro di puro trasferimento - del Sentiero Panoramico Casaccia-Soglio. Varcata tramite un ponte la Maira, si segue, fra sterrate e veri e propri sentieri, il corso del fiume fino al piccolo bacino idroelettrico della Centrale EWZ di Löbbia; oltrepassata la diga, si trova una carrozzabile che riconduce a Roticcio.