Fleckistock (3417 m)


Publiziert von Michea82 , 12. Oktober 2023 um 16:14.

Region: Welt » Schweiz » Uri
Tour Datum:10 Oktober 2023
Wandern Schwierigkeit: T5- - anspruchsvolles Alpinwandern
Hochtouren Schwierigkeit: WS-
Klettern Schwierigkeit: III (UIAA-Skala)
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-UR 
Zeitbedarf: 10:30
Aufstieg: 2044 m
Abstieg: 2044 m
Strecke:19.6 km
Unterkunftmöglichkeiten: Voralphütte

Il Fleckistock, se non sbaglio, è la montagna del Canton Uri più alta se considerata interamente all'interno del territorio cantonale. Un po' come il Pizzo Campo Tencia per il Ticino (prima che venisse creata la Cima d'Aquila). Con i suoi 3419 m consente all'escursionista di approcciarsi alla quota senza incorrere nei ghiacciai. Questo rende possibile e sicura l'ascesa anche in solitaria. 
Dal Fleckistock si può ammirare da vicino il Sustenhorn, nel suo lato orientale, così come anche il crinale Galenstock-Dammastock.
La peculiarità di questa montagna è la roccia: in vari punti, soprattutto nella parte più vicina alla vetta, è rossa. Sembra roccia marziana. 

La mia idea era di concatenare da nord anche lo Stucklistock. Tuttavia leggendo le relazioni ho capito che la salita avrebbe presentato dei pericoli non trascurabili legati al terreno e alle frane. La salita estiva va svolta ad inizio stagione nel firn. Altrimenti si può svolgere in inverno dormendo presso il rifugio invernale. La cresta di collegamento inoltre non è banale con passaggi di terzo grado. 
Pertanto ho optato per questa singola vetta e ne sono rimasto molto soddisfatto. 
L'escursione, nonostante i 2000 metri di dislivello, mi ha rilassato: le difficoltà sono piuttosto contenute, i terreni sono qualitativi anche in alto. Rispetto a molti 3000 ticinesi qui si procede su buon terreno anche oltre i 2800/3000 m, con solo episodici pendii fragili o tratti di cresta fratturati.
Bisogna soltanto essere in grado di muoversi su un T5 e saper leggere il terreno studiando la via.
In Ticino ci si può stancare molto di più con 1400 metri di dislivello. Ganne franose, traversi sfasciumosi e  pendii colmi di vegetazione spesso non danno pace o tregua.  


La caratteristica roccia rossastra del Fleckistock



Descrizione


Fare il Fleckistock in giornata dal Ticino non è diverso da andare in Val Bedretto: bisogna prendere l'autostrada e recarsi nella zona del Gottardo. Da Airolo non si è molto lontani: una volta superata la galleria del Gottardo basta uscire a Göschenen e seguire le indicazioni per la Göschenertal. In poco tempo si raggiunge l'imbocco della valle laterale nella quale scorre la Voralpreuss. Si tratta di una vallata che nella sua testata culmina nei massicci di Sustenhorn e Stuckistock.
Questa vallata va percorsa a piedi su facile e piacevole sentiero bianco-rosso. Se si va al Fleckistock si deve camminare fino alla Voralphütte: la capanna si trova a quasi 7 km di distanza e a 700 metri di dislivello dal punto in cui si lascia la macchina o si ferma la posta. La partenza è nei pressi di un tornante della strada principale e di un ponte pedonale che attraversa il fiume della valle. Siamo a 1402 metri. 
Io parto con la frontale alle 06.07 del mattino. 
In due ore sono al rifugio e ho già una fame da lupi per cui mi fermo a mangiare. Rimango all'esterno dove ammiro il paesaggio durante l'alba. La capanna è già pronta e predisposta in versione invernale ad accogliere le persone impegnate in uscite invernali. 

La Voralphütte a 2127 m


Dopo la piacevole sosta proseguo. La traccia ora è indicata in bianco-blu e risale i ripidi pendii erbosi del fianco orografico sinistro della valle (quindi a nord-est della capanna). 
Mi porto al di sopra dello scalino a quota 2300 metri, quindi proseguo fino al bivio a 2462 metri. Ora la traccia sarà indicata prevalentemente con ometti di roccia e non più con segni di vernice. Da questo punto è possibile portarsi anche verso lo Stucklistock (bisognerebbe rimanere sui fianchi della montagna e spingersi decisamente verso N / NW).
Invece per salire al Fleckistock si punta direttamente allo sperone meridionale che va preso lateralmente da destra: dopo aver risalito la pietraia si raggiunge la bastionata, se ne aggira una prima sezione da destra e si perviene ad un punto della cresta intorno ai 2900 m. Qui bisogna superare uno zoccolo: nel mio caso in salita sono salito mediante un diedro (II). Tuttavia scendendo ho ritrovato la traccia corretta che aggira lo zoccolo (da nord). Nelle foto ho cercato spiegare come fare ma è abbastanza logico basta seguire gli omini di roccia. 
 
Punto preciso in cui si perviene in cresta (circa 2900 m)


Da ora in poi la salita è più impegnativa ma anche divertente. Si mantiene la cresta seguendo la traccia. Questa non è sempre presente ed evidente. Ci sono passaggi da arrampicare (massimo II) e piccoli aggiramenti da effettuare. La spalla meridionale quotata 3253 metri non è obbligatoria: la traccia la bypassa a sinistra ma io ci sono passato ugualmente all'andata arrampicando alcuni brevi passaggi. 
Dalla spalla si prosegue in cresta con frequenti aggiramenti a sinistra. C'è un canalino da discendere con una corda rossa (max II). Quindi c'è ancora una grande struttura da aggirare a sinistra e prima della vetta mi imbatto in una torre da aggirare invece sulla destra. Non è obbligatorio seguire la mia stessa via: ho visto ometti di roccia sia da un lato sia dall'altro. 
Mediante arrampicata su enormi blocchi di roccia raggiungo infine la paretina finale: questo è un bel terzo grado seppure facilitato dall'evidente fessura centrale e longitudinale. Questa fessura crea tutta una serie di appigli e maniglie. Tuttavia la verticalità e la lunghezza di circa 10 metri del passaggio a mio parere lo rende un terzo.

Passaggio finale per la vetta del Fleckistock


Io provo a superarlo senza usare la corda e tenendo i bastoncini in mano. In effetti si arrampica agevolmente sfruttando la fessura. La presenza della corda conferisce una sicurezza psicologica. Giunto oltre il passaggio sono sulla brevissima cresta sommitale che in pochi istanti percorro fino ai due omini di vetta.
Il contrasto tra la roccia rossa della montagna e lo sfondo nero e alternativamente glaciale del massiccio del Sustenhorn rende peculiare e magnifica questa cima!
Nonostante la stagione sia molto avanzata fa ancora caldo: mi prendo una bella pausa in vetta. Con tanto di pic-nic e foto. 

Vista sul Sustenhorn


Per la discesa sarò molto rapido. Difatti metto i bastoncini nello zaino per disarrampicare il passaggio di 10 metri agevolmente e non li riprenderò più. Senza bastoncini anche tutta la vallata la percorro più velocemente. Forse ho scoperto l'acqua calda. 
Ripercorro a ritroso tutto l'itinerario dell'andata. L'unica variazione rilevante è alla quota 2900 m dove si accede alla cresta sud del Fleckistock: qui la traccia in discesa è evidente e aggira le bastionate nelle quali mi sono immesso all'andata mediante un diedro. In questo modo la difficoltà non sussiste (bisogna solo stare attenti a non scivolare sulla ghiaia). 
In totale impiego 10 ore e 30 minuti. 


Videino
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Tourengänger: Michea82


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