G 24 e v 25 agosto 2023: 4° itinerario per il biv. ViviOrobie/Elio Angelini (dalla bergamasca)


Publiziert von Alberto , 30. August 2023 um 20:37. Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:24 August 2023
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 3:30
Aufstieg: 728 m
Abstieg: 183 m
Strecke:tornante n°9 della strada per il passo S. Marco a quota 1600 - Baita Arletto m.1860 (possibile riparo in caso di maltempo) - rifugio Balicco m.1963 - bivacco Zamboni m.2007 - bocchetta di Budria m.2016 - discesa ai laghetti a quota 2103 e prendere a destra verso il passo di Sona m.2202 - un po prima cercare bene i segnali a vernice che prendono a sinistra tramite sentiero poco marcato che conduce alla bocchetta di Lago m.2190 - breve discesa al bivacco ViviOrobie/Angelini m.2145
Zufahrt zum Ausgangspunkt:da Milano: prendere la A4 per Venezia - uscita Dalmine - procedere seguendo le indicazioni per valle Brembana - poi prendere per Piazza Brembana e seguire le indicazioni per il passo S. Marco - rifugio Madonna delle Nevi - tornante n°9
Unterkunftmöglichkeiten:rifugio Madonna delle Nevi - Baita Arletto (spartana) - rifugio Balicco - bivacco Zamboni (chiuso attualmente) - bivacco ViviOrobie/Angelini (con prenotazione delle chiavi tramite mail)
Kartennummer:carta della n°2 Bassa Valtellina: VAL TARTANO 1:20.000 della SeteMap

ITINERARIO:  dalla val Brembana dal 9° tornante a quota 1600 della strada per il passo S. Marco.
Se si vuole organizzare qualcosa in compagnia bisogna anche anticipare di giorni la comunicazione da dare agli amici: dire la propria idea alla sera per il giorno dopo, va bene per se stessi, raramente se vuoi mettere su un gruppetto si riesce a tempi brevi.
Quindi vado sul sito di https://www.valcorta.it/bivacco-viviorobie e mando l'email a: valcortatartano@gmail.com chiedendo se è possibile fare una 2 giorni al bivacco per 4 persone.
La risposta di Francesco che ringrazio, è positiva e anche la meteo sembra persistere con il tempo bello e questa è una cosa da non sottovalutare se si considera il luogo, le tempistiche e il tracciato.
Consiglio di evitare di mettersi in marcia se il tempo minaccia, meglio in questo caso, se proprio si vuole fare qualcosa, di trovare mete più abbordabili accontentandosi di brevi percorsi e poco dislivello.
Gli amici Gianluigi, Claudio e Angelica decidono che va bene e comunico loro ora e luogo di ritrovo per poi procedere insieme verso la struttura dove ci daranno le chiavi a cui ho telefonato preventivamente.
Gianluigi che il giorno prima si trova in val Gerola per un'altra escursione tosta, gli suggerisco di salire al passo San Marco e di scendere al tornante n° 9 dove ci troveremo per le 8.00.
A Villa d'Almè mi trovo con Claudio e Angelica, in anticipo sull'orario, partiamo e alle 7,15 siamo al rifugio Madonna delle Nevi, chiuso al pubblico fino alle 8, ma la zona cucina era aperta (le colazioni vanno preparate in anticipo) e quindi mi vedono e il responsabile mi da le chiavi prendendo i miei dati e, dato che è presto, facciamo colazione al ristorante sottostante e poco prima delle 8 siamo al tornante dove Gianluigi ci attende.
Nel tempo di prepararci per affrontare l'escursione ecco arrivare varie auto che parcheggiano e alle 8 ci mettiamo in cammino.
Il percorso è leggermente in discesa e attraversa 3 ruscelli di cui uno con portata d'acqua più consistente: nel caso di temporali EVITARE nel modo più ASSOLUTO di attraversarlo.
In tal caso per chi vuole intraprendere ugualmente l'escursione con il maltempo o evitando di trovarsi il torrente ingrossato per le piogge del giorno prima, si consiglia di partire dal rifugio Madonna delle Nevi, tramite sentiero erto che risale una spalla di montagna all'ombra di alberi, intersecandosi con il sentiero proveniente dal tornante n°9 più avanti, evitando i guadi.
Alle nostre spalle vi è una lunga colonna di escursionisti e anche davanti vi sono famiglie con piccoli che affrontano il percorso senza problemi.
Giunti al rifugio Balicco, parte il tracciato dove saremo soli dato che la maggior parte si fermerà al rifugio.  Procediamo e raggiungiamo il bivacco Zamboni, chiuso con il lucchetto senza che vi siano spiegazioni a riguardo: sono quelle cose strane a cui non si sa dare risposta appropriata.
Qui si fa scorta di acqua, fortunatamente arriva, l'anno scorto non era presente.  Comincia la salita sul pendio ripido che conduce alla bocchetta di Budria, quindi bisogna prestare attenzione e nella parte finale, il sentiero zig zaga spesso per poi regalarci, dopo la fatica, uno stupendo panorama su ambo le valli di Valtellina e Brembana.
Qui osserviamo che i laghetti sono in secca e ben si vede la grande sella dove vi è la bocchetta di Lago che scegliamo come opzione rispetto il passo di Sona che renderebbe il percorso un po più lungo oltre ad un dislivello maggiore dato che si scenderebbe per poi risalire.
Notiamo dove attingere acqua: una sorgente riesce ad alimentare ancora bene il pianoro dove è ubicato il laghetto in secca, ci si rifornisce e si riparte.  Con occhi ben aperti e senza correre, riusciamo ad individuare una possibile traccia, per raggiungerla prendiamo a seguire il sentiero per il passo di Sona poi tagliamo a sinistra e vediamo dei vecchi segnali a vernice B/R e in alcuni tratti la marcatura nel terreno che non è visibile e quella che lo è, si mostra molto stretta da non poter tenere 2 piedi uniti, quindi prestiamo attenzione.
Giungiamo finalmente alla bocchetta di Lago e alle ore 11,25 siamo al bivacco dove, la prima cosa che faccio è assicurarmi se vi è acqua...esce solo aria ma, ciò non vuol dire che l'acqua non sia presente: non vi sarebbe fuoriuscita d'aria se non vi fosse presente dell'acqua che la spinge, la fisica insegna.
Quindi apriamo il tombino, poi apro la valvola di scarico e...esce l'acqua, evviva! Con molta pazienza e tanto tempo, riusciamo a riempire la brenta del latte per almeno 3 quarti e poi 8 bottiglie da 1,5 litri, così siamo a posto, poi se riusciamo a lasciare un po di acqua a coloro che verranno dopo di noi, meglio.
Claudio nel frattempo si è dedicato alla costruzione di una griglia in pietra per cucinare la carne e alle 13 siamo a tavola a banchettare.  Poi c'è chi si dedica alla pennichella o al giretto perlustrativo, e chi a preparare legna fine per la prima accensione della stufa per quando verrà il momento di avviarla.
Siamo fortunati, anche un camoscio riusciamo a vedere, mentre nel pomeriggio alti cumuli sembrano minacciare cattivo tempo, speriamo bene che tenga.
Visto che telefonare è difficile nonostante abbia trovato un posto facile da raggiungere, decido di preparare i messaggi in anticipo seduto comodamente nel bivacco, poi raggiunta la zona li invio.
Purtroppo vi sono casi che gli sms funzionano mentre la ricezione per comunicare a voce non va bene, quindi suggerisco di non essere preoccupati perché, se non riuscite a telefonare anche insistendo, mandate gli sms spiegando la situazione.  In questo caso, oltre ad avvisare i miei, ho avvisato Elio (fortuna vuole ho trovato il numero sul registro) per far sapere a coloro che sarebbero saliti il 25 che di acqua non ne esce dalla fontana ma, sicuramente ne lasceremo un po noi.
Vien sera e poi l'ora di cena e alle 21 30 a nanna...nanna? credo di essere stato l'unico a non chiudere occhio, ascoltando i boscaioli che tagliavano alberi nel bosco accanto...ma non erano boscaioli erano Gianluigi e Claudio...se avessi avuto i miei tappi con me, non sarebbe cambiato nulla.  Comunque alla mattina ero abbastanza connesso ai neuroni, infatti mi metto a pulire la stufa che non sarebbe servita e, mentre gli amici intraprendevano una nuova escursione, provvedevo a resettare il bivacco.  Poi pranziamo e dopo Angelica da il suo tocco magico nel riordinare tutto, sosta digestione e alle 14 decidiamo di ripartire mentre ci domandavamo da quale parte salissero e a che ora sarebbero arrivati gli altri escursionisti che avevano prenotato per il 25 e 26.
Devo ammettere che la risalita alla bocchetta di Budria, sotto il sole cocente è stata dura, poi tutta discesa senza incontrare, stranamente, nessuno al rifugio: procediamo sempre in discesa e dopo aver attraversato i torrentelli, la salita per raggiungere il tornante, si fa dura ma alle 16,30 ci siamo.  Torniamo al rifugio Madonna delle Nevi per restituire le chiavi, birretta fresca e poi a casa, felici e soddisfatti.
Un grazie agli amici per tutto ciò che han messo a disposizione in quanto a viveri e per essersi messi a disposizione per i lavori necessari per la permanenza in bivacco come il recupero dell'acqua.
Ringrazio da parte di tutti noi ai volontari che si prodigano per la manutenzione del bivacco e per concederci l'opportunità di trascorrere una 2 giorni stupenda.
So bene che gli anni passano e forse a queste cose un giorno vi dovrò rinunciare, o meglio a certi percorsi lunghi e impegnativi però, in tal caso passerò in rassegna i miei ricordi che sono sempre nella memoria e nel cuore fin che vita e salute mi accompagna.
Buone escursioni a tutti Voi, con prudenza e rispetto verso la Signora Montagna.

https://www.hikr.org/tour/post166057.html primo itinerario: dalla val Brembana con partenza dal rifugio Madonna delle Nevi m.1336 situato nei pressi della strada per il passo di S. Marco

https://www.hikr.org/tour/post172643.html secondo itinerario: dalla Valtellina, val Tartano località Prati di Gavet m.1200

https://www.hikr.org/tour/post174775.html terzo itinerario: dalla val Brembana con partenza dalla Baita Camoscio m.1760 località S. Simone

Tourengänger: Alberto, gianluigi, valcorta


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Kommentare (2)


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gonzo hat gesagt:
Gesendet am 31. August 2023 um 08:10
ecco qua, finalmente una dettagliata relazione in stile Alberto (io le preferisco cosi')
Andrea

Barbacan hat gesagt: RE:
Gesendet am 1. September 2023 um 10:22
Esatto anche perchè, pur con tutte le motivazioni che ha scritto, mettere il report di una gita senza neanche dire dove si va è totalmente inutile... meglio no pubblicare niente


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