Pilatus Gebirge: Widderfeld e Mittagüpfi/Gnepfstein


Publiziert von paoloski , 14. August 2023 um 21:20.

Region: Welt » Schweiz » Obwalden
Tour Datum:10 August 2023
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: Pilatusgebiet   CH-LU   CH-OW 
Zeitbedarf: 2 Tage
Aufstieg: 1460 m
Abstieg: 1460 m
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Gaggiolo, autostrada A2, passo o tunnel del San Gottardo, proseguire in direzione Lucerna, uscire ad Hergiswil, attenzione a seguire le indicazioni per Interlaken: esiste un'uscita Hergiswil anche in direzione Lucerna ed a quel punto sareste sul versante Nord del Pilatus. Proseguite sulla cantonale costeggiando il lago arrivando ad Alpnachstadt, superate il passaggio a livello e la stazione di partenza del treno a cremagliera per il Pilatus. Proseguendo si arriva ad Alpnach, la strada che sale a Lütholdsmatt si trova a destra subito prima del ponte che supera il torrente Chli Schliere, pochi metri più avanti un'indicazione fa prendere la deviazione sulla destra, strada stretta ma con frequenti piazzole di interscambio ma nessuna protezione di circa 6 chilometri. A Lütholdsmatt vi è un primo parcheggio gratuito, un secondo si trova dopo un altro chilometro, dopodiché la strada è riservata ai confinanti.
Zufahrt zum Ankunftspunkt:Gita parzialmente ad anello.
Unterkunftmöglichkeiten:L'unica possibilità di alloggio in quota è sul Pilatus Kulm, per tasche foderate in visone, oltre 250 franchi a notte, però il panorama notturno su Lucerna non deve essere male
Kartennummer:CNS 3311T Pilatus - Rigi

Per la mia notte sotto le stelle di quest'anno ho scelto la zona del Pilatus, montagna per me sconosciuta ma vista innumerevoli volte da lontano nel corso delle tante escursioni in Svizzera centrale. Ho qualche perplessità sul salire al Pilatus Kulm ed all'Esel...con un trenino a cremagliera ed un funivia che vi arrivano, un hotel ed un ristorante l'affollamento sarà notevole...non ho proprio voglia di ritrovarmi in una sorta di spiaggia romagnola in alta quota. Quando passo per Alpnachstad e vedo le centinaia di persone in coda per salire con il treno a cremagliera ogni dubbio è fugato: al Pilatus ci salirò, forse, da qui ma quando avrò ottant'anni. Con qualche difficoltà riesco a trovare la strada che sale a Lütoldsmatt dove parcheggerò l'auto, salgo dapprima fra pascoli in cui è in corso la fienagione e nuclei di case con annesse stalle. Un'aquila volteggia nell'aria a non più di una ventina di metri d'altezza, la strada è stretta ma con frequenti piazzole di interscambio, quando entra nel bosco diviene più stretta, non essendovi guardrail, non è il caso di distrarsi. Finalmente arrivo al parcheggio nei pressi del ristorante di Lütholdsmatt, il parcheggio è libero e gratuito ma protetto da una corda che va abbassata e poi rimessa al suo posto, forse una protezione dalle mucche vaganti. Parcheggio, calzo gli scarponi, mi carico sulle spalle la dozzina di chili del mio zaino e mi avvio. Il primo tratto è su asfalto ma dopo il secondo parcheggio la strada diviene sterrata attraversando pascoli e tratti boscati. Salendo il panorama si allarga sulle cime innevate dei versanti settentrionali selle Alpi. A Märenschlag incrocio il bivio da cui si diparte il primo, ripido, sentiero che sale a Feld, avendo tempo preferisco proseguire e prendere il sentiero che, partendo da Balismatt, sale più dolcemente incrociando l'altro a 1573 metri sotto Feld. Arrivo all'incrocio dei sentieri dopo aver attraversato bellissimi boschi, da qui il terreno diviene più aperto. Arrivo a Feld, una grande stalla e poco sopra eccomi in cresta. Sono a Feldnätsch, un cartello segnavia indica le varie mete raggiungibili da qui. Ad Ovest si va alla Tripolihütte, che mi riservo di visitare domani, ad Est si va al Widderfeld, al Tomslihorn ed al Pilatus, ed a Nord si scende nella Eigental. Mi avvio con tutta calma verso Est e verso le 14 trovo un posticino all'ombra per fare la mia sosta pranzo. Ben poca gente in giro, giusto un padre con il figlio di circa dieci anni. Breve siesta postprandiale e quindi riprendo la mia salita. Sulla destra vi sono prati che poco più in là danno spazio a boschi ed a qualche salto di roccia, a sinistra invece la parete precipita verticalmente sui pascoli sottostanti da cui sale lo scampanio delle mucche. Il sentiero corre perlopiù a uno o due metri di distanza dal vuoto ma a volte gli si avvicina maggiormente. Dopo circa duecento metri di salita arrivo al segnavia a quota 1987 metri, a sinistra il sentiero si abbassa bruscamente per aggirare, con un tratto attrezzato con catene, un contrafforte roccioso e poi risalire in cresta per raggiungere il Tomlishorn ed il Pilatus. La mia meta invece è proprio dinanzi a me, appena un centinaio di metri sopra. Al segnavia ci sono due adulti con tre ragazzini che si avviano poco prima di me verso la cima del Widderfeld, i due adulti, le due ragazzine ed il ragazzo sono molto ciarlieri ma parlando quello che presumo sia il dialetto della zona non riesco a comprendere neppure una parola. In cima, in una cassetta c'è il libro di vetta, quando arriva il mio turno metto il mio nome e do poi una scorsa alle pagine precedenti, pensavo ad una frequentazione molto maggiore: fra luglio ed agosto non conto neppure un centinaio di presenze. Il gruppetto inizia la discesa, io mi trattengo ancora un po' in cima, valuto la possibilità di dormire qui ma decisamente la pendenza è un po' troppa. Scendo al bivio con il segnavia e proseguo ancora per qualche metro, alla sinistra del sentiero ci sono una serie di piccoli pianori con ottima vista sulle cime a meridione e sulla cresta che continua verso Ovest. Mentre mi appresto a stendere il mio materassino intravvedo un movimento ad una ventina di metri: è un camoscio maschio che mi osserva per qualche istante, poi emette una sorta di fischio ripetuto quindi si allontana. Il mio bivacco è pronto, tolgo gli scarponi, scatto qualche foto, invio dei whats app ad Anna ed ai nipoti ed inizio a godermi la pace del luogo. Dopo circa un'ora due escursionisti, arrivati dal Pilatus, salgono in cima al Widderfeld, discendono alcuni metri, distendono i loro parapendii e nel giro di una mezz'ora si involano abbassandosi verso la Eigental a Nord. Ora sono solo, mi stendo a guardare il cielo e le nuvole, alle 19 ceno e poi mi stendo di nuovo in attesa del tramonto. Il sole si abbassa illuminando la coltre nuvolosa verso Ovest, pian piano la sua luce abbandona le cime a Sud ed infine anche i 4000 dell'Oberland bernese. Ancora qualche foto, la temperatura si abbassa e mi infilo nel sacco, evidentemente mi addormento perché quando mi risveglio è notte, sopra di me la volta stellata e la Via Lattea, come sempre mi emoziono dinanzi a questo spettacolo: che gran perdita aver sacrificato questa visione alla comodità dell'illuminazione artificiale. Durante la notte mi sveglio di nuovo, faccio una foto, malriuscita, alla falce di luna sopra al Widderfeld, verso il mattino indosso un pile perchè la temperatura si è abbassata, attendo l'alba ed alle 6,30, la mia ora abituale, mi alzo ed inizio a prepararmi: riporre materassino, sacco a pelo, sacco da bivacco e tutto il resto, indossare calze e scarponi, infilare ogni cosa nello zaino richiede sempre una buona mezz'ora. Un ultimo sguardo, raccatto la pila frontale che stavo lasciando sotto un cespuglio di mirtilli, un paio di foto al camoscio che mi osserva da uno spalto roccioso e mi avvio. Risalgo qualche metro e percorro un breve tratto del sentiero verso il Pilatus nella speranza di osservare qualche esemplare della numerosa colonia di stambecchi che qui vivono. Vedo solo dei camosci, di stambecchi, per quanto guardi, neppure l'ombra. Scendo verso Feldnätsch, il segnavia indica 50 minuti per il Mittaggüpfi ed 1 ora e 15 minuti per la Tripolihütte, strano nome per la Svizzera centrale. Il primo incontro della giornata è con due giovani donne che salgono verso il Widderfeld. La cresta qui è larga, vi sono delle marcite ricoperte da Eriofori, salgo in direzione della scogliera del Rot Dosse, supero un cancelletto girevole e prendo il sentiero artificiale che aggira da Sud la parete. Artificiale perché qui il pendio è tanto ripido che il passaggio è stato costruito posando dei lunghi tronchi e facendo un riempimento con sassi e terra, in alcuni punti il dislivello viene superato con scale in legno. Finalmente esco dal bosco e mi trovo sulla sommità del Rot Dosse, la vista è fantastica sia sulle montagne a Sud che sulla pianura ma, soprattutto sulle varie cime del Pilatus che da qui mostra tutta la verticalità del suo versante settentrionale. Fra il Rot Dosse ed il Mittaggüpfi vi è un largo pianoro interamente ricoperto da mirtilli frammisti ad Erica in fiore. Su uno dei radi alberi un falco si fa fotografare, quando si invola viene raggiunto da un secondo esemplare, assieme danno vita ad un aereo carosello per alcuni minuti prima di allontanarsi. Attraversato il pianoro affronto la salita facendo numerose soste per integrare la mia colazione, una barretta, con i mirtilli che tappezzano il pendio. Arrivo in cima, vi è una croce posta su una sorta di castello roccioso dove trova posto anche un rifugio di emergenza.
Su un ripiano sotto la vetta una coppia sta smontando una tenda, li saluto e proseguo verso la Tripolihütte, il primo tratto è un normale sentiero che ad un certo punto si abbassa bruscamente sul versante meridionale, una catena assicura per tutto un lungo tratto il percorso, vi sono punti con scalette di legno ed altri con passaggi ricavati usando dei tronchi. Incontro diversi escursionisti, alcuni con cani, che salgono. Il rifugio non lo si vede che superata l'ultima svolta del sentiero, come avevo letto sugli avvisi a valle è chiuso: apre solo la domenica, nei mesi di luglio, agosto ed ottobre anche il sabato. Sempre a patto che il tempo sia bello. Oggi purtroppo è venerdí, peccato, una Rivella l'avrei bevuta volentieri, sulle creste l'acqua non c'è ed io ho quasi esaurito la mia scorta di due litri. Inizio la discesa verso Wängen, alcune persone stanno salendo, alcuni molto cordiali tentano di intavolare discorsi nel loro dialetto, confesso la mia italianità con il mio scarso Hoch Deutsch ed a quel punto tutti mi augurano un buongiorno ed una buona gita in un italiano altrettanto stentato del mio tedesco. Raggiungo Wängen e la strada agricola, proseguo verso Balismatt dove sosto per riempire le borracce alla fontana accanto alla baita. Ora non mi resta che seguire in discesa la strada fatta ieri in salita. Arrivo a Lütholdsmatt intorno alle 11,30. Ho il tempo per lasciare lo zaino e cambiarmi prima di raggiungere il ristorante, un antico edificio in legno: una grande fattoria con annessa l'abitazione ed una cucina. Sulla terrazza diversi tavoli riparati da ombrelloni. Finalmente seduto davanti ad un Bratwürst mit Rösti, una birra analcolica da mezzo litro non basta a placare la mia sete e sono costretto ad ordinarne un'altra. Un caffè creme, il conto, onestissimo, i complimenti alla cuoca e sono pronto a mettermi in auto. La strada per scendere ad Alpnach è veramente stretta, fortunatamente incrocio solo un paio di ciclisti in punti vicini a degli slarghi. Dove salendo vidi un'aquila oggi ne vedo addirittura due: la fienagione in corso evidentemente stana topi ed arvicole che divengono facile preda dei rapaci. Sono a bassa quota ed ho modo di osservarle bene. È ora di tornare a casa, imbocco l'autostrada, i cartelli segnalano che l'uscita di Goschenen è chiusa, accendo la radio: tre chilometri di coda al portale Nord del tunnel del San Gottardo. Esco a Wassen e salgo per il passo. Al portale Sud la coda arriva oltre Faido. Alle 15,30 sono a casa. Magnifica gita con tempo eccezionale. I posti sono di una bellezza incredibile: le cime ma anche i versanti ed il fondovalle, la varietà floristica, gli animali... Nonostante la prevedibile folla sul Pilatus, vista la facilità di salirvi con mezzi meccanici, sulle cime vicine la frequentazione è molto più limitata, alla fine in due giorni non ho incontrato più di una dozzina di persone
Difficoltà: la strada agricola che da accesso ai sentieri T1. I sentieri T3 con tratti più tranquilli alternati a tratti più impervi. In alcuni punti vi è una certa esposizione ma mai problematica. .

Tourengänger: paoloski
Communities: Hikr in italiano


Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden

Galerie


In einem neuen Fenster öffnen · Im gleichen Fenster öffnen


Kommentar hinzufügen»