Punta Parrot (4436 m) - Via degli Italiani


Publiziert von martynred , 3. September 2023 um 10:38.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum: 7 August 2023
Wandern Schwierigkeit: T4- - Alpinwandern
Hochtouren Schwierigkeit: ZS+
Klettern Schwierigkeit: III (UIAA-Skala)
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-VS   I 
Zeitbedarf: 2 Tage
Aufstieg: 3200 m
Strecke:10+5 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Alagna
Zufahrt zum Ankunftspunkt:Indren
Unterkunftmöglichkeiten:Bivacco Gugliermina (3212 m) 8/10 posti letto + coperte stufa (no legna) + gas e 3 fornelli pentole e posate

Un anno di cambiamenti importanti e con sé anche un cambio della mia attività sportiva.
Ma la passione per la montagna rimane la medesima e la voglia di salire almeno un 4000 è molta.

Sebbene non sia acclimatata e l'allenamento che possiedo è unicamente in bicicletta, sono certa di riuscire a raggiungere l'obiettivo se in compagnia di Raffaele. La cosa che più mi spaventa è lo zaino pesantissimo (18-20 kg) che non metto da almeno 1 anno!

Le previsioni per il week end non sono delle migliori: vento moderato/forte da nord e neve i giorni precedenti specialmente in Svizzera. L'unica escursione alla mia portata protetta da queste condizioni meteorologiche poco favorevoli sembra essere la Via degli Italiani per la Punta Parrot.




Partiamo con comodo verso l'ora di pranzo. Passo a prendere Raffaele e subito mi interroga "ti sei ricordata la frontale?".
Io: "oh cacchio!" (ovviamente ho usato un altro linguaggio).
Convinto stessi scherzando, ho fatto dietro front e sono tornata a casa a recuperarla.
A recap eseguito di tutta l'attrezzatura necessaria, partiamo alla volta di Alagna.

Parcheggiamo l'auto nel piccolo piazzale sterrato gratuito e ci incamminiamo verso la località L'Acqua alle ore 15. Per strada asfaltata e poi sentiero, raggiungiamo il Rifugio Pastore in poco meno di un'ora. Il panorama da questo pianoro erboso è spettacolare. Si può identificare la nostra via di salita, la Signal e la Piramide Vincent.
Lasciata la folla di famiglie e "merenderos"(senza offesa) in cerca di fresco, proseguiamo per il sentiero n.206 che ci porterà alla Capanna Gugliermina.
Inizialmente il sentiero è pianeggiante e in leggera salita, ma appena si mette piede sul pendio erboso questo impenna in scala logaritmica. Perdendo i bolli sparsi qua e la, costeggiamo il torrente per tracce abbastanza evidenti fino a trovare un punto comodo per attraversarlo, a piedi scalzi. Riprendiamo la rampa che si fa sempre più ripida raggiungendo il filo di cresta della morena. Al termine di questa ci concediamo una breve pausa per mangiare mezzo panino e vestirci per coprirci dal freddo giunto con l'ombra del tardo pomeriggio. A sinistra della morena una piccola lingua di seracchi mi conferma quanto mi mancassero questi ambienti.
Ora dobbiamo puntare tutto a sinistra, superando una pietraia di sassi di grandi dimensioni, fino a giungere alla base di un muro raccioso che si supera con una serie di scalini naturali e assicurato con una catena. Da qui ritroviamo i bolli bianco e rossi e li seguiamo insieme a degli ometti, fino a giungere al Bivacco Gugliermina. Sono le 19:45 e fa freddissimo.

Entrati nel bivacco ci cambiamo immediatamente e verifichiamo ci siano coperte a sufficienza. Mentre fuori ci saranno -15°C, all'interno ce ne sono circa 6.
Meglio prepararsi un bel tè caldo.
Io non sono per nulla in forma. Sebbene riuscissi a salire a buon passo, la tosse continuava ad annoiarmi e giunta al bivacco quasi non avevo più voce. Probabilmente avevo pure qualche linea di febbre.
Mentre ceniamo ci preoccupiamo per l'escursionista incontrato durante la salita e diretto al bivacco. Sono passate oltre due ore dal nostro arrivo e di lui ancora nessun segnale.
Concordiamo la sveglia delle 4:15 e la possibilità di dover scendere in caso di vento forte o mio malessere.

A mezzanotte sentiamo la porta aprirsi... è l'escursionista. Tirato un respiro di sollievo riprendiamo il sonno.

Il mattino seguente mettiamo il naso fuori dalla porta e capiamo che la situazione pare promettente. Usciamo per iniziare la cavalcata alle 5:05. Verso est un rosso fuoco illumina la cresta Signal e possiamo intravedere le frontali di chi sta iniziando la sua salita.
La via attacca proprio dietro il bivacco, inizialmente con qualche sfasciume e roccia instabile ma, superato questo primissimo tratto, si fa solida e sicura. Saliamo con buon passo, calpensando la neve scesa durante la notte che ricopre i massi rocciosi. Seguiamo la serie di ometti che troveremo per la prima metà della salita e giunti dove la cresta impenna con salti rocciosi decidiamo di legarci per superare un breve risalto (3 grado). Una volta superato ci sleghiamo e proseguiamo seguendo gli ometti fino al ghiacciao della Piode. Ci leghiamo nuovamente per affrontare il piccolo tratto di ghiacciaio e la successiva cresta ora ben visibile. Decidiamo di non mettere i ramponi, in modo da essere più veloci nell' arrampicata. La prima parte è la più delicata per via di alcune placche ricoperte di neve che Raffaele affronta dritto per dritto. Un volta superata questa parte puntiamo all'evidente spigolo, la cresta si abbatte e aumenta il numero di sfasciumi. Per fortuna il freddo tiene be incollato tutto!
La cresta alterna brevi passaggi di 3 grado e sfasciumi. Verso il suo termine diventa più affilata ed esposta, ma i passaggi sono sempre su roccia buona. Vediamo finalmente il pendio nevoso finale, macchiato qua e là di qualche roccia sporgente. Una volta arrivata facciamo una breve pausa, ci mettiamo i ramponi e partiamo puntando al primo canale nevoso sopra la nostra testa.
Superato l'ultimo interminabile pendio nevoso, balziamo fuori dalla cornice per poi proseguire lungo la cresta fino la cima della Punta Parrot. Siamo soli, felici e orgogliosi!
Ore 12:20.

Il panorama da quassù è wooow, il Lyskamm ed il Cervino fanno da protagonisti, ma fa freddo, il vento è gelido e forte. Proseguiamo oltre e scendiamo lungo la cresta nevosa fino alla base della cima. Al riparo dal vento, ci concediamo una pausa più lunga. Sappiamo che in più o meno un'ora saremo alla funivia.
Da qui percorriamo la classica via di rientro alla funivia di Indren seguendo le innumerevoli tracce. Non possiamo che notare il cambiamento del ghiacciaio dalle ultime 3/4 settimane.
Alle 14:25 siamo agli impianti, pronti per la discesa.



Bellissima cavalcata, incluso l'avvicinamento. La via in cresta un poco più impegnativa del previsto vista la spruzzata di neve, ma al contempo più sicura per il rigelo che ha fatto da collante tra quelle rocce instabili.
Un Rosa tutto diverso: nessuno sulla via di salita, pochi alpinisti in discesa.



Giorno 1: Alagna - Bivacco Gugliermina
Lunghezza: 10.16 km
Durata: 4h 40' (4:10 senza pause)
Salita: 2146 m

Giorno 2Bivacco Gugliermina - Punta Parrot - Indren
Lunghezza: 5.43 km
Durata: 7h 45' (6h 30' la via)
Salita: 1220 m

Tourengänger: martynred
Communities: Hikr in italiano


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Geodaten
 60833.gpx Alagna-Bivacco Gugliermina
 60834.gpx via degli Italiani+discesa

Galerie


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Kommentare (8)


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danicomo hat gesagt:
Gesendet am 3. September 2023 um 14:00
Bellissimo racconto e belle foto..... un caro saluto.

martynred hat gesagt: RE:
Gesendet am 4. September 2023 um 18:38
Grazie mille!

Daniele66 hat gesagt:
Gesendet am 5. September 2023 um 20:58
Molto bello Complimenti........

martynred hat gesagt: RE:
Gesendet am 5. September 2023 um 21:58
Si, un Monte Rosa meno affollato :)
Grazie Daniele!

andrea62 hat gesagt:
Gesendet am 8. September 2023 um 08:50
Impresa grandiosa, complimenti.

Andrea.

martynred hat gesagt: RE:
Gesendet am 10. September 2023 um 21:29
Grazie mille!

Gabrio hat gesagt:
Gesendet am 10. September 2023 um 11:29
Mitica Martina!!!

Ma l'escursionista che è arrivato al Bivacco a mezzanotte,
che problemi ha avuto?

Ciao, alla prossima!!

martynred hat gesagt: RE:
Gesendet am 10. September 2023 um 21:29
Nessuno, solo molto lento credo!


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