Corno Bianco 3320 m e Cima del Forno 3171 m


Publiziert von Antonio59 ! , 24. Juli 2023 um 13:43.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:20 Juli 2023
Wandern Schwierigkeit: T5 - anspruchsvolles Alpinwandern
Hochtouren Schwierigkeit: L
Klettern Schwierigkeit: II (UIAA-Skala)
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 11:30
Aufstieg: 2068 m
Abstieg: 2068 m
Strecke:16,5 km

La banda degli ex tranvieri oggi va in trasferta in Alta Valsesia.
Partenza di tutto comodo, alla fine dopo il caffè nel villaggio di Sant'Antonio in Val Vogna, saranno già le 8,30. Un orario non proprio da montagnini, visto il dislivello da affrontare.


Fortuna vuole comunque, che in settimana a luglio si possa portare ancora la macchina su fino a Sant'Antonio 1381 m, invece che parcheggiare a Cà Janzo, risparmiando quasi 3 km.

Andiamo a piedi oltre la sbarra e percorriamo la sterrata di fondovalle, anche a saliscendi. Dopo circa 1,5 km, si inizia a salire a destra su sentiero, passiamo da Piane di Sopra 1511 m  e dall'Alpe Spinale 1914 m. Da qui si sale più decisi fino al bel Rifugio Carestia 2201 m. Che nonostante la penuria suggerita dal nome ci riscalda un cafferino ( c'è la carestia d'altronde ). Il gestore del rifugio chiede delle nostre intenzioni, e cerca di dissuaderci dal tentare la discesa nel Vallone del Forno: chiamatemi per sapere se sopravvivete, dice. Va bene già scartata l'idea ( forse ).
Saliamo ora passando vicino all'Alpe Rissuolo, baita ristrutturata, che se non sbaglio tanti anni fà era un malmesso bivacco.

Appena oltre, il nostro Vittorio sente che i suo piedi prendono aria. Ahiaaaa.
Il nostro bravo "funicolarista" ha tirato fuori dall'armadio un bel paio di scarponi, che lì passavano  da anni una serena e pacifica pensione. Ma questi all'improvviso hanno incominciato a scollare la suola.
Si incomincia con i rattoppi : cinghie di velcro, cordini, laccetti dei bastoncini e tutto ciò che può servire allo scopo.


Passiamo dal Lago Bianco 2332, che si costeggia a destra, risalendo anche un roccione, per poi ridiscendere al lago. poi si sale ripidi verso nord e si arriva quasi a lambire il Lago Nero 2672 m.
In breve saliamo ripidi fino al tratto più impegnativo se non ci fossero le catene: è il Passo di Artemisia, poi è un susseguersi di rampe rocciose, poco prima della vetta , a destra parte  la  ( labile ) traccia per traversare ai Valloni di Forno e Tailly.

Arrivati in vetta, Vittorio che nel frattempo ha visto scollarsi completamente anche l'altra suola, procede con i rattoppi del caso. In salita si può dire che ha dovuto fare un "rilegamento" ogni mezz'ora. Bravo comunque a fare 2000 m+ in quelle condizioni. Ma lui è il pezzo forte del gruppo e nonostante la sua modestia, sarebbe riuscito a salire anche a piedi nudi. alla fin fine ha fatto tutto stà strada nutrendosi solo con 2 albicocche ( che motore ).

Il meteo non è granchè verso nord. Mai visto il Monte Rosa.

Scendiamo, appena sotto arriviamo al bivio. Vittorio per via degli scarponi scenderà dalla normale, invece io e un "entusiasta" Lorenzo cerchiamo di salire anche la Cima del Forno.
La traversata sembra ben segnata, sbagliavo. E' una cresta rocciosa dove non mancano passaggi di arrampicata tra il 1° e  il 2° grado, pochissimi i segni sbiaditi, e spesso bisogna riflettere bene per non finire in difficoltà ben maggiori. La cosa più importante è sempre aver capito bene l'orografia della zona con i suoi valloni, per mai sbarellare nella direzione sbagliata in caso di perdita segnali.
in un momento avevo anche valutato l'opzione di ritornare indietro, ma poi riusciamo ad arrivare a vista della  Bocchetta del Forno dove vediamo un segnavia. Traversando verso di esso, puntiamo a stare più alti, per poi risalire verso la Cima del Forno, inizialmente stiamo su una specie di cengia ascendente ( appena sotto la cresta sud ), poi quando questa si impenna troppo, saltiamo sulla cresta sud nel suo tratto finale e siamo sulla Cima del Forno 3171m, costruito ometto. Ridiscendiamo con cautela e arriviamo alla Bocchetta del Forno, che si affaccia sull'omonimo vallone. da qui è solo camminare.
Andiamo in traverso alla vicina Bocchetta del Puio 3100 m, che costituisce anche il bivio Tailly-Val Vogna.
Un bel segnavia indica sentiero 11 Valdobbia, è fatta pensiamo. Scendiamo nella pietraia a destra, nell'ampio vallone, di segni praticamente non ce n'è più. Ne troviamo in tutto 4 , di cui 3 rivolti al contrario e non visibili dall'alto, in 600 m- di discesa. Si viaggia a vista insomma, ad alcuni risalti rocciosi si và di logica e si scorge poi un segno ( ma solo poi )tanto meglio. A 2500 comincia l'erba finalmente e ci sono anche 2 piccoli ruderi di baitelli. Qui si poggia  a sinistra, laggiù oltre un ruscello si intuisce una misera traccia in discesa. Scendiamo infatti su questa traccia che oltre il Rio Cambiavej ci fa scendere all'Alpe Le Pisse 2220m. Siamo salvi penso, vedo segni bianco-rossi ( Alta Via Vidoni ), ma va in altra direzione, noi dobbiamo scendere. a sinistra scendiamo ad attraversare una vallecola e poi di là ci dirigiamo proprio nell'immensa frana di sassi. Dove spariscono i segni, che penso attraversano la pietraia, oltre i massi resta ancora una baita, dell'Alpe Pissole è rimasto solo questo, le altre sono state spazzate via, infatti ne troveremo in giro il materiale e le travi.
Razzoliamo alla ricerca della via per scendere a valle, da lontano avevo intuito nell'erba un passaggio sul margine destro della frana ( basterebbero un paio di paletti per segnalare questa possibilità ).
Scendiamo invece, e prima di un salto,  ri-attraversiamo la frana, e troviamo la traccia che ci porterà all'Alpe Sotto le Pisse Superiore 1925 m, baita ben messa, e da qui sentiero appena decespugliato e perfetto, grazie.
Più sotto passiamo dalla diroccata Alpe Pissole Inferiore 1825, che sembra stata raggiunta anche lei da qualche masso della frana superiore. 
Ora velocemente sul bel sentiero scendiamo fino alle prime baite di Cambiaveto 1499 m, dove prendiamo verso sinistra il "Sentiero dell'Arte" che anche a saliscendi percorre la Val Vogna a mezzacosta, passa dall?Alpe Selletto e dopo aver attraversato il Rio Grande arriva al fantastico villaggio walser di Rabernardo 1453 m, qui abbandoniamo il Sentiero dell'Arte per scendere in diagonale a Sant'Antonio e chiudere il giro. Vitorio con i suoi "proto-scarponi" è già qui da un pezzo, essendo sceso dalla normale.



Tourengänger: Antonio59 !


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Kommentare (4)


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Menek hat gesagt:
Gesendet am 26. Juli 2023 um 14:54
merda che girone...
Menek

Antonio59 ! hat gesagt: RE:
Gesendet am 28. Juli 2023 um 10:05
Grazie Menek
Ciao
Antonio

Serzo hat gesagt:
Gesendet am 27. Juli 2023 um 09:34
Complimenti Antonio, ormai il Vallone del Forno (vecchia via normale) non lo fa quasi nessuno, e le frane degli ultimi anni hanno accentuato la tendenza. Mitici. Sergio

Antonio59 ! hat gesagt: RE:
Gesendet am 28. Juli 2023 um 10:08
Ce ne siamo resi conto infatti. Ma nonostante tutto e anche dopo l'avvertenza del rifugista, è prevalsa la sindrome di San Tommaso : cioè, va a vedere e ficcaci il naso :-))
Ciao
Antonio


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