Corno Bianco (3320 m) - Cresta dell'Uomo Storto
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Coma prima giornata di campeggio OSA 2022 non si poteva chiedere di meglio: inizio col botto!
Srepitosa cavalcata di cresta in un ambiente magnificamente selvaggio e con 4 super compagni di avventura!
PS.: c'è stata anche tanta tremarella, soprattutto nel tratto finale per raggiungere il Corno Bianco :)
Seguire brevemente la strada asfaltata (circa 100 m), fino a dei grossi cartelli con le indicazioni per la Val d'Otro. Una ripida mulattiera nel bosco, consente di raggiungere il bellissimo alpeggio Walser in località Otro (q. 1664 m). Proseguire lungo la verdeggiante vallata fino all'alpeggio Pianmisura (q. 1836 m), dove si prende la deviazione a sinistra per il Bivacco Ravelli. Il sentiero, a questo punto, perde quota per una 30ina di metri di dislivello, quindi riprende a salire deciso in mezzacosta. Transitati dall'Alpe Kultiri (q. 2113 m), ignorare la deviazione sulla destra per il Passo della Coppa, quindi risalire il ripido pendio detritico sulla sinistra che consente di raggiungere la piccola conca dove sorge il Lago Terrafrancia (q. 2420 m) e, sul poggio poco più sopra, il Bivacco Ravelli (q. 2503 m).
Senza raggiungere il bivacco, costeggiare brevemente verso destra il Lago, quindi per tracce risalire il ripido pendio detritico fino a raggiungere una successiva conca glaciale. Attraversare la conca tenendo il suo margine destro, quindi un ultimo ripido pendio parecchio sdrucciolevole (tracce e ometti) conduce allo stretto intaglio del Passo dell'Uomo Storto (q. 2870 m).
Dal Passo, imboccare direttamente la Cresta NW (verso sinistra guardando verso Gressoney) della Punta dell'Uomo Storto e, tenendo sempre il filo di cresta o, eventualmente, aggirando le difficoltà sul versante valdostano della montagna (destra faccia a monte) con bella e divertente arrampicata (II+/III -) su roccia solida raggiungere il grosso ometto di vetta della Cima dell'Uomo Storto (q. 3014 m).
Da questa prima elevazione, abbassarsi per facile pietraia fino ad un ampio intaglio (q. 3005 m circa) compreso tra la Cima dell'Uomo Storto e la Punta di Netscio.
Mano a mano che si sale, il percorso diviene via via sempre più verticale ed aereo (II/III). Superati alcuni gradoni, si perviene ad una crestina aerea che conduce alla base del compatto gendarme rosso. Qui abbiamo due possibilità:
1) soluzione da noi NON adottata, scalare direttamente il gendarme (8m, IV/IV+);
2) soluzione da noi adottata, aggirare il gendarme verso destra su cengia particolarmente instabile, esposta e franosa. In tal caso, dalla base del gendarme, compiere un traverso di una 20ina di metri verso destra lungo l'evidente cengia fino ad un intaglio con grosso ometto (l'ometto è visibile o da più in basso, o una volta raggiunto l'intaglio, NON dalla base del gendarme). Da qui risalire la crestina secondaria soprastante (II/III) su buona roccia fino a ricongiungersi con la cresta NW principale.
Da qui, con facile e divertente arrampicata (II), si guadagna anche la piccola Punta di Netscio (q. 3280 m).
Da qui ha inizio la sezione più delicata (per qualità della roccia e per esposizione) dell'intera traversata.
Dalla Punta di Netscio, scendere su terreno facile ma esposto per quale metro, quindi imboccare l'articolatissima cresta che separa la Punta di Netscio dal Corno Bianco. Con numerosi sali e scendi e cercando di mantenere il più possibile il filo di cresta (discrezione della cordata se aggirare sulla destra o sulla sinistra i vari spuntoni) scavalcare i piccoli gendarmi (decisamente aereo) fino a raggiungere la base di un gendarme più alto (1 chiodo di sosta alla base). Abbassarsi per un paio di metri sulla destra, quindi imboccare una bellissima fessura ottimamente appigliata (III/III+, roccia stupenda). Risalire la fessura fino ad un comodo terrazzino al suo termine (circa 15/20 m) dove, eventualmente, è possibile allestire una sosta sui massi incastrati. Dal terrazzino, facendo attenzione alla roccia poco stabile, portarsi sulla paretina di destra e, con passo delicato (per la scarsa qualità della roccia) e fisico, riportarsi sul filo di cresta.
A questo punto, le difficoltà su roccia diminuiscono (max I/II), ma l'esposizione su entrambi i versanti è continua e la qualità della roccia diviene via via peggiore. Raggiunto lo stretto intaglio del Colletto del Corno Bianco (q. 3260 m), portarsi a sinistra del filo di cresta in massima esposizione sulla preicipitevole parete N. Cercando il percorso migliore tra la roccia marcia (fare moltissima attenzione in questo tratto che, se pur breve, risulta essere pericoloso) e restando sempre leggermente a sinistra del filo di cresta (max II), guadagnare la vetta del Corno Bianco (q. 3320 m).
La discesa avviene lungo la via normale (F+, max II) attraverso il Passo di Artemisia e il Lago Nero (breve tratto attrezzato con catene prima del Lago, eventualmente, se si è stanchi, consigli di tenere su imbrago con cordino per assicurarsi).
Dal Lago Nero (q. 2672 m), scendere al sottostante Lago Bianco (q. 2332 m) prima e al Rifugio Carestia (q. 2201 m) poi.
Una lunga discesa conduce agli abitati della Val Vogna sopra a Riva Valdobbia (organizzarsi per il rientro ad Alagna).
Stupenda e lunghissima (1,6 km di sola cresta!!) cavalcata di cresta che non ha nulla da invidiare ai vicini e ben più blasonati 4000 m del Gruppo del Monte Rosa per l'ambiente selvaggio e poco frequentato. Salita di stampo alpinistico da percorrere quasi tutta in conserva data la lunghezza, richiede passo sicuro ed esperienza nel ricercare il passaggio migliore. Noi abbiamo portato una mezza corda da 30m, un paio di friends, 2 rinvii, materiale personale e qualche cordino. Nonostante le difficoltà non superino il III+ (se si aggira il gendarme di IV/IV+ prima della Punta di Netscio) la salita non è assolutamente da sottovalutare, in quanto richiede continua concentrazione per esposizione e qualità della roccia smepre da verificare. CONSIGLIATISSIMA per gli amanti del genere!
TEMPI DI PERCORRENZA:
ALAGNA VALSESIA - OTRO: 40 minuti
OTRO - ALPE PIANMISURA: 30 minuti
ALPE PIANMISURA - ALPE KULTIRI: 30 minuti
ALPE KULTIRI - BIVACCO RAVELLI: 30 minuti
BIVACCO RAVELLI - PASSO DELL'UOMO STORTO: 45 minuti
PASSO DELL'UOMO STORTO - CIMA DELL'UOMO STORTO: 45 minuti
CIMA DELL'UOMO STORTO - PUNTA DI NETSCIO: 1,30 ora
PUNTA DI NETSCIO - CORNO BIANCO: 2,00 ore
CORNO BIANCO - RIFUGIO CARESTIA: 2,00 ore
RIFUGIO CARESTIA - SANT'ANTONIO: 1,10 ora
con Teo, Tia, Luca e Andrea
Srepitosa cavalcata di cresta in un ambiente magnificamente selvaggio e con 4 super compagni di avventura!
PS.: c'è stata anche tanta tremarella, soprattutto nel tratto finale per raggiungere il Corno Bianco :)
Seguire brevemente la strada asfaltata (circa 100 m), fino a dei grossi cartelli con le indicazioni per la Val d'Otro. Una ripida mulattiera nel bosco, consente di raggiungere il bellissimo alpeggio Walser in località Otro (q. 1664 m). Proseguire lungo la verdeggiante vallata fino all'alpeggio Pianmisura (q. 1836 m), dove si prende la deviazione a sinistra per il Bivacco Ravelli. Il sentiero, a questo punto, perde quota per una 30ina di metri di dislivello, quindi riprende a salire deciso in mezzacosta. Transitati dall'Alpe Kultiri (q. 2113 m), ignorare la deviazione sulla destra per il Passo della Coppa, quindi risalire il ripido pendio detritico sulla sinistra che consente di raggiungere la piccola conca dove sorge il Lago Terrafrancia (q. 2420 m) e, sul poggio poco più sopra, il Bivacco Ravelli (q. 2503 m).
Senza raggiungere il bivacco, costeggiare brevemente verso destra il Lago, quindi per tracce risalire il ripido pendio detritico fino a raggiungere una successiva conca glaciale. Attraversare la conca tenendo il suo margine destro, quindi un ultimo ripido pendio parecchio sdrucciolevole (tracce e ometti) conduce allo stretto intaglio del Passo dell'Uomo Storto (q. 2870 m).
Dal Passo, imboccare direttamente la Cresta NW (verso sinistra guardando verso Gressoney) della Punta dell'Uomo Storto e, tenendo sempre il filo di cresta o, eventualmente, aggirando le difficoltà sul versante valdostano della montagna (destra faccia a monte) con bella e divertente arrampicata (II+/III -) su roccia solida raggiungere il grosso ometto di vetta della Cima dell'Uomo Storto (q. 3014 m).
Da questa prima elevazione, abbassarsi per facile pietraia fino ad un ampio intaglio (q. 3005 m circa) compreso tra la Cima dell'Uomo Storto e la Punta di Netscio.
Mano a mano che si sale, il percorso diviene via via sempre più verticale ed aereo (II/III). Superati alcuni gradoni, si perviene ad una crestina aerea che conduce alla base del compatto gendarme rosso. Qui abbiamo due possibilità:
1) soluzione da noi NON adottata, scalare direttamente il gendarme (8m, IV/IV+);
2) soluzione da noi adottata, aggirare il gendarme verso destra su cengia particolarmente instabile, esposta e franosa. In tal caso, dalla base del gendarme, compiere un traverso di una 20ina di metri verso destra lungo l'evidente cengia fino ad un intaglio con grosso ometto (l'ometto è visibile o da più in basso, o una volta raggiunto l'intaglio, NON dalla base del gendarme). Da qui risalire la crestina secondaria soprastante (II/III) su buona roccia fino a ricongiungersi con la cresta NW principale.
Da qui, con facile e divertente arrampicata (II), si guadagna anche la piccola Punta di Netscio (q. 3280 m).
Da qui ha inizio la sezione più delicata (per qualità della roccia e per esposizione) dell'intera traversata.
Dalla Punta di Netscio, scendere su terreno facile ma esposto per quale metro, quindi imboccare l'articolatissima cresta che separa la Punta di Netscio dal Corno Bianco. Con numerosi sali e scendi e cercando di mantenere il più possibile il filo di cresta (discrezione della cordata se aggirare sulla destra o sulla sinistra i vari spuntoni) scavalcare i piccoli gendarmi (decisamente aereo) fino a raggiungere la base di un gendarme più alto (1 chiodo di sosta alla base). Abbassarsi per un paio di metri sulla destra, quindi imboccare una bellissima fessura ottimamente appigliata (III/III+, roccia stupenda). Risalire la fessura fino ad un comodo terrazzino al suo termine (circa 15/20 m) dove, eventualmente, è possibile allestire una sosta sui massi incastrati. Dal terrazzino, facendo attenzione alla roccia poco stabile, portarsi sulla paretina di destra e, con passo delicato (per la scarsa qualità della roccia) e fisico, riportarsi sul filo di cresta.
A questo punto, le difficoltà su roccia diminuiscono (max I/II), ma l'esposizione su entrambi i versanti è continua e la qualità della roccia diviene via via peggiore. Raggiunto lo stretto intaglio del Colletto del Corno Bianco (q. 3260 m), portarsi a sinistra del filo di cresta in massima esposizione sulla preicipitevole parete N. Cercando il percorso migliore tra la roccia marcia (fare moltissima attenzione in questo tratto che, se pur breve, risulta essere pericoloso) e restando sempre leggermente a sinistra del filo di cresta (max II), guadagnare la vetta del Corno Bianco (q. 3320 m).
La discesa avviene lungo la via normale (F+, max II) attraverso il Passo di Artemisia e il Lago Nero (breve tratto attrezzato con catene prima del Lago, eventualmente, se si è stanchi, consigli di tenere su imbrago con cordino per assicurarsi).
Dal Lago Nero (q. 2672 m), scendere al sottostante Lago Bianco (q. 2332 m) prima e al Rifugio Carestia (q. 2201 m) poi.
Una lunga discesa conduce agli abitati della Val Vogna sopra a Riva Valdobbia (organizzarsi per il rientro ad Alagna).
Stupenda e lunghissima (1,6 km di sola cresta!!) cavalcata di cresta che non ha nulla da invidiare ai vicini e ben più blasonati 4000 m del Gruppo del Monte Rosa per l'ambiente selvaggio e poco frequentato. Salita di stampo alpinistico da percorrere quasi tutta in conserva data la lunghezza, richiede passo sicuro ed esperienza nel ricercare il passaggio migliore. Noi abbiamo portato una mezza corda da 30m, un paio di friends, 2 rinvii, materiale personale e qualche cordino. Nonostante le difficoltà non superino il III+ (se si aggira il gendarme di IV/IV+ prima della Punta di Netscio) la salita non è assolutamente da sottovalutare, in quanto richiede continua concentrazione per esposizione e qualità della roccia smepre da verificare. CONSIGLIATISSIMA per gli amanti del genere!
TEMPI DI PERCORRENZA:
ALAGNA VALSESIA - OTRO: 40 minuti
OTRO - ALPE PIANMISURA: 30 minuti
ALPE PIANMISURA - ALPE KULTIRI: 30 minuti
ALPE KULTIRI - BIVACCO RAVELLI: 30 minuti
BIVACCO RAVELLI - PASSO DELL'UOMO STORTO: 45 minuti
PASSO DELL'UOMO STORTO - CIMA DELL'UOMO STORTO: 45 minuti
CIMA DELL'UOMO STORTO - PUNTA DI NETSCIO: 1,30 ora
PUNTA DI NETSCIO - CORNO BIANCO: 2,00 ore
CORNO BIANCO - RIFUGIO CARESTIA: 2,00 ore
RIFUGIO CARESTIA - SANT'ANTONIO: 1,10 ora
con Teo, Tia, Luca e Andrea
Tourengänger:
irgi99

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