Discovering Onno, anello al monte Megna

Meteo incerto. Poca voglia di andar lontano, visto anche possibile trambusto x il lungo week end. Ecco allora che l'idea di

Diventa vincente.
Nonostante le poche relazioni dei percorsi, le info un po confuse, e soprattutto le notizie di "catene e punti esposti" che si sa...notoriamente fan imbizzarrire gli Elephant...:):):).
Il giro è cmq sempre modulabile...
Ritrovo ad orario comodo a Pare', con Max, Sabry, Luca e Tizi, solito caffè al Rocopom, parcheggiamo poco dopo le 8 ad Onno, park a lago, ci orientiamo un attimo e si parte, tra i caratteristici vicoli, a piombo sotto l'imponente ed incombente parete vertical...
Impressiona un po !
Raggiungiamo la chiesa, ed il cartello che ben descrive i vari sentieri.
In breve siamo alla cappelletta dove inizia il Nostro, il numero 1 , che parte subito nel bosco e bello vertical...daltronde la parete è li da vedere...Si sale in fretta, e gli scorci sul lago si aprono. La zona catene è appunto nella prima parte, sono di aiuto ad issarsi su alcune zone rocciose, direi molto utili in discesa, il sentiero sale bello ripido e stretto, di quelli che è meglio Non distrarsi troppo...e Non inciampare.
Bello tecnico, i punti realmente esposti direi cmq pochi. Meteo velato, si suda parecchio pero'.
Il sentiero prende poi la dorsale e sale ripido nel bosco fino a raggiungere la zona del sacrario per le vittime dell'incidente del famoso ATR 42 dell' '87 , eretto in un luogo panoramico, li davanti alle Grigne, a ricordo delle 37 vittime. Sosta banana.
Decidiamo, vista l'ora, di puntare anche al Castel de Leves, passiamo da altro punto sosta panoramico, ed in breve lo raggiungiamo, anche qui il panorama è ottimo. Allarghiamo il giro proseguendo e scendendo dalla parte opposta, perdiamo circa 150 mt di quota in direzione Barni, tagliando i tornanti risaliamo la strada della Conca di Crezzo, raggiungendo con una bella passeggiata su sterrata proprio il laghetto omonimo. Da li, risaliamo il bosco in direzione del monte Megna, fino a trovare la dorsale al bivio con il sentiero che andrebbe direttamente all'alpe di Monte, che toccheremo al ritorno. Da li la lunga dorsale che prima sale decisa, poi alterna piu' volte brevi saliscendi che ci mettono alla prova, e ci conducono alla vetta alle 12.45.
Qui la nostra lunga sosta pranzo e relax, baciati da un bel sole nel suo momento migliore di giornata. Ripartiamo che son quasi le 14.30, prendiamo il sentiero che scende vicino al tavolo poco prima della vetta, credo sia il 3, arrivati ad un bivio, che sulle mappe è un trivio...puntiamo proprio al sentiero meno evidente e segnato, tutto a sx, che si rivela molto trascurato e ci lascia anche qualche dubbio iniziale; il provvidenziale incontro con una "locals" che sale, che ci rassicura e suggerisce la variante giusta, puntanto un evidente pratone che scende vertical verso una baita (la sua) e ci conduce poi facilmente verso l'alpe di Ossa.
Da li, imbeccati da altro "locals" seguiamo la traccia verso l'alpe di Monte, anche questa a tratti trascurata, sentiero pieno di foglie scivolose e residui di rami e sassi, attraversiamo due insidiose vallette con guado, ed arriviamo alla spettacolare alpe , con bella e fresca fontana. Da li si raggiunge velocemente anche l'alpe Prezzapin, in rovina, ma affascinante, a cui manca davvero solo la vista lago.
Da li facilmente e seguendo la traccia in un bel bosco, sfioriamo S.Giorgio, e scendiamo decisi sulla bella mulattiera finale che ci riporta poco dopo le 16.30 al lago.
Birra finale meritata al bar di fronte al parcheggio.
Giro tecnico e divertente. Esplorazione in una zona nuova, a 2 passi da casa.
Con il Nostro lago a farci compagnia.
Soddisfattissimo. Alla prossima.

La primavera è come quelle cose che ti accadono e che ti ribaltano la vita, a volte le odi, a volte le sopporti, a volte le capisci e le mal digerisci.
Ma tutte, tutte le volte pensi che ne valga comunque la pena.
Perchè dove qualcosa finisce iniziamo noi.
Complice sempre il Nostro lago che nelle incertezze di meteo-traffico- ci salva anche per oggi la vita e approviamo da subito la proposta inedita di Max.
Percorso tecnico, divertente e moooolto panoramico.
E poi si sa, ho un debole per i miei sabati, per le persone belle, per chi nel bene o nel male non ha mai smesso un solo istante di vivere.
Ho un debole per chi ha mille cose a cui pensare ma trova comunque il tempo per farti sorridere.
Il tempo è il tesoro della vita, fai tesoro d'ogni istante.
Grazie amici, felicissima anche oggi!
Alla prossima!!!
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