Pizzo Pioltone (o Camoscellahorn) m 2612.


Publiziert von imerio , 29. Oktober 2022 um 11:38.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:26 Oktober 2022
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-VS   I 
Zeitbedarf: 6:30
Aufstieg: 1165 m
Strecke:Ad anello.
Zufahrt zum Ausgangspunkt:San Bernardo si trova in fondo alla Val Bognanco, che va risalita uscendo dalla superstrada a Domodossola seguendo le indicazioni.

Oggi decidiamo di tornare in Val Bognanco, visto che è un po’ che manchiamo da questa bella valle e poi anche perché mi è ritornata in mente una bella cima che avevo visto qualche anno fa.
Usciti a Domodossola e seguita la lunga strada che risale la Val Bognanco, abbiamo raggiunto il parcheggio nei  pressi del Rifugio San Bernardo, dove abbiamo incominciato la nostra escursione, un po’ dubbiosi visto che aveva smesso da poco di piovere.
Seguendo le indicazioni per il Rifugio Gattascosa, abbiamo risalito il sentiero posto a sinistra della valle (salendo) attraversando dapprima una bella abetaia per poi entrare in un bosco di larici ravvivato dai colori autunnali e da una serie di torrenti e torrentelli che lo attraversano.
Sempre con moderata pendenza abbiamo quindi raggiunto la Torbiera di Gattascosa e successivamente il Lago di Ragozza, per arrivare finalmente al Rifugio Gattascosa, che abbiamo trovato tenuto molto bene e dove è stata anche aggiunta una tettoia esterna che in estate viene coperta per ombreggiare i tavoli (dal P a qui si sale di 373 m).
Ripartiti verso il Passo di Monscera  (allietati da alcuni avvistamenti di animali selvatici), dove si raggiunge il confine con la Svizzera, l’abbiamo velocemente raggiunto appena al di sopra dei miseri resti del laghetto sottostante, con il meteo in deciso miglioramento.
Dopo aver guardato la piramide che ci aspettava (da sotto non si vedono le tracce del sentiero), ci siamo rimboccati le maniche (e i pantaloni…) e, seguendo la linea di confine, abbiamo iniziato l’ultimo duro tratto di salita verso la cima del Pizzo Pioltone.
Indubbiamente questo è stato il tratto più faticoso dell’escursione, vuoi per la notevole pendenza e vuoi per le caratteristiche dell’ambiente dove si cammina, trattandosi  in gran parte di una infinita ripida pietraia, dove però non ci sono punti pericolosi né esposti.
Raggiunta la cima con un panorama un po’ limitato dalle nuvole e dopo aver espletato le “funzioni di rito” (foto, compilazione libro di vetta, ecc.), abbiamo ripreso la discesa con un po’ di attenzione per evitare di inciampare o scivolare, aiutati comunque dallo stato del pietrisco che, leggermente bagnato dalla pioggia della notte, è risultato più compatto.
Raggiunta velocemente l’Alpe di Monscera abbiamo finalmente  pranzato al sole nello spazio esterno, utilizzando alcune panchine dislocate vicino la staccionata e in un clima quasi estivo.
Ripresa la via del ritorno, anziché seguire la stradina per arrivare più direttamente al Rifugio il Dosso e poi a San Bernardo, abbiamo fatto una deviazione per visitare il Lago di Arza, posto sul lato idrografico sinistro della valle, su un percorso veramente spettacolare (che raccomando!) al cospetto delle selvagge pareti della Costa del Dosso.
Ripresa poi la discesa, sempre effettuata in un ambiente acceso dai colori autunnali, abbiamo ripreso la stradina prima sterrata e poi asfaltata che ci ha condotti al punto di partenza; altre indicazioni sull’escursione sono riportate nelle didascalie delle foto.
Alla fine è stato davvero un bel giro ad anello, effettuato con un discreto dislivello (1165 m) con circa 6.5 ore di cammino effettivo, e la montagna che abbiamo salito è sicuramente una cima che merita e che, se si è ben allenati e con le giuste condizioni di neve , si può fare anche in inverno con le ciaspole e/o i ramponi (ho rivisto un’escursione di Max64 con il compianto Beppe, che bravi! https://www.hikr.org/tour/post141967.html).
Al ritorno ci siamo fermati nel bar di San Lorenzo per la consueta birra e, vedendo una cartina appesa al muro con  diversi puntini rossi riportati a cui corrispondeva una legenda indicante “avvistamento lupo”, “sentito ululato lupo”, ecc., abbiamo parlato con il barista che ci ha confermato il ritorno del lupo in questa valle, che però sta decretando l’abbandono della montagna da parte dei pastori, stanchi di veder predate le loro greggi.
E’ indubbiamente una difficile convivenza quella tra l’uomo e il lupo, perché se da un lato la si può considerare una grande componente della biodiversità, dall’altro non si può non avere a cuore tutto il duro lavoro che tanti alpigiani fanno per tenere “viva” la montagna.

Tourengänger: imerio
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (2)


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Gesendet am 29. Oktober 2022 um 13:47
E’ indubbiamente una difficile convivenza quella tra l’uomo e il lupo
Visti (ascoltati) i trascorsi, sicuramente tu stai dalla parte del lupo :-)

imerio hat gesagt: RE:
Gesendet am 29. Oktober 2022 um 14:17
Fifty - Fifty,, con leggera prevalenza per i pastori


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