Pizzo Zucchero (1899 m) e Motto dei Ciapitt (2152 m)
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Ritorno dopo vent’anni alla Capanna Alpe di Salèi per raggiungere due cime che non ho ancora visitato.
Inizio dell’escursione: ore 9.20 (Stazione a monte della funivia)
Fine dell’escursione: ore 13.50 (Stazione a monte della funivia)
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1019 hPa
Temperatura alla partenza: 7,5°C
Isoterma di 0°C alle 9.00: 3200 m
Temperatura al rientro: 14°C
Velocità media del vento: 5 km/h
Sorgere del sole: 7.56
Tramonto del sole: 18.22
Sveglia alle 5:45, partenza da casa alle 6:45, arrivo a Zott (975 m) alle 8:55, dopo 88,7 km d’auto, con una sosta caffè di 10 min.
È un martedì sereno, dopo una giornata di piogge intense. Il vento quasi assente e la temperatura mite hanno premiato la ventina di escursionisti, che come il sottoscritto hanno scelto di camminare nella regione della Capanna Alpe di Salèi, per altro chiusa.
Acquisto il biglietto a/r AVS (16.- CHF) e alle 9:05 posso salire sulla rossa cabina a quattro posti, che in 7 minuti mi permette di superare un dislivello di 805 m. Alle 9:20 parto dalla stazione a monte, a 1770 m di quota, in direzione est, verso la prima meta di giornata. Il sentiero, molto bello e comodo, si sviluppa in un lariceto, nel massimo splendore autunnale. Mi bastano 32 minuti per raggiungere il Pizzo Zucchero (1899 m), un cupolone che emerge di poco dal lariceto. Il suo toponimo generico “Pizzo” è a dir poco fuori luogo. Non c’è proprio nulla di appuntito; sarebbe stato più sensato chiamarlo “motto”. È ovvio che gli alpigiani, nella maggior parte dei casi responsabili per l’assegnazione dei nomi alle montagne, avevano altre preoccupazioni che non la correttezza della toponomastica.
Accanto all’omone di pietre si erge una delle sempre più diffuse altalene del Progetto “Swing the World”.
Lo scopo di queste altalene in legno è di intrattenere le persone in modo creativo, stimolandole a trascorrere del tempo fuori casa, divertendosi all’aria aperta e scoprendo al tempo stesso i posti che le ospitano.
Il panorama che si gode da questo promontorio è notevole. Due cime attirano in particolar modo la mia attenzione: il Rosso di Ribia (2541 m) e il Pizzo Cramalina (2322 m).
Alle 10:25 riprendo il cammino. In mezz’ora raggiungo la Capanna Alpe di Salèi (1783 m), chiusa per la stagione. È una proprietà del Patriziato di Comologno ricavata da una vecchia casera dell’alpe e inaugurata il 14 agosto 1994. Per mantenere il rispetto dell’ambiente e della vita rurale il rifugio non dispone di collegamento diretto all’energia elettrica, ma di pannelli solari. Per questo motivo non è possibile ricaricare i cellulari in capanna.
In ulteriori 25 minuti pervengo all’idilliaco Laghetto di Salèi (1923 m): una perla di rara bellezza, circondato da larici sparsi.
Laghetto di Salèi (1924 m)
Dopo alcune foto proseguo il cammino, fuori dal sentiero, in direzione del Passo di Búsan (2006 m) o Pass dal Bösan nella versione dialettale. Il valico collega la Valle Onsernone alla Valle Vergeletto. La maggior parte degli escursionisti passa comunque da questo colle per raggiungere il Pilone (2192 m), che dista ancora 40 min di cammino e che rappresenta probabilmente la cima più ambita della zona. La mia seconda meta di giornata è a circa 350 m in linea d’aria, ad un dislivello positivo di 150 m.
Dal sentiero bianco/rosso per il Pilone, alla quota di 2030 m si percepisce una traccia di percorso che si stacca alla destra e conduce sul motto. Alcuni ometti di pietra guidano sul ripido versante, avente una pendenza media del 51%. A mezzogiorno posso toccare l’omino di pietre del Motto dei Ciapitt (2152 m).
Il grandioso panorama e la meteo favorevole mi invitano ad una sosta in vetta di ben 40 min, seduto sui “ciapitt”, ossia sulle rocce sporgenti e le schegge rocciose.
Sulla via del ritorno mi concedo ancora diverse pause per ammirare e fotografare il laghetto, i prati dell’Alpe Salèi, nonché le sorgenti del Ri d’in Erlöngh, un immissario dell’Isorno.
Alle 14:00 riprendo la funivia che mi riporta sul fondovalle della Val Vergeletto già nell’ombra invernale.
Escursione nell’appartata e selvaggia Valle di Vergeletto, nel culmine dei colori autunnali, in una giornata mite e soleggiata. Le due cime raggiunte costituiscono pure la meta di gite sciescursionistiche, con partenza da Spruga.
Tempo totale: 4 h 30 min
Tempi parziali:
Stazione a monte Funivia Salèi (1770 m) – Pizzo Zucchero (1899 m): 32 min
Pizzo Zucchero (1899 m) – Capanna Alpe di Salèi (1783 m): 30 min
Capanna Alpe di Salèi (1783 m) – Laghetto di Salèi (1923 m): 25 min
Laghetto di Salèi (1923 m) – Motto dei Ciapitt (2152 m): 40 min
Dislivello in salita: 546 m
Quota massima: 2152 m
Quota minima: 1753 m
Sviluppo complessivo: 7,7 km
Difficoltà: T2 (T3 dal Passo del Búsan al Motto dei Ciapitt)
Coordinate Motto dei Ciapitt: 685'191/119'551
Libro di vetta: no
Copertura della rete cellulare: Swisscom buona.

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