Pilone, Poncione del Rosso, Goletta di Medaro anticima 2256 m.


Published by paoloski , 26 September 2017, 12h57.

Region: World » Switzerland » Tessin » Locarnese
Date of the hike:24 September 2017
Hiking grading: T4 - High-level Alpine hike
Waypoints:
Geo-Tags: CH-TI   I   Gruppo Pizzo di Madéi 
Time: 7:15
Height gain: 800 m 2624 ft.
Height loss: 800 m 2624 ft.
Access to start point:partenza: Gaggiolo, Autostrada A2, uscita Bellinzona Sud, seguire le indicazioni per Locarno, galleria Mappo Morettina, seguire le indicazioni per le valli di Locarno, a Ponte Brolla prendere per le Centovalli, dopo Verscio per la Valle Orsernone e quindi per la Val Vergelletto. Passare Vergelletto e proseguire sulla strada asfaltata fino alla locanda Zott nei cui pressi si trova la partenza della funivia per Salei. Costo andata e ritorno FrS 20.
Access to end point:Gita andata - ritorno con varianti.
Accommodation:Capanna Salei.

Finalmente, dopo oltre un mese, io e Monica riusciamo a fare una gita assieme. Mi propone di tornare in Val Vergelletto dove eravamo stati circa un anno fa ma con un tempo non proprio ideale.
Oggi la meteo si presenta invece al meglio, oltre al sole ed al cielo azzurro potremo anche godere dei primi colori dell'autunno.
Alle 9 siamo a Zott alla partenza della funivia, ci prepariamo ed alle 9,20 siamo alla stazione superiore, in vista della vicinissima capanna Salei. Passiamo presso il rifugio da cui diverse persone stanno uscendo ed incamminandosi. Saliamo in direzione del lago fra una piccola folla, qui giunti però tutti si fermano. Noi invece proseguiamo verso il Passo del Bùsan. Il panorama è decisamente bello, il sentiero largo e ben segnato ci indica la nostra prossima meta: il Pilone o Cima Pian del Bozzo, prima però dobbiamo passare per la Bocchetta dei Ciapitt nei cui pressi incrociamo una persona in discesa, per il resto della giornata non incontreremo più nessuno. Dalla bocchetta passiamo sul versante Nord percorrendo una cengia larga ma decisamente aerea, rispuntiamo al sole e ci troviamo alla base della facile salita al Pilone. Lo raggiungiamo in pochi minuti e facciamo una breve sosta nei pressi del grande ometto per ammirare il panorama e bere un po' di the accompagnato da biscottini. Scendiamo seguendo la larga e sassosa cresta Ovest, passiamo sul versante Sud e ci troviamo in Italia, i segnavia bianco - rossi svizzeri scompaiono ed il sentiero non è più segnato. Qui però è ancora ben evidente, ora ci aspettano una sequela di su e giù: tratti in cresta ed altri sui pendii meridionali, Saliamo il Poncione del Rosso, caratterizzato da un cartello indicativo e da cui si gode un panorama impressionante sulle pareti settentrionali della cresta.e quindi ci abbassiamo fuori sentiero a riprendere la traccia sottostante, raggiungiamo una bocchetta da cui si potrebbe, senza apparentemente grandi difficoltà, raggiungere tramite un canalino il sottostante ripiano dell'Alpe Arena.
Ammiriamo l'impressionante e verticale parete Ovest del Poncione e proseguiamo su una buona traccia fino all'Anticima Sud Ovest.
Da qui quello che finora era un sentiero stretto ma ben percorribile si trasforma in una traccia da capre o da camosci che a volte scompare, i pendii su cui corre sono spesso decisamente ripidi con alcuni passaggi aerei ed esposti. Confidiamo nella tenuta dei nostri scarponi da alpinismo: questo non è posto da pedule o scarpe basse e neppure da bastoncini!
Le varie bocchette ci offrono delle magnifiche viste sulla bastionata verticale delle cime che abbiamo superato. Arrivati sull'ennesimo risalto ci accorgiamo che si sta facendo un po' tardi, stupidamente non ci siamo informati sull'orario di discesa dell'ultima funivia, non vorremmo avere la stessa sorpresa di un paio d'anni fa al Wissigstock e farci a piedi gli 800 metri di discesa da Salei a Zott..
Monica mi propone quindi di raggiungere la prossima sella e fare lì la nostra sosta pranzo. Faccio finta di crederle e la seguo: la conosco abbastanza da sapere che dalla bocchetta proseguirà per salire alla cima vicina. Infatti giunti alla selletta non accenna neppure a fermarsi e prosegue decisa fino a raggiungere quella che, dallo studio della cartina, risulterà essere un'anticima della Goletta di Medaro.
Ci fermiamo qui, raggiungere la cima vera e propria richiederebbe ancora 10 o 15 minuti almeno, è decisamente troppo tardi. Ci abbassiamo perciò su una cengia sottostante per mangiare qualcosa al riparo dall'aria fredda che ha preso a spirare. Pane, formaggio, un po' di frutta secca e l'imprescindibile cioccolato al cocco, il preferito da Monica. Ancora un po' di indugio al sole per ascoltare gli incredibili bramiti di cervi che provengono dai sottostanti alpeggi e ripartiamo.
Decidiamo di raggiungere la bella traccia sottostante, che conduce alla non lontana Cata di Madei. Quindi mettiamo mano alle piccozze e scendiamo un pendio erboso decisamente ripido, almeno 50°, che in breve ci porta su quello che sembra quasi un sentiero!
Giriamo a sinistra e iniziamo la lunga cavalcata che ci riporterà al punto di partenza. Conoscendo il percorso siamo molto più rilassati, parliamo, scherziamo, ad un tratto facciamo volar via una mezza dozzina di pernici che erano nascoste fra i rododendri... fatto sta che ad un tratto ci viene il sospetto di non essere sul percorso fatto all'andata, in effetti siamo un po' più bassi ma, tant'è: la traccia è chiara, incontriamo anche qualche ometto, proseguiamo, raggiungiamo la Bocchetta di Mulitt e qui la traccia scompare. Vabbè: il Passo del Bùsan è proprio davanti a noi, non resta che raggiungerlo. Il pendio è abbastanza ripido e ricoperto di erica, mirtilli e rododendri ed intervallato da qualche macereto di pietre instabili ma, un po' faticosamente a dire il vero, ne veniamo fuori. Eccoci al Passo del Bùsan, scendiamo al laghetto, breve sosta per farci un autoscatto e raggiungiamo la stazione della funivia.
L'ultima discesa è prevista alle 18,30. Siamo in orario. Breve attesa ed in pochi minuti siamo a valle.

Bellissima gita con tempo ideale. Il dislivello è decisamente poco ma l'ambiente severo sa regalare delle magnifiche emozioni. Oltre ad i cervi di cui sentivamo i bramiti ma che non siamo riusciti a vedere, abbiamo incontrato rane, marmotte,pernici, gracchi, un gallo forcello e diverse poiane.

Fino al Pilone un tranquillo T3, poi le difficoltà aumentano gradualmente fino ad almeno T4- , i segnavia sul versante italiano scompaiono e si percorrono sentierini da capre perlopiù molto esposti, vi sono alcuni elementari passaggi su roccia da superare. Capire dove ci si trova non è semplice perchè vi sono una miriade di selle e cime che si superano in cresta o si aggirano sul versante meridionale. Sconsigliabile a quanti soffrono di vertigini.

La traccia GPS non è completa perchè mi sono ricordato di accenderlo solo alla Bocchetta dei Ciapitt.

Hike partners: paoloski
Communities: Hikr in italiano


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Comments (3)


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Simone86 says:
Sent 26 September 2017, 13h42
che bellissima escursione, non pensavo ci fosse una così bella "cordigliera" lungo quelle due valli. Sicuramente da prendere spunto, bravi!

paoloski says: RE:
Sent 26 September 2017, 14h04
Si, ci sarebbe voluto un po' più di tempo per arrivare alla Cata di madei ed ai laghetti. Ma con l'autunno sia io che Monica diventiamo un po' pigri e tendiamo ad alzarci tardi!

Menek says:
Sent 26 September 2017, 17h50
decisamente un bel giretto.


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