Pizzo del Corvo 3015m
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Dopo la rinuncia del 19 luglio oggi siamo saliti sul Pizzo del Corvo 3015m scegliendo però come percorso uno più lungo ma sicuro :-).
Partiamo da Pradasca 1710m ci troviamo subito ad attraversare un torrentello per poi dopo una leggera discesa collegarci con il sentiero che arriva da Ronco di Gualdo; in breve siamo fuori dal bosco e davanti a noi si apre verso E lo spettacolare panorama di cime che, grazie anche al favonio, ci accompagnerà per tutta la giornata: dal Piz Terri all'Adula sono lì a farsi ammirare con le cime imbiancate dalla prima neve.
In una ventina di minuti raggiungiamo la Capanna Bovarina 1870m, proseguiamo sul sentiero ben marcato in direzione del Lago Retico, saliamo gradatamente fino a Q1964, con qualche pausa per gustare i grossi mirtilli che ancora troviamo.
Qui il sentiero attraversa un grosso torrente che raccoglie le acque della Cima della Bianca, noi invece andiamo decisamente verso W cominciando a salire ripidamente e senza traccia sul versante meridionale della Val d'Inferno: il favonio contrario e pungente non ci facilita di certo la salita sulla cresta erbosa e dopo un'oretta decidiamo di fermarci al riparo in una buca naturale per riprendere forze. Ma c'è anche un'altro motivo, sotto di noi a N c'è un profondo canalone che stiamo costeggiando da un bel pò e non vediamo possibilità di attraversarlo anche perchè la parete di fronte è ripidissima: vuoi vedere che abbiamo sbagliato anche questa volta!
Controllo la piantina che ho stampato e mi sembra strano, dovremmo essere sulla strada giusta, vuol dire che cambieremo itinerario, questo Corvo proprio non ci vuole :-( , intanto arriviamo in cima a questa cresta e vediamo cosa c'è. Riprendiamo la salita, il vento si è calmato un pò, sembra di essere arrivati invece pianella e altra collinetta, andiamo avanti così per una ventina di minuti ....
"Eva, forse non abbiamo sbagliato, guarda chi si vede!"
Dopo l'ennesima collinetta a Q2467 davanti a noi appare l'antennosa cima dello Scopi e sulla destra il canalone è diventato un torrente: ancora pochi minuti e troviamo i primi due ometti che indicano il punto dove attraversarlo; il terreno cambia completamente aspetto, diventa arido e scuro, l'erba lascia posto a lunghe lingue terrose piene di rocce quarzose, saliamo ancora fino a quando vediamo il Passo Casatscha 2659m (riconoscibile per l'unica baita, proprietà militare, in zona) poco sotto di noi.
Dal Passo sappiamo che bisogna seguire la cresta SW che andiamo a prendere: proseguiamo su terreno fine grigio-nero (argilloscisti) interrotto da qualche placca: sembra di essere in un paesaggio lunare,fino ad arrivare alla Punta del Corvo 2831. Da qui su cresta, con il vuoto sulla nostra sinistra dove circa 350 metri sotto c'è il Passo di Gana Negra proseguiamo ancora una decina di minuti per arrivare finalmente al Pizzo del Corvo 3015m. Non sembra neanche una cima, la cresta continua per arrivare a Q3086 (senza nome sulla CNS) e poi raggiunge lo Scopi 3190m: si deduce solo dall'ometto più grosso degli altri e dall'altimetro. Vista verso le vette ticinesi a S non troppo pulita per le nuvole che il favonio sta accumulando, mentre verso N si può ammirare il Galenstock e il Todi in lontananza, più vicino possiamo ammirare il Piz Cristallina, il Piz Uffiern, la Cima Di Camadra e la Cima della Bianca.
Vediamo il percorso che avevamo tentato 19 luglio, di come fosse impossibile e abbiamo anche visto il canale fatto da
siso: complimenti!
Foto di vetta e giù velocemente, il vento freddo entra nelle ossa e purtroppo non invoglia a godersi lo spettacolo. Andiamo al Passo, il terreno morbido favorisce la discesa senza troppa fatica, facciamo finalmente una pausa per mangiare e riprendiamo il cammino decidendo di scendere direttamente verso la Foppa di Redich e l'Alpe di Bovarina: pendio erboso molto ripido, in alcuni punti dobbiamo aggrapparci alle zolle ma in un'oretta siamo all'alpe e al sentiero che scende verso la Capanna Bovarina, le ginocchia ringraziano!
Percorso: 12,5 Km
Tempo di salita: 4,15 h
Tempo di discesa: 2,30 h
Partiamo da Pradasca 1710m ci troviamo subito ad attraversare un torrentello per poi dopo una leggera discesa collegarci con il sentiero che arriva da Ronco di Gualdo; in breve siamo fuori dal bosco e davanti a noi si apre verso E lo spettacolare panorama di cime che, grazie anche al favonio, ci accompagnerà per tutta la giornata: dal Piz Terri all'Adula sono lì a farsi ammirare con le cime imbiancate dalla prima neve.
In una ventina di minuti raggiungiamo la Capanna Bovarina 1870m, proseguiamo sul sentiero ben marcato in direzione del Lago Retico, saliamo gradatamente fino a Q1964, con qualche pausa per gustare i grossi mirtilli che ancora troviamo.
Qui il sentiero attraversa un grosso torrente che raccoglie le acque della Cima della Bianca, noi invece andiamo decisamente verso W cominciando a salire ripidamente e senza traccia sul versante meridionale della Val d'Inferno: il favonio contrario e pungente non ci facilita di certo la salita sulla cresta erbosa e dopo un'oretta decidiamo di fermarci al riparo in una buca naturale per riprendere forze. Ma c'è anche un'altro motivo, sotto di noi a N c'è un profondo canalone che stiamo costeggiando da un bel pò e non vediamo possibilità di attraversarlo anche perchè la parete di fronte è ripidissima: vuoi vedere che abbiamo sbagliato anche questa volta!
Controllo la piantina che ho stampato e mi sembra strano, dovremmo essere sulla strada giusta, vuol dire che cambieremo itinerario, questo Corvo proprio non ci vuole :-( , intanto arriviamo in cima a questa cresta e vediamo cosa c'è. Riprendiamo la salita, il vento si è calmato un pò, sembra di essere arrivati invece pianella e altra collinetta, andiamo avanti così per una ventina di minuti ....
"Eva, forse non abbiamo sbagliato, guarda chi si vede!"
Dopo l'ennesima collinetta a Q2467 davanti a noi appare l'antennosa cima dello Scopi e sulla destra il canalone è diventato un torrente: ancora pochi minuti e troviamo i primi due ometti che indicano il punto dove attraversarlo; il terreno cambia completamente aspetto, diventa arido e scuro, l'erba lascia posto a lunghe lingue terrose piene di rocce quarzose, saliamo ancora fino a quando vediamo il Passo Casatscha 2659m (riconoscibile per l'unica baita, proprietà militare, in zona) poco sotto di noi.
Dal Passo sappiamo che bisogna seguire la cresta SW che andiamo a prendere: proseguiamo su terreno fine grigio-nero (argilloscisti) interrotto da qualche placca: sembra di essere in un paesaggio lunare,fino ad arrivare alla Punta del Corvo 2831. Da qui su cresta, con il vuoto sulla nostra sinistra dove circa 350 metri sotto c'è il Passo di Gana Negra proseguiamo ancora una decina di minuti per arrivare finalmente al Pizzo del Corvo 3015m. Non sembra neanche una cima, la cresta continua per arrivare a Q3086 (senza nome sulla CNS) e poi raggiunge lo Scopi 3190m: si deduce solo dall'ometto più grosso degli altri e dall'altimetro. Vista verso le vette ticinesi a S non troppo pulita per le nuvole che il favonio sta accumulando, mentre verso N si può ammirare il Galenstock e il Todi in lontananza, più vicino possiamo ammirare il Piz Cristallina, il Piz Uffiern, la Cima Di Camadra e la Cima della Bianca.
Vediamo il percorso che avevamo tentato 19 luglio, di come fosse impossibile e abbiamo anche visto il canale fatto da

Foto di vetta e giù velocemente, il vento freddo entra nelle ossa e purtroppo non invoglia a godersi lo spettacolo. Andiamo al Passo, il terreno morbido favorisce la discesa senza troppa fatica, facciamo finalmente una pausa per mangiare e riprendiamo il cammino decidendo di scendere direttamente verso la Foppa di Redich e l'Alpe di Bovarina: pendio erboso molto ripido, in alcuni punti dobbiamo aggrapparci alle zolle ma in un'oretta siamo all'alpe e al sentiero che scende verso la Capanna Bovarina, le ginocchia ringraziano!
Percorso: 12,5 Km
Tempo di salita: 4,15 h
Tempo di discesa: 2,30 h
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