Ancora una giornata con una bella scarpinata su un 3000 ma un tempo impietoso: peccato per lo spettacolo perso e per la nostra amica Marta che oggi era con noi, appassionata anche lei di montagna ma sempre al lavoro.
Partenza dal parcheggio subito dopo la galleria paravalanghe del passo, saliamo sul tetto di questa e la percorriamo verso S per circa un Km: un'ometto indica l'inizio del sentiero.
Iniziamo a salire e con un paio di tornanti arriviamo in un vasto pianoro erboso da cui, nuvole permettendo intravediamo la vetta. Davanti a noi una bella cascata formata dall'acqua proveniente dal Piz Miez (3119m), ci teniamo sulla destra e saliamo per i pendii erbosi della "Puoza dil Scopi" fino a Q2488: da qui una franosa e ripida traccia su fini detriti ci porta fino alla cresta di calcescisti che in direzione E ci porterà fino in vetta in una continua salita con solo un paio di spianate.
A circa 100 metri dalla vetta compaiono nuovamente per miracolo anche dei segnavia bianco-rosso-bianco; si costeggia un piccolo rifugio e si arriva alla cima: spettacolo indecoroso di come si può rovinare la natura con costruzioni militari in superficie e bunker sotterranei.
Così oltre al tempo anche la delusione di vedere questo scempio!
Consolazione: una bella fetta di torta e una birra all'Ospizio!
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