Sasso del Ferro dalla vertical e Sasso Barbè . Con discesa sul Sasso del Fungo
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Giretto pomeridiano sul Lago Maggiore. Mio figlio Peter vuole fare la Vertical e visitare una cimetta apparsa su goole maps: Il Pizzo di Costaccia. Io in realtà sono un pò devastato dalla mia allergia al polline di nocciolo, che imperversa a bassa quota in questa stagione ( è in piena fioritura).
Parcheggiamo sulla strada per Luino, nell'ampio parcheggio gratuito di Via Repubblica. Saliamo quindi per Via Repubblica per poi svoltare a destra in Via Caprera che ci porta nei pressi della stazione di valle della funivia. Prendiamo a sinistra Via Lumaca in salita e in breve siamo sotto i piloni della Bidonvia. Si inizia col cartello -800, è il dislivello che manca all'arrivo. Il figliolo tira come un dannato. Io invece più di tanto non riesco, maledetti noccioli. Bello diretto il percorso, con molte scalette metalliche nei punti ripidi. Incrociamo anche il largo sentiero Cittiglio - Casere che poi era la Via Verde Varesina ( ormai non più segnalata ). Infine arriviamo sotto la Stazione di Monte al Poggio Sant'Elsa, che bisogna aggirare a sinistra. Quindi più dolcemente saliamo al Sasso del Ferro 1062. Nota stazione sciistica del Paleolitico Superiore. Proseguiamo verso est con bel sentiero che passa vicino delle belle roccette, ma quando il sentierino piegava a sinistra ( oltretutto nascosto dalle piante collassate ) noi lo ignoriamo e continuiamo verso est zigzagando tra i tronchi. Finchè davanti a noi c'è una corta risalita ( ma proprio corta ) saranno si e no 5 metri di dislivello: è il mitico Pizzo di Costaccia 968 m da Gps. Da qui non valeva certo la pena di risalire a cercare il sentiero ufficiale, quindi ci buttiamo giù in qualche maniera in un pendio boschivo abbastanza praticabile, fino ad intercettare una sterrata semipianeggiante, che a sinistra dovrebbe confluire in quella discendente dal Poggio Sant'Elsa, peccato che centinaia di faggi sdraiati ci ostacolano nel nostro incedere. Ma infine arriviamo a Casere, passiamo sotto la Capanna Gigliola. Saliamo per le stradine del villaggio, per poi sbucare in alto sulla strada provinciale, che percorriamo verso monte e dopo solo 200 metri lasciamo per salire a sinistra su sentiero che ci porta al passo Barbè 873. A sinistra di costa fino a un primo cucuzzolo ( 916m CNS ) poi dopo una selletta siamo al Sasso Barbè-Solireou 930. Ora l'idea è di percorrere tutta la costa Ovest-Sud-Ovest fino a Monteggia ( alberi permettendo, vista anche la devastazione sulla sottostante stradina ). Scendiamo fiduciosi , il sentiero è ben marcato e ben tenuto. A quota 700 circa troviamo un incrocio di sentieri. Attimo di sbandamento, credendo di riconoscere nel sentiero di destra, quello visibile sulla Carta Nazionale Svizzera, lo prendiamo fiduciosi che ci terrà lontano dagli alberi caduti. Invece il sentiero dopo un traverso comincia a risalire nel versante nord ( invece che scendere ). Tornati all'incrocio decidiamo di seguire sempre la via di cresta, che scavalca il Cimotto di quota 605 (CNS) con casotto di caccia, e arriva poi a pochi metri dal Sasso del Fungo ( masso erratico con base cementata ). Da qui svoltando a sinistra ( sud ) in breve si arriva alla civiltà tra le case di Monteggia, poi per strade secondarie giù a Brena, e per una stretta stradicciola giù a Laveno, arrivando in Via Caprera e chiudendo il giro.
Parcheggiamo sulla strada per Luino, nell'ampio parcheggio gratuito di Via Repubblica. Saliamo quindi per Via Repubblica per poi svoltare a destra in Via Caprera che ci porta nei pressi della stazione di valle della funivia. Prendiamo a sinistra Via Lumaca in salita e in breve siamo sotto i piloni della Bidonvia. Si inizia col cartello -800, è il dislivello che manca all'arrivo. Il figliolo tira come un dannato. Io invece più di tanto non riesco, maledetti noccioli. Bello diretto il percorso, con molte scalette metalliche nei punti ripidi. Incrociamo anche il largo sentiero Cittiglio - Casere che poi era la Via Verde Varesina ( ormai non più segnalata ). Infine arriviamo sotto la Stazione di Monte al Poggio Sant'Elsa, che bisogna aggirare a sinistra. Quindi più dolcemente saliamo al Sasso del Ferro 1062. Nota stazione sciistica del Paleolitico Superiore. Proseguiamo verso est con bel sentiero che passa vicino delle belle roccette, ma quando il sentierino piegava a sinistra ( oltretutto nascosto dalle piante collassate ) noi lo ignoriamo e continuiamo verso est zigzagando tra i tronchi. Finchè davanti a noi c'è una corta risalita ( ma proprio corta ) saranno si e no 5 metri di dislivello: è il mitico Pizzo di Costaccia 968 m da Gps. Da qui non valeva certo la pena di risalire a cercare il sentiero ufficiale, quindi ci buttiamo giù in qualche maniera in un pendio boschivo abbastanza praticabile, fino ad intercettare una sterrata semipianeggiante, che a sinistra dovrebbe confluire in quella discendente dal Poggio Sant'Elsa, peccato che centinaia di faggi sdraiati ci ostacolano nel nostro incedere. Ma infine arriviamo a Casere, passiamo sotto la Capanna Gigliola. Saliamo per le stradine del villaggio, per poi sbucare in alto sulla strada provinciale, che percorriamo verso monte e dopo solo 200 metri lasciamo per salire a sinistra su sentiero che ci porta al passo Barbè 873. A sinistra di costa fino a un primo cucuzzolo ( 916m CNS ) poi dopo una selletta siamo al Sasso Barbè-Solireou 930. Ora l'idea è di percorrere tutta la costa Ovest-Sud-Ovest fino a Monteggia ( alberi permettendo, vista anche la devastazione sulla sottostante stradina ). Scendiamo fiduciosi , il sentiero è ben marcato e ben tenuto. A quota 700 circa troviamo un incrocio di sentieri. Attimo di sbandamento, credendo di riconoscere nel sentiero di destra, quello visibile sulla Carta Nazionale Svizzera, lo prendiamo fiduciosi che ci terrà lontano dagli alberi caduti. Invece il sentiero dopo un traverso comincia a risalire nel versante nord ( invece che scendere ). Tornati all'incrocio decidiamo di seguire sempre la via di cresta, che scavalca il Cimotto di quota 605 (CNS) con casotto di caccia, e arriva poi a pochi metri dal Sasso del Fungo ( masso erratico con base cementata ). Da qui svoltando a sinistra ( sud ) in breve si arriva alla civiltà tra le case di Monteggia, poi per strade secondarie giù a Brena, e per una stretta stradicciola giù a Laveno, arrivando in Via Caprera e chiudendo il giro.
Tourengänger:
Antonio59 !

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Kommentare (4)