Verdabbio: alla scoperta dei massi cuppellari


Publiziert von siso , 23. November 2021 um 11:15.

Region: Welt » Schweiz » Graubünden » Misox
Tour Datum:21 November 2021
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-GR 
Zeitbedarf: 4:15
Aufstieg: 435 m
Strecke:Verdabbio (604 m) – Cará de Calcíma – Bertilon – Val de Piata (872 m) – Ravagn (913 m) – Santa Maria in Calanca (955 m) – Pián da la Nígia – Verdabbio (604 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:A 13 – Uscita Grono – Verdabbio.
Unterkunftmöglichkeiten:Da Erminia, Verdabbio; Bed & Breakfast, Verdabbio.
Kartennummer:C.N.S. No. 1294 – Grono - 1:25000.

A monte del villaggio di Verdabbio, frazione di Grono, si trovano numerosi blocchi di forma e grandezza svariate, prodotti probabilmente da una gigantesca frana postglaciale. Alcuni di questi massi presentano delle incisioni, principalmente a forma di croci o coppelle, di varie epoche e non attribuibili a cause naturali ma eseguite intenzionalmente dalla mano dell’uomo. I massi cuppellari della Svizzera Italiana sono stati ricercati e inventariati per oltre un trentennio da Franco Binda.

Per eventuali approfondimenti consiglio il seguente libro:

Franco Binda

Il mistero delle incisioni - Archeologia rupestre nella Svizzera italiana

Armando Dadò Editore, 2013.
Nel seguente sito è possibile accedere all'inventario delle incisioni rupestri in Svizzera:
www.ssdi.ch

 

Inizio dell’escursione: ore 8.40

Fine dell’escursione: ore 13.00

Pressione atmosferica, ore 9.00: 1016 hPa

Temperatura alla partenza: 1,5°C

Isoterma di 0°C, ore 9.00: 2500 m

Temperatura a Santa Maria, ore 10.45: 9°C

Temperatura al rientro: 11°C

Velocità media del vento: 0 km/h

Sorgere del sole: 7.32

Tramonto del sole: 16.44

 

Sveglia alle 6:20, partenza da casa alla 7:35, arrivo a Verdabbio alle 8:25, dopo 64,9 km d’auto.

Nel nucleo del paese, in Piazza Antonio Spadini, in una cassetta appesa ai segnavia trovo dei pieghevoli messi a disposizione dei turisti. L’opuscolo “Alla scoperta dei massi cuppellari”, ricco di spiegazioni, di fotografie e di una mappa che facilita il ritrovamento dei massi, è una fantastica iniziativa che permette di divulgare la conoscenza di queste espressioni simboliche dell’uomo, particolarmente diffuse nelle Alpi.

Alle 8:40 mi incammino lungo la lastricata Cará de Calcíma, che dalla fontana della piazza mi porta sul lato nord del villaggio, in direzione dei serbatoi dell’acqua potabile. La mappa del pieghevole aiuta, ma non porta direttamente il visitatore al masso con le incisioni: si vuole lasciare all’esploratore il gusto della scoperta.

La mulattiera si snoda ai margini di un castagneto; i primi massi cuppellari che si incontrano, il no. 13 e il no. 12, sono abbondantemente coperti dalle foglie secche. Dapprima devo liberarli con un ramo, quindi, come fanno gli archeologi, contorno le croci e le coppelle con un gesso e finalmente posso fotografarli con tre diversi apparecchi. La visita continua con questa modalità ancora per quattro o cinque postazioni. A circa 830 m di quota mi ritrovo su un’ampia strada forestale che sale in direzione di Santa Maria. Decido allora di abbandonare temporaneamente il sentiero tematico e di concedermi una comoda camminata in pieno sole fino al bel paesino di Santa Maria in Calanca. Benché l’abbia visitato appena tre giorni fa, ci torno molto volentieri da un’altra via. Dall’inizio della sterrata mi basta poco più di mezz’ora per arrivare al ristorante sotto la torre medievale, dove posso sorseggiare un buon cappuccino godendomi la bellavista.

Alle 11:35 riprendo la visita dal masso no. 7, quindi raggiungo l’area di ristoro, dove c’è la possibilità di cucinare alla griglia e di mangiare seduti attorno a tavoloni di legno massiccio. Sono impressionato dalla quantità di legna minuziosamente spaccata e messa a disposizione dei visitatori.

Il masso successivo, il no. 1, con una superficie di ca. 100 m2 è uno dei più grandi della Svizzera Italiana; presenta 160 incisioni. Per la sua posizione dominante è chiamato il “Santuario”. Non meno interessanti sono i massi 8 e 9, tuttavia, secondo me il clou lo si raggiunge con il 10 e l’11, rispettivamente il Sass del Diavol e il Sass dell’Orch.

                                                     Sass del Diavol

Sulla parete frontale del Sass del Diavol si nota una grande cavità ornata di due corna. Questo ha alimentato in paese una leggenda, per la verità, con qualche variante, diffusa anche in altre località, come ad esempio sulla Collina di Maia, presso Arcegno, meta di una mia recente passeggiata. Per farla breve, la leggenda racconta che il Diavolo, arrabbiato con gli abitanti del villaggio, avrebbe voluto scaraventare il masso sul ponte del paese, quando arrivò la Madonna che gli impedì di terminare la sua azione malvagia. Per la rabbia, il Diavolo picchiò la testa sul sasso, lasciandovi il segno.

La chiesa cattolica ha sempre combattuto contro i massi cuppellari definendoli il frutto di demoniaci culti pagani.

Il Sass dell’Orch, un masso erratico del peso stimato di ca. 10 tonnellate, presenta sul suo lato superiore 17 incisioni. Pare che fino a poco tempo fa si lasciasse dondolare a mano.

Pienamente appagato da queste due ultime osservazioni, torno tranquillamente al parcheggio, tralasciando l’ultimo masso, il 14. È un buon motivo per tornare a Verdabbio.

 

Interessante passeggiata nel bosco di Verdabbio alla scoperta dei massi cuppellari, misteriose testimonianze che dall’epoca romana o addirittura dalla preistoria gli abitanti delle nostre valli hanno lasciato sui macigni. Si ipotizza che le coppelle fossero legate ai culti, oppure che potessero fungere da altari sacrificali per raccogliere il sangue delle vittime, o ancora che servissero da contenitori di grassi vegetali o animali per l’accensione di fuochi visibili da lontano.

Quanto alle croci, è noto che si tratta di simboli molto antichi che non hanno un significato cristiano.

 

Tempo totale: 4 h 20 min

Tempo di salita: 2 h

Tempi parziali

Verdabbio (604 m) – Sta. Maria in Calanca (955 m): 2 h

Sta. Maria in Calanca (955 m) – Verdabbio (604 m): 2 h

Dislivello in salita: 435 m
Quota massima: 976 m

Quota minima: 600 m

Sviluppo complessivo: 8,95 km

Difficoltà: F

Copertura della rete cellulare: Swisscom buona

Tourengänger: siso


Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden

Galerie


In einem neuen Fenster öffnen · Im gleichen Fenster öffnen


Kommentar hinzufügen»