Anello del Castello di Norantola – EMTB
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Escursione in mtb nel Moesano alla scoperta di alcuni beni culturali: i ruderi del Castello di Norantola, il villaggio di Verdabbio, la Chiesa e la Torre di Santa Maria in Calanca.
Il Castello di Norantola, fondato nel sec. XII o XIII, è stato attestato per la prima volta nel 1248, quando era di proprietà di Locarnus de Norantola, probabilmente un rappresentante della nobiltà locale. Successivamente la rocca appartenne alla famiglia dei baroni De Sacco (von Sax), signori di Mesocco. In particolare, nel 1324 era sede di Ugolino De Sacco. Passò nel 1480 al generale milanese Gian Giacomo Trivulzio per poi essere incendiato e distrutto nel 1483 dal conte Giovanni Pietro de Sacco (Johann Peter von Sax).
Inizio dell’escursione: ore 9.20
Fine dell’escursione: ore 13.50
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1027 hPa
Temperatura alla partenza: 3°C
Isoterma di 0°C, ore 9.00: 2600 m
Temperatura al rientro: 18°C
Velocità media del vento: 0 km/h
Sorgere del sole: 7.28
Sveglia alle 6:00, partenza da casa alla 7:05, arrivo al posteggio del Castello di Norantola alle 8:18, dopo 66,6 km d’auto.
Per la verità, non esiste un vero posteggio ufficiale, comunque lungo la sterrata che si snoda ai piedi della collina sulla quale sono ubicate le rovine della fortezza, si trovano degli slarghi che permettono di parcheggiare.
La piana di Norantola, frazione di Cama (GR), pur essendo molto suggestiva, in questa stagione rimane all’ombra per tutta la mattina. Inevitabilmente la temperatura al mio arrivo è assai rigida: è come se mi trovassi al Passo del San Gottardo.
Prima di partire con la bici visito i ruderi del castello, raggiungibile in pochi minuti di cammino lungo un sentiero che si addentra nel bosco dal lato ovest, vicino all’argine della Moesa.
Alle 9:20 inizio la pedalata. Da Norantola percorro il ponte sulla Moesa, quindi mi immetto sullo Stradon fino ai Piani di Verdabbio (395 m). Da questo crocicchio imbocco la bellissima Stráda di Pián, in leggera salita (ideale per la bici), che in mezz’ora mi porta a Verdabbio (603 m). Sono quasi le dieci: finalmente è sorto il sole. Crea subito buonumore e rende più bello il villaggio, fino al 2016 comune autonomo, ora frazione di Grono.
Sulla fontana del nucleo, in Piazza Antonio Spadini, si legge “19 SALUTE 00”.
Visito la chiesa parrocchiale, documentata dal 1219, dedicata ai santi Lorenzo, Pellegrino e Pietro.
Terminata la visita mi avvio verso la successiva tappa: Santa Maria in Calanca. Come spesso mi capita, benché sia munito di mappa digitale con copia cartacea, desidero continuare scegliendo il percorso per intuito. Ebbene, questa volta il “fiuto” mi tradirà clamorosamente! All’estremità occidentale di Verdabbio mi imbatto in un sentiero che dalla Stráda de Sóma si stacca alla destra. Il segnavia indica Santa Maria. L’inizio è invitante, sembrerebbe abbordabile: parto deciso e fiducioso. Ahimè, man mano mi alzo di quota il sentiero si rivela sempre più un vero calvario. Sono ovviamente costretto a spingere la bici sul fondo ripido, reso viscido dalle foglie bagnate che coprono sassi e rocce. È una fatica immane. Non se ne parla comunque di tornare indietro; dal momento che ho già faticato parecchio, non voglio vanificare lo sforzo profuso. Alcuni passaggi molto stretti, fra affioramenti rocciosi e rami di rovo, mi costringono a spingere avanti la bici, tenendola sul retro della sella, per poi raggiungerla una volta superato il gradino. E pensare, che dal lato opposto di Verdabbio si snoda una strada forestale che mi avrebbe portato alla meta molto più agevolmente.
Morale della favola: dopo 1 h e 40 min di fatica pura (consideriamolo un allenamento, non so se anche salutare) pervengo alle prime case di Santa Maria, in zona Piazzan.
Con grande sollievo ritrovo una strada; dopo 300 m arrivo alla Chiesa di Santa Maria in Calanca (955 m). Sono le 11:40, la temperatura è mite, non ci sono nuvole e non spira un alito di vento. Alcuni turisti si mettono a tavola sulla terrazza del ristorante.
Lego la bici ad un corrimano, visito la chiesa e salgo sulla Torre di Santa Maria tramite le scale interne che presentano dei gradini molto alti. L’ingresso è permesso solo alle persone che abbiano più di sedici anni.
L’interno della Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, documentata già dal 1219, colpisce per il soffitto ligneo a cassettoni riccamente dipinti, con rosette plastiche, opera del 1606. Notevole è pure il coro voltato a crociera con stucchi policromi e medaglioni dipinti nel 1628 dal pittore bellinzonese Alessandro Gorla.
Chi come me entra per la prima volta in questa chiesa resta incantato per la dovizia di arte profusa in un paesello appartato sulla montagna.

Santa Maria in Calanca
Alle 12.30 inizio la discesa, passando dapprima da Castaneda (778 m), il cui nome deriva dai numerosi castagni che occupano la regione. È un villaggio noto anche all’estero: in Francia, Germania, Inghilterra, e addirittura nelle lontane Americhe, dove è sovente citato come una delle necropoli più interessanti dell'età del ferro.
Dalla chiesa del paese imbocco Via Gangela, passo dalla Capela di Miracol (683 m) e continuo sulla strada in cemento fino a Nadro (438 m), frazione di Grono (334 m). Quest'ultima località è nota in tutta la nazione perché detiene un primato: l'11 agosto del 2003 è stata misurata la temperatura record, più alta mai registrata in Svizzera, di 41,5°C.
Da Grono mi porto sulla sponda orografica sinistra della Moesa e percorro le bellissime e pianeggianti stradine di campagna, a quest’ora ben soleggiate, fino a chiudere l’anello al Castello di Norantola, 4 h e 30 min dopo la partenza.
Interessante itinerario in bicicletta, dal Castello di Norantola a Santa Maria in Calanca, con il fuoriprogramma di un tratto estremamente impegnativo e faticoso, del resto evitabile. Lungo il percorso si incontrano innumerevoli punti di interesse a cominciare dai ruderi della fortezza.
Tempo totale: 4 h 30 min
Tempo di salita: 2 h 20 min
Tempi parziali
Posteggio Castello di Norantola (372 m) – Verdabbio (603 m): 40 min
Verdabbio (603 m) – Sta. Maria in Calanca (955 m): 1 h 40 min
Sta. Maria in Calanca (955 m) – Posteggio Castello di Norantola (372 m): 1 h 20 min
Dislivello in salita: 765 m
Quota massima: 1004 m
Quota minima: 315 m
Sviluppo complessivo: 23,3 km
Difficoltà: D (tratta fra Verdabbio e Santa Maria)
Coordinate Castello di Norantola: 733'930 / 127'240
Consumo della batteria da 500 Wh fino a Sta. Maria: 23%
Consumo complessivo della batteria da 500 Wh: 34 %
Copertura della rete cellulare: Swisscom buona
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