Rheinwaldhorn (3402 m) dalla via Malvaglia e Cima del Laghetto (2695 m)
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Mai rifiutare un' Adula. Soprattutto se a proportela sono due donne motivate, curiose ed entusiaste.
Video
[/drive.google.com/file/d/1BugMEU9L5uDe4hwYQfA0a44BcjpvRyjk/v...]
In sintesi
Ho accompagnato Sara e Laure sull'Adula dalla Via Malvaglia (cresta W) passando dalla Cima del Laghetto. Siamo poi discesi dalla normale (ghiacciaio). Abbiamo svolto il percorso più breve possibile (parcheggiando in cima alla Val Carassina).
Per me è la terza ascesa sulla vetta del Ticino, la seconda documentata.
Le ragazze e l'Adula
Ancora una volta è tramite il gruppo facebook 3000 Climbing Ticino che conosco Sara. Voleva partecipare al mio recentissimo tour dei 3000 della Malvaglia, ma non si era sentita pronta.
Nei giorni successivi la sento tramite messenger e mi dice di desiderare tanto realizzare il suo sogno, in sospeso fin da ragazzina, di salire sull'Adula ma che le servirebbe qualcuno (altrimenti i familiari le farebbero pressioni). Le dico che scrivendo sui social non avrebbe certamente difficoltà a trovare un accompagnatore ma che uno di quelli potrei essere io senza stare a cercare. Così in pochi giorni organizziamo questa uscita.
Lei ne parla con l'amica Laure la quale decide di unirsi a noi.
Per Sara si tratta del primo 3000. Laure è già stata in quota (Allaninhorn e Kilimanjaro) ma non è abituata ai terreni dei nostri tremila.
Entrambe le ragazze sono pratiche di arrampicata in falesia. Per l'Adula invece necessitano di qualcuno che si muova abbastanza agevolmente in montagna.
È così che nasce un trio: due arrampicatrici di falesie ed un ravanatore seriale di ganne e rododendri come guida.

Ultimi 200 metri - ghiacciaio dell' Adula
Cima del Laghetto
Alle 05.00 recupero a Bellinzona Laure e passiamo a Malvaglia per prendere Sara. Qui incontriamo per caso
m323. Il suo programma per la giornata purtroppo è molto meno entusiasmante. Infatti sta andando a Zurigo per un intervento all'anca che gli impedirà di svolgere uscite per tutta la stagione. Quest'anno con lui ho raggiunto ambiziose vette. Forza
m323 ti aspettiamo!
In auto risaliamo tutta la Carassina e parcheggiamo assieme ad un gruppo di cacciatori nei pressi del Passo di Piotta. Il percorso è lungo, ci incamminiamo alle 07.20 ormai senza frontali, sta albeggiando.
Ci sono banchi di nebbia. Le previsioni indicano dissoluzione dello strato ma il cielo si incupisce sempre di più e in poche ore si forma un fitto strato con base a 2700 m e top a circa 3300 m.
Seguiamo il sentiero per la Capanna UTOE e in un'ora la raggiungiamo. Quindi, dopo un breve snack, continuiamo per il sentiero fino al bivio che consente di scegliere tra la via normale per l'Adula e il Passo del Laghetto.
Per utilizzare la Via Malvaglia ci dirigiamo verso il Passo del Laghetto. Si tratta di un sentiero T3 bianco rosso. Si perdono pochi metri, si attraversa il fiume della Valle di Soi e si risale fino al Laghetto dei Cadabi su un terreno di roccette.
In questa salita mi accordo con le ragazze: io devio a destra per salire sulla Cima del Laghetto (50 metri supplementari) mentre loro mi attendono al Laghetto.
La mia cima è facile, la affronto risalendo il pendio settentrionale su placchette e rocce, imbocco la cresta ovest e ne seguo il breve filo fino alla vetta (sul versante della Malvaglia precipita). Questa vetta offre una panoramica su: la cresta ovest dell'Adula, il Laghetto dei Cadabi, la Val Malvaglia e le sue cime, il gruppo dell'Adula.
Da qui in pochi minuti scendo dalle ragazze e assieme cerchiamo i bolli blu da seguire.
La Via Malvaglia è interamente bollata.

Vista dalla Cima del Laghetto verso il Laghetto Cadabi
Via Malvaglia e Adula 3402 m
La cresta ovest ha di impegnativo il dislivello di quasi 800 metri partendo dal Laghetto dei Cadabi.
Nel primo tratto è larga e costituita da blocchi di roccia. Si procede usando spesso le mani.
Ci si mantiene prevalentemente sottocresta sul versante settentrionale fino a quota 3000. In questo modo si evita il primo tratto di cresta costituito da torri e sporgenze da arrampicare. Quindi ci si avvicina alla cresta e si affronta un passaggio attrezzato con le funi grazie al quale ci si porta sul filo. I cavi ora sono presenti su più tratti. Chi lo desiderasse potrebbe attaccarsi con una fettuccia.
Il passaggio più delicato è subito dopo una piccola cengia sempre sottocresta nel versante nord. Dotata di catena fissa la cengia conduce alla base di un diedro di forse 4-5 metri da arrampicare. È verticale ma dotato di appigli e attrezzato con la catena. Sotto di esso il pendio è ripido. Alla fine del passaggio bisogna trasferirsi sopra una roccia in un punto esposto ma c'è un solido appiglio per la mano destra.
Senza problemi superiamo il passaggio e dopo un breve tratto di facile cresta siamo nel plateau alla base dell'Adula, a quota 3200 m.

Passaggio chiave della Via Malvaglia - diedro attrezzato
Cambiamo assetto e procediamo sul ghiacciaio. La nebbia è fitta e siamo infreddoliti. C'è una traccia nella neve che corrisponde anche a quella gpx di cui disponiamo (di
igor). Ci manteniamo per lo più a destra. La bastionata che sovrasta il ghiacciaio a sud della vetta va aggirata da destra. Individuiamo sulla cresta sud un grande masso appoggiato su una piccola base. Puntiamo a quel masso. Il punto di accesso alla cresta sud lo troviamo alla sua sinistra, dopo una breve progressione su terreno misto (neve, ghiaccio e roccia). Io precedo le ragazze e poi fornisco loro indicazioni.
Sono ormai le 13.00 passate. Manca poco. Stiamo uscendo dal mare di nebbia! Avevo avuto alcuni sospetti ma non mi ero sbilanciato in vane speranze di sole in vetta.
Ora prima di risalire l'ultimo tratto di cresta bisogna aggirare una torre. La traccia va a sinistra (sopra il ghiacciaio). Ma io scelgo di aggirare a destra come fatto già l'anno precedente. La roccia è asciutta e solida. È esposto ma non eccessivamente.
Superata la torre rimane la facile cresta sud da arrampicare su grandi blocchi.
Alle 13.38 raggiungo la croce di vetta. Pochi minuti dopo arrivano anche le ragazze. Abbiamo il sole, il mare (di nebbia) e una grande conquista appena conclusa unendo le nostre forze!

Le ragazze nel punto di accesso alla cresta sud - viste dalla torre da me aggirata sul lato grigionese
Discesa dalla normale
Sostiamo in vetta quanto basta per mangiare, scattare le foto e prendere un sacco di freddo. In effetti non siamo più a luglio. Siamo accarezzati dal sole ma la temperatura è sotto lo zero e si alza un po' di vento.
Ci incordiamo e discendiamo la ripidella crestina nord su neve. Valichiamo l'Adulajoch e la traccia nella neve che ricopre il ghiacciaio volge a sinistra. Ma noi dovremmo scendere a destra. La nebbia è fittissima ma conosco la via. Pochi metri più in basso rilevo un crepaccio. Ecco perchè qui si deve andare a sinistra. Aggiriamo il crepaccio e proseguiamo sulla traccia normale fino alla morena. Da qui discendiamo a Giairon su pietraia. Vediamo gli stambecchi.
Ho la cena con i figli pertanto non posso più concedere pause povere donne. Andiamo dritti alla macchina dove per lo meno ho le birre da bere con loro prima di partire alle 18.00.
Complimenti ad entrambe!
Per me è stata una soddisfazione personale accompagnare qualcuno lassù oltre al raggiungimento di una meta che rifarei ogni anno.
Video
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In sintesi
Ho accompagnato Sara e Laure sull'Adula dalla Via Malvaglia (cresta W) passando dalla Cima del Laghetto. Siamo poi discesi dalla normale (ghiacciaio). Abbiamo svolto il percorso più breve possibile (parcheggiando in cima alla Val Carassina).
Per me è la terza ascesa sulla vetta del Ticino, la seconda documentata.
Le ragazze e l'Adula
Ancora una volta è tramite il gruppo facebook 3000 Climbing Ticino che conosco Sara. Voleva partecipare al mio recentissimo tour dei 3000 della Malvaglia, ma non si era sentita pronta.
Nei giorni successivi la sento tramite messenger e mi dice di desiderare tanto realizzare il suo sogno, in sospeso fin da ragazzina, di salire sull'Adula ma che le servirebbe qualcuno (altrimenti i familiari le farebbero pressioni). Le dico che scrivendo sui social non avrebbe certamente difficoltà a trovare un accompagnatore ma che uno di quelli potrei essere io senza stare a cercare. Così in pochi giorni organizziamo questa uscita.
Lei ne parla con l'amica Laure la quale decide di unirsi a noi.
Per Sara si tratta del primo 3000. Laure è già stata in quota (Allaninhorn e Kilimanjaro) ma non è abituata ai terreni dei nostri tremila.
Entrambe le ragazze sono pratiche di arrampicata in falesia. Per l'Adula invece necessitano di qualcuno che si muova abbastanza agevolmente in montagna.
È così che nasce un trio: due arrampicatrici di falesie ed un ravanatore seriale di ganne e rododendri come guida.

Ultimi 200 metri - ghiacciaio dell' Adula
Cima del Laghetto
Alle 05.00 recupero a Bellinzona Laure e passiamo a Malvaglia per prendere Sara. Qui incontriamo per caso


In auto risaliamo tutta la Carassina e parcheggiamo assieme ad un gruppo di cacciatori nei pressi del Passo di Piotta. Il percorso è lungo, ci incamminiamo alle 07.20 ormai senza frontali, sta albeggiando.
Ci sono banchi di nebbia. Le previsioni indicano dissoluzione dello strato ma il cielo si incupisce sempre di più e in poche ore si forma un fitto strato con base a 2700 m e top a circa 3300 m.
Seguiamo il sentiero per la Capanna UTOE e in un'ora la raggiungiamo. Quindi, dopo un breve snack, continuiamo per il sentiero fino al bivio che consente di scegliere tra la via normale per l'Adula e il Passo del Laghetto.
Per utilizzare la Via Malvaglia ci dirigiamo verso il Passo del Laghetto. Si tratta di un sentiero T3 bianco rosso. Si perdono pochi metri, si attraversa il fiume della Valle di Soi e si risale fino al Laghetto dei Cadabi su un terreno di roccette.
In questa salita mi accordo con le ragazze: io devio a destra per salire sulla Cima del Laghetto (50 metri supplementari) mentre loro mi attendono al Laghetto.
La mia cima è facile, la affronto risalendo il pendio settentrionale su placchette e rocce, imbocco la cresta ovest e ne seguo il breve filo fino alla vetta (sul versante della Malvaglia precipita). Questa vetta offre una panoramica su: la cresta ovest dell'Adula, il Laghetto dei Cadabi, la Val Malvaglia e le sue cime, il gruppo dell'Adula.
Da qui in pochi minuti scendo dalle ragazze e assieme cerchiamo i bolli blu da seguire.
La Via Malvaglia è interamente bollata.

Vista dalla Cima del Laghetto verso il Laghetto Cadabi
Via Malvaglia e Adula 3402 m
La cresta ovest ha di impegnativo il dislivello di quasi 800 metri partendo dal Laghetto dei Cadabi.
Nel primo tratto è larga e costituita da blocchi di roccia. Si procede usando spesso le mani.
Ci si mantiene prevalentemente sottocresta sul versante settentrionale fino a quota 3000. In questo modo si evita il primo tratto di cresta costituito da torri e sporgenze da arrampicare. Quindi ci si avvicina alla cresta e si affronta un passaggio attrezzato con le funi grazie al quale ci si porta sul filo. I cavi ora sono presenti su più tratti. Chi lo desiderasse potrebbe attaccarsi con una fettuccia.
Il passaggio più delicato è subito dopo una piccola cengia sempre sottocresta nel versante nord. Dotata di catena fissa la cengia conduce alla base di un diedro di forse 4-5 metri da arrampicare. È verticale ma dotato di appigli e attrezzato con la catena. Sotto di esso il pendio è ripido. Alla fine del passaggio bisogna trasferirsi sopra una roccia in un punto esposto ma c'è un solido appiglio per la mano destra.
Senza problemi superiamo il passaggio e dopo un breve tratto di facile cresta siamo nel plateau alla base dell'Adula, a quota 3200 m.

Passaggio chiave della Via Malvaglia - diedro attrezzato
Cambiamo assetto e procediamo sul ghiacciaio. La nebbia è fitta e siamo infreddoliti. C'è una traccia nella neve che corrisponde anche a quella gpx di cui disponiamo (di

Sono ormai le 13.00 passate. Manca poco. Stiamo uscendo dal mare di nebbia! Avevo avuto alcuni sospetti ma non mi ero sbilanciato in vane speranze di sole in vetta.
Ora prima di risalire l'ultimo tratto di cresta bisogna aggirare una torre. La traccia va a sinistra (sopra il ghiacciaio). Ma io scelgo di aggirare a destra come fatto già l'anno precedente. La roccia è asciutta e solida. È esposto ma non eccessivamente.
Superata la torre rimane la facile cresta sud da arrampicare su grandi blocchi.
Alle 13.38 raggiungo la croce di vetta. Pochi minuti dopo arrivano anche le ragazze. Abbiamo il sole, il mare (di nebbia) e una grande conquista appena conclusa unendo le nostre forze!

Le ragazze nel punto di accesso alla cresta sud - viste dalla torre da me aggirata sul lato grigionese
Discesa dalla normale
Sostiamo in vetta quanto basta per mangiare, scattare le foto e prendere un sacco di freddo. In effetti non siamo più a luglio. Siamo accarezzati dal sole ma la temperatura è sotto lo zero e si alza un po' di vento.
Ci incordiamo e discendiamo la ripidella crestina nord su neve. Valichiamo l'Adulajoch e la traccia nella neve che ricopre il ghiacciaio volge a sinistra. Ma noi dovremmo scendere a destra. La nebbia è fittissima ma conosco la via. Pochi metri più in basso rilevo un crepaccio. Ecco perchè qui si deve andare a sinistra. Aggiriamo il crepaccio e proseguiamo sulla traccia normale fino alla morena. Da qui discendiamo a Giairon su pietraia. Vediamo gli stambecchi.
Ho la cena con i figli pertanto non posso più concedere pause povere donne. Andiamo dritti alla macchina dove per lo meno ho le birre da bere con loro prima di partire alle 18.00.
Complimenti ad entrambe!
Per me è stata una soddisfazione personale accompagnare qualcuno lassù oltre al raggiungimento di una meta che rifarei ogni anno.
Tourengänger:
Michea82

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