Via Alta Carassina e Adula Via Malvaglia
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Si festeggiano i 150 anni del Club Alpino Svizzero e la sezione Ticino propone diverse gite. Senza pensarci decido di partecipare a quella dell'Adula. La cima più alta del Ticino che non avevo ancora avuto la possibilità di raggiungere. Il programma prevede una salita della Val Carassino in rampichino fino alla capanna Adula Cas il sabato pomeriggio e l'ascesa alla vetta la domenica. Queste erano le prime vaghe notizie. I partecipanti sono 12. Niente male. Man mano che passa il tempo però le cose cambiano. La meteo passa dal sole all'incertezza più totale. Mancano ancora alcuni giorni. Tutto può ancora migliorare. Forse no. Ricevo il programma più dettagliato e con mia sorpresa vedo che la salita non si farà sulla via normale, bensì sulla meno nota VIa Malvaglia. In altre parole meno ghiaccio e più cresta. Sono contentissimo.
Man mano che il tempo passa affiorano nuovi cambiamenti. Amo i capigita flessibili. Eliminato il rampichino si sposta la partenza il sabato mattina e si sostituisce la Val Carassino con la via alta. Ottima notizia. Dopo aver partecipato ad attrezzarla ora potrò percorrerla nella sua integralità. Intanto il numero di partecipanti è sceso a 7. Non ne conosco neanche uno. Sarà un'ottima opportunità di fare amicizia.
Arriva il sabato. Non piove. Il capogita ci aveva visto giusto. Si parte si risale il bosco subito dopo aver attraversato la piccola diga del Compietto. Il percorso è abbastanza lungo. Ci mettiamo 6 ore comprese pause pranzo ecc. Grazie all'intervento del CAS la via è percorribile senza troppe difficoltà anche se bisogna sempre rimanere attenti. Fisicamente sto bene anche se a fine giornata mi peseranno i continui saliscendi. 1300 metri su e 900 giù.
La sera in capanna siamo stanchi e mangiata la polenta ce ne andiamo a letto. Alle 4.20 ci si deve svegliare. Intanto fuori piove. E non poco. Già mi immagino la cresta rocciosa tutta bagnata e scivolosa. Non sapevo ancora che le cose sarebbero state addirittura peggiori.
Sveglia colazione e via. Non piove ma è tutto bagnato. I primi 300 metri di dislivello ci porteranno alla Capanna Adula Utoe, altri 300 al laghetto. Dopodichè saluteremo il sentiero e cominceremo la cresta. Tutto procede tranquillo, ad eccezion fatta di uno strano individuo che in preda agli effetti dell'alcool grida in una lingua a me sconosciuta.
C'è il sole anzi è nuvoloso, anzi c'è il sole. No non c'è più. Piove. No non è acqua. Nevica. Fa freddo. e siamo su una cresta a volte semplice, a volte più impegnativa, una sola volta complicata. La neve ci mette del suo.
Un mio amico diceva"più brutta è la meteo più bella sarà la gita". Ma lui oggi non c'è e la regola non vale.
Dovremo lottare un po' di più ma alla fine vinciamo noi. Siamo solo in cinque. Uno è rimasto in capanna. Una è tornata a casa dopo la via alta. Alla fine la neve non ha fatto altro che aumentare la soddisfazione di aver raggiunto una vetta in condizioni quasi invernali.
La pallosissima discesa sul ghiacciaio è una formalità.
Torniamo in capanna. Spaghettata e via a casa attraversando la val Carassino. In basso questa volta.
Manca il tratto finale della traccia gps prima della vetta. Credo che il freddo abbia aiutato a ridurre la già breve vita della batteria.
Alcune foto non sono di buona qualità sia per la neve che per la qualità non eccelsa della macchina
Man mano che il tempo passa affiorano nuovi cambiamenti. Amo i capigita flessibili. Eliminato il rampichino si sposta la partenza il sabato mattina e si sostituisce la Val Carassino con la via alta. Ottima notizia. Dopo aver partecipato ad attrezzarla ora potrò percorrerla nella sua integralità. Intanto il numero di partecipanti è sceso a 7. Non ne conosco neanche uno. Sarà un'ottima opportunità di fare amicizia.
Arriva il sabato. Non piove. Il capogita ci aveva visto giusto. Si parte si risale il bosco subito dopo aver attraversato la piccola diga del Compietto. Il percorso è abbastanza lungo. Ci mettiamo 6 ore comprese pause pranzo ecc. Grazie all'intervento del CAS la via è percorribile senza troppe difficoltà anche se bisogna sempre rimanere attenti. Fisicamente sto bene anche se a fine giornata mi peseranno i continui saliscendi. 1300 metri su e 900 giù.
La sera in capanna siamo stanchi e mangiata la polenta ce ne andiamo a letto. Alle 4.20 ci si deve svegliare. Intanto fuori piove. E non poco. Già mi immagino la cresta rocciosa tutta bagnata e scivolosa. Non sapevo ancora che le cose sarebbero state addirittura peggiori.
Sveglia colazione e via. Non piove ma è tutto bagnato. I primi 300 metri di dislivello ci porteranno alla Capanna Adula Utoe, altri 300 al laghetto. Dopodichè saluteremo il sentiero e cominceremo la cresta. Tutto procede tranquillo, ad eccezion fatta di uno strano individuo che in preda agli effetti dell'alcool grida in una lingua a me sconosciuta.
C'è il sole anzi è nuvoloso, anzi c'è il sole. No non c'è più. Piove. No non è acqua. Nevica. Fa freddo. e siamo su una cresta a volte semplice, a volte più impegnativa, una sola volta complicata. La neve ci mette del suo.
Un mio amico diceva"più brutta è la meteo più bella sarà la gita". Ma lui oggi non c'è e la regola non vale.
Dovremo lottare un po' di più ma alla fine vinciamo noi. Siamo solo in cinque. Uno è rimasto in capanna. Una è tornata a casa dopo la via alta. Alla fine la neve non ha fatto altro che aumentare la soddisfazione di aver raggiunto una vetta in condizioni quasi invernali.
La pallosissima discesa sul ghiacciaio è una formalità.
Torniamo in capanna. Spaghettata e via a casa attraversando la val Carassino. In basso questa volta.
Manca il tratto finale della traccia gps prima della vetta. Credo che il freddo abbia aiutato a ridurre la già breve vita della batteria.
Alcune foto non sono di buona qualità sia per la neve che per la qualità non eccelsa della macchina
Hike partners:
lupo7
Communities: Hikr in italiano
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