Motto della Tappa - Anello dalla Capanna Gesero


Publiziert von Eidan , 27. Mai 2021 um 00:13. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum:23 Mai 2021
Wandern Schwierigkeit: T3+ - anspruchsvolles Bergwandern
Hochtouren Schwierigkeit: L
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   I   Gruppo San Jorio-Monte Bar   Gruppo Portola-San Jorio 
Zeitbedarf: 12:45
Aufstieg: 1487 m
Abstieg: 1487 m
Strecke:Ad anello circa 20 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:I Monti di Daro si raggiungono uscendo dall'A2 a Bellinzona Nord, recandosi a Castione Arbedo. Qui si prende una una stradina di montagna stretta che porta ai Monti di Daro (qui piccolo piazzale dove finisce la strada)
Zufahrt zum Ankunftspunkt:L'Alpe della Costa si raggiunge uscendo dall'A2 a Bellinzona Nord, recandosi a Castione Arbedo. Qui si prende una strada a pedaggio (barriera che si alza inserendo 5 fr.- sia all'entrata sia all'uscita) molto lunga. (Questa strada resta a sinistra rispetto a quella per i Monti di Daro).
Unterkunftmöglichkeiten: Capanna Gesero 1770m

Commento di michea82


Un anello escursionistico molto interessante, in una regione non lontana dalle città centrali del Canton Ticino, ma in un ambiente selvaggio e suggestivo.
Quest'anno è il mio quarto tentativo di avvicinarmi al Pizzo di Gino  partendo dalla Svizzera (il terzo documentato): evidentemente il Pizzo di Gino può attendere.


In breve

Abbiamo trascorso 2 notti presso la Capanna Gesero nella Valle di Arbedo. La Capanna l'abbiamo raggiunta al pomeriggio dai Monti di Daro, in parte sotto la pioggia, e l'abbiamo lasciata, dopo la seconda notte, con un secondo veicolo, dalla vicina Alpe della Costa, sempre sotto la pioggia. La giornata principale è stata invece caratterizzata da buone condizioni meteo che ci hanno permesso di svolgere un lungo anello con il Pizzo di Gino come obiettivo non raggiunto, comprendente i seguenti punti principali: il Passo dello Jorio, un tratto di crinale spartiacque tra Morobbia e Albano, il sentiero italiano fino al Rifugio Sommafiume in Valle Albano, la Cima Verta dalla crestina settentrionale, la Via del Ferro (sentiero svizzero) in Val Morobbia, l'Alpe Giumello, Giggio e il vecchio tracciato di collegamento a Biscia (che coincide con la nuova Capanna Gesero). 

In questa escursione abbiamo toccato 5 valli (Arbedo, San Jorio, Albano, Cavargna, Morobbia) 


Dati generali: tempi di percorrenza (pause incluse), dislivello e sviluppo

  • Dai Monti di Daro alla Cap. Gesero: 3h 45 min / + 1050 m / - 120 m / 9 km
  • Anello Cap. Gesero - Cima Verta: 12h 45min / + 1459 m / - 1459 m / 21.4 km
  • Dalla Cap. Gesero all'Alpe della Costa: 35 min / + 15 m / - 160 m / 2.7 km
  • Totale tempo trascorso in montagna con le due notti: 42 h
  • Totale escursione: 17 h / + 2524 m / - 1739 m / 33.1 km

Nota sulla tempistica

Buona parte del percorso è stata su neve, sopra i 1900 in generale è tutto innevato, scendendo fino a 1600 m ci sono  frequenti nevai specialmente lungo la Via del Ferro. Inoltre eidan ha solo 13 anni ed è un ragazzo prudente seppure motivato e molto resistente. Su terreni pendenti e misti si muove lentamente misurando ogni passo. Il ritorno ha implicato lunghi traversi su nevai e un guadagno di quota pomeridiano di 500 metri dopo le 6 ore del percorso del mattino. 
In condizioni estive se allenati, a mio parere, il percorso è realizzabile in 8 o 9 ore e il Pizzo di Gino si può raggiungere tranquillamente dalla Capanna Gesero o da Carena in un giorno. 


Arrivo alla Capanna Gesero

In auto siamo saliti dapprima ai Monti la Taiada. Ma non eravamo ispirati. Abbiamo quindi deciso di partire dai Monti di Daro. Tempo soleggiato ma con importante formazione di cumuli. Sono le 15.00
Alla fine della strada in un piazzale di giro lasciamo la macchina e imbocchiamo una mulattiera. Attraversiamo i boschi e ci innalziamo rapidamente verso il Motto della Perosa Grande. Inizialmente ci sono ampi scorci su Bellinzona e la piana di Magadino. 
Si alza la nebbia e si oscura il cielo. Tuona. Presso l'Alpe di Arbino inizia a piovere. Ci ripariamo sotto una tettoia ma la previsione istantanea animata di Meteoswiss è pessima. Pioggia fino alle 20.00.
Ci vestiamo e ci avviamo.
Fino a qui la traccia non è sempre marcata bene. Ci siamo basati su alcuni segni di vernice applicati sui tronchi degli alberi (vedi foto). Con la nebbia fitta inoltre ho perso un po' il senso dell'orientamento. Dall'Alpe di Arbino invece è marcato bene. 
Rinunciamo al Sasso Guida tagliando dall'Alpe della Costa. Qui raggiungiamo la strada asfaltata per la Capanna. Da questo punto per i veicoli è ancora impraticabile a causa della neve. Alle 18.44 zuppi d'acqua siamo alla Capanna.
L'accoglienza e la gentilezza dei capannari ha ricompensato fatica e pioggia che non era prevista così persistente. Infatti oltre alla stufa a legna, un ambiente rilassante e tanto spazio per noi ci attende una cena molto abbondante e gustosa. 
In capanna non c'è linea nè campo. Solo un telefono fisso per le emergenze. Ci intratteniamo con giochi di società e alle 22.30 andiamo a dormire per prepararci alla gita ben più impegnativa del giorno successivo. 

L'arrivo della nebbia che preannuncia pioggia presso il Motto della Perosa Grande




Nuova Capanna Gesero, Passo San Jorio, Valle Albano


Domenica ci svegliamo alle 05.22, colazione alle 05.30. Il capannaro è stato generoso con le porzioni in previsione del dispendio di energia. Ci ha preparato anche del te caldo per la borraccia termica.
Ci incamminiamo alle 06.30 lungo il sentiero che conduce alla nuova Capanna. Fino alle 04.30 ha piovuto fortissimo. Mi sono chiesto se sarebbe stato possibile svolgere l'escursione. 
Ci sono pochi gradi, sopra i 1900 è nevicato. Lungo il sentiero scorre molta acqua causata dalle precipitazioni. 
Fino alla Capanna il cielo è sereno con banchi di nebbia qua e là. La Capanna sorge in cima alla Valle di Arbedo a pochi metri dallo spartiacque Arbedo-Morobbia del crinale Sasso Guida - Cima delle Cicogne. Qui il toponimo è "Biscia". Ora il sentiero segue una lunga mezzacosta a sud delle Cicogne per poi sfiorare su più tratti il filo della cresta che congiunge le Cicogne alla Cima di Cugn. Il sentiero è innevato ma si procede bene. Nel frattempo la nebbia ci fagocita in un batter d'occhio. Non si vede nulla. 
Alle 08.50 siamo al Passo San Jorio. Oltre alla nebbia abbiamo anche un po' di vento. Ma come!? Nebbia e vento? Insomma di solito se non è uno è l'altro, ma tutti e due....
Piccola pausa e saliamo alla chiesetta, quindi teniamo il filo della cresta e iniziamo ad intravvedere il paesaggio circostante con il timido diradarsi della nebbia.
Eidan però procede troppo lentamente in cresta. Dopo la Cima P 1988 presso il Passo della Traversa lasciamo la cresta per discendere sul sentiero italiano nei pressi dell'Alpe Albano. Ora il cielo è sereno e la vista della valle Albano e della North Face del Pizzo di Gino sono motivanti. Sono da poco passate le 10.00, spuntino e proseguiamo stavolta spediti. Abbiamo perso un po' di quota ma aumentato il ritmo. 

Il Pizzo di Gino visto dall'Alpe Albano (la Cima Verta è a destra)



Motto della Tappa / Cima Verta

Nonostante l'accelerata fornita dal facile sentiero siamo ancora troppo lenti. Si fanno le 11.00. Dal Rifugio Sommafiume il Pizzo di Gino è dato in 2 ore. Ma le condizioni sono invernali e decido subito di lasciarlo dov'è. Con tante ore di ritorno per Eidan diventerebbe uno strapazzo e sicuramente lassù serve anche concentrazione. 
Vada quindi per il Motto della Tappa. Una cima molto panoramica sulla Val Cavargna, il Camoghè, la Valle Albano e il vicino Pizzo di Gino. Per salire sulla Cima Verta o Motto della Tappa prendiamo la crestina nord. Senza ramponi ci inerpichiamo un po' su neve e, nella pendenza maggiore, in mezzo ai cespugli per poterci tenere meglio. 
150 metri dalla Bocchetta di Sommafiume e siamo in vetta. Per il Gino ancora un'ora. Va bene così, siamo soddisfatti. 
Foto di rito, pranzo. 
Studiamo il ritorno. Decidiamo per la via svizzera. Dalla Valle Morobbia. Decisione discutibile per via della neve ancora abbondante. 

Cima Verta e crestina settentrionale - foto presa da Biscia in serata





La Via del Ferro, Giumello e il ritorno nella Valle di Arbedo


Alle 13:00 ci affacciamo dalla Cima Verta e ci diciamo "ops, adesso dobbiamo scendere". Ramponi e piccozza per la discesa in sicurezza. Così sfruttiamo la neve della cresta evitando i cespugli e sentendoci sicuri. Presso la Bocchetta individuiamo sulla sinistra un passaggio tra la Cima Pomodoro e una grande roccia, un piccolo canale di neve. Scendiamo di circa 75 metri per andare a prendere quel canalino. Una volta superato ci affacciamo sulla lunga via per tornare in capanna. All'orizzonte scorgiamo una lunga cresta. Siamo consci di doverla scavalcare per andare oltre. Qui siamo in Val Morobbia, noi dobbiamo andare in Valle di Arbedo. Possibilmente evitando di ritornare fino al Passo San Jorio. 
Sono le 14:00. Da adesso per 2 ore siamo impegnati in una mezzacosta saliscendi prevalentemente innevata. Teniamo i ramponi e li usiamo su neve e su erba. Il paesaggio è selvaggio e primitivo. Facciamo ancora una piccola pausa presso l'Alpe Lagoni. Quindi discesa e siamo all'Alpe Giumello. Punto più basso dell'intera escursione. I cartelli danno ancora 3h 30 minuti. Sono le 16.00. Prevedo di rischiare di impiegare più tempo. Pertanto cerchiamo la vecchia traccia da Giggio. Ma per arrivare a questa località abbiamo ancora tantissima neve. Con pazienza ci portiamo a Giggio. Non prendiamo il sentiero normale. Questo conduce al San Jorio. Preferiamo tagliare diretti a Biscia. La vecchia traccia è ancora in ordine. La cerco salendo dritto a sinistra delle cascine. Dopo una cinquantina di metri ecco il sentiero. 
Guadagna bene quota nel bosco e ci porta subito in alto. Ma Eidan mi confessa di non farcela più. 
Non ha mangiato sufficientemente. Alle 12.00 un solo panino sui 3 che gli ho preparato. Per questo a metà salita lo obbligo a mangiare bene, riposare e bere isostar. Aveva punte di 170 battiti al minuto. Sono quasi le 18.00. Si riprende benissimo. E riparte. Alla nuova Capanna Gesero ci fermiamo a fare la medesima foto della mattina. Sono passate 12 ore. Stessa posa. La neve del mattino si è fusa. 
La discesa la facciamo quasi di corsa. In 20 minuti siamo in Capanna. 
Ci aspetta debbee, giunta per mangiare e dormire, oltre che per farci compagnia. Lei in giornata è stata al Sassariente. Grazie a lei abbiamo un veicolo all'Alpe della Costa per l'indomani. Sono previste piogge fitte. 
Di nuovo accoglienza e grande comfort conferito dalle persone della Capanna. Ci hanno fatto sentire a nostro agio, graditi ma soprattutto ci hanno nutrito come conviene a persone che macinano chilometri in montagna. 


Dal Buco di Giumello vista verso la nostra via di ritorno




Partenza dalla Valle di Arbedo


Stavolta sveglia poco prima delle sette. Ci concediamo maggiore riposo rispetto al giorno prima. Saremmo rimasti un po 'di più ma io alle 13.00 inizio il turno di lavoro. Pertanto si torna a casa. Sotto la pioggia fitta. 
Per raggiungere la macchina di Deborah ci occorre solo poco più di mezz'ora a passo sostenuto su strada. L'Alpe della Costa non è lontana dalla Capanna. Ma sono circa 12 km di stradine strette per scendere ad Arbedo. 
Ma non finisce qui: dobbiamo farci accompagnare ai Monti di Daro a riprendere la mia macchina che si è fatta una bella dormita nel bosco. 
La strada per i Monti di Daro non ha pedaggi. 
Se fosse stato bel tempo ci saremmo svegliati presto e saremmo scesi a Daro dalla stessa via dell'andata passando dal Sasso Guida. 


La nuova Capanna Gesero alle 07.00 e alle 19.00 - punto di chiusura dell'intero anello





 
Commento di eidan


La gita è stata bella se non per il fatto che già in partenza (ai monti di Daro) i miei nuovi scarponi comperati allo Sport&Specialist della sportiva, mi hanno provocato un dolore prolungato al dorso del piede destro. Mio padre ha detto di allacciarmeli a sentimento, da quel momento il dolore è stato molto lieve se non nullo. Il primo giorno è stata una passeggiata di salute rispetto a quello che abbiamo fatto la Domenica, un giro potentissimo di quasi 13 h, di cui gran parte sulla neve, ma quella neve a me non piaceva, infatti avevo paura di scivolare (anche avendo gli scarponi alpinistici e i ramponi) e cadere giù fino alla valle. Tra Giggio e Biscia il mio passo era davvero molto lento, questo era dovuto al fatto che non ho avuto fame per tutta la gita e dato che ho bruciato 3400 Kcal (circa 2 metabolismi basali), sarebbe stato molto difficile se non impossibile arrivare a Biscia per le 19. Mio padre, uomo molto saggio, dunque mi ha fatto mangiare un panino, una barretta e bere un isostar, dopo sono stato comunque lento, ma meno di prima. 
La capanna mi è piaciuta molto, come tutte le capanne UTOE in cui per intanto sono stato, il signore è stato molto gentile ed ha cucinato molto bene. Le camere però erano freddissime, ma con 2 strati di coperte pesanti non era un problema. In generale è stata una delle uniche gite che non mi ha traumatizzato.

Tourengänger: Michea82, Eidan


Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden

Galerie


In einem neuen Fenster öffnen · Im gleichen Fenster öffnen


Kommentare (3)


Kommentar hinzufügen

beppe hat gesagt: Bravissimi
Gesendet am 27. Mai 2021 um 08:07
Ciao Eidan complimenti
Ciao
Beppe

Michea82 hat gesagt: RE:Bravissimi
Gesendet am 27. Mai 2021 um 14:59
Ciao Beppe grazie :)

luislit hat gesagt: buy weed online with cash app & zelle
Gesendet am 31. Mai 2021 um 03:49
Are you looking for an online weed dispensary in the USA? Then, Weedmarket420.us is one of the best cannabis dealers who provide shipping worldwide. We offer weed strains, weed concentrates, Cannabis oil at an affordable price. To know more, visit our website.
https://weedmarket420.us/



Kommentar hinzufügen»