Via del Ferro
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La "Via del Ferro" è un percorso escursionistico che unisce la comasca Val Cavargna alla svizzera Valle Morobbia, nella sua interezza poco frequentato (i punti di partenza e arrivo soffrono di una infelice logistica), ma più popolare in questo nostro tratto. L'escursione, che percorre per la gran parte ex-tracciati militari, conduce ad effettuare un anello attorno al breve segmento di catena montuosa compreso fra la Bocchetta di Sommafiume, il Passo di San Jorio e Il Giovo. Il tratto di "Via del Ferro" che si va a percorrere - fra la Bocchetta di Sommafiume e L'Alpe Giumello - è la parte più suggestiva di tutta la gita: si passa da sezioni in cengia scavate nella roccia a radure pascolive e a bellissimi boschi di conifere miste; il percorso, con continui saliscendi, è sempre vario e movimentato, ma mai stancante.
NOTA. La gita si presta magnificamente come percorso di Trail Running, di lunghezza limitata e modesto dislivello, ma veloce e divertente, corribile - per chi è in grado - al 100%. Unica avvertenza, per la discesa dal Passo San Jorio al Giovo è conveniente - diversamente da quanto descritto - seguire la pista carrozzabile: l'ampia e panoramica dorsale erbosa da noi percorsa si è rivelata altamente infida e inutilmente rischiosa per le caviglie, date le caratteristiche del manto erboso costituito da zolle rilevate e non visibilmente isolate fra loro.
Dal parcheggio presso il Rifugio "Il Giovo" si prosegue per poche decine di metri lungo la sterrata finchè, in corrispondenza del divieto di circolazione ai non autorizzati, si presenta un trivio: si sceglie il ramo di sinistra che coincide con la bella mulattiera militare per Sommafiume. E' un tracciato ben conservato, a saliscendi non accentuati, lastricato con precisione nel margine a valle; si tratta di un lunghissimo traverso che, oltrepassata l'Alpe Albano, scende in direzione del Rifugio Sommafiume ad attraversare un ruscello: appena prima del guado si imbocca - segnalato - un tornante a destra. Siamo all'inizio di una regolare serie di curve - ancora strada militare - intagliate in un pendio fittamente rivestito di ontani; oltrepassato un vasto prato, si raggiunge in breve la larga sella di confine. Sul versante elvetico, il sentiero scende ripidamente in una conca cespugliosa (Buco di Giumello, alla testata della Valletta, laterale della Valle Morobbia), per poi risalire a tornanti ad una sorta di bocchetta, nei cui pressi troviamo una costruzione delle Guardie di Confine. Da qui il percorso inizia una entusiasmante traversata a blandi saliscendi sotto le pendici della Cima Pomodoro e del Mottone di Giumello (o Monte Albano): il sentiero si allarga in pista forestale in corrispondenza dell'Alpe dei Lagoni. Si prosegue scendendo velocemente fino ai pascoli dell'Alpe di Giumello, raggiunta da una strada privata. A monte delle cascine, si imbocca subito un sentiero largo e sassoso che si avvia ad addentrarsi in un bel bosco di conifere: la traversata in direzione del solco principale della Valle Morobbia percorre radure e vallette erbose fino a salire, in ultimo, una ripida rampa che conduce al dosso di Giggione, sulla via principale della Valle Morobbia, da Carena al Passo S.Jorio. [In loco è segnalata la possibilità di allungare un poco il giro, passando anche dall'Alpe Giggio.] In breve, salendo verso destra, si esce dal bosco e si comincia la non lunga risalita degli ultimi pascoli alla base del pendio finale sotto il passo. [Parallelamente, più in alto, scorre il sentiero proveniente dalla Capanna Gesero, molto frequentato dalle MTB. Fare attenzione agli eventuali sassi smossi.] Avvicinandosi agli ultimi tralicci di un'antiestetica linea elettrica, il sentiero raggiunge il largo passaggio terroso del Passo di S.Jorio: pochi metri più in basso, sul versante italiano, è visibile l'omonimo Rifugio. Senza scendere all'affollata costruzione, ex-caserma GDF, si prende la mulattiera che, verso destra, sale alla Chiesetta di S.Jorio ed alla vicina Q2040m con la sua grezza croce di legno. Il dosso erboso di confine scende gradualmente con vaghe tracce di sentiero fino a raggiungere una diramazione al culmine della confluenza delle Valli di S.Jorio e Albano. Si prosegue con discesa più ripida verso sinistra, in direzione del visibile Rifugio Il Giovo, fino a raggiungere in breve il punto di partenza.
NOTA. La gita si presta magnificamente come percorso di Trail Running, di lunghezza limitata e modesto dislivello, ma veloce e divertente, corribile - per chi è in grado - al 100%. Unica avvertenza, per la discesa dal Passo San Jorio al Giovo è conveniente - diversamente da quanto descritto - seguire la pista carrozzabile: l'ampia e panoramica dorsale erbosa da noi percorsa si è rivelata altamente infida e inutilmente rischiosa per le caviglie, date le caratteristiche del manto erboso costituito da zolle rilevate e non visibilmente isolate fra loro.
Dal parcheggio presso il Rifugio "Il Giovo" si prosegue per poche decine di metri lungo la sterrata finchè, in corrispondenza del divieto di circolazione ai non autorizzati, si presenta un trivio: si sceglie il ramo di sinistra che coincide con la bella mulattiera militare per Sommafiume. E' un tracciato ben conservato, a saliscendi non accentuati, lastricato con precisione nel margine a valle; si tratta di un lunghissimo traverso che, oltrepassata l'Alpe Albano, scende in direzione del Rifugio Sommafiume ad attraversare un ruscello: appena prima del guado si imbocca - segnalato - un tornante a destra. Siamo all'inizio di una regolare serie di curve - ancora strada militare - intagliate in un pendio fittamente rivestito di ontani; oltrepassato un vasto prato, si raggiunge in breve la larga sella di confine. Sul versante elvetico, il sentiero scende ripidamente in una conca cespugliosa (Buco di Giumello, alla testata della Valletta, laterale della Valle Morobbia), per poi risalire a tornanti ad una sorta di bocchetta, nei cui pressi troviamo una costruzione delle Guardie di Confine. Da qui il percorso inizia una entusiasmante traversata a blandi saliscendi sotto le pendici della Cima Pomodoro e del Mottone di Giumello (o Monte Albano): il sentiero si allarga in pista forestale in corrispondenza dell'Alpe dei Lagoni. Si prosegue scendendo velocemente fino ai pascoli dell'Alpe di Giumello, raggiunta da una strada privata. A monte delle cascine, si imbocca subito un sentiero largo e sassoso che si avvia ad addentrarsi in un bel bosco di conifere: la traversata in direzione del solco principale della Valle Morobbia percorre radure e vallette erbose fino a salire, in ultimo, una ripida rampa che conduce al dosso di Giggione, sulla via principale della Valle Morobbia, da Carena al Passo S.Jorio. [In loco è segnalata la possibilità di allungare un poco il giro, passando anche dall'Alpe Giggio.] In breve, salendo verso destra, si esce dal bosco e si comincia la non lunga risalita degli ultimi pascoli alla base del pendio finale sotto il passo. [Parallelamente, più in alto, scorre il sentiero proveniente dalla Capanna Gesero, molto frequentato dalle MTB. Fare attenzione agli eventuali sassi smossi.] Avvicinandosi agli ultimi tralicci di un'antiestetica linea elettrica, il sentiero raggiunge il largo passaggio terroso del Passo di S.Jorio: pochi metri più in basso, sul versante italiano, è visibile l'omonimo Rifugio. Senza scendere all'affollata costruzione, ex-caserma GDF, si prende la mulattiera che, verso destra, sale alla Chiesetta di S.Jorio ed alla vicina Q2040m con la sua grezza croce di legno. Il dosso erboso di confine scende gradualmente con vaghe tracce di sentiero fino a raggiungere una diramazione al culmine della confluenza delle Valli di S.Jorio e Albano. Si prosegue con discesa più ripida verso sinistra, in direzione del visibile Rifugio Il Giovo, fino a raggiungere in breve il punto di partenza.
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