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La nebbia a gli irti colli piovigginando sale
Vista da Giorgio - ( giorgio59m)
E sotto il Maestrale ... noi non troviamo da che parte andare
La maledizione del meteo ci vede bene, stavolta per evitare di prendere acqua a catinelle abbiamo anticipato l'uscita a venerdì festivo.
Il meteo è stato certamente meglio, di pioggia non ne abbiamo presa, ma ... la visibilità era da Aeroporto di Linate una decina di anni fa, ovvero nebbia profonda.
Praticamente se facevo foto dal balcone di casa vedevo più o meno le stesse cose.
Propongo il Corno di Gesero, è da anni nella lista e non ci siamo stati, anche se la zona l'abbiamo ben battuta ed il Corno lo abbiamo visto da sotto molte volte.
Parcheggio dopo la galleria Cadolcia, partiamo speranzosi anche se le nuvole sono molto basse, visibilità forse una decina di metri.
Arriviamo all'Alpe Cadinello e deviamo risalendo i prati che la sovrastano.
La traccia si vede poco, e non ci sono bollature, ma la via è intuitiva e abbiamo il gps.
Arriviamo ad una bocchetta Q2000, con un passaggino dove ci si aiuta con le mani, nulla di difficile.
Ora seguiamo la dorsale lato Val Traversagna (quindi ancora Ticino), su paglione umido e peggio su pietre rese scivolose dall' umidità notturna.
A dire il vero mi sapettavo di trovare un sentiero più marcato e bollato, inoltre la limitata visibilità non aiuta a trovare il giusto percorso.
Insomma l'abbiamo fatta più complicata, in alcuni tratti "simpatici" ed un pò adrenalitici, abbiamo dovuto riporre i bastoni e salire a quattro zampe.
Andiamo a naso, seguendo tracce di sentiero, o di animali, enella nebbia vediamo il cubo di cemento poco soto la vetta del Corno di Gesero, e poco sopra la croce di vetta.
Vista a 360° grigio pesto.
Ci fermiamo a tirar fiato, qualcuno si lamenta del percorso e delle difficoltà inaspettate, ma non è finita.
La prima idea è di scendere sul lato Grigionese verso l' Alpe d'Albion, ricordavo in una visita di aver visto bollature bianco-blu poco sopra il Mot della Cros, proseguiamo e vediamo.
Già scendere dal Corno di Gesero non è stato semplice, tentiamo la cresta ma è ripida e scivolosa, scendiamo un poco, ma accidenti sulla mappa il sentiero tratteggiato c'è.
Seguiamo quelle che sembrano delle tracce, arriviamo alla bocchetta Q2151 sperando di trovare una palina o almeno di vedere le bollature sul lato opposto, ma nulla ...
Niente bolli e visibilità ridotta a meno di una decina di metri, quindi proseguiamo sul lato ticinese, in direzione della Cima delle Cicogne dove un bel sentiero porta alla capanna Gesero.
La mappa indica il sentiero tratteggiato, ma il sentiero si fatica a vederlo, sicuramnete complice lastre di roccia e la nebbia.
Ci aiuta il gps, il "naso", e spesso il sedere ... non nel senso della fortuna, ma l'appoggiarsi per scendere sulle peitre tutte molto scivolose.
Raggiungiamo il sentiero che sale alle Cicogne al bicio Q2100, ora la traccia è ben visibile.
Si discute se salire alle Cicogne, quel tratto lo abbiamo già percorso, poi con la visibilità di oggi ci sarebbe poco o nulla da vedere.
Inoltre la Cima delle Cicogne con i suoi impianti radio e la costruzione di cemento, non è proprio una meraviglia.
Scendiamo verso la Biscia e con piacere vediamo, sempre nella nebbia, la nuova Capanna Gesero.
Rimaniamo meravigliati dalle dimensioni, veramente un gran bel edificio!
Dopo una ispezione esterna, seguiamo la sterrata che ci porta alla vecchia Capanna Gesero, dove puntiamo di rifugiarci per il pranzo.
Fortuna vuole che la rifugistya, Nicoletta, sta facendo le pulizie per la chiusura della Capanna, quindi stufa calda nel locale pranzo.
Consumiamo delle bibite con i nostri panini al calduccio, facendo chiacchere con la simpatica rifugista.
Dopo quasi due ore la salutiamo e prendiamo la via del ritorno.
Chiaccherando fra noi e senza accorgecene commettiamo subito un grossolano errore, usciti dalla capanna prendiamo la strada asfaltata che scende, arriviamo all' Alpe di Gesero e poco sotto ci viene qualche dubbio.
Consultata la cartina appare evidente che stiamo scendendo verso Arbedo, e non verso la galleria Cadolcia ... studiamo sulla mappa cosa si può fare, si potrebbe scendere fino a Q1280, risalire all'Alpe del Buco, ma con una giornata del genere sembra inappropriato.
Quindi dietrofront, ripassiamo dalla Capanna Gesero (meno male che non siamo stati notati ...) e poco sopra c'e' il bivio per l' Alpe Cadinello, scendendo non l'abbiamo notato perchè abbiamo tagliato il tornante.
Imbocchiamo la sterrata che con un pò di saliscendi ci riporta alla galleria.
Direi che abbiamo "estratto" quasi il massimo da una giornata così, una cosa però è certa i sentieri indicati sulla mappa sono veramente poco visibili, ci riproveremo con il sole per controllare.
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