Anello in Valle Morobbia
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Oggi si torna in Valle Morobbia, una garanzia di gran panorami e belle montagne.
Alle 8,30 partiamo da Carena e prendiamo il sentiero che sale verso l'Alpe Pisciarotondo, sono circa 800 metri di salita senza soluzione di continuità, al solito Francesca, molto più allenata, parte veloce e fatico a starle dietro. Finalmente arriviamo sul displuvio, il bosco e la salita lasciano spazio ai pascoli ed a piacevoli saliscendi allietati da magnifiche viste sulle montagne tutt'attorno.
Il Laghettino dell'Alpe Gesero è ormai interrato ma da qui il panorama è spettacolare. Proseguiamo passando dinanzi alla vecchia Capanna Gesero proseguendo sulla gippabile fino alla nuova capanna, posta in posizione decisamente più panoramica. Raggiungo Francesca che si è fermata ad attendermi al colletto di Biscia, all'inizio del sentiero per la Cima delle Cicogne, il tempo per salire in vetta non l'abbiamo visto che Francesca deve tornare per le 17, per cui decidiamo di fare la nostra sosta pranzo sul Dosso di Biscia dove si trovano alcune trincee analoghe a quelle del non lontano Sasso Guidà.
Soddisfatto l'appetito ci avviamo verso il già visibile Passo San Jorio che raggiungiamo seguendo un sentiero praticamente pianeggiante, qualche foto ed iniziamo la discesa verso Giggio. A Giggio Francesca prende il sentiero per l'Alpe Fossada, che percorremmo alcuni anni fa, all'inizio non abbiamo problemi, poi iniziamo ad incontrare qualche albero caduto, che superiamo senza problemi, la traccia si fa a volte evanescente, in prossimità di un impluvio la perdiamo, la recuperiamo con un po' di fatica, proseguiamo, attraversiamo un torrente e ci troviamo presto nel nulla, o meglio in mezzo ad una folta macchia senza parvenza di sentiero, torniamo sui nostri passi finché intuisco un calpestio che potrebbe essere tanto di umani che di animali ma che va comunque nella giusta direzione, poco oltre scorgiamo a picco sotto di noi i tetti dell'alpe, senza sentiero ci abbassiamo cautamente finché eccoci nei pressi delle abitazioni e della sua fontana che ci permette di rinfrescarci.
Il sentiero scende ora verso Est, raggiunge la cascata veramente piena d'acqua e che qualche problema di attraversamento potrebbe presentarlo, al di là il sentiero non appare molto battuto per cui decidiamo di risalire all'alpe e prendere il sentiero che si dirige verso Ovest, si alternano tratti ben battuti ad altri che, con tutta evidenza, sono decisamente meno percorsi.
Finalmente eccoci ai Monti del Dosso da cui il tracciato diviene quasi un'autostrada: gradini, erba tagliata, fontanelle...ci rilassiamo, passiamo dal Dosso di Prada ed eccoci in vista di Carena. In paese decidiamo per una rapida sosta al Ristorante della Posta per una Rivella che, ci diciamo, esserci meritati.
Sempre bella la Valle Morobbia, il sentiero da Giggio all'Alpe Fossada rispetto a qualche anno fa è decisamente peggiorato, non vi sono segni di manutenzione ed i rarissimi segnavia sono ormai quasi invisibili.
La valutazione T3 è dovuta a questo tratto, per il resto la gita non supera il T2.
Alle 8,30 partiamo da Carena e prendiamo il sentiero che sale verso l'Alpe Pisciarotondo, sono circa 800 metri di salita senza soluzione di continuità, al solito Francesca, molto più allenata, parte veloce e fatico a starle dietro. Finalmente arriviamo sul displuvio, il bosco e la salita lasciano spazio ai pascoli ed a piacevoli saliscendi allietati da magnifiche viste sulle montagne tutt'attorno.
Il Laghettino dell'Alpe Gesero è ormai interrato ma da qui il panorama è spettacolare. Proseguiamo passando dinanzi alla vecchia Capanna Gesero proseguendo sulla gippabile fino alla nuova capanna, posta in posizione decisamente più panoramica. Raggiungo Francesca che si è fermata ad attendermi al colletto di Biscia, all'inizio del sentiero per la Cima delle Cicogne, il tempo per salire in vetta non l'abbiamo visto che Francesca deve tornare per le 17, per cui decidiamo di fare la nostra sosta pranzo sul Dosso di Biscia dove si trovano alcune trincee analoghe a quelle del non lontano Sasso Guidà.
Soddisfatto l'appetito ci avviamo verso il già visibile Passo San Jorio che raggiungiamo seguendo un sentiero praticamente pianeggiante, qualche foto ed iniziamo la discesa verso Giggio. A Giggio Francesca prende il sentiero per l'Alpe Fossada, che percorremmo alcuni anni fa, all'inizio non abbiamo problemi, poi iniziamo ad incontrare qualche albero caduto, che superiamo senza problemi, la traccia si fa a volte evanescente, in prossimità di un impluvio la perdiamo, la recuperiamo con un po' di fatica, proseguiamo, attraversiamo un torrente e ci troviamo presto nel nulla, o meglio in mezzo ad una folta macchia senza parvenza di sentiero, torniamo sui nostri passi finché intuisco un calpestio che potrebbe essere tanto di umani che di animali ma che va comunque nella giusta direzione, poco oltre scorgiamo a picco sotto di noi i tetti dell'alpe, senza sentiero ci abbassiamo cautamente finché eccoci nei pressi delle abitazioni e della sua fontana che ci permette di rinfrescarci.
Il sentiero scende ora verso Est, raggiunge la cascata veramente piena d'acqua e che qualche problema di attraversamento potrebbe presentarlo, al di là il sentiero non appare molto battuto per cui decidiamo di risalire all'alpe e prendere il sentiero che si dirige verso Ovest, si alternano tratti ben battuti ad altri che, con tutta evidenza, sono decisamente meno percorsi.
Finalmente eccoci ai Monti del Dosso da cui il tracciato diviene quasi un'autostrada: gradini, erba tagliata, fontanelle...ci rilassiamo, passiamo dal Dosso di Prada ed eccoci in vista di Carena. In paese decidiamo per una rapida sosta al Ristorante della Posta per una Rivella che, ci diciamo, esserci meritati.
Sempre bella la Valle Morobbia, il sentiero da Giggio all'Alpe Fossada rispetto a qualche anno fa è decisamente peggiorato, non vi sono segni di manutenzione ed i rarissimi segnavia sono ormai quasi invisibili.
La valutazione T3 è dovuta a questo tratto, per il resto la gita non supera il T2.
Tourengänger:
paoloski

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