Grotta dell'Edera - Büs del Tass una ravanata memorabile in Valfredda


Publiziert von Antonio59 ! , 18. Mai 2021 um 22:49.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:18 Mai 2021
Wandern Schwierigkeit: T3+ - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Zeitbedarf: 4:30
Aufstieg: 458 m
Abstieg: 458 m
Strecke:km 8,56 Tracce e ripidi pendii nel bosco senza traccia.
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Varese sulla statale della Valganna dopo le gallerie si parcheggia a sinistra in un piccolo slargo.
Zufahrt zum Ankunftspunkt:Idem
Kartennummer:Carta Parco Campo dei Fiori

Doveva essere un giro pomeridiano abbastanza tranquillo. Anzi ero sicuro che avanzasse tempo a sufficienza per arrivare su qualche cimetta, invece......


Per mettere un pò di pepe al giro volevo andare a ripulire ancora un pò il sentiero per la Grotta dell'Alabastro e soprattutto ricercare una grotta dimenticata dal 1956 e con le descrizione fatte all'epoca, un impresa.
Con me nell'impresa c'è Marco. Parcheggiamo nel piccolo parcheggio a sinistra per chi viene da Varese, dopo le 2 gallerie. Saliti su un promontorio roccioso, scendiamo nella Forra della Bassa Valfredda proprio alla base della cascata ( quando c'è acqua ), risaliti sul versante opposto con un sentierino arriviamo al pianoro del Mont dul Brug ( estremità inferiore del Costone dello Sgarbaz ). Qui piegando a destra per salire al Chiusarella dopo qualche decina di metri si vede una deviazione a destra in piano ( è il vecchio sentiero per l'Alabastro ), preso questa traccia ripulendo qualche cespuglio invasivo arriviamo nel letto del torrente, non senza una deviazione per visitare il foro di roccia un poco più a valle. Risalito sul versante sinistro della valle in breve siamo all'Alabastro e al suo nuovo cartello segnaletico in legno pregiato ( ciliegio di Morosolo : un raro endemismo locale ). Ora risalita la valle verso nord su sentiero che poi sparisce in una zona piana e umida, ma basta continuare a seguire il letto del torrente e si arriva alle 2 miniere : una sulla sinistra  e l'altra proprio alla base del promontorio che sdoppia la Valfredda, e da questa miniera fuoriesce anche un ruscello. Nel ramo di sinistra della valle si vede uno scavo recente, forse fatto da cercatori di minerali.  Poco prima delle miniere sulla sinistra sale a ovest una costa e su di un albero si vede ancora l'ultimo residuo dell'antico sentiero G : un cartello giallo. Su questa costa arriviamo a una zona con sassi smossi. La quota è già buona per traversare a cercare la grotta. L'indizio era una vallecola laterale e la quota approssimativa 570 metri oltre a una foto, molti altri dati non c'erano. Traversiamo a mezzacosta verso sud e dopo un pò troviamo una valletta umida. L'entusiasmo sale. Troviamo appena oltre una zona con massi crollati, buon segno siamo nel calcare. Cerchiamo su e giù a destra e a sinistra, ma niente da fare. Poi più in là si vede un altra valletta più piccola. Anche questa viene setacciata, sù e giù, di qua e di la. Alla fine ritorniamo a setacciare la marcia bastionata di prima. Ma niente. Il buco dalla foto sembra grande ma non si trova. Rinuncio. E' la mia tecnica, ritornare più volte in zona per arrivare al risultato. Marco insiste, siamo già qui, diamoci da fare. Va bene, scendiamo saliamo, ci spostiamo più a sud e compare un'altra bella bastionata rocciosa di calcare, costeggiandola vedo un grande edera arrampicarsi sulla roccia, buon segno, è la Grotta dell'Edera che noi cerchiamo infatti. Ma  niente di qua non c'è. Ma mentre risaliamo un pò a sinistra l'occhio attento di Marco individua con certezza la fessura incriminata. Cavolo è proprio lei, l'abbiamo trovata. La caccia al tesoro è finita. Qualche foto. L'ingresso è alto ma la parte sotto è alquanto stretta, probabilmente da quando Miglierina Davide la scoprì e la misurò l'8   gennaio del 1956 nessun altro ci era entrato, a parte qualche tasso e qualche volpe. Cerchiamo di risalire verso l'alto nella boscaglia sapendo che prima o poi saremmo finiti sul sentiero in piano delle crocette, ma poco prima intercettiamo un altra traccia che conosco, che a sinistra ci porta sulla costa dello Sgarbaz. E dopo una breve visita allo strapiombante Sass du la Scigueta, scendiamo il costone fino al Mont dul Brug, Forra della Valfredda e Valganna. Le ore sono volate nella ricerca della grotta smarrita, è stata una bella faticata e alla fine i su e giù assommavano a 458 metri.

Tourengänger: Antonio59 !


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Kommentare (1)


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Poncione hat gesagt:
Gesendet am 19. Mai 2021 um 22:13
Bella e inedita scoperta, bravissimi.


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