Cima di Medeglia (1260 m) – Bike & Hike


Publiziert von siso , 26. März 2021 um 11:50.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum:24 März 2021
Mountainbike Schwierigkeit: WS - Gut fahrbar
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Camoghè 
Zeitbedarf: 5:00
Aufstieg: 1229 m
Strecke:Grotto al Ceneri (588 m) – Monte Ceneri (555 m) – Strada Romana – Quartino (216 m) – Via Pedemonte – Via Vignette – Contone (204 m) – Via Sottomontagna – Cadenazzo (242 m) – Al Precassin – Sasselli (364 m) – Piàn di féman – Robasacco (475 m) – Via Meggiaga – Meggiaga (585 m) – Monti di Calmagnùn (734 m) – Via Calmagnone – Monti di Medeglia (1038 m) – Motto della Costa (1164 m) – Cima di Medeglia (1260 m) – Monti di Medeglia (1038 m) – Canedo (848 m) – Borla (720 m) – Bironico (455 m) – Via Nadelli – Rivera (470 m) – Carona – A Faradígh / Santuario dei ciclisti (555 m) – Monte Ceneri (555 m) – Grotto al Ceneri (588 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:A2 Uscita Rivera – Monte Ceneri.
Unterkunftmöglichkeiten:Capanna Neveggio (30 posti, chiusa in inverno).
Kartennummer:C.N.S. No. 1313 – Bellinzona - 1:25000; Carta turistico – escursionistica Strade di Pietra No. 3 - 1:30000.

Fantastica escursione ad anello, ricca di stimoli storici, naturalistici e paesaggistici.

L’itinerario è ideale per gli e-biker.

 

Inizio dell’escursione: ore 8.00

Fine dell’escursione: ore 13.05

Pressione atmosferica, ore 9.00: 1024 hPa

Temperatura alla partenza: 2,5°C

Isoterma di 0°C, ore 9.00: 2300 m

Temperatura al rientro: 17,5°C

Velocità media del vento: 5 km/h

Sorgere del sole: 6.19

Tramonto del sole: 18.42

 

Sveglia alle 6:00, partenza da casa alla 7:00, arrivo al Grotto al Ceneri (588 m), dopo 38 km d’auto, alle 7:45.

Al Monte Ceneri non è facile trovare un parcheggio: buona parte dei piazzali sono cinti da enormi macigni che ne impediscono l’accesso. Sono costretto a salire per ulteriori 350 m fino al Grotto al Ceneri, dove lascio l’auto e mi preparo per la pedalata. Oltre al piacere dell’esercizio fisico, oggi c’è la soddisfazione per la scoperta di luoghi nuovi e per nuove conoscenze.   

La prima visita è subito dopo la partenza: si tratta della Piazza Ticino. La sua forma ellittica esprime il concetto di possedere più di una centralità. Essa rappresenta simbolicamente l’unione fra tre regioni (Locarno, Bellinzona e Lugano) caratterizzate da un passato storico di profonde divisioni già dall’anno di istituzione del Canton Ticino (1803).

Il Totem Ticino simboleggia l’ultimazione dei lavori della Galleria ferroviaria di base del Ceneri. La struttura, alta 10 m, con un diametro di 1 m, è formata da blocchi in pietra provenienti dalle principali cave ticinesi, in proporzioni fedeli a descrivere le caratteristiche specifiche di una regione geologicamente unica. Il totem è perciò composto per il 70% di gneiss, per il 20% di granito e per il 10% di roccia sedimentaria.

Il percorso scelto, che inizia proprio di fianco alla Piazza Ticino, a mio avviso non è messo sufficientemente in risalto. Si tratta della “Strada del Montecenerino”, popolarmente denominata “Strada romana”, che collega il Monte Ceneri con Quartino ed è classificata quale strada d’importanza nazionale nell’Inventario federale delle vie di comunicazione storiche della Svizzera (IVS) per i suoi contenuti storici e ingegneristici.

Dopo un primo tratto di sterrato, inizia la parte storica, in selciato, recentemente restaurata. La pendenza media è del 10%, con punte fino al 17%. Il fondo è tuttavia asciutto, per cui non incontro problemi di sorta. Mi fermo di fronte ad un masso coppellare (o cuppellare) ossia una roccia con incisioni rupestri, come se ne trovano parecchie in Ticino e in tutta l’area alpina. Queste affascinanti e misteriose incisioni, soprattutto a forma di coppe o croci, hanno probabilmente un significato divinatorio o mistico e gli studiosi sono propensi a considerarli oggetti o luoghi di antichi culti precristiani. 
Questi massi si trovano solitamente in posizioni di particolare significato paesaggistico: punti panoramici, guadi, cime di motti, altopiani e incroci di strade e spesso sono scolpiti su massi erratici di particolare rilevanza.

Secondo gli specialisti, in questo caso il masso rappresentava probabilmente un augurio di buon viaggio a chi transitava sulla strada di collega­mento tra il Sotto e il Sopraceneri, attraverso il Monte Ceneri.

Non ho il classico gesso da lavagna per contornare le coppelle, comunque scatto qualche foto giusto per avere il ricordo.

Attraversato il castagneto, dopo circa mezz’ora dalla partenza, arrivo alle prime case di Quartino. Mi immetto sulla tranquilla Via Pedemonte e la seguo in direzione di Contone e più avanti, sempre su una via ciclabile, verso Cadenazzo. La buona preparazione della gita mi permette di trovare subito la Via Al Precassin, che porta a Robasacco.

Poco dopo l’agglomerato di Piàn di féman (un toponimo assai curioso) mi ritrovo in modo del tutto inaspettato, di fronte ad una ricca esposizione indetta dalla Comunità di lavoro Regio Insubrica con il sostegno della Fondazione Ulrico Hoepli di Zurigo.

Il tema verte sui mezzi di trasporto e sulle vie di comunicazione: tre secoli di storia. Il mio interesse è colpito dalla Draisina, l’antenata della moderna bicicletta. Fu inventata dal barone tedesco Karl Drais, che la inaugurò nel 1817. Originariamente era chiamata “Laufmaschine”, ovvero “macchina per correre”.

Era dotata di due ruote di legno con 8 raggi ognuna, di un manubrio mobile per consentire la direzione e di uno sterzo applicato alla ruota anteriore. Pesava 22 kg e non aveva né pedali né freni.

Dopo solo trecento metri sono indotto ad un’ulteriore fermata. Sono arrivato alla postazione Il Bosco dei Sensi.

Vengono proposti giochi di equilibrio, esperienze di Land art, esercizi per scoprire le peculiarità del bosco, una palestra d’arrampicata e altre occasioni per giocare, sperimentare, divertirsi e stare assieme.

Ho la possibilità di conversare un po’ con un anziano del luogo, che mi dà delle interessanti informazioni sulla vita a Robasacco nei decenni passati. Mi cita anche il "Milecinquante", un luogo che richiama la quota altimetrica 1050, all'Alpe del Tiglio, con la postazione militare allestitavi durante i periodi bellici. Il villaggio, fino al Settecento, si chiamava San Leonardo. Secondo i linguisti, il toponimo Robasacco è da ricondurre al fatto che nella zona vi è stata storicamente una presenza di briganti sino al XIX secolo.

 

Dal nucleo del paese continuo sulla strada asfaltata, passando dalle località Meggiaga (585 m) e Calmagnone (734 m). Il fondo diventa poi sterrato, tuttavia non ho ripercussioni a livello di fatica, se non attorno ai 1000 m, dove uno strato di neve gelata ricopre la carrabile. Alle 10:45 arrivo ai Monti di Medeglia (1038), un crocevia raggiungibile anche con l’auto e dieci minuti dopo al bivio successivo. Per la prima volta mi prendo il tempo per visitare il  Motto della Costa (1164 m), un cocuzzolo sul quale sono posizionate delle antenne.

Il tratto successivo della strada militare è innevato. A circa 1180 m di quota sono costretto ad abbandonare la bici. Continuo a piedi ancora sulla strada, ma la neve gelata e il ghiaccio vivo rendono l’avanzata assai pericolosa: ci vorrebbero i ramponi! A 1200 m decido di lasciare la strada e di risalire il ripido pendio, aggrappandomi ai cespugli di ontano verde e ai cespi d’erba. La scelta si rivela azzeccata, tant’è vero che in una decina di minuti pervengo alla Cima di Medeglia (1260 m).

                                       Cima di Medeglia (1260 m)

La bella luce e l’assenza di nuvole mi permettono di scattare delle gradevoli fotografie anche senza la reflex.

Una volta tornato ai Monti di Medeglia scendo verso sud, passando dalla zona paludosa di importanza nazionale, da Canedo (848 m), da Borla (720 m) e giù fino a Bironico (455 m). Da qui via seguo i segnavia dei percorsi ciclabili, su stradine con scarso traffico automobilistico, che salgono verso Rivera e il Monte Ceneri.

Poco prima di arrivare al valico mi prendo il tempo per visitare per la prima volta il Santuario dei ciclisti. Oltre all’Oratorio dedicato a San Nicolao della Flüe, un tempo chiamato “chiesetta dei soldati”, è stato eretto un monumento con due effigi raffiguranti i campioni svizzeri Hugo Koblet e Ferdy Kübler, campione del mondo a Varese il 2.9.1951.

 

Il bellissimo anello con partenza e arrivo al Monte Ceneri mi ha permesso di vedere nuovi posti e di approfondire le mie conoscenze su questo monte che a dispetto del nome è piuttosto un avvallamento nella catena che va dal Camoghè al Tamaro. Ciò nonostante è sempre stato chiamato con il nome di monte: Mons Ceneris 1004, Moncenere 1483, Mundt Kenel o Munt Kenrich 1503.

 

Tempo totale: 5 h 05 min

Tempo di salita: 3 h 20 min (compresa la discesa a Quartino)

Tempi parziali (comprese le soste per foto e osservazioni)

Monte Ceneri (555 m) – Strada Romana – Quartino: 35 min

Quartino – Contone (204 m) – Cadenazzo (242 m): 30 min

Cadenazzo (242 m) – Robasacco (473 m): 40 min

Robasacco (473 m) – Monti di Medeglia (1038): 1 h

Monti di Medeglia (1038) – Cima di Medeglia (1260 m): 35 min

Cima di Medeglia (1260 m) – Canedo (848 m): 50 min

Canedo (848 m ) – Monte Ceneri (555 m): 50 min

Dislivello in salita: 1229 m

Quota minima: 204 m

Quota massima: 1260 m

Sviluppo complessivo: 32,68 km

Difficoltà: PD

Consumo della batteria da 500 Wh: 77%

Coordinate Cima di Medeglia: 716'335 / 109'890

Copertura della rete cellulare: Swisscom buona

Libro di vetta: no

Tourengänger: siso


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Kommentare (6)


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GIBI hat gesagt:
Gesendet am 27. März 2021 um 09:30
Di sicuro quando potrò tornare in questi luoghi dopo il tuo interessante ( come sempre del resto ) racconto li guarderò con occhi diversi ... grazie !

Ciao Giorgio

PS ... con i km ci potrei anche stare, mi studio un percorso alternativo cercando magari ( dove è possibile ) di eliminare un po’ di strada a favore dei sentieri


siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 27. März 2021 um 11:08
Grazie a te Giorgio!
Dalla Cima di Medeglia c'è un sentiero tematico che scende al Monte Ceneri passando dai Monti di Prato Grasso. Dovrò scoprirlo anch'io, quando la neve sarà scomparsa del tutto.
Ciao,
siso.

cappef hat gesagt:
Gesendet am 27. März 2021 um 10:01
Complimenti per la bella e dettagliata relazione. Alla Cima di Medeglia ci sono già stato due volte in MTB (muscolare) e leggendo la tua relazione mi è venuta voglia di ritornarci con la E-Bike...ti ho invidiato non poco. Spero che tutto finisca al più presto!!! Ciao...Flavio

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 27. März 2021 um 11:17
Grazie Flavio!
Sì, è proprio un bel giro, non ancora descritto dalle varie guide cartacee o in rete. Un "local" incontrato a Robasacco mi ha suggerito di visitare anche la bella mulattiera che dal Monte Ceneri scende a Robasacco: affaire à suivre...
Speriamo tutti che finisca presto e che anche la nostra categoria possa farsi vaccinare prima di un malaugurato contagio!
Un caro saluto,
siso.

Tox hat gesagt:
Gesendet am 8. Mai 2021 um 18:50
Ciao, grazie per i report dettagliati, io e mia moglie abbiamo preso spunto dai tuoi giri per molti dei nostri. Se vuoi vederne qualcuno... https://www.youtube.com/channel/UCTQeNPhs7nJafHj00qrQCGA

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 8. Mai 2021 um 20:48
Grazie Tox!
Siete irriducibili, con la mtb anche sulla neve!
Complimenti per i vostri interessanti clip, stabili e ben fatti.
Ciao,
siso.


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