Cima di Medeglia (1260 m) con air crash
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Escursione antimeridiana, con ampi panorami sul Piano di Magadino e sulle vette imbiancate dalla prima neve autunnale. Come direbbero gli amici confederati è stato un “Sunntigmorgä-Wakeup-Türli” caratterizzato dal forte vento da nord e da un cielo sempre più sereno. Lo considero un sopralluogo per una possibile ciaspolata nell’imminente stagione sulla neve.
Inizio dell’escursione: ore 8:05
Fine dell’escursione: ore 11:15
Temperatura alla partenza: 5°C
Temperatura al rientro: 9°C
Esco dall’Autostrada A2 a Rivera, poco prima della galleria del Monteceneri, e imbocco la strada cantonale in direzione sud. Da Bironico risalgo la Val d’Isone, passando dalle località di Medeglia e Isone.
Poco oltre Isone entro nella Piazza d’Armi dei granatieri: la più grande della Svizzera (8'000'000 di m2).
Circa 200 m dopo gli edifici della caserma seguo, alla sinistra, la bella stradina asfaltata di circa 3,5 km, che sale in direzione di Cima di dentro (1005 m). Parcheggio in prossimità del trasmettitore Radio Monteceneri, con la storica frequenza 558 kHz, spento dal 1.7.2008.
Mi ricorda il nostro vecchio apparecchio radiofonico che da ragazzo mi permetteva di seguire le cronache delle partite di hockey dell’Ambrì e del Lugano, nonché il radiogiornale.
Il segnavia indica che per la Cima di Medeglia occorrono 1 h e 40 min.
Parto alle 8.05 con maglione, guanti e cappellino calato il più possibile, procedendo lungo la strada militare che segue il crinale sul versante affacciato sul Piano di Magadino.
La temperatura rigida e la strada pianeggiante invitano ad una camminata celere. Mi fermo spesso per scattare delle foto alle cime che ho raggiunto negli ultimi mesi. Le nuvole si diradano in fretta, permettendomi di ammirare il Pizzo di Vogorno e la Cima dell'Uomo innevati e con i primi raggi solari: che meraviglia!

Cima dell'Uomo (2390 m)
In 50 minuti di piacevole cammino, raggiungo la località Monti di Medeglia (1038 m). Qui la strada si congiunge con la sterrata che sale da Canedo (840 m), poco sopra Medeglia. Un bel bosco rado di betulle costituisce un’attrazione per i cercatori di funghi. Senza fare il minimo sforzo, trovo il fungo che darà più sapore al risotto di questa sera. Credo che sia un “bédulin” (Boletus scaber), ma non ne sono certo; in ogni caso mi sembra edule.
La strada, con una modesta pendenza, è piacevolissima. Essa offre degli scorci sulla foce del Ticino e sul Lago di Locarno.
Un melo selvatico (Malus silvestris) attira la mia attenzione: i rami, stracolmi di piccoli pomi, penzolano rischiando di rompersi. Fotografo l’albero che, più di tutti, è stato protagonista di miti e leggende e continuo la mia passeggiata domenicale. La strada militare, costruita nel 1940, esce ora dal bosco e sale con lieve pendenza in direzione della meta odierna. A pochi minuti dalla cima sono sorpreso da un ronzante sibilo che mi passa sopra la testa: è un aeroplanino telecomandato. Due giovani aeromodellisti appostati sulla cima cercano di manovrare il loro gioiellino lottando contro le folate di vento. Il pascolo è sì vastissimo, ma ironia della sorte, come raggiungo la croce di vetta, il modellino si schianta a meno di mezzo metro dal sottoscritto. I giovanotti, invece di scusarsi per il pericolo che mi hanno creato, si preoccupano per l’ala rovinata…
Ore 9.35: Cima di Medeglia geschafft!
Tempo di salita: 1 h 30 min
Tempo totale: 3 h 10 min
Tempi parziali
Cima di dentro (1005 m) – Monti di Medeglia (1038 m): 50 min
Monti di Medeglia (1038 m) – Cima di Medeglia (1260 m): 40 min
Dislivello teorico in salita: 381 m
Sviluppo complessivo: 10,4 km
Difficoltà: T1
Coordinate Cima di Medeglia: 716.335 / 109.890
Libro di vetta: no
Copertura della rete cellulare: buona
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