Cima Sgiu 2375m: dalla Via Alta Carassino in invernale
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Un itinerario molto variato, che presenta un po' di tutto, ma soprattutto bello selvaggio, nonostante il ferro sulla Via Alta. Finalmente chiudo il "conto in sospeso" aperto due anni fa e che non ho potuto chiudere l'anno scorso causa coviddi.
Partendo da Olivone, per raggiungere Compietto non ho nessuna voglia di pestare neve; passando da Garnàira sul sentiero ufficiale, di neve ne avrei incontrata parecchia già da quote abbastanza basse, quindi decido di salire dal vecchio sentiero del traverso che inizia ai piedi del Sosto (non più marcato sulla CN!). Il sentiero del traverso è un sentiero selvaggio e impervio, e di fatto ne sconsiglio caldamente la percorrenza a chi non è del luogo. Chi non lo conosce rischia di perdere abbastanza tanto tempo a cercare la traccia. Inoltre, se ci dovesse essere neve, la percorrenza diventa oggettivamente molto pericolosa. Come difficoltà "estiva" sono indeciso tra T4+ e T5-, comunque che sia chiaro, non è una gita per famiglie.
Concretamente ne parlo in questo rapporto solo per lasciare un ricordo dell'esistenza di questo sentiero "d'altri tempi". La prima volta che compare sulla cartina è nel 1935, e viene rimosso nel 1977.
C'è da dire che anche passando dal sentiero ufficiale, se c'è neve, le cose non sono facilissime. A titolo di esempio, quest'inverno ho visto una traccia tra Garnàira e Compietto che perdeva il sentiero ogni 10 metri...
Una volta finito il traverso, che comincia dal piccolo pianoro con sempreverdi a quota 1365m (716'085, 155'410) e finisce in prossimità di un palo sotto i due piloni, si arriva alla Piancascia. Volendo si può salire all'antenna del natel, ma non è molto bello, meglio andare a prendere il vecchio sentiero Olivone-Compietto (un altro :) ).
Da Compietto (la fontana era funzionante) si segue senza difficoltà il sentiero ufficiale fino alla Diga di Carassino. Per attraversare la diga bisogna passare in uno strettissimo capanno, chi è sovrappeso rischia seriamente di non passarci :D
Dopo aver oltrepassato la diga metto le racchette e proseguo sul sentiero bianco-blu. Le marcature sugli alberi sono quasi tutte visibili, ma bisogna aguzzare la vista. Io vado a memoria, e non ci faccio nemmeno caso.
Una volta raggiunta la dorsale, se ne segue essenzialmente il filo, e in caso di dubbio si tiene (credo sempre) la sinistra.
Fino al P.2118m proseguo "racchettato", e la difficoltà raggiunge il WT5/WT6 mi sembra in un paio di punti. Per il resto, WT3/WT4.
Tra il P.2118m e il P.2240m si potrebbe proseguire racchettati, ma solo con ottime condizioni, e tirando fuori di preferenza la piccozza.
Dal P.2240m comincia il tratto più "tecnico" del giro, e necessita di un po' di cautela. Soprattutto i tratti affilati vanno affrontati con molta attenzione, poiché è impossibile valutare cosa c'è sotto la neve.
Una volta in dirittura d'arrivo al P.2350m, gettare un occhio nel canale Dragói per stimarne le condizioni. Se si vede anche solo un po' d'erba, assolutamente non entrare nel Dragói dalla base del P.2350m! Raggiungere la Cima Sgiu e poi proseguire sulla Via Alta in direzione del P.2368m; appena scesi dalla Cima, scendere sul pendio in direzione del Dragói.
La difficoltà che ho incontrato a scendere direttamente nel Dragói (non l'ho messo sulla traccia GPS) era come minimo un AD-, con i ramponi da neve e una sola picca classica per nulla divertente.
Giusto per info, quando ero nella metà inferiore del canale, un sasso grosso come un'anguria mi è sfrecciato a 80-100 km/h a 10m di distanza, forse spontaneo o forse buttato giù da dei camosci più sopra nel canale.
Una volta sul sentiero ufficiale, discesa a Garnàira e Olivone senza problemi.
Da Olivone, è facile vedere il fianco Sud del Sosto completamente privo di neve e pensare che anche sulla Via Alta ci sarà poca neve; niente di più sbagliato! Da Olivone, valutare l'innevamento guardando piuttosto verso il Simano o la Punta di Larescia (fianco Nord).
Questo è un giro che è meglio non improvvisare, è a mio avviso fondamentale prima percorrere la Via Alta almeno una volta in estate. Si può dare per scontato che non si troveranno tracce, e che alcuni tratti attrezzati saranno sepolti, quindi è buona cosa sapere ciò che si fa.
Con gli sci non so quanto sia fattibile, in ogni caso scordarsi di partire da Olivone, partire assolutamente da Ghirone. Al posto che raggiungere la dorsale in zona P.1809m, quasi sicuramente conviene fare un ampio aggiramento risalendo la valletta a 717'285, 155'575 e facendo un lungo traverso per poi raggiungere il P.2118m. Poi dalla Cima Sgiu scendere verso il P.2368m e sciare fino al fondovalle della Carassino, per l'itinerario esatto... rangìvas! :)) Per chiarezza, non ho testato nulla di tutto ciò.
Nota sui tempi: Per chi non lo sapesse, il mio secondo nome è Usain Bolt... Uno scattista nato, imbattibile sulle brevi distanze :)) Scherzi a parte, la neve sulla Via Alta e nel canale Dragói era in condizioni ben poco collaborative, dunque tempi biblici.
Nota sul materiale: Ev si può assicurare piuttosto bene con una corda da 30m (stima, difficile dire a naso) e 3 rinvii, magari una o due fettucce se si vuole fare qualcosa sugli alberi prima di raggiungere il P.2118m. Di fatto non so se valga la pena portarsi dietro tutto quel peso. Picche tecniche o ramponi da ghiaccio in condizioni "normali" inutili, ma forse in primavera potrebbe formarsi abbastanza ghiaccio da essere un problema.
Partendo da Olivone, per raggiungere Compietto non ho nessuna voglia di pestare neve; passando da Garnàira sul sentiero ufficiale, di neve ne avrei incontrata parecchia già da quote abbastanza basse, quindi decido di salire dal vecchio sentiero del traverso che inizia ai piedi del Sosto (non più marcato sulla CN!). Il sentiero del traverso è un sentiero selvaggio e impervio, e di fatto ne sconsiglio caldamente la percorrenza a chi non è del luogo. Chi non lo conosce rischia di perdere abbastanza tanto tempo a cercare la traccia. Inoltre, se ci dovesse essere neve, la percorrenza diventa oggettivamente molto pericolosa. Come difficoltà "estiva" sono indeciso tra T4+ e T5-, comunque che sia chiaro, non è una gita per famiglie.
Concretamente ne parlo in questo rapporto solo per lasciare un ricordo dell'esistenza di questo sentiero "d'altri tempi". La prima volta che compare sulla cartina è nel 1935, e viene rimosso nel 1977.
C'è da dire che anche passando dal sentiero ufficiale, se c'è neve, le cose non sono facilissime. A titolo di esempio, quest'inverno ho visto una traccia tra Garnàira e Compietto che perdeva il sentiero ogni 10 metri...
Una volta finito il traverso, che comincia dal piccolo pianoro con sempreverdi a quota 1365m (716'085, 155'410) e finisce in prossimità di un palo sotto i due piloni, si arriva alla Piancascia. Volendo si può salire all'antenna del natel, ma non è molto bello, meglio andare a prendere il vecchio sentiero Olivone-Compietto (un altro :) ).
Da Compietto (la fontana era funzionante) si segue senza difficoltà il sentiero ufficiale fino alla Diga di Carassino. Per attraversare la diga bisogna passare in uno strettissimo capanno, chi è sovrappeso rischia seriamente di non passarci :D
Dopo aver oltrepassato la diga metto le racchette e proseguo sul sentiero bianco-blu. Le marcature sugli alberi sono quasi tutte visibili, ma bisogna aguzzare la vista. Io vado a memoria, e non ci faccio nemmeno caso.
Una volta raggiunta la dorsale, se ne segue essenzialmente il filo, e in caso di dubbio si tiene (credo sempre) la sinistra.
Fino al P.2118m proseguo "racchettato", e la difficoltà raggiunge il WT5/WT6 mi sembra in un paio di punti. Per il resto, WT3/WT4.
Tra il P.2118m e il P.2240m si potrebbe proseguire racchettati, ma solo con ottime condizioni, e tirando fuori di preferenza la piccozza.
Dal P.2240m comincia il tratto più "tecnico" del giro, e necessita di un po' di cautela. Soprattutto i tratti affilati vanno affrontati con molta attenzione, poiché è impossibile valutare cosa c'è sotto la neve.
Una volta in dirittura d'arrivo al P.2350m, gettare un occhio nel canale Dragói per stimarne le condizioni. Se si vede anche solo un po' d'erba, assolutamente non entrare nel Dragói dalla base del P.2350m! Raggiungere la Cima Sgiu e poi proseguire sulla Via Alta in direzione del P.2368m; appena scesi dalla Cima, scendere sul pendio in direzione del Dragói.
La difficoltà che ho incontrato a scendere direttamente nel Dragói (non l'ho messo sulla traccia GPS) era come minimo un AD-, con i ramponi da neve e una sola picca classica per nulla divertente.
Giusto per info, quando ero nella metà inferiore del canale, un sasso grosso come un'anguria mi è sfrecciato a 80-100 km/h a 10m di distanza, forse spontaneo o forse buttato giù da dei camosci più sopra nel canale.
Una volta sul sentiero ufficiale, discesa a Garnàira e Olivone senza problemi.
Da Olivone, è facile vedere il fianco Sud del Sosto completamente privo di neve e pensare che anche sulla Via Alta ci sarà poca neve; niente di più sbagliato! Da Olivone, valutare l'innevamento guardando piuttosto verso il Simano o la Punta di Larescia (fianco Nord).
Questo è un giro che è meglio non improvvisare, è a mio avviso fondamentale prima percorrere la Via Alta almeno una volta in estate. Si può dare per scontato che non si troveranno tracce, e che alcuni tratti attrezzati saranno sepolti, quindi è buona cosa sapere ciò che si fa.
Con gli sci non so quanto sia fattibile, in ogni caso scordarsi di partire da Olivone, partire assolutamente da Ghirone. Al posto che raggiungere la dorsale in zona P.1809m, quasi sicuramente conviene fare un ampio aggiramento risalendo la valletta a 717'285, 155'575 e facendo un lungo traverso per poi raggiungere il P.2118m. Poi dalla Cima Sgiu scendere verso il P.2368m e sciare fino al fondovalle della Carassino, per l'itinerario esatto... rangìvas! :)) Per chiarezza, non ho testato nulla di tutto ciò.
Nota sui tempi: Per chi non lo sapesse, il mio secondo nome è Usain Bolt... Uno scattista nato, imbattibile sulle brevi distanze :)) Scherzi a parte, la neve sulla Via Alta e nel canale Dragói era in condizioni ben poco collaborative, dunque tempi biblici.
Nota sul materiale: Ev si può assicurare piuttosto bene con una corda da 30m (stima, difficile dire a naso) e 3 rinvii, magari una o due fettucce se si vuole fare qualcosa sugli alberi prima di raggiungere il P.2118m. Di fatto non so se valga la pena portarsi dietro tutto quel peso. Picche tecniche o ramponi da ghiaccio in condizioni "normali" inutili, ma forse in primavera potrebbe formarsi abbastanza ghiaccio da essere un problema.
Hike partners:
Cele
Communities: Alleingänge/Solo, Hikr in italiano
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