Dall'Alpe Pirla alla Biota - Valcuvia


Publiziert von atal , 19. Februar 2021 um 19:21.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:14 Februar 2021
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 6:00
Aufstieg: 900 m
Abstieg: 900 m

Nella lista di progetti a corto raggio non poteva mancare una visita all'alpe abbandonato chiamato Pirla sulle mappe attuali, situato nel comune di Cittiglio. Il luogo è già stato documentato su questo sito tempo addietro da PoncioneFroloccone (L'Alpe Improbabile), instancabili esploratori della montagna varesina e non solo.

Sul sito della Carta Svizzera le mappe dal 1855 al 1913 riportano il toponimo di Alpe Perla, mutato poi in Peila nella carta Siegfried del 1914, quindi in Pirla a partire dall'edizione del 1935. Il primo cambio di nome sembra possa essere dovuto semplicemente alla scambio della lettera r con la i, caratteri simili se scritti in corsivo. L'ultima versione sembra quasi volere ritornare all'originario Perla, correggendolo...

In effetti, stando alle scarne notizie riportate sul sito Vecchia Valganna, c'è stato un certo Pirla Antonio scultore attivo nella vicina Marchirolo a fine '800, seguito da Pirla Innocente pittore, sempre a Marchirolo, agli inizi del '900, ma al giorno d'oggi sembra che il cognome Pirla sia confinato alla lontana provincia di Lecce, e che riguardi soltanto 10 famiglie. Ben altra diffusione hanno i cognomi Peila (in particolare nel vicino Piemonte) e, soprattutto Perla, quest'ultimo con ben 431 famiglie, distribuite su tutto il territorio nazionale.

Qualcuno potrebbe provare a spiegare il toponimo con il significato della parola pirlàa in dialetto lombardo, ovvero "andare a zonzo senza meta". L'idea però mi pare difficilmente applicabile alla dura vita di un tempo, mentre cattura perfettamente l'essenza di un certo modo di andar per montagne praticato da alcuni di noi...

Considerazioni toponomastiche a parte, la visita all'alpe in questione è stata l'occasione per salire alla Crocetta da Sud, quindi alla cima del Monte Nudo (in dialetto la Biota, cioè "la nuda", così si presentava prima dei rimboschimenti...) spazzata dalla tempesta del 2 ottobre scorso, e ridiscendere a Brenta, chiudendo così un anello su una montagna che vedo tutte le mattine quando esco di casa per andare al lavoro.

Il percorso
Lasciata la macchina nel piccolo parcheggio in fondo a Via Marconi a Brenta, mi porto a Cascine (che è già frazione di Cittiglio) e attraverso il ruscello a Ovest del parcheggio dell'azienda agricola al termine della strada. Dopo un primo tratto su ampia mulattiera in direzione Ovest, prendo un sentiero (non segnalato) che sale verso Nord e in breve arrivo al gruppo di ruderi senza nome quota 423 CNS, dove fanno la loro comparsa diversi esemplari di mufloni.

Proseguo con percorso incerto nel bosco verso Nord e, nel tentativo di seguire il tracciato sulla Carta Svizzera, interseco una larga pista (non presente sulle mappe) che attraversa il versante. Dopo una zona con molte piante cadute mi immetto su una pista sconnessa proveniente da SW che sale decisa verso Nord. Il percorso presenta anche qualche segno di vernice e ometti. Ad un certo punto noto, a sinistra del sentiero, un muretto di sostegno: è l'ampio terrazzamento che ospita il nucleo dell'Alpe Pirla Inferiore (SK 686 m), costituito da almeno 3 ruderi relativamente grandi. Le costruzioni, segnate sulla carta Siegfried e scomparse dalle edizioni più recenti, sembrano scontare un abbandono di vecchia data. D'altra parte nella foto aerea del 1946 la zona appare imboscata, segno che probabilmente l'alpe era già stato abbandonato a quei tempi.

Il sentiero, sempre caratterizzato da un calpestio molto ampio ma privo di manufatti degni di nota, prosegue in salita sul lato sud di una costa secondaria, la scavalca, attraversa in piano un canale e arriva alla spianata dell'Alpe Pirla Superiore (SK 749 m), l'unico segnato sulle mappe attuali, segno che forse era il nucleo più importante e quello abbandonato per ultimo. L'alpe consta di almeno altri 4 ruderi, tra i quali una costruzione con camino e una con cantina a volta. Stando alle carta Siegfried, sembra che un sentiero arrivasse direttamente a Pirla Superiore traversando in piano da Vararo.

Dai ruderi risalgo il versante soprastante, cercando di seguire il tratteggio della carta svizzera ma senza trovare evidenze di sentiero. Agganciata la cresta la risalgo fino al punto in cui arriva il sentiero segnalato da Vararo, che prosegue sul colmo senza difficoltà fino al panoramico risalto della Crocetta, affollatissimo in questa bella giornata.

Fuggo dalla pazza folla in direzione del Monte Nudo, con l'idea di percorrerne la cresta. Questa però si presenta ingombra di tronchi caduti che costringono a passaggi molto scomodi oppure a poco raccomandabili aggiramenti sul ripido versante Nord. Qualcuno, più masochista di me, ha già tracciato ma io rinuncio e mi incammino sulla strada tagliafuoco che corre pochi metri più in basso. Giunto ad una selletta riprendo la cresta - in condizioni ragionevoli - e la seguo fino alla spianata sommitale (1237 m), ingombra di piante cadute. Con qualche aggiramento raggiungo la croce del Monte Nudo, visibile solo all'ultimo momento in quanto situata a NE della cima vera e propria, in modo da essere visibile dai paesi rivieraschi.
Bellissimo il panorama sull'Alto Verbano che da qui si presenta come un fiordo serpeggiante, di cui non si vede la fine. La visuale a Sud e a Ovest si presenta invece limitata dalla vegetazione e dalla collocazione stessa della croce.

Dopo una breve pausa mi incammino inizialmente verso Sud Est, in direzione di Pozzo Piano, in modo da evitare il cimitero di tronchi a Sud della cima. Giunto sulla strada tagliafuoco a circa 1000 mi di quota, la seguo in direzione Ovest fino a trovare la palina con l'indicazione per Brenta. Scendo quindi la dorsale Sud, totalmente imboscata e priva di difficoltà, fino a Pianura e quindi, districandomi con l'aiuto del GPS nel labirinto di stradine e roveti ai piedi della montagna, sbuco immediatamente a Ovest del santuario di San Quirico, a pochi minuti di distanza dal punto di partenza. 

L'ultimo tratto, poco consigliabile, può essere evitato se a Pianura si segue la freccia sulla sinistra (Ovest) che indica la direzione per Brenta.

Tourengänger: atal
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Kommentare (8)


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froloccone hat gesagt:
Gesendet am 19. Februar 2021 um 20:54
La "Biota". È una finezza da "local"!! L'alpe.... un luogo che non può mancare nel carnet:)))
Grazie per la citazione!
ALE

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 19. Februar 2021 um 21:06
Grazie a te per i numerosi spunti, molto apprezzati in tempi di zone colorate, a meno di 30 km da casa!

Poncione hat gesagt:
Gesendet am 20. Februar 2021 um 23:18
Idem come sopra... grazie anche da parte mia... ricordo ancora con piacere che al tempo fu una carta più vecchia (anni '80) della Kompass a farmi capire che una volta il sentiero per l'Alpe su quel lato fosse una grossa forestale, in parte ancora oggi riconoscibile e fondamentale per arrivarci senza nemmeno troppo ravanare ;).
Ciao

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 21. Februar 2021 um 09:06
Per la mia esperienza è difficile che la K. mostri qualcosa di utile riguardo ai percorsi in disuso ma evidentemente non è sempre così. Quella pista corrisponde abbastanza al tracciato di CNS nella parte alta. Solo non ho capito da dove partire per prenderla dall'inizio.

A questo punto mancherebbe il sentiero che traversa in piano da Vararo, segnato sulla Siegfried e poi modificato, abbassando il punto di attacco, nelle edizioni successive...questo, se c'era, non credo che potesse essere una pista ma un vero sentiero.

PS: prossimamente credo che ti copierò qualche altro giro :-)
Ciao

Poncione hat gesagt: RE:
Gesendet am 21. Februar 2021 um 12:50
Credo, ma non ho la certezza, di aver individuato già da tempo il sentiero Vararo-Alpe Perla/Pirla, ma non sono ancora riuscito a toccar con mano per averne conferma.
Riguardo la Kompass, neanche io sono suo estimatore, ma almeno in un altro caso (sentiero che traversa a N del Poncione di Breno sino alla forcella d'Arasio, da tempo sparito persino su CNS) quella stessa cartina più datata mi è stata utile in zona. Su quelle nuove, quasi illeggibili, stendiamo un velo pietoso, ma anche altre non vanno certo meglio.

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 21. Februar 2021 um 13:14
... a Nord del Poncione di Breno, cioè versante Viascola, sopra la Rattaiola? Ieri ero su quella cresta ma non ho visto niente.

Poncione hat gesagt: RE:
Gesendet am 21. Februar 2021 um 13:28
Forse è corretto nord-est, lato svizzero, sopra l'Alpe Mageno. In un paio di relazione ne parlo, di cui una effettuato interamente.

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 21. Februar 2021 um 13:46
Andrò a vedere, grazie.


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