L'Alpe Improbabile
|
||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
"Ouverture"
Drrrrrriiiiiiiiiiinnnnnnnnnn!
froloccone: Pronto, ciao Emi, come va?
Poncione: Ciao Ale, abbastanza bene, tu?
froloccone : Idem... Alura, sa fém dùman?
Poncione: Boh? Il tempo non è granchè, non saprei...
froloccone: Quindi???
Poncione: Quindi direi che sia giunto il momento...
froloccone: Quale momento??? Nooooo, quel momento?
Poncione: Sì... te la senti?
froloccone: Lo attendevo con trepidazione...
Poncione: E che, io no? Andiamo?
froloccone: Andiamo!
----
Anni e anni che studio analiticamente la cartina dei laghi di Varese e Maggiore... anni e anni che mi era caduto pure l'occhio su un luogo dal nome più assurdo immaginabile... eppure c'è, esiste, è lì da leggere e da vedere, confermato da 6 cartine 6 in mio possesso. Ma sapete com'è, se non vedo non credo: dunque è veramente giunto il momento di toccar con mano per confermare e gridare al mondo che esiste davvero, e permette di vivere con sè stessi, nella pienezza della propria essenza.
Dopo la "sofferta" decisione presa in comun accordo con Ale, passo la serata a studiare le mie 6 cartine (GPS... questo sconosciuto) per aver un'idea del percorso da affrontare: senz'altro non difficile, ma parzialmente da individuare non conoscendo bene ne il luogo della partenza ne quello della tappa intermedia ma "centrale" della giornata. Le cartine più vecchie danno idea che in passato il sentiero fosse ampio e ben messo, quelle più recenti invece restituiscono un dedalo di sentieri e sentierini in collegamento reciproco in cui sembra un'inezia potersi perdere o sbagliare versante: alla fine capisco che comunque il sentiero da seguire dovrebbe essere quello più "evidente" tra essi.
C'è solo da decidere e capire se partire da Brenta o Cittiglio... alla fine realizzo che il giusto sta nel mezzo, e corre proprio a ridosso del confine tra i due comuni, in località Cascine di Cittiglio.
Raggiunto in breve lo spiazzo di una valida azienda agricola locale, carta alla mano, capisco che dobbiamo varcare il ruscello a sinistra (W), dove infatti, seminascosto da arbusti si nota una chiara ex-mulattiera che percorre un rado boschetto di frassini portandoci presto a un trivio. A destra pare evidente che il sentiero conduca alla chiesa di San Quirico a Brenta, a sinistra verso Le Ville, e dritto nella nostra direzione corretta. Proseguiamo, ma il sentiero non è evidentissimo... facciamo qualche tentativo seguendo tracce di animali nel bosco fitto, finchè finalmente giungiamo su un'evidentissima benchè malridotta strada forestale in salita: "ci siamo, non può che essere lei". Pochi attimi e... puff... ci si manifestano 3, 5, 7, 10 mufloni in corsa sfrenata qualche decina di metri avanti a noi: purtroppo, davvero troppo rapidi per riuscire a fotografarli. Il bello è che, mentre risaliamo la nostra china, li vediamo tranquillamente risalire discosti da noi, per poi perderli definitivamente di vista (più avanti noteremo le loro impronte sulla neve). Le sorprese non finiscono, tuttavia, perchè prima ancora di arrivare alla nostra meta "centrale", non lontana da raggiungere, notiamo tracce di antichi insediamenti (ruderi e muretti a secco) che nessuna cartina vecchia e nuova indica o nomina: il bosco prevalentemente di castagni ci suggerisce che in passato siano state ben utilizzate dall'uomo. Proseguiamo, ignorando un bivio a destra, e - a parte il superamento di una grossa pianta caduta sul sentiero - senza troppa difficoltà giungiamo con somma e sacrale emozione alla nostra meta principale di oggi:
ALPE PIRLA m.750
É in realtà un cumulo di rovine in pietra protetto da una pinetina d'impianto che rivela comunque almeno un paio di ampie costruzioni: si trova al centro di un'insellatura posta tra "Il vallone", ampio solco tra il Monte Crocetta e il Monte Nudo, e l'evidente dorsale che conduce sulla prima delle due cime.
Dopo esserci goduti la pace e sacralità del luogo, in cui la nostra essenza ha trovato sfogo, abbiamo dovuto a malincuore andarcene...
La strada appena percorsa terminava giustamente proprio all'Alpe... ma la carta dice che il sentiero prosegue in salita, seguendo subito la dorsale per il Monte Crocetta: è questo il momento più "incasinato" perchè dapprima si traversa a mezzacosta in un bosco che in realtà è un vero "cimitero" di piante cadute proprio sul nostro labile sentiero, che ci tocca scavalcare con ripetuti equlibrismi su terreno insidioso (foglie e neve), finchè pare perdersi nel nulla... Ale va in avanscoperta a mezzacosta senza riuscire a risolvere il "rebus", mentre io riconsulto la preziosa cartina e guardo in su... è ripido, e insidioso su questo terreno, ma fattibile. Si sale dritti senza troppo ravano finchè raggiungiamo una prima colmetta e l'evidente dorsale, che comincia a presentare anche un bel fondo roccioso facilitandoci la salita. Sali sali, e dopo un po' giungiamo sulla colma principale (forcellina), da cui ci si schiude la conca di Vararo e il Sasso del Ferro. Ero già stato qui dieci anni esatti orsono salendo da Laveno e Vararo, e mi è facile riconoscere il posto... ora non resta che seguire fedelmente la bella e movimentata cresta che, toccando un paio di rilievi secondari, giunge al Crocetta, e in cui la parte finale si restringe notevolmente presentando numerosi salti piuttosto "diretti" sul lato di Vararo. Con la neve, manco a dirlo, è tutto magico, e il panorama che si apre è davvero maestoso: in breve, superate "in diretta" le belle roccette finali (I), siamo alla Crocetta e quindi sulla cima principale, base di lancio per i parapendio. Incontriamo qui proprio un ragazzo pronto a "volare", dal chiaro accento dell'est europeo, che dopo averci chiesto da dove eravamo saliti, ci dà qualche altra "dritta" che non mancheremo senz'altro di seguire. ;) Questi sono gli incontri utili...
Salito dal basso il Monte Crocetta si rivela sicuramente una cima di tutto rispetto, e perde d'un colpo quel carattere un po' anonimo, secondario e di ripiego che sembra avere al cospetto del Monte Nudo e dei Pizzoni di Laveno: ma sappiamo che non è così, anche perchè basta osservarne la rude nervatura rocciosa scendendo per il costone della Val Buseggia verso Vararo... Così facciamo... e a Vararo ci concediamo una notevole tagliata di prodotti nostrani al Ristorante Alpino.
La discesa ha poca storia... decidiamo di seguire la strada asfaltata per Cittiglio (non ci sono alternative, a meno di allungare il giro passando dal malridotto sentiero di Cujaga) osservando e udendo dall'alto i salti delle famose cascate, finchè giunti alla località "le Ville" in breve ci congiungiamo al trivio dell'andata e al nostro punto di partenza mattutino.
Giro di soddisfazione, inedito, sentito e... consigliato a chi desideri forte la sensazione di sentirsi sè stesso. :)))
froloccone
Il Coronamento di un sogno.........il trovare se stessi...............
Giro di soddisfazione,svolto un buon 80% fuori sentieri ufficiali e con l'ausilio della cartina per trovare ciò che resta di un alpe perduto..........Ciliegina sulla torta,la Cima della Crocetta raggiunta sempre in maniera wild...............L'incontro con i mufloni................giornata spesa davvero bene!!!!!! Da segnalare la competenza e la qualità dell'Azienda Agricola Biologica "La Selva",ove si possono trovare ,frutta e verdura di qualità,grazie alla passione e all'amore dei proprietari per il territorio.
Un grazie a Emiliano per aver trovato il momento giusto per questa carismatica escursione.......................
Non è uno scherzo,l'Alpe Pirla esiste davvero!!!!!!!!!!!!
Azienda Agricola "La Selva"
Via Cascine, 40
21033 Cittiglio
Tel.0332603106
loretta.roberto@alice.it
Drrrrrriiiiiiiiiiinnnnnnnnnn!











----
Anni e anni che studio analiticamente la cartina dei laghi di Varese e Maggiore... anni e anni che mi era caduto pure l'occhio su un luogo dal nome più assurdo immaginabile... eppure c'è, esiste, è lì da leggere e da vedere, confermato da 6 cartine 6 in mio possesso. Ma sapete com'è, se non vedo non credo: dunque è veramente giunto il momento di toccar con mano per confermare e gridare al mondo che esiste davvero, e permette di vivere con sè stessi, nella pienezza della propria essenza.
Dopo la "sofferta" decisione presa in comun accordo con Ale, passo la serata a studiare le mie 6 cartine (GPS... questo sconosciuto) per aver un'idea del percorso da affrontare: senz'altro non difficile, ma parzialmente da individuare non conoscendo bene ne il luogo della partenza ne quello della tappa intermedia ma "centrale" della giornata. Le cartine più vecchie danno idea che in passato il sentiero fosse ampio e ben messo, quelle più recenti invece restituiscono un dedalo di sentieri e sentierini in collegamento reciproco in cui sembra un'inezia potersi perdere o sbagliare versante: alla fine capisco che comunque il sentiero da seguire dovrebbe essere quello più "evidente" tra essi.
C'è solo da decidere e capire se partire da Brenta o Cittiglio... alla fine realizzo che il giusto sta nel mezzo, e corre proprio a ridosso del confine tra i due comuni, in località Cascine di Cittiglio.
Raggiunto in breve lo spiazzo di una valida azienda agricola locale, carta alla mano, capisco che dobbiamo varcare il ruscello a sinistra (W), dove infatti, seminascosto da arbusti si nota una chiara ex-mulattiera che percorre un rado boschetto di frassini portandoci presto a un trivio. A destra pare evidente che il sentiero conduca alla chiesa di San Quirico a Brenta, a sinistra verso Le Ville, e dritto nella nostra direzione corretta. Proseguiamo, ma il sentiero non è evidentissimo... facciamo qualche tentativo seguendo tracce di animali nel bosco fitto, finchè finalmente giungiamo su un'evidentissima benchè malridotta strada forestale in salita: "ci siamo, non può che essere lei". Pochi attimi e... puff... ci si manifestano 3, 5, 7, 10 mufloni in corsa sfrenata qualche decina di metri avanti a noi: purtroppo, davvero troppo rapidi per riuscire a fotografarli. Il bello è che, mentre risaliamo la nostra china, li vediamo tranquillamente risalire discosti da noi, per poi perderli definitivamente di vista (più avanti noteremo le loro impronte sulla neve). Le sorprese non finiscono, tuttavia, perchè prima ancora di arrivare alla nostra meta "centrale", non lontana da raggiungere, notiamo tracce di antichi insediamenti (ruderi e muretti a secco) che nessuna cartina vecchia e nuova indica o nomina: il bosco prevalentemente di castagni ci suggerisce che in passato siano state ben utilizzate dall'uomo. Proseguiamo, ignorando un bivio a destra, e - a parte il superamento di una grossa pianta caduta sul sentiero - senza troppa difficoltà giungiamo con somma e sacrale emozione alla nostra meta principale di oggi:
ALPE PIRLA m.750
É in realtà un cumulo di rovine in pietra protetto da una pinetina d'impianto che rivela comunque almeno un paio di ampie costruzioni: si trova al centro di un'insellatura posta tra "Il vallone", ampio solco tra il Monte Crocetta e il Monte Nudo, e l'evidente dorsale che conduce sulla prima delle due cime.
Dopo esserci goduti la pace e sacralità del luogo, in cui la nostra essenza ha trovato sfogo, abbiamo dovuto a malincuore andarcene...
La strada appena percorsa terminava giustamente proprio all'Alpe... ma la carta dice che il sentiero prosegue in salita, seguendo subito la dorsale per il Monte Crocetta: è questo il momento più "incasinato" perchè dapprima si traversa a mezzacosta in un bosco che in realtà è un vero "cimitero" di piante cadute proprio sul nostro labile sentiero, che ci tocca scavalcare con ripetuti equlibrismi su terreno insidioso (foglie e neve), finchè pare perdersi nel nulla... Ale va in avanscoperta a mezzacosta senza riuscire a risolvere il "rebus", mentre io riconsulto la preziosa cartina e guardo in su... è ripido, e insidioso su questo terreno, ma fattibile. Si sale dritti senza troppo ravano finchè raggiungiamo una prima colmetta e l'evidente dorsale, che comincia a presentare anche un bel fondo roccioso facilitandoci la salita. Sali sali, e dopo un po' giungiamo sulla colma principale (forcellina), da cui ci si schiude la conca di Vararo e il Sasso del Ferro. Ero già stato qui dieci anni esatti orsono salendo da Laveno e Vararo, e mi è facile riconoscere il posto... ora non resta che seguire fedelmente la bella e movimentata cresta che, toccando un paio di rilievi secondari, giunge al Crocetta, e in cui la parte finale si restringe notevolmente presentando numerosi salti piuttosto "diretti" sul lato di Vararo. Con la neve, manco a dirlo, è tutto magico, e il panorama che si apre è davvero maestoso: in breve, superate "in diretta" le belle roccette finali (I), siamo alla Crocetta e quindi sulla cima principale, base di lancio per i parapendio. Incontriamo qui proprio un ragazzo pronto a "volare", dal chiaro accento dell'est europeo, che dopo averci chiesto da dove eravamo saliti, ci dà qualche altra "dritta" che non mancheremo senz'altro di seguire. ;) Questi sono gli incontri utili...
Salito dal basso il Monte Crocetta si rivela sicuramente una cima di tutto rispetto, e perde d'un colpo quel carattere un po' anonimo, secondario e di ripiego che sembra avere al cospetto del Monte Nudo e dei Pizzoni di Laveno: ma sappiamo che non è così, anche perchè basta osservarne la rude nervatura rocciosa scendendo per il costone della Val Buseggia verso Vararo... Così facciamo... e a Vararo ci concediamo una notevole tagliata di prodotti nostrani al Ristorante Alpino.
La discesa ha poca storia... decidiamo di seguire la strada asfaltata per Cittiglio (non ci sono alternative, a meno di allungare il giro passando dal malridotto sentiero di Cujaga) osservando e udendo dall'alto i salti delle famose cascate, finchè giunti alla località "le Ville" in breve ci congiungiamo al trivio dell'andata e al nostro punto di partenza mattutino.
Giro di soddisfazione, inedito, sentito e... consigliato a chi desideri forte la sensazione di sentirsi sè stesso. :)))

Il Coronamento di un sogno.........il trovare se stessi...............
Giro di soddisfazione,svolto un buon 80% fuori sentieri ufficiali e con l'ausilio della cartina per trovare ciò che resta di un alpe perduto..........Ciliegina sulla torta,la Cima della Crocetta raggiunta sempre in maniera wild...............L'incontro con i mufloni................giornata spesa davvero bene!!!!!! Da segnalare la competenza e la qualità dell'Azienda Agricola Biologica "La Selva",ove si possono trovare ,frutta e verdura di qualità,grazie alla passione e all'amore dei proprietari per il territorio.
Un grazie a Emiliano per aver trovato il momento giusto per questa carismatica escursione.......................
Non è uno scherzo,l'Alpe Pirla esiste davvero!!!!!!!!!!!!
Azienda Agricola "La Selva"
Via Cascine, 40
21033 Cittiglio
Tel.0332603106
loretta.roberto@alice.it
Tourengänger:
Poncione,
froloccone


Communities: Hikr in italiano, Alpinismo Cabaret!
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (32)