Vie dell'Angiolino e tour in Val Carobbio.
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Non giriamoci troppo intorno, in tempi di spostamenti microbici le montagne di casa diventano veramente tali, ma hanno quell'attrazione tutta "home sweet home" che ti porta sempre "lontano"...
Comincio la mia escursione dopo pranzo, dopo che la mattinata l'ho passata a sfogliare la solita margherita al ritmo del "vado-non-vado", un'incertezza dettata soprattutto da un tempo schifido che pian piano, verso mezzogiorno, volge al meglio.
Parto da S. Eufemia, mentre cammino decido il da farsi, che giro fare, poi al secondo tornante ho già le idee chiare: Vie dell'Angiolino. Un usato sicuro. Circa.
Le Vie dell'Angiolino sono un bel percorso, alpinistico nel primo tratto, semi wild il secondo. Le Vie sono piuttosto sporche, mal tenute, ma la stagione invernale mi risparmiano almeno i rami e il fogliame. E i nidi di Calabrone nascosti tra gli appigli.
Seguendo la bollatura Verde le difficoltà alpinistiche si fermano al II°, II°+ mentre se ci si sposta sulla bollatura Rossa i gradi aumentano sino a qualche passo di IV°, a mio modesto parere, tanto che son presenti un paio di spit. Nel mezzo ci sono brevi passaggi di III° ove mi sono cimentato con estrema e "stringevole" attenzione visto anche la roccia piuttosto umida.
Rispetto alle mie solite salite delle Vie, a metà del percorso e dopo la zona più impegnativa, una traccia si stacca verso sinistra e mi depista dalla via ufficiale, lì per lì non mi accorgo dell'errore, poi, ingolisito da questa nuova scoperta abbandono le Vie stesse e proseguo il mio cammino lungo la Val Carobbio. La traccia non è bollata, è un po stretta, ma assolutamente evidente ed in 10 minuti di cammino si giunge ai ruderi della Malga Bersaglio, per poi, poco dopo, riprendere il Sentiero N°1 che porta in Maddalena.
Seguendo il sentiero ufficiale passo il M. Poffa e la Sella omonina, poi, poco oltre, una traccia si stacca sulla sinistra (non bollata) e con una sorta di giro a semicerchio passo dai ruderi della Malga Romèt per poi scendere dopo breve divagazione verso la Val Carobbio.
A metà discesa vengo ancora attratto da una deviazione, sul sentiero con bollatura giallo-rossa concludo il girovagare di sponda in sponda della Val Carobbio, anche se, un ultima divagazione... ma ormai il sole sta calando con una certa velocità e non mi sembra il caso di azzardare oltre.
Per oggi va stra bene così...
p.s.
Il T4 è riferito alle Vie dell'Angiolino. Il resto è T2 prudenzialmente T3 visto le zone non segnalate. Ma è quasi impossibile perdersi.
Nota 1): Cazzeggiandum...
Lerciomat : Renzi lancia un boomerang, ma quello si rifiuta di tornare indetro.
Lerciopfizer : Salute, medico di Berlusconi scopre un vaccino contro le udienze.
Lercioworld : Covid, OMS spiega: "bambini non vaccinabili perchè servirebbero miliardi di lecca-lecca".
A' la prochaine! Menek Bluff
Comincio la mia escursione dopo pranzo, dopo che la mattinata l'ho passata a sfogliare la solita margherita al ritmo del "vado-non-vado", un'incertezza dettata soprattutto da un tempo schifido che pian piano, verso mezzogiorno, volge al meglio.
Parto da S. Eufemia, mentre cammino decido il da farsi, che giro fare, poi al secondo tornante ho già le idee chiare: Vie dell'Angiolino. Un usato sicuro. Circa.
Le Vie dell'Angiolino sono un bel percorso, alpinistico nel primo tratto, semi wild il secondo. Le Vie sono piuttosto sporche, mal tenute, ma la stagione invernale mi risparmiano almeno i rami e il fogliame. E i nidi di Calabrone nascosti tra gli appigli.
Seguendo la bollatura Verde le difficoltà alpinistiche si fermano al II°, II°+ mentre se ci si sposta sulla bollatura Rossa i gradi aumentano sino a qualche passo di IV°, a mio modesto parere, tanto che son presenti un paio di spit. Nel mezzo ci sono brevi passaggi di III° ove mi sono cimentato con estrema e "stringevole" attenzione visto anche la roccia piuttosto umida.
Rispetto alle mie solite salite delle Vie, a metà del percorso e dopo la zona più impegnativa, una traccia si stacca verso sinistra e mi depista dalla via ufficiale, lì per lì non mi accorgo dell'errore, poi, ingolisito da questa nuova scoperta abbandono le Vie stesse e proseguo il mio cammino lungo la Val Carobbio. La traccia non è bollata, è un po stretta, ma assolutamente evidente ed in 10 minuti di cammino si giunge ai ruderi della Malga Bersaglio, per poi, poco dopo, riprendere il Sentiero N°1 che porta in Maddalena.
Seguendo il sentiero ufficiale passo il M. Poffa e la Sella omonina, poi, poco oltre, una traccia si stacca sulla sinistra (non bollata) e con una sorta di giro a semicerchio passo dai ruderi della Malga Romèt per poi scendere dopo breve divagazione verso la Val Carobbio.
A metà discesa vengo ancora attratto da una deviazione, sul sentiero con bollatura giallo-rossa concludo il girovagare di sponda in sponda della Val Carobbio, anche se, un ultima divagazione... ma ormai il sole sta calando con una certa velocità e non mi sembra il caso di azzardare oltre.
Per oggi va stra bene così...
p.s.
Il T4 è riferito alle Vie dell'Angiolino. Il resto è T2 prudenzialmente T3 visto le zone non segnalate. Ma è quasi impossibile perdersi.
Nota 1): Cazzeggiandum...
Lerciomat : Renzi lancia un boomerang, ma quello si rifiuta di tornare indetro.
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A' la prochaine! Menek Bluff
Tourengänger:
Menek

Communities: Alleingänge/Solo, Alpinismo Cabaret!, Hikr in italiano, Montagne di Casa, Mountain at lunchtime " nà par muntagn o par bricch in dal mument del mangià "
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