Becca Trecare (3033 m) e Bec de Nana (3010 m)


Publiziert von Sky , 23. August 2020 um 09:14.

Region: Welt » Italien » Aostatal
Tour Datum: 7 August 2020
Wandern Schwierigkeit: T4 - Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 

Oggi penso ad una cosa tranquilla, in una zona in cui sono già stato qualche giorno fa con Silvia. Allora eravamo arrivati, in assetto leggero, solo fino al Col des Fontaines, da cui peraltro ero già passato (di notte) al Tot Dret. Ora voglio fare le cime che ci stanno attorno. Assolutamente fattibili, che altre più a Nord (Tournalin e Roisetta) sembra complicato fare la vetta vera e propria (ed allora lasciamo stare e scegliamone un’altra!). Parto dal parcheggio sotto a Cheneil. Neanche a dirlo, non prendo l’ascensore, sarebbe blasfemo! Salendo al colle ho dietro due valdostani. Sembrano partire piano, ma a poco a poco mi arrivano dietro. Io ne approfitto per fare un po’ il passo, che fa sempre allenamento, specie con uno zaino pesantissimo in confronto a quello degli altri. Al Col des Fontaines mi fermo un attimo, mentre loro proseguono. Li rincontro poco più tardi al Col de Nannaz (questi colli, per chi fa il Tor, sono praticamente due al prezzo di uno… tra loro c’è una discesa di poche decine di metri, fatto uno si porta a casa anche l’altro senza nessuno sforzo, me lo ricordo molto bene!). Sempre con loro dietro, mi incammino verso la Becca Trécare. Sia verso di lì, sia verso il Bec de Nannaz, c’è un sentiero segnato e numerato (in giallo, come tutti qui in Val d’Aosta). Poco sotto la cima riprendo due ragazzi che stanno facendo un bel giro in queste valli e, con un po’ di timore, si sono buttati anche a fare una cima. Niente male, direi! Il panorama è di gran spessore, con Cervino e Rosa ben in vista. Qualche chiacchiere, il classico elenco di cime per i neofiti (su quelle a nord ero piuttosto ferrato, quelle a sud invece, buio assoluto o quasi!), uno sguardo a due stambecchi pochi metri sotto di noi, in uno strapiombo, e me ne riparto verso il Col de Nannaz, pronto per affrontare la seconda cima di giornata. Visto il sentiero segnato, appunto, si direbbe una passeggiata, ma mi chiedo come quest’ultimo faccia a passare una bastionata rocciosa che sembra invalicabile da questo lato. Mi metto gli scarponi, che fino a qui erano inutili, e parto. Sentiero stretto, ma niente di ché. Arrivati al salto di roccia, in effetti si passa di qui (avevo in mente che lo aggirasse) con l’aiuto di qualche catena, che ovviamente non tocco. Sono in vetta. L’enorme croce, dall’altra parte del lungo “piattone” sommitale, nel punto in cui arriva la traccia dalla Val d’Ayas. Dopo aver mangiato, mi incammino in quella direzione, guardo giù verso il versante che scende in Valtournenche. È un po’ ripido, con quegli scisti sfasciumosi che tanto mi divertono in discesa – quelli che quando scendi gli scarponi sprofondano, creando un “morbido” effetto e qualche micro-smottamento (ma oggi, come sempre in questi casi, non ho nessuno sotto di me). Dopo aver studiato dove attaccare la discesa, mi butto. C’è una curiosa fascia di rocce biancastre, calcaree direi, che spiccano in mezzo al grigio di tutti gli sfasciumi. Butto un occhio verso un’anticima del Bec de Nannaz (il P2896). Ho un sacco di tempo e, in traverso, lo raggiungo. Per la discesa mi riporto verso il sentiero che unisce i due colli, cercando di evitare di finire su pendii ripidi, che, in effetti, ci sono da queste parti. Ho tutto il tempo che voglio, non devo fare scelte avventate. Sono sul sentiero, dunque. Mi dirigo verso il Colle Fontana Fredda e, visto che non l’ho raggiunta lo scorso inverno con le pelli, fermandomi ad un centinaio di metri di distanza, raggiungo anche l’omonima Punta. Già che ci sono, allungo la strada fino ad un belvedere che dà esattamente sopra a Cheneil. A questo punto non mi resta che riprendere il sentiero 107, la “balconata” della Valtournenche. Peccato che da qui non riesco a vedere il sentiero che porta in cresta al Col Cheneil, da cui passa appunto il 107. Così, per l’ennesima volta, mi trovo a dover tirare fuori la picca per scendere lungo un pendio un po’ ripido tra alberi e arbusti. Ma è questo il bel gioco della montagna. Ora sono sul sentiero, non c’è proprio più altro da dire, se non arrivare a Cheneil e poi alla macchina.


Tourengänger: Sky
Communities: Hikr in italiano


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