Piz Arpiglia (2765 m) e Piz Murtiröl (2660 m)


Publiziert von Sky , 17. Februar 2020 um 09:17.

Region: Welt » Schweiz » Graubünden » Oberengadin
Tour Datum:15 Februar 2020
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Schneeshuhtouren Schwierigkeit: WT4 - Schneeschuhtour
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-GR 

Col pericolo valanghe a 3 quasi dappertutto, le mete “papabili” sono poche. Conosco poco l’Engadina, bisogna sanare questa mancanza! così incomincio con una meta adatta a queste condizioni, il Piz Arpiglia che continua ad apparire su skitourenguru quando il pericolo è a 3 e oltre.

Arrivo a Zuoz alle 7 e mezza. La salita è breve e non ho bisogno di partire eccessivamente presto. Il termometro della mia macchina segna -15°: ero preparato a questo, ed infatti ho messo nello zaino strati più pesanti del solito, ma comunque quando mi casca l’occhio sulla parte del cruscotto che mostra la temperatura mi viene da sorridere! Prima di uscire dalla macchina mi vesto di tutto tranne gli scarponi, in modo da dover rimanere fermo il meno possibile una volta uscito. Quando apro la portiera non trovo però il freddo che temevo: strano, ma tanto meglio! Mi incammino subito, comunque. In salita decido di seguire la stradina, unico passaggio consentito nella zona di tranquillità del God Averts, invece che risalire la vecchia pista alla sua destra: la farò in discesa, mi dico. C’è una traccia di scialpinisti. Per andare più veloce non calzo ancora le ciaspole, ma vedo di non rovinare la traccia, camminando al suo esterno. Arrivato al punto in cui la stradina prosegue, virando, per la Val d’Arpiglia, metto le ciaspole ed incomincio a salire. Arrivato a Plaun d’Arpschellas la neve diventa assolutamente perfetta per la salita con le ciaspole: compatta, non si sprofonda di un centimetro, i ramponi fanno presa e la “resa” è massima. Molto più avanti vedo due scialpinisti, impegnati sulla dorsale: sono convinto di raggiungerli, con questo ritmo! Il distacco, infatti si va assottigliando. Con la neve dura loro avranno dovuto usare i coltelli ed incontrare qualche difficoltà, mentre io posso tirare su dritto per dritto. Un unico passaggio chiave, un traverso di non più di una decina di metri, poi la dorsale spiana verso la cima nord del Piz d’Arpiglia, poco distante dalla principale, che raggiungiamo assieme ai due scialpinisti. Scambiamo qualche parola con loro sulle cime circostanti. Il panorama è vasto, bellissimo. Le cime quasi tutte a me ignote (tranne la sagoma imponente del Piz Kesch!). Mi piacerebbe fare il Piz Uter, magari con i ramponi, ma anche se ho tutto il tempo che voglio – sono appena le dieci e mezza – preferisco andare a fare una visita al molto “minore” Piz Murtiröl, da cui mi aspetto una vista più aperta verso la Bassa Engadina. Giusto il tempo di mangiare una piadina allo speck e squacquerone, che purtroppo si è parzialmente sciolto nell’involucro di alluminio in cui avevo avvolto la piadina, e di bere del brodo che ho provato a portare con me.

La discesa verso il Piz Murtiröl è divertente, con una neve che è diventata qui più polverosa, e quindi più adatta per la discesa, anche qui perfetta! Per tornare a Zuoz evitando la dorsale del Piz d’Arpiglia dovrei scendere nella Val Rudè: le pendenze non sono impegnative, ma non mi ispira molto. Decido così, una volta superata la cima del Piz Murtiröl ed il ripetitore, di continuare verso Nord. Ho con me la cartina sul mio GPS, anche se mi mancano le colorazioni delle pendenze. So che, in corrispondenza di Blanchetta, incontrerò un tratto ripido. Breve ma non so quanto ripido. Più in basso c’è un sentiero e più giù ancora una stradina: in un modo o nell’altro, dovrei riuscire ad arrivare giù. Il primo tratto di discesa è poco pendente. La neve è polverosa, immacolata! Poi, il tratto ripido. Tra i 35° e i 40°. La neve è polverosa. Ci sono un po’ di giovani alberi che aiutano. Le mie ciaspole si comportano benissimo. Scendo con cautela. Sotto di me, la spianata di Blanchetta e la presenza di tre scialpinisti mi riassicura: da qualche parte saranno saliti! Vuol dire che di qui si può passare. Sono giù. Ora, mi immetto nel bosco. I tre scialpinisti hanno tracciato degli zigzag infiniti. Il pendio è ripido, ma con le ciaspole posso tagliare molti dei loro tornanti. Le loro tracce, comunque, mi danno sicurezza. Finalmente, sono alla stradina. La percorro per un po’, in orizzontale, poi “taglio” per divertirmi nella neve fresca. Sono alla pista da fondo, all’altezza di S-chanf. Zuoz è più avanti, il winterwanderweg fa su e giù, ma posso percorrerlo con gli scarponi. Ed è davvero presto, non c’è alcuna fretta!

Una zona nuova, per me. Sarò di nuovo da queste parti nelle mie prossime uscite. 


Tourengänger: Sky
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (2)


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beppe hat gesagt: Spettacolo
Gesendet am 17. Februar 2020 um 10:26
Ciao Luca quando vuoi fatti sentire possiamo fare un giro insieme

Sky hat gesagt: RE:Spettacolo
Gesendet am 18. Februar 2020 um 21:37
La mia prossima meta è il Piz Misaun.. quando meteo e condizione valanghive saranno favorevoli vi faccio sapere, se vi va di unirvi a me.
Ciao, Luca


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