Pioda di Crana
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Premessa
Avevo già visto in passato le foto di questa bellissima cima e volendo fare un giro ad anello decidiamo di salire dalla Piodata e scendere poi dalla normale, avendo visto foto di gente che sale senza corda, ci portiamo il minimo indispensabile...
Partiamo alle 8.15 da Arvogno, scendiamo fino al ponte ed alle deviazioni seguiamo le indicazioni per l'alpe i Motti, saliamo per bel sentiero attraverso larici sino a raggiungere in un'ora e mezza l'alpe.
Da qui proseguiamo ancora un attimo per il sentiero che conduce al lago Panelatte, ma appena becchiamo una valletta che va a sinistra la prendiamo (ci sono tante prese d'acqua) e seguendo labili tracce con alcuni radi ometti, ci dirigiamo in direzione del canalone che scende dalle due cime della Pioda di Crana.
Saliamo senza percorso obbligato in direzione del canalone, poi un po stando dentro questo oppure un poco al di fuori giungiamo alla base delle prime rocce inclinate della piodata.
All'inizio saliamo facilmente per questi lastroni di granito inclinati piu o meno di 45°, notiamo però subito che la maggior parte degli appigli è "riverso" ovvero inclinato verso il basso (qualcuno dirà ovviamente! si vede anche da lontano!).
Arriviamo alla base di una placca dove le difficoltà ci sembrano aumentare, quindi decidiamo di mettere l'imbrago e di tirare fuori la corda di 30mt che abbiamo portato.
Purtroppo all'inizio stiamo un po troppo a sinistra, qui troviamo dell'erba e delle rocce un po bagnate che non ci danno per niente fiducia, in qualche modo faccio un pezzo senza sentirmi per niente sicuro e raggiunta una crepa improvviso una prima sosta con quel poco che mi sono portato..
Dopo aver recuperato Paola, proseguiamo andando a destra un po più facilmente, dopo altri 30 mt recupero Paola e cosi via.
Dove possibile attrezzo delle soste su i pochissimi spuntoni disponibili, altrimenti recupero Paola con l'assicurazione ventrale cercando di trovare dei punti dove mi posso sistemare meglio.
Vediamo il sole vicinissimo ma siamo sempre all'ombra e patiamo un po il freddo, finalmente dopo un po di tiri (brevi), alcuni dei quali fatti in conserva, raggiungiamo il sole, qui decidiamo di andare a sinistra per uscire sul sentiero visto che siamo poco attrezzati e che si è fatto tardi.
Risaliamo il muretto che sbarra la piodata dalla cresta in uno dei punti deboli.
Una volta risalito il muretto,raggiungiamo il sentiero ed in breve, per cresta a tratti affilata (ed attrezzata),la cima (ore 13.30)
Dopo un piccolo break e qualche foto, scendiamo dalla normale, per sentiero che ci pare interminabile sino a ribeccare la deviazione presa all'andata e quindi in breve poi all'auto (ore 16).
Con il senno di poi noi ci saremmo portati dei friend/nut medio/piccoli per attrezzare meglio delle soste.
Inoltre con le scarpette ce la saremmo probabilmente goduta meglio questa salita!
Di per se le difficoltà sono contenute tra il II/III grado max ma complice il freddo, le rocce bagnate in certi punti, le soste precarie non ci siamo divertiti come avremmo voluto (ed anche per questo ho messo AD- anche se in alcune relazioni ho letto F+).
Bisogna saper usare bene gli scarponi ed appoggiarli bene sulla roccia, cosa non sempre facile, anche perchè non bisogna assolutamente scivolare..
Con Paola
Avevo già visto in passato le foto di questa bellissima cima e volendo fare un giro ad anello decidiamo di salire dalla Piodata e scendere poi dalla normale, avendo visto foto di gente che sale senza corda, ci portiamo il minimo indispensabile...
Partiamo alle 8.15 da Arvogno, scendiamo fino al ponte ed alle deviazioni seguiamo le indicazioni per l'alpe i Motti, saliamo per bel sentiero attraverso larici sino a raggiungere in un'ora e mezza l'alpe.
Da qui proseguiamo ancora un attimo per il sentiero che conduce al lago Panelatte, ma appena becchiamo una valletta che va a sinistra la prendiamo (ci sono tante prese d'acqua) e seguendo labili tracce con alcuni radi ometti, ci dirigiamo in direzione del canalone che scende dalle due cime della Pioda di Crana.
Saliamo senza percorso obbligato in direzione del canalone, poi un po stando dentro questo oppure un poco al di fuori giungiamo alla base delle prime rocce inclinate della piodata.
All'inizio saliamo facilmente per questi lastroni di granito inclinati piu o meno di 45°, notiamo però subito che la maggior parte degli appigli è "riverso" ovvero inclinato verso il basso (qualcuno dirà ovviamente! si vede anche da lontano!).
Arriviamo alla base di una placca dove le difficoltà ci sembrano aumentare, quindi decidiamo di mettere l'imbrago e di tirare fuori la corda di 30mt che abbiamo portato.
Purtroppo all'inizio stiamo un po troppo a sinistra, qui troviamo dell'erba e delle rocce un po bagnate che non ci danno per niente fiducia, in qualche modo faccio un pezzo senza sentirmi per niente sicuro e raggiunta una crepa improvviso una prima sosta con quel poco che mi sono portato..
Dopo aver recuperato Paola, proseguiamo andando a destra un po più facilmente, dopo altri 30 mt recupero Paola e cosi via.
Dove possibile attrezzo delle soste su i pochissimi spuntoni disponibili, altrimenti recupero Paola con l'assicurazione ventrale cercando di trovare dei punti dove mi posso sistemare meglio.
Vediamo il sole vicinissimo ma siamo sempre all'ombra e patiamo un po il freddo, finalmente dopo un po di tiri (brevi), alcuni dei quali fatti in conserva, raggiungiamo il sole, qui decidiamo di andare a sinistra per uscire sul sentiero visto che siamo poco attrezzati e che si è fatto tardi.
Risaliamo il muretto che sbarra la piodata dalla cresta in uno dei punti deboli.
Una volta risalito il muretto,raggiungiamo il sentiero ed in breve, per cresta a tratti affilata (ed attrezzata),la cima (ore 13.30)
Dopo un piccolo break e qualche foto, scendiamo dalla normale, per sentiero che ci pare interminabile sino a ribeccare la deviazione presa all'andata e quindi in breve poi all'auto (ore 16).
Con il senno di poi noi ci saremmo portati dei friend/nut medio/piccoli per attrezzare meglio delle soste.
Inoltre con le scarpette ce la saremmo probabilmente goduta meglio questa salita!
Di per se le difficoltà sono contenute tra il II/III grado max ma complice il freddo, le rocce bagnate in certi punti, le soste precarie non ci siamo divertiti come avremmo voluto (ed anche per questo ho messo AD- anche se in alcune relazioni ho letto F+).
Bisogna saper usare bene gli scarponi ed appoggiarli bene sulla roccia, cosa non sempre facile, anche perchè non bisogna assolutamente scivolare..
Con Paola
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