Bel giro (inaspettato) in Val Vigezzo
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Oggi con un gruppeto di amici, abbiamo in programma una giretto al Sempione.....
Ma arrivati a Varzo, causa vento forte e freddo,che trasporta nevischio fin quaggiù ,veniamo convinti (con le cattive) a dover cambiare la destinazione prevista.
Al Bar mentre consumiamo il caffè, nel decidere quale nuova destinazione prendere, tra le varie idee,che provengono da ciascuno di noi, io propongo la Forcola di Larecchio in Valle Vigezzo, zona sconosciuta a qualch'uno della "gang". Approvata!!!
Iniziamo l'escursione dalla Stazione della seggiovia ad Arvogno, qui il cielo è terso e il vento assente.Il tracciato per lunga parte si svolge sulla "bellissima " mulattiera a scaloni, ricavata con la tipica pioda vigezzina,(considerata tra le più belle del Piemonte)
Superiamo gli alpeggi Verzasco e Villasco , ai Motti (caricato) breve pausa.... e visita ai cascinoni posti su un vasto pianoro......con vista sulla Vigezzo.
Arrivati alla cappella di San Pantaleone cambiamo programma.... esce l'idea di effettuare un anello. Aggirare il massiccio delle Schegge di Muino attraverso la Bocchetta di Ruggia, proseguire transitando dall'Alpe omonimo e, conseguentemente alla Bocchetta di Muino , dalla quale inizia la (ripidina per le ginocchia!!!!) discesa verso il ponte sul Melezzo.
L'accettazione neanche a pensarla è unanime.
Io per primo non mi rendo conto che, questa variante è,...... e sarà più lunga rispetto a quella proposta qualche ora prima....ormai il "dado è tratto"....
L'assenza del vento, l'azzurro del cielo, rende piacevole transitare in un territorio a dir poco incantevole e spettacolare.... Oltre al suddetto azzurro, fa da contraltare il verde dei prati, degli abeti dei larici, il giallo il viola,dei vari fiori, la rosa canina....le rocce della Pioda di Crana e di innumerevoli altre montagne che circondano il nostro cammino...
Certamente il mio passo l'è quel da la "vaca vegia", a causa del quale i miei più giovani amici , spesso e pazientemente mi aspettano.
Il lungo e ripido tratto in discesa,(oltre 700 mt. di dislivello) mi preoccupa non poco..... al termine del quale, la stanchezza ed il dolore al ginocchio, sono "sopportabili". Constaterò nei giorni successivi eventuali conseguenze!!!.... Anche perchè, ieri con Giancarla eravamo andati al Todem ......
Ringrazio i cari Amici Angelo,Carlo,Gabriele,Giancarlo e Ivano i quali hanno condiviso con me la bella escursione.
Ciao a Tutti
Eugenio
Ma arrivati a Varzo, causa vento forte e freddo,che trasporta nevischio fin quaggiù ,veniamo convinti (con le cattive) a dover cambiare la destinazione prevista.
Al Bar mentre consumiamo il caffè, nel decidere quale nuova destinazione prendere, tra le varie idee,che provengono da ciascuno di noi, io propongo la Forcola di Larecchio in Valle Vigezzo, zona sconosciuta a qualch'uno della "gang". Approvata!!!
Iniziamo l'escursione dalla Stazione della seggiovia ad Arvogno, qui il cielo è terso e il vento assente.Il tracciato per lunga parte si svolge sulla "bellissima " mulattiera a scaloni, ricavata con la tipica pioda vigezzina,(considerata tra le più belle del Piemonte)
Superiamo gli alpeggi Verzasco e Villasco , ai Motti (caricato) breve pausa.... e visita ai cascinoni posti su un vasto pianoro......con vista sulla Vigezzo.
Arrivati alla cappella di San Pantaleone cambiamo programma.... esce l'idea di effettuare un anello. Aggirare il massiccio delle Schegge di Muino attraverso la Bocchetta di Ruggia, proseguire transitando dall'Alpe omonimo e, conseguentemente alla Bocchetta di Muino , dalla quale inizia la (ripidina per le ginocchia!!!!) discesa verso il ponte sul Melezzo.
L'accettazione neanche a pensarla è unanime.
Io per primo non mi rendo conto che, questa variante è,...... e sarà più lunga rispetto a quella proposta qualche ora prima....ormai il "dado è tratto"....
L'assenza del vento, l'azzurro del cielo, rende piacevole transitare in un territorio a dir poco incantevole e spettacolare.... Oltre al suddetto azzurro, fa da contraltare il verde dei prati, degli abeti dei larici, il giallo il viola,dei vari fiori, la rosa canina....le rocce della Pioda di Crana e di innumerevoli altre montagne che circondano il nostro cammino...
Certamente il mio passo l'è quel da la "vaca vegia", a causa del quale i miei più giovani amici , spesso e pazientemente mi aspettano.
Il lungo e ripido tratto in discesa,(oltre 700 mt. di dislivello) mi preoccupa non poco..... al termine del quale, la stanchezza ed il dolore al ginocchio, sono "sopportabili". Constaterò nei giorni successivi eventuali conseguenze!!!.... Anche perchè, ieri con Giancarla eravamo andati al Todem ......
Ringrazio i cari Amici Angelo,Carlo,Gabriele,Giancarlo e Ivano i quali hanno condiviso con me la bella escursione.
Ciao a Tutti
Eugenio
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