Sustenhorn 3503 m
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La via ferrata Tierbergli era da tempo sulla lista delle cose da fare, grazie alle previsioni meteo favorevoli e due giorni a disposizione non potevo farmi scappare l’occasione.
Peccato che
Felix con sia potuto venire con noi!
Parcheggiata la macchina nel parcheggio Umpol abbiamo indossato subito l’attrezzatura perché a pochi metri dal ponticello inizia la via ferrata. Inizialmente molto facile tuttavia, la complessità è in costante aumento. La via ferrata è suddivisa in due tratte , per cui la si può lasciare e continuare seguendo il sentiero .
Con tutta calma, godendoci il panorama arriviamo in tre ore al rifugio posto su uno sperone roccioso, foto di rito, perlustrazione e una birretta.
Alle 18.30 cena, attesa del tramonto, preparazione del materiale e degli zaini per il giorno seguente, un po’ di lettura e poi a dormire.
Colazione alle 5, dopodiché ci si prepara, la temperatura è mite quindi alleggeriamo un po’ lo zaino lasciando il superfluo nel comodo cestino a disposizione degli ospiti. Alle 5.50 calzati i ramponi siamo pronti per partire. Nessuno ci precede ma la traccia è evidente.
Dal massiccio del Gwächtenhorn ogni tanto qualche scarica di sassi, oggi piccoli ma stando ai vari massi di diverse dimensioni la zona è abbastanza pericolosa.
Si procede molto bene, la consistenza della neve è ottimale, pochi i crepacci da attraversare e ben visibili. Nessuna difficoltà. Al termine del pianoro si affronta un breve tratto un po’ più ripido che passa di fianco ad una enorme seraccata e immette ad un altro tratto quasi pianeggiante che porta ad una ampia sella posta a circa 3.100 metri. Da qui la traccia svolta decisamente verso est e si affronta il pendio finale.
La cordata con la quale abbiamo fatto quest’ultimo tratto arrivava dalla Chelenalphütte, mentre un’altra a passo spedito ci ha superato a pochi metri dalla cima. Le altre sono ancora lontane.
Dopo 820 m di dislivello alle 8:40 siamo in vetta e ci congratuliamo per il primo ghiacciaio fatto insieme!
Rimaniamo un’oretta in vetta, non c’è vento, non fa freddo, una vista a 360˚ mozzafiato, si vede tutto quello che si dovrebbe! Matterhorn, Weisshorn, Finsteraarhorn, Monk, Eiger, Dammastock, Tödi, Dammanstock giusto per nominare qualche vetta!!!
In discesa incontriamo qualche cordata che sale, c’è chi sale anche in solitaria, e ne vediamo qualcuna che scende dal Gwächtenhorn.
Raggiunta la Tierberglihütte poco prima delle 11.30 ci cambiamo, mettiamo l’attrezzattura ad asciugare e pranziamo. C’è movimento al rifugio, la tranquillità del giorno precedente è solo un ricordo! Non ci attardiamo troppo, prepariamo gli zaini recuperando quanto lasciato al mattino e iniziamo a scendere lungo il sentiero bianco e blu. in un ora e un quarto siamo alla macchina.
Conclusione:
La via ferrata è un’ottima alternativa al sentiero.
Il rifugio è molto bello ed organizzato. Peccato la mancanza di acqua, ci siamo chiesti se non ci siano soluzioni per attingere dal ghiacciaio. Sentendo anche i commenti di altre persone e in base ad altre esperienze il menu proposto era un po’ “povero” . Anche la colazione un po’ centellinata … Ma non si va in montagna per mangiare quindi …
Sustenhorn fantastico, nelle condizioni di oggi veramente alla portata anche di principianti ben attrezzati.
Peccato che per tornare a casa invece di due ore ne abbiamo impiegate quattro a causa di traffico intenso e strade bloccate.
Mi scuso per l'esagerato reportage fotografico!
Peccato che

Parcheggiata la macchina nel parcheggio Umpol abbiamo indossato subito l’attrezzatura perché a pochi metri dal ponticello inizia la via ferrata. Inizialmente molto facile tuttavia, la complessità è in costante aumento. La via ferrata è suddivisa in due tratte , per cui la si può lasciare e continuare seguendo il sentiero .
Con tutta calma, godendoci il panorama arriviamo in tre ore al rifugio posto su uno sperone roccioso, foto di rito, perlustrazione e una birretta.
Alle 18.30 cena, attesa del tramonto, preparazione del materiale e degli zaini per il giorno seguente, un po’ di lettura e poi a dormire.
Colazione alle 5, dopodiché ci si prepara, la temperatura è mite quindi alleggeriamo un po’ lo zaino lasciando il superfluo nel comodo cestino a disposizione degli ospiti. Alle 5.50 calzati i ramponi siamo pronti per partire. Nessuno ci precede ma la traccia è evidente.
Dal massiccio del Gwächtenhorn ogni tanto qualche scarica di sassi, oggi piccoli ma stando ai vari massi di diverse dimensioni la zona è abbastanza pericolosa.
Si procede molto bene, la consistenza della neve è ottimale, pochi i crepacci da attraversare e ben visibili. Nessuna difficoltà. Al termine del pianoro si affronta un breve tratto un po’ più ripido che passa di fianco ad una enorme seraccata e immette ad un altro tratto quasi pianeggiante che porta ad una ampia sella posta a circa 3.100 metri. Da qui la traccia svolta decisamente verso est e si affronta il pendio finale.
La cordata con la quale abbiamo fatto quest’ultimo tratto arrivava dalla Chelenalphütte, mentre un’altra a passo spedito ci ha superato a pochi metri dalla cima. Le altre sono ancora lontane.
Dopo 820 m di dislivello alle 8:40 siamo in vetta e ci congratuliamo per il primo ghiacciaio fatto insieme!
Rimaniamo un’oretta in vetta, non c’è vento, non fa freddo, una vista a 360˚ mozzafiato, si vede tutto quello che si dovrebbe! Matterhorn, Weisshorn, Finsteraarhorn, Monk, Eiger, Dammastock, Tödi, Dammanstock giusto per nominare qualche vetta!!!
In discesa incontriamo qualche cordata che sale, c’è chi sale anche in solitaria, e ne vediamo qualcuna che scende dal Gwächtenhorn.
Raggiunta la Tierberglihütte poco prima delle 11.30 ci cambiamo, mettiamo l’attrezzattura ad asciugare e pranziamo. C’è movimento al rifugio, la tranquillità del giorno precedente è solo un ricordo! Non ci attardiamo troppo, prepariamo gli zaini recuperando quanto lasciato al mattino e iniziamo a scendere lungo il sentiero bianco e blu. in un ora e un quarto siamo alla macchina.
Conclusione:
La via ferrata è un’ottima alternativa al sentiero.
Il rifugio è molto bello ed organizzato. Peccato la mancanza di acqua, ci siamo chiesti se non ci siano soluzioni per attingere dal ghiacciaio. Sentendo anche i commenti di altre persone e in base ad altre esperienze il menu proposto era un po’ “povero” . Anche la colazione un po’ centellinata … Ma non si va in montagna per mangiare quindi …
Sustenhorn fantastico, nelle condizioni di oggi veramente alla portata anche di principianti ben attrezzati.
Peccato che per tornare a casa invece di due ore ne abbiamo impiegate quattro a causa di traffico intenso e strade bloccate.
Mi scuso per l'esagerato reportage fotografico!
Tourengänger:
asus74

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Kommentare (3)