Monte Disgrazia (3678 m)
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Il Disgrazia: un sogno che si realizza!
Salita organizzata molto bene dal CAI Pallanza formato da ben 5 cordate.
Sulla descrizione, ormai un classico, c'e poco da dire: Primo giorno, salita al Buon Rifugio Ponti con cena e pernottamento.
Secondo giorno, partenza alle 5 e "imbocchiamo" il sentierino che porta alla morena a Est del rifugio, risalendola sino alla grande pietraia alla base del ghiacciaio, per poi proseguire su terreno più o meno libero e giunti al Ghiacciaio di Preda Rossa, ancora coperto da neve, ci siam legati e lo abbiamo percorso nella parte sinistra sino alla Sella di Pioda da dove abbiamo "attaccato" subito le rocce traversando verso est e giungendo circa a metà del famoso canalino franoso d'accesso. Da qui "montati" in cresta l'abbiamo percorsa in conserva sino alla cima con una variante all'altezza della grande placconata per l'occasione ricoperta di neve e ghiaccio,(il venerdì c'è stata una tempesta di grandine con isoterma di zero gradi poco oltre i 3000m) ossia un camino verticale (III°) di 4/5 m parzialmente ghiacciato( a sinistra delle placche) dove è presente( verso metà) un vecchio ma robusto chiodo per fare assicurazione, mentre per la discesa ci siamo calati dalle placche su di una corda singola gentilmente messa a disposizione dall'altra cordata. Poco prima dell'Anticima, più o meno in prossimità dell'uscita del Canalone Schenatti abbiamo indossato i ramponi a causa di un ripido ed esposto nevaio.
Giunti al Cavallo di Bronzo il modo più semplice per superarlo è risultato per noi scalarlo direttamente, ma sono comunque possibili aggiramenti da entrambi i lati.
In cima la stanchezza viene sopraffatta dalla soddisfazione che in questi casi però si gode appieno solo il giorno dopo.
La discesa è avvenuta dallo stesso itinerario di salita.
NB: La cresta come si evince dalle numerose descrizioni presenti sul web è una classica dell'alpinismo con continue difficoltà di II° e possibilità di "cambio di assetto" a seconda delle condizioni. In caso di errori o aggiramenti le difficoltà possono aumentare notevolmente perciò come ha scritto qualcuno prima di me se si seguono i segni dei ramponi sulle rocce la via risulta seppur non banale ma piacevole e divertente.
Un doveroso ringraziamento va a tutti i partecipanti della gita per condivisione, simpatia e disponibilità, un grazie al CAI Pallanza per l'ottima organizzazione e un super grazie ai miei compagni di Cordata: Cristiana e Guidopippo( Il capocordata).
Salita organizzata molto bene dal CAI Pallanza formato da ben 5 cordate.
Sulla descrizione, ormai un classico, c'e poco da dire: Primo giorno, salita al Buon Rifugio Ponti con cena e pernottamento.
Secondo giorno, partenza alle 5 e "imbocchiamo" il sentierino che porta alla morena a Est del rifugio, risalendola sino alla grande pietraia alla base del ghiacciaio, per poi proseguire su terreno più o meno libero e giunti al Ghiacciaio di Preda Rossa, ancora coperto da neve, ci siam legati e lo abbiamo percorso nella parte sinistra sino alla Sella di Pioda da dove abbiamo "attaccato" subito le rocce traversando verso est e giungendo circa a metà del famoso canalino franoso d'accesso. Da qui "montati" in cresta l'abbiamo percorsa in conserva sino alla cima con una variante all'altezza della grande placconata per l'occasione ricoperta di neve e ghiaccio,(il venerdì c'è stata una tempesta di grandine con isoterma di zero gradi poco oltre i 3000m) ossia un camino verticale (III°) di 4/5 m parzialmente ghiacciato( a sinistra delle placche) dove è presente( verso metà) un vecchio ma robusto chiodo per fare assicurazione, mentre per la discesa ci siamo calati dalle placche su di una corda singola gentilmente messa a disposizione dall'altra cordata. Poco prima dell'Anticima, più o meno in prossimità dell'uscita del Canalone Schenatti abbiamo indossato i ramponi a causa di un ripido ed esposto nevaio.
Giunti al Cavallo di Bronzo il modo più semplice per superarlo è risultato per noi scalarlo direttamente, ma sono comunque possibili aggiramenti da entrambi i lati.
In cima la stanchezza viene sopraffatta dalla soddisfazione che in questi casi però si gode appieno solo il giorno dopo.
La discesa è avvenuta dallo stesso itinerario di salita.
NB: La cresta come si evince dalle numerose descrizioni presenti sul web è una classica dell'alpinismo con continue difficoltà di II° e possibilità di "cambio di assetto" a seconda delle condizioni. In caso di errori o aggiramenti le difficoltà possono aumentare notevolmente perciò come ha scritto qualcuno prima di me se si seguono i segni dei ramponi sulle rocce la via risulta seppur non banale ma piacevole e divertente.
Un doveroso ringraziamento va a tutti i partecipanti della gita per condivisione, simpatia e disponibilità, un grazie al CAI Pallanza per l'ottima organizzazione e un super grazie ai miei compagni di Cordata: Cristiana e Guidopippo( Il capocordata).
Tourengänger:
froloccone

Communities: Hikr in italiano, Alpinisti Trappisti
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Kommentare (37)