Monte Disgrazia 3678 m - "In semi-invernale"


Publiziert von Michea82 , 6. Oktober 2022 um 00:20.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum: 1 Oktober 2022
Wandern Schwierigkeit: T4+ - Alpinwandern
Hochtouren Schwierigkeit: ZS
Klettern Schwierigkeit: III (UIAA-Skala)
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 2 Tage
Aufstieg: 1752 m
Abstieg: 1752 m
Strecke:18.5 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Predarossa è in Val Masino, laterale della Valtellina. C'è un pedaggio da pagare di 10 euro per usufruire dell'ultimo tratto di strada. Si può acquistare online /valmasino.travel/ o a Cataeggio nei bar. Non serve esporre il ticket né inserirlo in qualche macchinetta. Una volta acquistato si è semplicemente registrati. Il parcheggio è un ampio spiazzo libero.
Unterkunftmöglichkeiten: Rifugio Ponti

- Cosa ne pensi, procediamo?
- Ma sì dai. Ormai siamo arrivati fin qui. Abbiamo il tempo che ci occorre per scendere nella morena finché é giorno. Fa niente se torniamo tardi.
- Dammi la corda semplicemente così. Io mi tengo con le mani e basta. 
- No! Non importa se torniamo anche a mezzanotte. Qui ci sta una calata allestita correttamente. Non facciamo le cose alla cazzo. Il tempo non è così importante. Anzi.

La cresta del Disgrazia ci ha tenuti impegnati mentalmente per un tempo molto dilatato. I discorsi erano questi. L'abbiamo gestita con la massima cura a causa delle delicate condizioni. 


Le Alpi Retiche avranno anche un solo quattromila. Ma sono imbattibili per la portata dei loro tremila. 
Il Disgrazia è un tremila di tutto rispetto a cui la grazia di certo non manca (infatti Disgrazia starebbe per "Disghiaccia" e non per tragedia come invece sembrerebbe). 

Nelle condizioni in cui l'abbiamo trovato è stato duro, impegnativo ma di grande valore per noi. 


Da settimane tenevamo d'occhio il Monte Bianco. Ma per esso è stato troppo tardi.
La perturbazione che ha coinvolto l'arco alpino occidentale con ingenti nevicate ci ha dirottato ad est e a sud, in aree più riparate: per me è così arrivato il momento di andare a visitare le Alpi Retiche.
Il Disgrazia era nella lista da molto tempo.
Grazie ad Eleonora abbiamo potuto organizzarci per dormire nella sala invernale del Rifugio Ponti. 
Spezzando la salita le chance di arrivare in vetta erano maggiori. La perturbazione difatti aveva investito anche le regioni orientali proprio con la sua coda finale (che speravamo non si verificasse), generando accumuli di neve fresca fino al giorno precedente la nostra partenza. Con condizioni simili eravamo sicuri che i tempi si sarebbero dilatati. 
Per giorni abbiamo monitorato i siti previsionali e il radar di meteo-swiss. La salita era piena di incognite.
Ma proprio per questo era stimolante.

Pochi ci hanno incoraggiato.
Ma noi siamo andati al Disgrazia e ce lo siamo portati a casa. Con fatica, è stata dura. Ma è stato un viaggio incredibile. 


L'inizio della cresta NW (via normale per il Disgrazia)



Salita al Rifugio Ponti

Sabato mattina mi ritrovo con le mani nei capelli a guardare un mucchio di materiale sul tappeto: non ho uno zaino adeguato. 
Corro a Contone al nuovo negozio specifico di montagna, tralaltro una figata: il Bächli. 
Il mio zaino peserà 20 kg alla partenza. Al Ponti dobbiamo portarci da cucinare. Liquidi inclusi. In alto serviranno vestiti seri e il necessario per assicurarsi. Quindi corda e materiale. 
Con me c'è Gabriele Drappa, già compagno di avventura sulle mie più alte vette mai toccate (al Rosa) e sulla Corona di Redorta.
Io e Gabriele invertiamo senza volerlo i rituali di festeggiamento della vetta svolgendoli il giorno prima, quello della partenza: andando in Valtellina ci fermiamo a Dongo per una birra sul lago. Ce la prendiamo con calma: per la sera ci portiamo appresso altre due birre, ci godiamo la breve salita e la cena tranquilla nel "locale emergenza" del Ponti che per noi risulta essere assai più confortevole di quello che avremmo immaginato. L'indomani non avrà mai fine. Difatti saremo a casa lunedì notte
. Questa inversione dei rituali sarà provvidenziale: il Disgrazia non ci ha darà tregua fino a tarda serata. 

Da Predarossa si segue il sentiero indicato per il Rifugio. Esso percorre la valle per circa 3 chilometri. Attraversa una sorta di altipiano. Molto caratteristico.
Al ritorno da un Disgrazia questo tratto sembrerà interminabile a chiunque. 
Noi procediamo lenti per il peso degli zaini. 
Ad un certo punto la traccia si stacca sulla sinistra e risale un tratto ripido aggirando a sinistra una bastionata. Dopo di che monta più graduale ma costante su pendii erbosi e su rocce man mano sempre più presenti. La direzione è nord-est. Ci sono ometti di rocce e segnalini bianco-rossi.
In 2 ore e mezza siamo al Rifugio. C'è neve sul terreno ma il vento inibisce il rigelo. Abbiamo il timore che la notte serena crei verglass. Ma il vento inibirà il rigelo. 
Con dei buoni sacchi a pelo prestati dalle Deboreh dormiamo bene. 
Sveglia alle 04.00. 


Morena - ghiacciaio - Sella di Pioda (3390 m)

-Cosa ci metteremo Seddio a raggiungere il ghiacciaio? Un'oretta? 
-Mah..forse anche 2, vediamo. Intanto andiamo.
 

Il ghiacciaio inizia a quota 3140 metri circa (vedi schermata mappa inreach). Noi la raggiungiamo in 2h e 45 min circa. 
La morena è lunga e la neve sulle rocce rende lenta la nostra progressione. Bisogna prestare attenzione a non scivolare o a non cadere nei buchi. 
Dal rifugio si segue il sentiero indicato per il Monte Disgrazia e, inizialmente, per il Rifugio Bosio. Usciti dal rifugio si procede verso est mantenendosi circa alla stessa quota, poi ci si abbassa un poco per attraversare un fiume. Quindi si risale un pendio fino a prendere la dorsale che divide in due la morena. Si devia dal sentiero per il Rifugio Bosio e si percorre sul filo la dorsale. 
Essa mi ricorda un poco quella per il ghiacciaio dell'Adula ma molto più lunga.
Man mano che ci alziamo aumenta l'innevamento. Terminata la dorsale si continua a salire lungo una ganna tenendosi a sinistra. Diversi ometti indicano la via. 
Raggiungiamo la base del ghiacciaio e indossiamo ramponi, ci leghiamo, facciamo una pausa e ammiriamo la nostra meta dinnanzi a noi.
Dai 3000 metri lo strato fresco è di 30 cm. 

Il Disgrazia visto dalla morena (via normale da Predarossa)


Il ghiacciaio è piuttosto ripido. Lo risaliamo tracciando una via sulla sinistra. Alla nostra destra superiamo diversi crepacci evidenti. Raggiunta la sommità costeggiamo il crepaccio terminale fino ad un piccolo, ma solido, ponte di ghiaccio. Nella porzione alta del ghiacciaio l'innevamento raggiunge i 50 cm. 
Superato, con attenzione, il ponte risaliamo un ripido pendio. Ci si deve aiutare con le mani o con la piccozza. La roccia in questa zona è molto marcia. Al pomeriggio mi capiterà un incidente non banale. 
Alle 09.30 siamo sulla Sella di Pioda. Siamo convinti di aver lasciato alle spalle il grosso. Non abbiamo bene in chiaro che gli ultimi 300 metri di dislivello saranno la vera escursione. 


Cresta NW del Disgrazia, descrizione dei passaggi chiave e vetta

Torneremo alla Sella di Pioda per le 17.30. Senza rendercene conto restiamo impegnati costantemente per quasi 8 ore. A me sono sembrate 3. Il tempo vola. 

Legati in conserva corta seguiamo il filo, subito c'è una placchetta breve ma esposta sul lato settentrionale. La percorriamo tenendoci con le mani al suo profilo superiore. Quindi risaliamo verso il primo torrione. Mi accorgo di non avere un rampone. Torniamo alla sella ma non c'é (lo ritroverò vicino al terminale durante il ritorno). Decido di salire lo stesso fin dove è fattibile con uno solo, il vento ha impedito la formazione di ghiaccio. 
La parte sommitale del torrione la aggiriamo da destra sul suo fianco meridionale. Imbocchiamo poi un piccolo canalino con un passaggio (II+) per ritornare sul filo. Procediamo sempre in cresta (non ricordo esattamente tutto) e raggiungiamo l'uscita del Canale Schenatti. 
A questo punto si presenta un grande pendio di placca. Ci spostiamo verso destra e lo risaliamo lateralmente per poi riportarci nel mezzo. La presenza di neve rende delicato tutto questo tratto. Ad un certo punto la pendenza si riduce ma poi si ripresenta una seconda sezione ripida. Con attenzione saliamo cercando di sfruttare i pochi speroni di roccia per girarci la corda intorno. In ogni caso non mancano buoni appigli.
In caso di roccia asciutta questa parte è sicuramente facile. Con la neve il senso di esposizione aumenta perchè il rischio di scivolamento è reale. 


Placconata dopo l'uscita del Canale Schenatti


La cresta prosegue con meno difficoltà ma sempre con passaggi esposti e delicati. 
Quindi raggiungiamo un'ulteriore placca, breve ma ripida. Superata questa ipotizziamo di aver appena lasciato alle spalle famoso cavallo di Bronzo. Ma non è così. 
Raggiunta l'ultima bocchetta procediamo lungo la crestina finale ed incontriamo un intaglio seguito dal  Cavallo di Bronzo. Per noi è stato il passaggio meno difficile. Le condizioni di quel giorno hanno reso "più difficile" ciò che in estate è "facile" riducendo la percezione della difficoltà del passaggio chiave.
Si tratta di un vero e proprio dorso sul quale montare con un piccolo balzo. Ci si può issare usando come staffa una roccia che si trova dietro la propria gamba sinistra. Una volta sopra ci si deve spingere, ci sono delle tacche sul lato sinistro, con la mano destra non mancano appigli. L'esposizione non è così importante.


A sinistra il Cavallo di Bronzo seguito dalla vetta del Monte Disgrazia 
  
Subito dopo dobbiamo abbassarci sulla destra e ravanare un poco prima di procedere con pochi passi fino alla vetta. 
Siamo in cima! Il Disgrazia è nostro.
(Non abbiamo incontrato un'anima in tutta la giornata)


Ritorno a Preda Rossa con incidente vicino alla Sella di Pioda

Soddisfatissimi, dopo una breve pausa di rito, ci apprestiamo con la massima concentrazione a riportare le chiappe a casa. 
Seguiamo la stessa via. In certi passaggi Gabriele vorrebbe provare altre vie ma glielo sconsiglio: se fossero più sicure o facili le avremmo intraprese anche in salita. 
Perdiamo un po' di tempo sulle placche in quanto allestiamo un paio di doppie. La discesa ci sembra pericolosa nei passaggi delicati. 
Raggiungiamo quindi l'ultimo torrione prima della Sella di Pioda, lo aggiriamo come all'andata. Quindi ci abbassiamo lungo il tratto finale di cresta e qui succede un bel casino: Gabriele è davanti a me, a destra la parete è esposta, a sinistra il pendio un poco meno. Automaticamente mi abbasso un poco a sinistra (per proteggere lui che è più a destra). Mi assicuro girando la corda intorno ad un macigno: Gabriele mi ha appena avvertito che non è stabile. Ma è pesantissimo, ignoro il suo avvertimento e un po' sovrappensiero, come se fosse un automatismo gli giro attorno la corda. Mi abbasso ancora un po' e sotto i miei piedi si stacca una sezione intera di rocce. Prontamente salto su quelle vicine ma il grande macigno viene trascinato verso di me. Con velocità mi sfiora e disintegra le rocce su cui poggio. Tutto sotto di me viene trascinato via. Vedo la corda avvolta intorno alla roccia che mi sfreccia davanti come un proiettile e vengo catapultato assieme a tutto il materiale verso il basso con violenza. Sono impotente e consapevole della tragicità della situazione. La morte o il ferimento grave sono le mie uniche aspettative. 
Ma la corda presto si svincola dal macigno e io, dopo un volo di 4 metri, atterro contro un grande masso con le gambe dritte. Ho un formicolio diffuso a tutto il corpo e il cuore che batte a mille ma mi sento integro. Gabriele, che mi ha visto volare giù, grida per chiedermi se sono ferito. Lo rassicuro. Mi raccomanda di aspettare un poco che mi passi lo shock. Scende da me. Assieme eseguiamo un delicato traverso su roccia  per riprendere la cresta. Con tutti i vestiti che ho addosso, casco e scarponi sono uscito illeso. 
Ci fermiamo per una breve pausa alla Sella di Pioda. 
Quindi discendiamo il pendio per il crepaccio terminale. Anche qui non è semplice in discesa. 
Ritrovo il mio rampone e saltiamo sul ghiacciaio. Ormai è sera. Abbiamo esaurito i liquidi ma presto nella morena ci disseteremo con le acque di disgelo. 
Ripercorriamo tutta la morena e torniamo a riprendere il materiale lasciato al Rifugio Ponti. Quindi con le frontali, al buio, scendiamo a Preda Rossa. Procediamo per molto tempo silenziosi. Il tratto di percorso sul fondovalle ci sembra interminabile. 
  

L'incantevole piana di Preda Rossa

Alle 23.00 siamo alla macchina, ci siamo rianimati nel frattempo con le necessarie pause e abbiamo ripreso a "ciciarare". 
Per strada nei pressi del Pian di Spagna sbaglieremo uscita e saremo obbligati ad andare fino a Bellano per poter ritornare a prendere la strada per Menaggio e Porlezza. 
Questo ci costerà almeno mezz'ora. Niente birre. È tardissimo. Tanta acqua e isostar e poi dritti a letto che domani si lavora!

Ringrazio Eleonora del Rifugio Ponti per la sua disponibilità a darci informazioni e per l'appoggio. 
Ringrazio irgii99, marc73, Laura., Alessandro Regazzoni e Massimo Frate per le informazioni. 

Video

Video generale 
/www.instagram.com/reel/CjQ7YupKM14/?igshid=YmMyMTA2M2Y=

Placca
[/drive.google.com/file/d/1ugy8RkKCqHJpWfjvVbQ_JYrfcVdR7Rh0/v...]

Sella di Pioda
[/drive.google.com/file/d/1QscDdhyqWs5BPyJwK0TUOTg65FStUmp7/v...]

Cavallo di Bronzo 
[/drive.google.com/file/d/1c7nfK8PxaPSkWdxziMQEZ96skpSlX6XB/v...]

Vetta 
[/drive.google.com/file/d/1vppyBO1kJGcY6TAZ04Qdmf31GEOVx75Y/v...]

Morena

[/drive.google.com/file/d/1L_LeqqgMIZ4sV9yxvAoOxNtSqGhNBDLz/v...]
[/drive.google.com/file/d/15u0kehwVvBS_r5JhNL5_m7xaW_zOvtek/v...]



Tourengänger: Michea82
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Kommentare (17)


Kommentar hinzufügen

gonzo hat gesagt:
Gesendet am 6. Oktober 2022 um 08:09
Top !!!!
Andrea

Michea82 hat gesagt: RE:
Gesendet am 6. Oktober 2022 um 15:08
Grazie ciao!

irgi99 hat gesagt:
Gesendet am 6. Oktober 2022 um 08:15
Bravi! Di sicuro il Disgrazia innevato è di grandissima soddisfazione! Di solito d'inverno si sale dal Canale Schenatti, proprio per evitare la prima parte articolata e di roccia poco sana della cresta
Ancora complimenti per il viaggio,
Irene

Michea82 hat gesagt: RE:
Gesendet am 6. Oktober 2022 um 15:11
Grazie Irene grazie, anche per le info che mi hai dato. Il canale adesso non era ancora possibile sfruttarlo. Ci piacerebbe tornarci in una stagione piena. E se invernale proprio per quel canale.

Gabrio hat gesagt:
Gesendet am 6. Oktober 2022 um 10:53
Quando l'ho fatto (un secolo fa..), la normale era una via di misto, ora mi sembra misto sfasciumi!!
:-(((((

In discesa (in quella occasone) siamo rimasti fermi
un sacco in "colonna", perchè nella prima cordata sotto, c'erano delle ragazze senza
ramponi!!
Nel frattempo si era formato un temporale
(poco attivo), così con tuoni e qualche bagliore lontano (spaventato assai), ho dovuto
aspettare un sacco per scendere!

Ad entrambi è comunque andata bene!!!

Mitici!
Ciao!!

Michea82 hat gesagt: RE:
Gesendet am 6. Oktober 2022 um 15:13
Ciao Gabrio dall'uscita Schenatti è tutto bello. La prima sezione invece a roccia marcia. Se c'era molta gente sarai salito in estate. Noi abbiamo avuto un po di difficoltà perchè non era nè estiva nè invernale.

Michea82 hat gesagt: RE:
Gesendet am 6. Oktober 2022 um 15:13
*ha

Daniele66 hat gesagt:
Gesendet am 6. Oktober 2022 um 21:03
Ancora complimenti....ve li meritate....Daniele66

Michea82 hat gesagt: RE:
Gesendet am 6. Oktober 2022 um 22:42
Grazie mille

Gesendet am 6. Oktober 2022 um 22:06
Grandi come sempre !

Michea82 hat gesagt: RE:
Gesendet am 6. Oktober 2022 um 22:43
Grazie Giorgio me la sono vista brutta. Ma ho visto che esiste davvero Dio e allo stesso mi sono imparato la lezione: bisogna restare concentrati anche quando calano le difficoltà

Antonio59 ! hat gesagt:
Gesendet am 6. Oktober 2022 um 22:58
Ciao Michea
Il Disgrazia l'ho salito 9 anni fà, nelle migliori condizioni possibili, a luglio. Voi invece avete alzato l'asticella delle difficoltà facendolo adesso.
Una cosa buffa, è che nè io nè i miei amici abbiamo visto il bivacco segnato nei pressi della vetta, o almeno così è segnato sulle carte.
Antonio

Michea82 hat gesagt: RE:
Gesendet am 7. Oktober 2022 um 08:18
Io avevo visto che la mappa lo indica una quarantina di metri sotto la cima. Quando sono arrivato in vetta sono dimenticato di guardare. Magari non è visibile dalla vetta altrimenti l'avrei visto.

imerio hat gesagt:
Gesendet am 7. Oktober 2022 um 08:25
Grande Michea come sempre, sia nelle imprese che nelle descrizioni. Ricordo il Disgrazia salito nel lontano luglio '93 come una fantastica cresta di neve, invece ora e'diventata una cresta di sfasciumi che favoriscono incidenti come quello che ti è capitato. Comunque lassù qualcuno ti ama....
Ancora bravi!!!
Ciao. Imerio.

Michea82 hat gesagt: RE:
Gesendet am 8. Oktober 2022 um 12:22
Ciao Imerio è ancora una fantastica cresta. Tranne per il breve tratto tra la Sella di Pioda e il primo torrione che è in deterioramento.
Concordo con te che un angelo o qualcuno dall'alto mi ha dato la protezione. Mi ritengo fortunato. Ho voluto descriverlo ma soltanto alla fine quando avevo già editato la relazione. Penso che potrà sensibilizzare chi si troverà come me, dopo una lunga parte impegnativa, ad affrontare un tratto più facile ma insidioso (tipicamente un punto da incidenti).
Grazie!

Menek hat gesagt:
Gesendet am 13. Oktober 2022 um 14:52
brao gnaro!

Michea82 hat gesagt: RE:
Gesendet am 13. Oktober 2022 um 15:19
Grazie Menek
Una bella conquista non senza un bel stremizi


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