Ritorno in Val Buragona.
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Oggi ho a disposizione un paio d'ore per cui decido di ritornare in Val Buragona per verificare se effettivamente la parte finale del sentiero che risale il costone fra Val Buragona e Val Gallina sia scomparsa.
Parto da casa, faccio il solito percorso, attraverso La Rasa, arrivo alle spalle della Fornace della Riana e giro a destra per salire all'ex Cava Donati.
Percorro la passerella che circonda il biotopo umido, faccio qualche foto poi prendo il sentierino, già percorso e non segnato da alcuna carta, che, dopo pochi metri fra rovi ed arbusti, si trasforma presto in un largo tratturo che sale rapidamente fino a portarsi sulla verticale della Motta Rossa, prosegue sul versante e poi volge a destra per inoltrarsi nella Val Buragona, il sentiero c'è sempre anche se il fondo, fra sassi, sterpaglie e foglie, si fa sempre più dissestato.
Arrivo alla sorgente, il tratturo termina ma, al di là del torrente, un sentiero prosegue in costante ascesa sul costone fra le due valli.
Arrivo sulla linea di displuvio dopo aver attraversato un versante ricoperto di erba verdissima fra alberi carbonizzati, vedo un grosso capriolo che fugge davanti a me e mi accorgo che ad alcuni rami sono annodati dei pezzi di stoffa blu, evidentemente qui da diversi mesi, che non avevo notato la volta scorsa.
I "segnavia" mi portano a risalire il costone, qui disseminato da numerosi Lilioasfodeli, finchè mi indicano una, quasi invisibile, deviazione verso sinistra. Qui la percorrenza è molto più difficoltosa perchè il sentiero corre orizzontalmente o solo in leggera salita ed è disseminato dai resti dell'incendio di inizio anno, perdo spesso la traccia e mi trovo a "ravanare" cercando di seguire la direzione, finalmente arrivo nei pressi della Forcella del Monte Martica e ritrovo il sentiero che corre qualche metro al di sopra della Strada Militare.
Mi do una ripulita visto che ho le gambe e le braccia ricoperte di baffi di fuliggine dovuti al contatto con i rami ed i tronchi degli alberi carbonizzati.
Decido di salire al Chiusarella e durante l'ascesa mi accorgo dell'incredibile fioritura presente nei prati magri. Comincio a scattare foto ai fiori, raggiungo la vetta ed in discesa mi accorgo che la fioritura sul versante meridionale è altrettanto varia ed abbondante anche se le specie sono affatto diverse, con Orchidee, Asteracee, Lamiaceae ecc.
Il costone che scende verso Pian Valdes è ricoperto da centinai di Dittami, un vero spettacolo!
Da Pian Valdes, vista l'ora, decido di non fare varianti ma di prendere il percorso più breve per rientrare.
Martica e Chiusarella sono decisamente delle montagne magnifiche e mi ritengo molto fortunato ad abitarvi appena sotto. Il sentiero della Val Buragona è con tutta evidenza pochissimo frequentato ma è veramente bello per quanto malmesso.
Parto da casa, faccio il solito percorso, attraverso La Rasa, arrivo alle spalle della Fornace della Riana e giro a destra per salire all'ex Cava Donati.
Percorro la passerella che circonda il biotopo umido, faccio qualche foto poi prendo il sentierino, già percorso e non segnato da alcuna carta, che, dopo pochi metri fra rovi ed arbusti, si trasforma presto in un largo tratturo che sale rapidamente fino a portarsi sulla verticale della Motta Rossa, prosegue sul versante e poi volge a destra per inoltrarsi nella Val Buragona, il sentiero c'è sempre anche se il fondo, fra sassi, sterpaglie e foglie, si fa sempre più dissestato.
Arrivo alla sorgente, il tratturo termina ma, al di là del torrente, un sentiero prosegue in costante ascesa sul costone fra le due valli.
Arrivo sulla linea di displuvio dopo aver attraversato un versante ricoperto di erba verdissima fra alberi carbonizzati, vedo un grosso capriolo che fugge davanti a me e mi accorgo che ad alcuni rami sono annodati dei pezzi di stoffa blu, evidentemente qui da diversi mesi, che non avevo notato la volta scorsa.
I "segnavia" mi portano a risalire il costone, qui disseminato da numerosi Lilioasfodeli, finchè mi indicano una, quasi invisibile, deviazione verso sinistra. Qui la percorrenza è molto più difficoltosa perchè il sentiero corre orizzontalmente o solo in leggera salita ed è disseminato dai resti dell'incendio di inizio anno, perdo spesso la traccia e mi trovo a "ravanare" cercando di seguire la direzione, finalmente arrivo nei pressi della Forcella del Monte Martica e ritrovo il sentiero che corre qualche metro al di sopra della Strada Militare.
Mi do una ripulita visto che ho le gambe e le braccia ricoperte di baffi di fuliggine dovuti al contatto con i rami ed i tronchi degli alberi carbonizzati.
Decido di salire al Chiusarella e durante l'ascesa mi accorgo dell'incredibile fioritura presente nei prati magri. Comincio a scattare foto ai fiori, raggiungo la vetta ed in discesa mi accorgo che la fioritura sul versante meridionale è altrettanto varia ed abbondante anche se le specie sono affatto diverse, con Orchidee, Asteracee, Lamiaceae ecc.
Il costone che scende verso Pian Valdes è ricoperto da centinai di Dittami, un vero spettacolo!
Da Pian Valdes, vista l'ora, decido di non fare varianti ma di prendere il percorso più breve per rientrare.
Martica e Chiusarella sono decisamente delle montagne magnifiche e mi ritengo molto fortunato ad abitarvi appena sotto. Il sentiero della Val Buragona è con tutta evidenza pochissimo frequentato ma è veramente bello per quanto malmesso.
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