Cascata di Patrì
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Un poco infreddoliti dai -7°C della partenza, ci tuffiamo in questa nuova avventura, alla volta della bella Cascata di Patrì.
Il silenzio attorno a noi è incantevole, ed è rotto soltanto dallo scricchiolio dei nostri passi sulla neve, ancora dura e gelata.
Ma non manca molto all'alba: nel giro di poco, infatti, un sole pallido comincia a rischiarare quelle stesse vette che, poco prima, erano intiepidite dalla Luna...
L'avvicinamento oggi non è cortissimo, ma almeno i muscoli ancora un po' addormentati cominciano a svegliarsi...
Ma all'improvviso ecco comparire da dietro uno scoglio roccioso la nostra cascata, con l'inconfondibile e paurosa candelona della variante finale...
Dopo 300 metri di fatica e di forti emozioni (e per me di qualche immancabile agghiaccio) finalmente arriviamo all'ultima sosta (che belle le soste a spit!!)
La soddisfazione, sul volto di entrambi, è alle stelle... sia per aver condiviso, ancora una volta, sensazioni indelebili e indescrivibili, sia per la consapevolezza di aver concluso alla grande questa stagione di ghiaccio e di "effimeri barbagli"...
Eh già, quella di oggi doveva essere l'ultima cascata della stagione, e la sveglia improponibile e il lungo viaggio alla volta della magica Valle d'Aosta sono stati ripagati a pieno non solo dalla semplice cascata in sè, ma dall'ambiente austero che ci circondava e soprattutto dal fatto di ritrovarmi in mezzo a tutta questa bellezza legata a Te...
Dal parcheggio al termine della strada della Valnontey (q. 1666 m), imboccare la stradina pedonale sulla sinistra della vallata che costeggia le piste da fondo.
Addentrarsi in piano nella valle e, oltrepassata la località Vermiana (q. 1729 m), alla q. 1770 m circa la stradina termina: a questo punto, occorre reperire l'evidente traccia di sentiero sulla sinistra (non attraversare il torrente). Proseguire lungo il comodo sentiero che si tiene alto sul fiume, per poi svoltare decisamente a sinistra (q. 1800 m circa) e salire verso l'evidente colata della Cascata di Patrì (1,15 ora circa dalla macchina - q. 1920 m).
La Cascata di Patrì si compone di 7 lunghezze di corda (o 8 in base all'allenamento), per un totale di 300 m di sviluppo e difficoltà 3+. Le soste sono sia a spit (nei punti più esposti) sia da attrezzare su ghiaccio (nei punti più pianeggianti).
L1: attaccare la colata sulla sinistra (facile) fino a raggiungere l'anfiteatro iniziale - 50° 60m
L2: attaccare il muro sulla sinistra (più facile), quindi traversare verso destra e vincere il breve muretto verticale che conduce alla comoda sosta a spit sulla destra - 75°/80° 50m
L3: con un breve tratto a piedi portarsi sotto la vericale del successivo salto di ghiaccio. Con divertente arrampicata si supera anche questo breve muretto di 15 metri e si prosegue, su terreno più semplice, fino a guadagnare il secondo ampio anfiteatro. Sosta su ghiaccio alla base della successiva colata - 75°/80° 70m
L4: i primi metri appoggiati portano alla base del breve muretto verticale (più facile stando a destra), all'uscita del quale si perviene al terzzo grande anfiteatro dominato dal Candelone di Patrì. Sosta su ghiaccio - 50°/60°/75° 60m
L5: tiro di trasferimento fino alla base delle due colate: a destra il Candelone di Patrì (5) e la Direttissima (5+), a sinistra la colata classic di Patrì - 40 m
L6: attaccare la colata di sinistra (Patrì classica) vincendo il continuo e compatto muro verticale. Sosta a spit sulla sinistra in una nicchia - 75°/80° 40 m
L7: dalla nicchia, traversare verso destra (delicato ed esposto) per poi riprendere la salita verso l'imbocco della goulotte (tratto chiave). Raggiunta una sosta a spit sulla destra (possibile sosta per dividere il tiro), entrare nella bella e divertente goulottina finale (noi l'abbiamo trovata spezzata a metà: passo su roccia) fino a uscire in un ampio canale nevoso e raggiungere l'ultima sosta a spit sulla destra - 75°/80°/60° 70m
Da quest'ultima sosta, con un'unica calata di quasi 70m (molto utili le corde da settanta, altrimenti penso vada spezzata in due, sostando alla base della goulottina) si torna all'anfiteatro alla base delle due grosse colate, quindi (faccia a valle) reperire la traccia che scende verso destra in un ampio e ripido canalone cosparso da roccette ed erba.
In breve si ritorna alla base, poi come per la salita.
con Peru

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