Scrigno di Poltrinone in traversata con discesa su vecchi sentieri


Publiziert von paoloski , 20. August 2018 um 17:46.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum:19 August 2018
Wandern Schwierigkeit: T3+ - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo San Jorio-Monte Bar 
Zeitbedarf: 5:00
Aufstieg: 960 m
Abstieg: 960 m
Strecke:9,7 Km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada A2, uscita diu Bellinzona Sud, proseguire verso Nord sulla Cantonale, a Camorino seguire le indicaziioni per Valle Morobbia, risalire la valle fino a Carena, proseguire oltre l'abitato per un paio di Km su strada sterrata fino al parcheggio che precede la sbarra.
Zufahrt zum Ankunftspunkt:Gita ad anello.
Kartennummer:Valli e Lago di Lugano scala 1:30000 Cartografia di Novara

Oggi sono con Francesca. Destinazione la Valle Morobbia, una valle che piace ad entrambi e in cui ci siamo spesso recati. La meta è lo Scrigno di Poltrinone, montagna poco frequentata ma che dovrebbe offrirci, grazie alla sua posizione centrale, un ottimo panorama.
Raggiungiamo Carena e proseguiamo sulla strada sterrata fino al parcheggio che precede la sbarra sulla strada per l'Alpe Giumello, seguiamo l'asfalto fino al primo tornante poi prendiamo il sentiero che scende al ponte sulla Morobbia, attraversatolo risaliamo lungamente il versante opposto fino a superare l'Alpe Pisciarotto, da qui la pendenza si fa più dolce e poco dopo anche il sentiero diviene più largo. Superato il crinale ecco apparire dapprima il Camoghè, poi l'Alpe Lèven ed infine l'Alpe Poltrinone. Non raggiungiamo quest'ultima ma risaliamo il versante alla nostra sinistra. Non vi sono tracce nè sentieri, puntiamo alla bocchetta fra le due cime dello Scrigno di Poltrinone, cercando di evitare , per quanto possibile, le macchie di rododendri, mirtilli, ginepro ed ontani che caratterizzano il pendio. Ci spostiamo sulla destra per aggirare una banconata rocciosa piuttosto ripida ed infine risaliamo qualche roccetta che, nonostante le apparenze si rivelano essere solide, fino a raggiungere la cresta. Come prevedibile c'è un "sentiero delle pecore" che risale il crinale fino alla cima. In vetta c'è un ometto abbastanza diruto e, malgrado la foschia, un gran panorama.
Qualche foto e poi iniziamo a guardarci intorno: sul versante orientale scopriamo i ruderi di una baita, se c'era un alpeggio doveva anche esserci un sentiero che lo collegava al fondovalle, ci sembra anche di scorgere delle tracce. Ridiscendiamo lungo il sentierino di cresta alla ricerca di un punto idoneo per abbassarci, andiamo un po' troppo avanti in direzione dell'anticima e siamo costretti a ritornare sui nostri passi: qui il pendio è quasi verticale.
Troviamo un punto in cui la pendenza è più dolce e puntiamo ai ruderi della baita attraversando macchie di  rododendri ed ontanelli, a tratti ritroviamo delle tracce di sentiero. Un po' fortunosamente raggiungiamo quel poco che rimane della baita, da qui saliamo anche alla vicina quota 1833 per studiare meglio i dintorni: c'è una traccia che corre orizzontalmente in direzione della Bocchetta di Poltrinone ma che presto si nasconde dietro il crinale, i sentieri orizzontali sono normalmente più soggetti al deterioramento, meglio studiare qualcos'altro. Sotto la baita sembrano esserci delle tracce più promettenti. Scendiamo di qui, il primo tratto potrebbe essere anche solo il letto asciutto di un torrente ma ben presto iniziano dei zig zag che percorrono il valloncello da un lato all'altro. Ogni tanto la vegetazione ha fagocitato ogni cosa ed abbiamo qualche esitazione però senz'altro qualche rado passaggio anche in tempi recenti c'è stato, lo testimoniano i numerosi rami spezzati di ontano che seguono una linea logica.
Arriviamo ad un pianoro caratterizzato da un grande masso, da qui si entra nel bosco, sotto le conifere le tracce sono un po' più visibili anche se la ripida pendenza e qualche smottamento rende comunque non semplicissimo l'orientamento.
Finalmente raggiungiamo il sentierino indicato sulla carta, anche se ad un'altezza errata, che corre quasi orizzontale sul versante Nord Est. Non vi è alcun segnavia ma il percorso è evidente. Ci dirigiamo verso Nord e finalmente raggiungiamo il sentiero salito stamane nei pressi dell'Alpe Pisciarotto.
È ora di pranzo, raggiungiamo l'alpe da cui si gode un bel panorama sulla valle e poi ci accingiamo a scendere. Ben presto siamo al ponticello sulla Morobbia, pochi minuti ed eccoci all'auto.

Bella escursione. La salita allo Scrigno è abbastanza faticosa non essendoci sentiero ed essendo il versante ricoperto di rododendri, ontani e ginepri, piante che notoriamente non sono l'ideale da attraversare. La discesa sul versante orientale richiede un minimo di conoscenze di cartografia ed un buon senso dell'orientamento, il versante è a tratti ripido ma non esposto. La carta della Cartografia di Novara scala 1:30000 non è precisissima ma neppure la CNS 1:25000 fornisce molte informazioni in più. Comunque se si scende nel vallone tenendosi sulla sinistra non si incontrano salti di rocce e si ritrovano a tratti le tracce del vecchio sentiero. La difficoltà T3+ è dovuta alla discesa più che alla salita.

Tourengänger: paoloski
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (2)


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fabioriga hat gesagt:
Gesendet am 27. August 2018 um 18:05
Bella gita.
E non poteva mancare la tua classica....bellonata!!!!!!
Ciao!
FabioRiga

paoloski hat gesagt: RE:
Gesendet am 28. August 2018 um 16:34
Senza la bellonata che gita è? :-)


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