Dallo Scrigno di Poltrinone 1957 m alla Cima Pomodoro 1976 m - Tour in Val Morobbia
"Questo itinerario di cresta è interessante solo per coloro ai quali non dà fastidio la presenza di sterpi" (cit. Giuseppe Brenna).
Siamo a nord del Camoghè, in una regione ticinese selvaggia e, tuttavia, ancora pre-alpina, a cavallo tra due importanti pianure: il Piano di Magadino e il Pian di Spagna. Il fulcro della mia attenzione è la breve cresta che dal Passo San Jorio si snoda a sud fino alla Bocchetta di Sommafiume, cingendo ad est la Val Morobbia (Giubiasco, Canton Ticino) e, rispettivamente, ad ovest la Valle Albano (Dongo, Lombardia).
Il mio obiettivo specifico è la peculiare Cima Pomodoro.
Tuttavia è successo che, partendo da Carena, mi sia fatto attirare dallo Scrigno di Poltrinone allungando e arricchendo il mio progetto.
Lo Scrigno di Poltrinone "appare come cima ben indipendente e di forma massiccia. È il miglior belvedere (con degno nome) che permette di abbracciare tutte le montagne che circondano la Valle Morobbia. La figura del Camoghè è particolarmente imponente" (sempre il Brenna).
La Cima Pomodoro 1976 m
Alcuni dati: tempistiche, dislivelli, difficoltà, sviluppo
Salita allo Scrigno di Poltrinone
Oggi sono tra le montagne di casa e me la prendo un po' con calma. Ho il lusso di poter accompagnare mia moglie
debbee in stazione e mi dirigo poi a Carena.
Mi incammino poco dopo le 08.00 con il sole già sorto.
Seguo la strada sterrata con l'idea di salire all'Alpe di Giumello e, tramite la Via del Ferro, di raggiungere la Bocchetta di Sommafiume. Quindi di proseguire in cresta fino al Pomodoro e di svolgere la traversata al San Jorio. Per il ritorno ho un'opzione alta: birra alla Capanna Gesero la Biscia prima della discesa a Carena, oppure un'opzione bassa che è la discesa diretta a Carena senza birra (ne ho comunque una sotto la macchina per sicurezza).
Tuttavia qualcosa attira subito la mia attenzione. Un monte piuttosto imponente alla mia destra mi incuriosisce. Controllo la mappa rigorosamente scaricata offline (in alta Val Morobbia c'è poca connessione, perlomeno per i poveretti come me che non hanno la Swisscom) e scopro che il suddetto monte ha un nome che già di suo la dice lunga: "Scrigno di Poltrinone".
Faccio due considerazioni: se passassi da lì potrei comunque connettermi al crinale della Cima Pomodoro? Dovrei perdere e riprendere troppa quota? Ci saranno passaggi difficili?
Secondo i miei calcoli è fattibile e posso rientrare per le 16.30 alla macchina (cancello orario stretto a causa di impegni familiari).
Abbandono dunque la strada sterrata e prendo il sentiero per l'Alpe Pisciarotto. Il cartello indica "Al Maglio". Il sentiero si abbassa, attraversa il fiume Morobbia nei pressi del Maglio (971 m) e risale un bel bosco, dapprima di faggi, quindi pian piano di sempreverdi. Non è un sentiero ufficiale ma è ben tenuto.
Dopo l'Alpe Pisciarotto il sentiero aggira il lato occidentale dello Scrigno di Poltrinone per condurre presso l'omonima Alpe, situata a sud. Per non perdere troppo tempo decido di abbandonare il sentiero nei pressi della quota 1588 m, ancora nel versante su Carena, e di tagliare per i pendii settentrionali.
Con il senno di poi posso dire che non sia stata una buona idea. Inizialmente il terreno è quello boschivo ben percorribile. Ma presto l'antifona cambia: sterpaglie infestanti varie e erba alta prendono rapidamente il sopravvento e le pendenze si mantengono elevate. La progressione diviene più lenta (come nella neve alta). Oltre i 1750 m la vista si apre ma il terreno resta fittamente cosparso di sterpaglie. Preseguo lungo l'ampia dorsale fino alla base della cima (quota 1850 m). Da qui seguo la crestina sempre rigogliosa e mi sposto, infine, sul versante sud che risalgo (ripido) fino alla croce di vetta.
Ciò che colpisce di più è la vista sul Camoghè: è spettacolare.
La cima merita sicuramente una visita: consiglio però di salire dal versante sud (dall'Alpe di Poltrinone).
Mi fermo per compilare il libro di vetta: noto una sola iscrizione quest'anno. È una cima molto poco frequentata.
Ma c'è una gran bella croce di legno, come quelle delle cime più importanti.
Il Camoghè visto da quota 1750 m salendo da ovest allo Scrigno di Poltrinone

Traversata Scrigno di Poltrinone (1956 m) - Mottone della Tappa (2130 m )
Per raggiungere la Bocchetta di Sommafiume e l'adiacente Cima Pomodoro ho due possibilità: passare dal Mottone della Tappa salendo sopra i 2100 m, oppure scendere nella Valletta fino a 1600 m (a nord del Mottone della Tappa) e attraversarla, per poi risalire direttamente alla Bocchetta di Sommafiume. Decido per la prima opzione.
Il percorso fino al Mottone della Tappa prevede un saliscendi in cresta che tocca due quote senza nome sulla mappa (la 1938 m e la 1921 m), una bocchetta (la Poltrinone a 1849 m), una cima (il Motto di Leveno, 2022 m) e, infine, l'ampia vetta principale.
Riesco a mantenere un buon passo sebbene la cresta sia quasi interamente ricoperta di piante. Superate le due quote, prima della Bocchetta di Poltrinone, ci sono un paio di passaggi caratterizzati da spuntoni di roccia.
Tra lo Scrigno di Poltrinone e la Bocchetta di Poltrinone

Gli spuntoni li scavalco quando facilmente fattibile, altrimenti li aggiro a sinistra su cenge. C'è qualche facile passaggio (I).
Alla mia destra c'è l'Alpe e sullo sfondo il Camoghè. Alla mia sinistra, oltre la Valletta, ci sono i miei obiettivi finali.
Presso la Bocchetta incontro 2 cacciatori. Mi danno indicazioni per la salita al Mottone della Tappa.
Il sentiero si divide: a sinistra si scende nella Valletta, a destra si va all'Alpe e dritto si prosegue per il Mottone. Vado dritto.
Siccome non intendo saltare il Motto di Leveno, abbandono temporaneamente il sentiero per risalire la cresta nord del Motto. La frase citata a inizio relazione è riferita a questa cresta. Si tratta di una folta distesa di sterpi. Con fatica guadagno la mia agognata piccola vetta.
Quindi ne discendo la breve cresta sud (Cresta delle Fregere) fino alla sella. Da questa, ripreso il sentiero, proseguo puntando direttamente al Mottone della Tappa che raggiungo in pochi minuti.
Motto di Leveno (2022 m) - cresta nord

Cima Pomodoro (1976 m)
Sono nel punto più alto del mio giro. È probabile che io sia anche nel punto più lontano. Sono le 12.30 e ho 4 ore per completare l'anello. Il Mottone della Tappa è un super-balcone panoramico. Mi godo la vista e il sole camminando finalmente sul buon terreno erboso tipico dei 2000 m.
Seguo il filo di cresta che coincide anche con un sentiero. Una profonda frattura divide il Mottone della Tappa dalla vicina Cima Verta. Si devono perdere quasi 200 metri. Il sentiero ora non è più un sentiero ma un ripido pendio lungo il quale se ci si spinge troppo a nord si finisce in una parete rocciosa. Occorre restare piuttosto a destra e convergere nella Bocchetta della Tappa. Questa mi sono dimenticato di fotografarla ma posso rimandare a questa foto del 2 giugno del 2022 /f.hikr.org/files/3566970l.jpg.
A nord della bocchetta il terreno precipita (é esposto). Un sentiero (Via del Ferro) passa qualche metro più a sud e in basso e sale zig zag fino alla Bocchetta del Corvo. Saranno anche solo 10 metri ma non ho voglia di abbassarmi. Seguo la cresta direttamente dalla bocchetta (breve T5 facoltativo). Essa presenta qualche passaggio e a nord è esposta. Infine mi connetto al sentiero nei pressi della Bocchetta del Corvo e aggiro la Cima Verta andando direttamente alla Bocchetta Sommafiume. Il sentiero lungo questo aggiramento è una traccia accennata e invasa dalla vegetazione.
Raggiunta la Bocchetta proseguo lungo il crinale. Mi tengo a destra dello stesso (lato Albano) ed evito alcune elevazioni rocciose. Passo da un laghetto e imbocco una breve valletta. Infine punto alla base del Pomodoro. C'è una prima parete che aggiro a sinistra tramite un diedro (II). Quindi c'è un muretto e poi una seconda parete che si arrampica agevolmente (4 metri - II) e si perviene direttamente in vetta.
Cima Pomodoro vista dal laghetto posto pochi metri a sud

Cima Pomodoro (1976 m) - Mottone di Giumello (2027 m)
Mi fermo a mangiare. La mia cima di giornata è questa.
Mi trattengo il tempo necessario e riparto veloce. La discesa da nord è facile. Il percorso si snoda interamente in cresta. Punto alla Bocchetta di Albano passando da un'elevazione intermedia (su hikr "Cima di Castello ). Ci sono alcuni passaggi da arrampicare (I o II). Infine dalla Bocchetta risalgo la facile cresta sud del Mottone di Giumello.
La mia traversata si ferma qui. Niente San Jorio né Capanna Gesero. Sono le 14.30 e ho due ore per rientrare a Carena.
Vista verso il Mottone di Giumello dalla Cima Pomodoro

Discesa a Carena
Scendo molto veloce. Punto alla sottostante Alpe di Giumello. Tuttavia è ripido e c'è nuovamente molta vegetazione. Ravano parecchio, mi abbasso a sinistra per poi eseguire un difficile traverso.
Dall'Alpe invece trovo il sentiero diretto per Carena che percorro a gran velocità.
Lungo lo stesso ritrovo il punto dove al mattino mi sono staccato. Chiudo così l'anello.
Sono alla macchina alle 16.05. In tempo per gustarmi la birra e partire senza fretta.
Siamo a nord del Camoghè, in una regione ticinese selvaggia e, tuttavia, ancora pre-alpina, a cavallo tra due importanti pianure: il Piano di Magadino e il Pian di Spagna. Il fulcro della mia attenzione è la breve cresta che dal Passo San Jorio si snoda a sud fino alla Bocchetta di Sommafiume, cingendo ad est la Val Morobbia (Giubiasco, Canton Ticino) e, rispettivamente, ad ovest la Valle Albano (Dongo, Lombardia).
Il mio obiettivo specifico è la peculiare Cima Pomodoro.
Tuttavia è successo che, partendo da Carena, mi sia fatto attirare dallo Scrigno di Poltrinone allungando e arricchendo il mio progetto.
Lo Scrigno di Poltrinone "appare come cima ben indipendente e di forma massiccia. È il miglior belvedere (con degno nome) che permette di abbracciare tutte le montagne che circondano la Valle Morobbia. La figura del Camoghè è particolarmente imponente" (sempre il Brenna).
La Cima Pomodoro 1976 m

Alcuni dati: tempistiche, dislivelli, difficoltà, sviluppo
Tappa | Tempo |
Dislivello positivo / negativo (m) |
Sviluppo | Difficoltà |
Carena (958 m) - Scrigno di Poltrinone (1957 m) |
2 h 30 min | + 1077 / - 69 m | 7.3 km | T2 - T4 |
Scrigno di Poltrinone (1957 m) - Motto di Leveno (2022 m) |
1 h 15 min | + 218 / - 179 m | 1.9 km | T4 (I) |
Motto di Leveno (2022 m) - Mottone della Tappa (2130 m) |
20 min | + 156 / - 28 m | 0.7 km | T3 |
Motto della Tappa (2130 m) - Bocchetta di Sommafiume (1925 m) |
40 min | + 69 / - 272 m | 1.8 km | T4 (I) |
Bocchetta di Sommafiume (1925 m) - Cima Pomodoro (1976 m) |
17 min | + 61 / - 28 m | 0.5 km | T4 + (II) |
Cima Pomodoro (1976 m) - Mottone di Giumello (2027 m) |
1 h | + 200 / - 141 m | 1.7 km | T4 (I) |
Mottone di Giumello (2027 m) - Carena (958 m) |
1h 42 min | + 40 / - 1100 m | 7.7 km | T4 - T2 |
Salita allo Scrigno di Poltrinone
Oggi sono tra le montagne di casa e me la prendo un po' con calma. Ho il lusso di poter accompagnare mia moglie

Mi incammino poco dopo le 08.00 con il sole già sorto.
Seguo la strada sterrata con l'idea di salire all'Alpe di Giumello e, tramite la Via del Ferro, di raggiungere la Bocchetta di Sommafiume. Quindi di proseguire in cresta fino al Pomodoro e di svolgere la traversata al San Jorio. Per il ritorno ho un'opzione alta: birra alla Capanna Gesero la Biscia prima della discesa a Carena, oppure un'opzione bassa che è la discesa diretta a Carena senza birra (ne ho comunque una sotto la macchina per sicurezza).
Tuttavia qualcosa attira subito la mia attenzione. Un monte piuttosto imponente alla mia destra mi incuriosisce. Controllo la mappa rigorosamente scaricata offline (in alta Val Morobbia c'è poca connessione, perlomeno per i poveretti come me che non hanno la Swisscom) e scopro che il suddetto monte ha un nome che già di suo la dice lunga: "Scrigno di Poltrinone".
Faccio due considerazioni: se passassi da lì potrei comunque connettermi al crinale della Cima Pomodoro? Dovrei perdere e riprendere troppa quota? Ci saranno passaggi difficili?
Secondo i miei calcoli è fattibile e posso rientrare per le 16.30 alla macchina (cancello orario stretto a causa di impegni familiari).
Abbandono dunque la strada sterrata e prendo il sentiero per l'Alpe Pisciarotto. Il cartello indica "Al Maglio". Il sentiero si abbassa, attraversa il fiume Morobbia nei pressi del Maglio (971 m) e risale un bel bosco, dapprima di faggi, quindi pian piano di sempreverdi. Non è un sentiero ufficiale ma è ben tenuto.
Dopo l'Alpe Pisciarotto il sentiero aggira il lato occidentale dello Scrigno di Poltrinone per condurre presso l'omonima Alpe, situata a sud. Per non perdere troppo tempo decido di abbandonare il sentiero nei pressi della quota 1588 m, ancora nel versante su Carena, e di tagliare per i pendii settentrionali.
Con il senno di poi posso dire che non sia stata una buona idea. Inizialmente il terreno è quello boschivo ben percorribile. Ma presto l'antifona cambia: sterpaglie infestanti varie e erba alta prendono rapidamente il sopravvento e le pendenze si mantengono elevate. La progressione diviene più lenta (come nella neve alta). Oltre i 1750 m la vista si apre ma il terreno resta fittamente cosparso di sterpaglie. Preseguo lungo l'ampia dorsale fino alla base della cima (quota 1850 m). Da qui seguo la crestina sempre rigogliosa e mi sposto, infine, sul versante sud che risalgo (ripido) fino alla croce di vetta.
Ciò che colpisce di più è la vista sul Camoghè: è spettacolare.
La cima merita sicuramente una visita: consiglio però di salire dal versante sud (dall'Alpe di Poltrinone).
Mi fermo per compilare il libro di vetta: noto una sola iscrizione quest'anno. È una cima molto poco frequentata.
Ma c'è una gran bella croce di legno, come quelle delle cime più importanti.
Il Camoghè visto da quota 1750 m salendo da ovest allo Scrigno di Poltrinone

Traversata Scrigno di Poltrinone (1956 m) - Mottone della Tappa (2130 m )
Per raggiungere la Bocchetta di Sommafiume e l'adiacente Cima Pomodoro ho due possibilità: passare dal Mottone della Tappa salendo sopra i 2100 m, oppure scendere nella Valletta fino a 1600 m (a nord del Mottone della Tappa) e attraversarla, per poi risalire direttamente alla Bocchetta di Sommafiume. Decido per la prima opzione.
Il percorso fino al Mottone della Tappa prevede un saliscendi in cresta che tocca due quote senza nome sulla mappa (la 1938 m e la 1921 m), una bocchetta (la Poltrinone a 1849 m), una cima (il Motto di Leveno, 2022 m) e, infine, l'ampia vetta principale.
Riesco a mantenere un buon passo sebbene la cresta sia quasi interamente ricoperta di piante. Superate le due quote, prima della Bocchetta di Poltrinone, ci sono un paio di passaggi caratterizzati da spuntoni di roccia.
Tra lo Scrigno di Poltrinone e la Bocchetta di Poltrinone

Gli spuntoni li scavalco quando facilmente fattibile, altrimenti li aggiro a sinistra su cenge. C'è qualche facile passaggio (I).
Alla mia destra c'è l'Alpe e sullo sfondo il Camoghè. Alla mia sinistra, oltre la Valletta, ci sono i miei obiettivi finali.
Presso la Bocchetta incontro 2 cacciatori. Mi danno indicazioni per la salita al Mottone della Tappa.
Il sentiero si divide: a sinistra si scende nella Valletta, a destra si va all'Alpe e dritto si prosegue per il Mottone. Vado dritto.
Siccome non intendo saltare il Motto di Leveno, abbandono temporaneamente il sentiero per risalire la cresta nord del Motto. La frase citata a inizio relazione è riferita a questa cresta. Si tratta di una folta distesa di sterpi. Con fatica guadagno la mia agognata piccola vetta.
Quindi ne discendo la breve cresta sud (Cresta delle Fregere) fino alla sella. Da questa, ripreso il sentiero, proseguo puntando direttamente al Mottone della Tappa che raggiungo in pochi minuti.
Motto di Leveno (2022 m) - cresta nord

Cima Pomodoro (1976 m)
Sono nel punto più alto del mio giro. È probabile che io sia anche nel punto più lontano. Sono le 12.30 e ho 4 ore per completare l'anello. Il Mottone della Tappa è un super-balcone panoramico. Mi godo la vista e il sole camminando finalmente sul buon terreno erboso tipico dei 2000 m.
Seguo il filo di cresta che coincide anche con un sentiero. Una profonda frattura divide il Mottone della Tappa dalla vicina Cima Verta. Si devono perdere quasi 200 metri. Il sentiero ora non è più un sentiero ma un ripido pendio lungo il quale se ci si spinge troppo a nord si finisce in una parete rocciosa. Occorre restare piuttosto a destra e convergere nella Bocchetta della Tappa. Questa mi sono dimenticato di fotografarla ma posso rimandare a questa foto del 2 giugno del 2022 /f.hikr.org/files/3566970l.jpg.
A nord della bocchetta il terreno precipita (é esposto). Un sentiero (Via del Ferro) passa qualche metro più a sud e in basso e sale zig zag fino alla Bocchetta del Corvo. Saranno anche solo 10 metri ma non ho voglia di abbassarmi. Seguo la cresta direttamente dalla bocchetta (breve T5 facoltativo). Essa presenta qualche passaggio e a nord è esposta. Infine mi connetto al sentiero nei pressi della Bocchetta del Corvo e aggiro la Cima Verta andando direttamente alla Bocchetta Sommafiume. Il sentiero lungo questo aggiramento è una traccia accennata e invasa dalla vegetazione.
Raggiunta la Bocchetta proseguo lungo il crinale. Mi tengo a destra dello stesso (lato Albano) ed evito alcune elevazioni rocciose. Passo da un laghetto e imbocco una breve valletta. Infine punto alla base del Pomodoro. C'è una prima parete che aggiro a sinistra tramite un diedro (II). Quindi c'è un muretto e poi una seconda parete che si arrampica agevolmente (4 metri - II) e si perviene direttamente in vetta.
Cima Pomodoro vista dal laghetto posto pochi metri a sud

Cima Pomodoro (1976 m) - Mottone di Giumello (2027 m)
Mi fermo a mangiare. La mia cima di giornata è questa.
Mi trattengo il tempo necessario e riparto veloce. La discesa da nord è facile. Il percorso si snoda interamente in cresta. Punto alla Bocchetta di Albano passando da un'elevazione intermedia (su hikr "Cima di Castello ). Ci sono alcuni passaggi da arrampicare (I o II). Infine dalla Bocchetta risalgo la facile cresta sud del Mottone di Giumello.
La mia traversata si ferma qui. Niente San Jorio né Capanna Gesero. Sono le 14.30 e ho due ore per rientrare a Carena.
Vista verso il Mottone di Giumello dalla Cima Pomodoro

Discesa a Carena
Scendo molto veloce. Punto alla sottostante Alpe di Giumello. Tuttavia è ripido e c'è nuovamente molta vegetazione. Ravano parecchio, mi abbasso a sinistra per poi eseguire un difficile traverso.
Dall'Alpe invece trovo il sentiero diretto per Carena che percorro a gran velocità.
Lungo lo stesso ritrovo il punto dove al mattino mi sono staccato. Chiudo così l'anello.
Sono alla macchina alle 16.05. In tempo per gustarmi la birra e partire senza fretta.
Tourengänger:
Michea82

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