Tentativo Campanile Basso (2883 m)-Dolomiti del Brenta
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Unico giorno di vacanze per me quest’estate, week end lungo nelle Dolomiti del Brenta, con base al campeggio del CAI di Malnate, presso Carisolo.
Venerdì giornata relax al lago di Molveno, sabato destinazione Campanil Basso, 260 m di calcare dolomitico.
Con me Raffaele e Matteo.
Come consigliatoci partiamo in auto alle 6 del mattino per arrivare a Vallesinella alle 6.30 circa. Parcheggiamo l’auto (parcheggio a 6€).
Imbocchiamo il sentiero che attraversa il torrente e iniziamo la salita, larga come un autostrada, in mezzo al bosco fino il Rifugio Casinei.
Qui svoltiamo a sinistra, sul retro del rifugio, ed imbocchiamo il sentiero in pendenza. Quest'ultimo, più simile ad un vero sentieri di montagna, presenta uno lungo sviluppo ad una pendenza costante fino il Rifugio Brentei. Nulla di eccezionale a mio avviso fino a qui, ma il panorama che si ha dal Brentei è inappagabile. Circondati da muraglie verticali ed aguzze, che spuntano alte dal fondo sabbioso... a me fan paura!
Continuiamo in direzione della Bocca di Brenta (ancora una lingua di neve presente), direzione SE, senza raggiungerla. Infatti, poco prima della bocchetta, svoltiamo a sinistra mirando a dei cartelli. Siamo alla partenza del sentiero delle Bocchette, n 305.
Una lunga cengia costeggia la Cima Brenta Alta, a tratti attrezzata e molto esposta, con almeno un centinaio di metri sotto i piedi. Tutto bene segnalato, seguiamo i bolli rossi, con semplici passaggi che richiedono l'utilizzo delle mani (I). Ancora tratti attrezzati, in quanto parte di una ferrata, per scendere poi ad una bocchetta. Con qualche passo delicato, per non finire giù nel canale dietritico, attraversiamo appena sotto la bocchetta e risaliamo qualche metro fino all'attacco della via normale del Campanile Basso (presenza di due chiodi).
Si preparano corde ed attrezzatura ed inizio io con unendo 1° e 2° tiro: una cinquantina di metri di rocce semplici (max III). Dapprima dritti sopra la sosta fino a raggiungere una fessura diagonale verso destra- Risalire poi un caminetto nel quale è incastrato un friend e sosto nel piccolo terrazzo. Recuperare le corde, se pur per soli 10 m circa, è un'impresa affaticante, i molteplici spigoli che fa la corda (azzo dovevo rinviare lungo) rendono tutto molto fisico. Partono i due soci e ancora una fatica tremenda ad assicurarli ma ce la facciamo!
Riparte Raffaele sul 3° tiro, uno dei tiri più "duri" (IV): tratto abbastanza verticale, con piccole prese e arrivo in sosta provvisoria abbastanza scomoda. Ci recupera, ed io salgo con molta fatica, l'ambiente è aspro, esposto, il vento e la nebbiolina... Le prime cordate cominciano già a scendere in corda doppia: che scoraggiamento. Raffaele dalla sosta provvisoria si sposta a quella originale, molto più a destra, su un comodo terrazzo che però richiede passaggi MOLTO delicati in traverso per raggiungerlo. Poi tocca a me, e con molta fatica e con l'aiuto di Raffaele lo raggiungo. Matteo sale tranquillo e ci raggiunge.
Raffaele prosegue con il 4° tiro, molto semplice (III) e sosta su una cengia. Ci recupera e sono già le 13-
Le previsioni meteo che davano temporali alle 18, i tanti tiri ancora da compiere (11 tiri totale, 4 fatti). lo sconforto avuto nel vedere chi già scendeva, ci fa decidere per abbandonare la salita e scendere in doppia. I restanti tiri sono semplici (III) ad eccezione del decimo, ma rischieremmo di prendere acqua in cima.
Ci caliamo in doppia fino poco sopra la bocchetta (2 corde doppie da 40 m circa + 1 da 20 m per la bocchetta) e riprendiamo il sentiero di andata, molto frequentato da turisti per la maggior parte stranieri.
Breve sosta al Brentei per relax e una birra/coca. Sulla via del ritorno prenderemo acqua, al suon di tuoni e vista di fulmini.
E' andata così ma ritorneremo... più veloci e più mattinieri.
Venerdì giornata relax al lago di Molveno, sabato destinazione Campanil Basso, 260 m di calcare dolomitico.
Con me Raffaele e Matteo.
Come consigliatoci partiamo in auto alle 6 del mattino per arrivare a Vallesinella alle 6.30 circa. Parcheggiamo l’auto (parcheggio a 6€).
Imbocchiamo il sentiero che attraversa il torrente e iniziamo la salita, larga come un autostrada, in mezzo al bosco fino il Rifugio Casinei.
Qui svoltiamo a sinistra, sul retro del rifugio, ed imbocchiamo il sentiero in pendenza. Quest'ultimo, più simile ad un vero sentieri di montagna, presenta uno lungo sviluppo ad una pendenza costante fino il Rifugio Brentei. Nulla di eccezionale a mio avviso fino a qui, ma il panorama che si ha dal Brentei è inappagabile. Circondati da muraglie verticali ed aguzze, che spuntano alte dal fondo sabbioso... a me fan paura!
Continuiamo in direzione della Bocca di Brenta (ancora una lingua di neve presente), direzione SE, senza raggiungerla. Infatti, poco prima della bocchetta, svoltiamo a sinistra mirando a dei cartelli. Siamo alla partenza del sentiero delle Bocchette, n 305.
Una lunga cengia costeggia la Cima Brenta Alta, a tratti attrezzata e molto esposta, con almeno un centinaio di metri sotto i piedi. Tutto bene segnalato, seguiamo i bolli rossi, con semplici passaggi che richiedono l'utilizzo delle mani (I). Ancora tratti attrezzati, in quanto parte di una ferrata, per scendere poi ad una bocchetta. Con qualche passo delicato, per non finire giù nel canale dietritico, attraversiamo appena sotto la bocchetta e risaliamo qualche metro fino all'attacco della via normale del Campanile Basso (presenza di due chiodi).
Si preparano corde ed attrezzatura ed inizio io con unendo 1° e 2° tiro: una cinquantina di metri di rocce semplici (max III). Dapprima dritti sopra la sosta fino a raggiungere una fessura diagonale verso destra- Risalire poi un caminetto nel quale è incastrato un friend e sosto nel piccolo terrazzo. Recuperare le corde, se pur per soli 10 m circa, è un'impresa affaticante, i molteplici spigoli che fa la corda (azzo dovevo rinviare lungo) rendono tutto molto fisico. Partono i due soci e ancora una fatica tremenda ad assicurarli ma ce la facciamo!
Riparte Raffaele sul 3° tiro, uno dei tiri più "duri" (IV): tratto abbastanza verticale, con piccole prese e arrivo in sosta provvisoria abbastanza scomoda. Ci recupera, ed io salgo con molta fatica, l'ambiente è aspro, esposto, il vento e la nebbiolina... Le prime cordate cominciano già a scendere in corda doppia: che scoraggiamento. Raffaele dalla sosta provvisoria si sposta a quella originale, molto più a destra, su un comodo terrazzo che però richiede passaggi MOLTO delicati in traverso per raggiungerlo. Poi tocca a me, e con molta fatica e con l'aiuto di Raffaele lo raggiungo. Matteo sale tranquillo e ci raggiunge.
Raffaele prosegue con il 4° tiro, molto semplice (III) e sosta su una cengia. Ci recupera e sono già le 13-
Le previsioni meteo che davano temporali alle 18, i tanti tiri ancora da compiere (11 tiri totale, 4 fatti). lo sconforto avuto nel vedere chi già scendeva, ci fa decidere per abbandonare la salita e scendere in doppia. I restanti tiri sono semplici (III) ad eccezione del decimo, ma rischieremmo di prendere acqua in cima.
Ci caliamo in doppia fino poco sopra la bocchetta (2 corde doppie da 40 m circa + 1 da 20 m per la bocchetta) e riprendiamo il sentiero di andata, molto frequentato da turisti per la maggior parte stranieri.
Breve sosta al Brentei per relax e una birra/coca. Sulla via del ritorno prenderemo acqua, al suon di tuoni e vista di fulmini.
E' andata così ma ritorneremo... più veloci e più mattinieri.
Tourengänger:
martynred

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