La cresta tra Rosenza e Olocchia - Valle Anzasca


Publiziert von atal , 26. September 2017 um 10:51.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:23 September 2017
Wandern Schwierigkeit: T5+ - anspruchsvolles Alpinwandern
Hochtouren Schwierigkeit: L
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 9:00
Aufstieg: 1600 m
Abstieg: 1600 m
Kartennummer:Mappa del territorio comunale di Bannio Anzino a cura del Gruppo Escursionisti Val Baranca (Ed. Geo4Map - Novara); IGM 1:25000 Foglio Bannio Ed.3

La cresta che divide la Val Rosenza dalla Valle Olocchia è una delle zone meno documentate e meno battute dell'Ossola, come testimoniano le pochissime informazioni pubblicate e l'assenza di segni di passaggio umano. Unica eccezione, la croce di ferro detta Crus dul Jacam, posta sulla quota 1991 m per ricordare il pastore Giacomo Volponi, precipitato il 21 Novembre del 1949 mentre stava cercando di recuperare le pecore. Il corpo venne ritrovato solo la primavera successiva sul versante Ovest.

Anche questa volta ringrazio  fabioadx, che aveva raccontato (link) la storia del pastore Giacumin / Jacam e la parte iniziale dell'itinerario che sto per descrivere.

I nomi
I toponimi citati non sono indicati sulla Carta Svizzera ma su quella del territorio comunale di Bannio Anzino a cura del Gruppo Escursionisti Val Baranca (edizioni Geo4Map). Questa mappa ha l'indubbio merito di riportare i nomi ancora tramandati oralmente dai locali.

L'esistenza dei nomi corrisponde all'esistenza di una storia, o di diverse storie, pertanto ricordarli è un modo per mantenere la memoria di un tempo, molto diverso dal nostro, in cui luoghi che ora sono abbandonati - ovvero restituiti alla natura, senza merito di nessuno - erano risorse che contribuivano alla sopravvivenza delle comunità alpine.

La Cima del Forno è il nodo orografico da cui si diparte la cresta che separa la Val Rosenza dalla Valle Olocchia. Le diverse edizioni della carta IGM e la citata mappa edita da Geo4Map non concordano sulla quota ma, una volta in cima, due diversi GPS ci confermeranno i 2205 m della vecchia IGM (Ed. 3, rilievo del 1934).

Il Piz di Galìn è un toponimo presente solo sulla mappa edita da Geo4Map ma la carta lo situa sul nodo orografico con una dorsale secondaria che scende verso NNE, dove in realtà non c'è una cima. Il primo risalto della dorsale si trova più a Sud alla quota di 1963 m.

Anche la Crus dul Jacam, altro nome presente solo sulla già citata carta edita da Geo4Map, si trova in realtà più a Sud rispetto al punto indicato sulla mappa, esattamente sul nodo orografico da cui si diparte la dorsale secondaria a Nord dell'Alpe di Meri (quota 1991 m sulle carte IGM e Svizzera).

Il toponimo Cima di Meri invece è una nostra proposta: senza nome su tutte le carte consultate, è il culmine della dorsale dell'Alpe di Meri (quota 2124 m sulla IGM Ed. 3).

Andata
Lasciata la macchina nello spiazzo che precede il ponte tra Valpiana e l'Alpe Gabi, con Ferruccio attraverso il ponte e imbocco il sentiero segnalato per I Cerf, che nella parte iniziale sfrutta il camminamento realizzato dall'ENEL a fianco della condotta forzata. Quando i segni di vernice iniziano a traversare a destra (Sud), li abbandoniamo e saliamo con percorso libero seguendo una ripida dorsale poco definita fino a trovare, alla nostra destra, il rudere isolato di una grande stalla (circa 1000 m di quota).

Proseguiamo salendo sulla sinistra (Est) fino ad arrivare sul colmo della dorsale principale in corrispondenza ad una radura. Continuando a salire nel bosco lungo la dorsale (tracce), arriviamo alla base di una parete che superiamo traversando a destra (Ovest). Proseguiamo fino a giungere su terreno più aperto ma fittissimo di rododendri. Alla base di una zona rocciosa, traversiamo sul fianco rivolto verso la Valle Olocchia (Ovest) e ci portiamo sotto la cresta, che raggiungiamo salendo un un ripido pendio su erba e rododendri.

Il primo risalto roccioso che incontriamo è il Piz di Galìn (1963 m), che riconosciamo per averlo visto in foto nella relazione citata di  fabioadx.

Scavalcato un successivo risalto, con un traverso sul lato della Val Rosenza (traccia di animali) e una breve salita finale, guadagniamo una terza elevazione, più alta delle precedenti, dove troviamo la Crus dul Jacam (1991 m) piegata dalle intemperie.

La cresta prosegue abbassandosi verso un colletto, con un tratto più affilato che superiamo con un esposto traverso sul fianco rivolto ad Ovest. Giunti nel punto dove avevamo valicato la cresta nel corso della recente traversata da Dorchetta a Rosenza, proseguiamo verso la successiva elevazione. Dopo un primo tratto relativamente agevole, con una salita finale ripida e qualche passaggio esposto, raggiungiamo la Cima di Meri (2124 m).

Proseguendo lungo la cresta principale, superiamo un primo salto di roccia. Raggiungiamo quindi la base di una successiva parete alta pochi metri ma esposta e con pochi appigli, troppo impegnativa per le nostre capacità (circa 2140 m). Scendiamo quindi, aggrappati a rododendri e ontani, nel fornale sulla sinistra (Est), perdendo in tutto circa 30 m di dislivello.

Rassegnati a cercare di raggiungere la Cima del Forno in un modo meno diretto, traversiamo alla base delle rocce e saliamo su tracce alla Bocchetta di Rosenza (2153 m), valico meno che secondario, massima depressione della cresta tra Val Rosenza e il Vallone del Bise Rosso in Valsesia, oggi nascosto dalle nuvole.

Seguiamo quindi la cresta in direzione Ovest e traversiamo sul fianco valsesiano della Cima del Forno raggiungendo l'intaglio al culmine del Fosso di Meri. Non senza qualche perplessità, ci decidiamo a salire il ripidissimo pendio erboso che ci separa dalla nostra meta, una torre di erba alta una quarantina di metri. Per maggiore sicurezza, calzo i ramponi.

Affondo le punte tra le setole del grande animale, da cui mi sento ad un tempo sovrastato e respinto. E' uno dei casi in cui il pensiero della salita desta più preoccupazioni della discesa ma dopo i primi metri la tensione si allenta e lascia spazio ad un immotivato senso di fiducia.

Aggrappandomi ad un ginepro, sbuco sulla cresta sommitale a pochi metri dalla cima. Ferruccio, che mi ha preceduto, aspetta che io faccia capolino per immortalarmi al termine di questa arrampicata su erba. Ancora un piccolo sforzo anaerobico e finalmente sono sulla Cima del Forno (2205 m).

Qui non troviamo né croce né ometto, solo la certezza che sia una delle cime meno frequentate tra quelle salite fino ad oggi.

Tempi
Piz di Galìn: 2:45
Crus dul Jacam: 20'
Cima di Meri: 1:00
Cima del Forno: 1:00

Ritorno
Dopo un tentativo (infruttuoso...) di calarci direttamente dalla cresta Nord nel fornale a Est della cima, ritorniamo sui nostri passi. Come anticipato, la discesa del ripido tratto finale sarà più agevole della salita.

Alla Bocchetta di Rosenza consumiamo un parco desco mentre le famose nebbie valsesiane strabordano fino quasi a cancellare la Cima del Forno.

Su terreno facile scendiamo nel fornale e ci ricolleghiamo al percorso seguito al ritorno nel giro del Fosso di Meri, alla cui relazione rimando per i dettagli (link).

Tempi 
Bocchetta di Rosenza: 0:15
Ponte di Valpiana: 2:30

Link alla relazione di Ferruccio:


Tourengänger: atal
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (8)


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fabioadx hat gesagt:
Gesendet am 26. September 2017 um 19:28
Complimenti, io mi sono fermato al piz di galin ma voi avete fatto un giro con i controc....i!!! salutoni ;)

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 26. September 2017 um 20:00
Grazie Fabio, non solo per i complimenti ma soprattutto per avere documentato per primo Ul Zükar e il Piz di Galin. Le tue relazioni sono state uno spunto e uno stimolo fondamentale per andare alla scoperta di questi posti.
Ciao,
Andrea

tignoelino hat gesagt:
Gesendet am 27. September 2017 um 18:38
Bei ravanatori, Complimenti a Voi.
roby

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 27. September 2017 um 18:53
Grazie Roby, all'inizio c'è stato parecchio da ravanare ma tutta la parte alta merita veramente.
Andrea

Poncione hat gesagt:
Gesendet am 29. September 2017 um 13:40
Inarrestabili ricercatori di primizie...

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 29. September 2017 um 13:45
Già, c'è chi va a funghi e chi invece...

ChristianR hat gesagt: RE:
Gesendet am 29. September 2017 um 21:16
... e quelli che li mangiano.

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 30. September 2017 um 06:24
...ai quali auguro buon appetito!


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