Un ingaggioso Corno di Scarpignano


Publiziert von Andrea! , 19. November 2013 um 23:27.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:17 November 2013
Wandern Schwierigkeit: T4+ - Alpinwandern
Hochtouren Schwierigkeit: L
Klettern Schwierigkeit: I (UIAA-Skala)
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 9:30
Aufstieg: 2035 m
Strecke:19,9 km a/r
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada per Gravellona Toce, proseguire sulla SS33 verso Domodossola fino all'uscita Piedimulera. Seguire per Macugnaga, passare Castiglione e circa 2 km prima del bivio per Anzino scendere a sinistra in località Pianaccia.
Kartennummer:Kompas n° 97 "Omegna, Varallo, Lago d'Orta" - Cartine Zanetti n°60 "Valle Anzasca est"

Oggi esploriamo un pezzetto di Valle Anzasca.

Non partiamo da Anzino ma da Ceresolo (come nominato sulle cartine), a livello del fiume Anza, con l'idea di fare un giro ad anello.

Subito dobbiamo trovare un vecchio sentierino che ci dovrebbe condurre ad Anzino. Stranamente lo troviamo subito, non è segnato ma abbastanza evidente. Passate alcune baite diventa una mulattiera e transitando dall'Oratorio del Ri (bivio per la Cima dell'Ovac) arriva a Anzino.

Da qui inizia la "normale" del Corno di Scarpignano che seguiamo. Il primo tratto, dopo le cappelle della via Crucis, sale ripido su una strada sterrata, poi poco sopra i 1000 metri inizia ad entrare nella Val Rosenza guadagnando quota più lentamente fino a circa 1200 metri dove riprende a salire deciso.

La neve inizia ad essere più consistente e arrivati all'Alpe Rosenza a 1400 indossiamo le ghette.
Il sentiero sotto la neve si intuisce e, ogni tanto, qualche bollo non coperto ci conferma di essere sulla strada giusta (bisogna solo fare attenzione ad individuare i due punti in cui si attraversa il torrente principale).
Arriviamo al bivacco Riale e finalmente siamo totalmente fuori dalle nebbie. Dal bivacco si vede l'ometto di pietre che indica il passo del Riale e il percorso da seguire per raggiungerlo.
Il traverso per arrivare alla rampetta finale per il colle richiede un po' di fatica, si sprofonda e qualche piccola slavina ha accumulato ulteriore neve.

Usciamo sul passo per una piccola variante, a pochi metri dall'ometto. Da qui si vede una parte della cresta finale che conduce in cima.
Inizialmente seguiamo fedelmente il filo della cresta perché risulta esserci meno neve rispetto a qualche metro sotto e poi la seguiremo perché camminare in traverso su pratoni ripidi con sopra un po' di neve non ci piace molto.

Superiamo uno spuntone e da lì vediamo tutto il percorso che ancora ci manca ... azz ... lunghetta .... c'è un attimo di titubanza .... dai, proviamo!

Con alcuni sali-scendi, con qualche breve passaggio di arrampicata, con un po' di equilibrismo sulla cresta arriviamo ai resti del vecchio bivacco (c'è soltanto un basamento di pietre).

Da qui il sentiero traverserebbe tutto il pendio per raggiungere la cresta ovest dove c'è un ometto ben visibile.

L'idea di traversare su prati con questo sottile strato di neve non ci convince, decidiamo quindi di continuare a seguire la cresta che, nonostante sia più ripida, sembra più sicura.
Aggrappandosi un po' all'erba e un po' alle rocce saliamo sicuri, aggirando sulla sinistra un evidente spuntone, già pensando alla discesa che probabilmente non sarà per niente semplice.

Arriviamo così finalmente in vetta, dal passo al Corno ci abbiamo messo un'ora e mezza (e ce ne impiegheremo altrettanto a tornare).
Ci godiamo un momento di pausa, non fa neanche tanto freddo e il panorama su una nutrita sfilza di 4000 merita uno sguardo attento.

Andiamo a dare un'occhiata alla cresta che scende verso la Bocchetta d'Anzino e Cima Ovac, per vedere se ci sia la possibilità di scendere da questo versante. C'è un po' di nebbia più in basso e non si vede un granché il possibile percorso, che comunque sembra altrettanto ripido, se non di più, di quello appena effettuato per salire.

E poi avevo letto pochi giorni fa il report di Ciolly che parlava di picozza e ramponi ... quindi lasciamo perdere questa idea, andremmo solo ad incasinarci.

Ritorniamo quindi sui nostri passi.

Il tratto fino ai resti del bivacco risulterà più semplice di quello che pensavamo. Ritornando al colle decidiamo di non effettuare il giro ad anello, ormai è piuttosto tardi e quindi procediamo sulla stessa via di salita.
La neve ci permette di scendere velocemente e così siamo costretti ad usare le frontali solo per gli ultimi 10 minuti di percorso, infatti arriviamo alla macchina che sono ormai le 17:30.

Bella gita e bella avventura sullo Scarpignano.

Tourengänger: Andrea!
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (6)


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ciolly hat gesagt: Scarpignano
Gesendet am 20. November 2013 um 19:58
Bravi, bravi, bravi..
Vista l'affluenza segnalata sul libro vetta ero straconvinto di esser l'ultimo "visitor" dello Scarpignano 2013... ma voi ci avete dato sotto di brutto... la cresta Riale-Scarpignano è ostica e "lunghetta"... per palati fini!!!!

Ciao, ciolly

Andrea! hat gesagt: RE:Scarpignano
Gesendet am 20. November 2013 um 23:11
Ti ringrazio.
E' un bel percorso, che deve essere interessante anche senza neve.
Andrea

tignoelino hat gesagt: scarpi
Gesendet am 20. November 2013 um 21:11
Che dire? complimenti a Voi.
roby

Andrea! hat gesagt: RE:scarpi
Gesendet am 20. November 2013 um 23:12
Grazie.
Non ci aspettavamo queste difficoltà e poi i vari sali scendi hanno aumentato non di poco il dislivello previsto.
Andrea

Panoramix hat gesagt:
Gesendet am 23. November 2013 um 11:52
Un "+2000" nel mese di novembre (anzi 2 ! perche' c'e' anche il Capio...): proprio niente male ...

Andrea! hat gesagt: RE:
Gesendet am 23. November 2013 um 19:55
Grazie, sono state due grandi belle avventure.
Andrea


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