Ul Zükar e Corno di Scarpignano (dalla cresta Ovest) - Valle Anzasca
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Ul Zükar (CNS 1865 m) è il primo risalto della cresta Ovest del Corno di Scarpignano. La salita di questa cima poco nota è stata documentata da Fabio /
fabioadx in un'interessante relazione che ha ispirato questo giro: salito Ul Zükar , infatti, sembra logico proseguire fino al Corno di Scarpignano, come suggerito da Fabio nella didascalia di questa foto.
Alla fine il percorso di cresta è stato più impegnativo di quanto l'immagine lasciasse supporre: le rocce a blocchi presenti nel primo tratto, parzialmente nascoste dalla vegetazione, si sono rivelate piuttosto scomode ed i successivi tratti su erba, dove la progressione è più veloce, sono ripidi e non ammettono scivolate.
Panorami splendidi e ambienti molto belli, consigliati a chi ama i posti selvatici e poco battuti.
Andata
Parto con Ferruccio da Anzino. Seguendo le indicazioni poste dopo la fine della Via Crucis, su un buon sentiero arriviamo a Baolina. Qui saliamo a sinistra (freccia con il N°11) e arriviamo in località Baitoni. I segni di vernice portano a salire sopra i ruderi praticamente sulla massima pendenza e, con percorso ripido, arrivano all'Alpe Cola (1070 m), dove una freccia indica a sinistra la direzione per LA ZUNA (a destra il sentiero segnalato per Rondirenco). Da qui in avanti non abbiamo più trovato segni di vernice. Salendo nel bosco su tracce ci siamo trovati alla base di un salto, che abbiamo aggirato a sinistra fino a trovare una traccia che traversa a destra (Sud). Proseguendo pressoché in piano, si incontra un sentiero più evidente che, con alcune svolte, guadagna quota nel bosco fino ad un gruppo di ruderi imboscati e quindi alla soprastante radura dell'Alpe Zuna, dove il sentiero ha termine.
Fino qui, poco più di 1 ora.
Risaliamo il prato alle spalle dell'alpe e proseguiamo nel bosco fino ad arrivare alla base di una parete che costeggiamo in salita verso destra, su terreno scomodo (piante cadute, erba alta, terreno a tratti franoso) e ripido. Un varco consente di superare la fascia rocciosa e porta in cresta in un punto sorprendentemente comodo e pianeggiante (I Pian, 1576 m), che ospita anche uno stagno. Ci si immette su una traccia con vecchi tagli che sembra provenire da sinistra (Ovest) e la cui presenza porta a pensare che probabilmente la parete sopra l'Alpe Zuna poteva essere aggirata con percorso più agevole (ipotesi non verificata).
Si supera un risalto boscoso e si guadagna la quota 1626 m, dove la traccia scompare. Il successivo risalto, più ripido del precedente, costringe ad un scomoda progressione intralciata dalla vegetazione su terreno misto di erba e rocce. Con un ultimo tratto su terreno aperto, si giunge sulla sommità di Ul Zükar, bel punto panoramico.
Tempi: 2:30
La cresta prosegue con un tratto in piano con grossi blocchi di roccia che richiedono attenzione.
In seguito la pendenza aumenta ma il terreno diviene in prevalenza erboso e più agevole, anche se non ammette scivolate. Raggiunto un grosso ometto (quota 2168 m CNS) visibile da lontano, ci si immette sul sentiero della "via normale" (che percorreremo integralmente al ritorno). Seguendo i segni di vernice, si prosegue sul filo fino al nodo orografico, congiunzione tra le creste Ovest e e Sud Est, e quindi lungo la breve cresta sommitale fino in cima al Corno di Scarpignano. La grande croce di vetta è collocata pochi metri più in basso a Nord della cima, in modo da essere ben visibile dai paesi del fondovalle.
Panorama splendido in tutte le direzioni, in particolare sulla Valle Anzasca. Da questa prospettiva spicca particolarmente l'elegante profilo dello Stellihorn.
Tempi: 4 ore da Anzino
Ritorno
Ritorniamo nei pressi del grande ometto della quota 2168, dove i segni indicano di svoltare nettamente a Est. Con un ripido traverso su calpestio esiguo, si raggiunge un colletto sulla cresta SE da cui si gode di una vista spettacolare sulla Val Segnara, nei pressi del basamento del vecchio bivacco del Corno di Scarpignano. Si prosegue con lungo e panoramico percorso in parte su cresta in parte in traverso sul fianco della val Rosenza, scendendo da ultimo al Passo del Riale.
Il sentiero perde quota sui ripidi pendii erbosi poggiando a destra (in modo da evitare una zona rocciosa) e traversa quindi all'Alpe Rosenza Alta, sede di un bivacco. Discesa la ripida e umida scarpata a Nord dell'alpe, si supera il Rio Rosenza a valle della sorgente e si perde quota sulla destra idrografica. Riattraversato il torrente, in breve si raggiunge l'Alpe I Fai (o Rosenza Bassa), ancora utilizzata.
Il sentiero scende nel campo di lavazz e piega quindi a destra (N) per guadare il Rio Rosenza. Con lunga e piacevole traversata che tocca gli alpi Selva e Cresta, si raggiunge l'Alpe Rondirenco. A valle delle baite imbocchiamo la jeepabile, poco piacevole da percorrere per via del fondo sconnesso, che in breve ci riporta ad Anzino.
Tempi: 3,5 ore

Alla fine il percorso di cresta è stato più impegnativo di quanto l'immagine lasciasse supporre: le rocce a blocchi presenti nel primo tratto, parzialmente nascoste dalla vegetazione, si sono rivelate piuttosto scomode ed i successivi tratti su erba, dove la progressione è più veloce, sono ripidi e non ammettono scivolate.
Panorami splendidi e ambienti molto belli, consigliati a chi ama i posti selvatici e poco battuti.
Andata
Parto con Ferruccio da Anzino. Seguendo le indicazioni poste dopo la fine della Via Crucis, su un buon sentiero arriviamo a Baolina. Qui saliamo a sinistra (freccia con il N°11) e arriviamo in località Baitoni. I segni di vernice portano a salire sopra i ruderi praticamente sulla massima pendenza e, con percorso ripido, arrivano all'Alpe Cola (1070 m), dove una freccia indica a sinistra la direzione per LA ZUNA (a destra il sentiero segnalato per Rondirenco). Da qui in avanti non abbiamo più trovato segni di vernice. Salendo nel bosco su tracce ci siamo trovati alla base di un salto, che abbiamo aggirato a sinistra fino a trovare una traccia che traversa a destra (Sud). Proseguendo pressoché in piano, si incontra un sentiero più evidente che, con alcune svolte, guadagna quota nel bosco fino ad un gruppo di ruderi imboscati e quindi alla soprastante radura dell'Alpe Zuna, dove il sentiero ha termine.
Fino qui, poco più di 1 ora.
Risaliamo il prato alle spalle dell'alpe e proseguiamo nel bosco fino ad arrivare alla base di una parete che costeggiamo in salita verso destra, su terreno scomodo (piante cadute, erba alta, terreno a tratti franoso) e ripido. Un varco consente di superare la fascia rocciosa e porta in cresta in un punto sorprendentemente comodo e pianeggiante (I Pian, 1576 m), che ospita anche uno stagno. Ci si immette su una traccia con vecchi tagli che sembra provenire da sinistra (Ovest) e la cui presenza porta a pensare che probabilmente la parete sopra l'Alpe Zuna poteva essere aggirata con percorso più agevole (ipotesi non verificata).
Si supera un risalto boscoso e si guadagna la quota 1626 m, dove la traccia scompare. Il successivo risalto, più ripido del precedente, costringe ad un scomoda progressione intralciata dalla vegetazione su terreno misto di erba e rocce. Con un ultimo tratto su terreno aperto, si giunge sulla sommità di Ul Zükar, bel punto panoramico.
Tempi: 2:30
La cresta prosegue con un tratto in piano con grossi blocchi di roccia che richiedono attenzione.
In seguito la pendenza aumenta ma il terreno diviene in prevalenza erboso e più agevole, anche se non ammette scivolate. Raggiunto un grosso ometto (quota 2168 m CNS) visibile da lontano, ci si immette sul sentiero della "via normale" (che percorreremo integralmente al ritorno). Seguendo i segni di vernice, si prosegue sul filo fino al nodo orografico, congiunzione tra le creste Ovest e e Sud Est, e quindi lungo la breve cresta sommitale fino in cima al Corno di Scarpignano. La grande croce di vetta è collocata pochi metri più in basso a Nord della cima, in modo da essere ben visibile dai paesi del fondovalle.
Panorama splendido in tutte le direzioni, in particolare sulla Valle Anzasca. Da questa prospettiva spicca particolarmente l'elegante profilo dello Stellihorn.
Tempi: 4 ore da Anzino
Ritorno
Ritorniamo nei pressi del grande ometto della quota 2168, dove i segni indicano di svoltare nettamente a Est. Con un ripido traverso su calpestio esiguo, si raggiunge un colletto sulla cresta SE da cui si gode di una vista spettacolare sulla Val Segnara, nei pressi del basamento del vecchio bivacco del Corno di Scarpignano. Si prosegue con lungo e panoramico percorso in parte su cresta in parte in traverso sul fianco della val Rosenza, scendendo da ultimo al Passo del Riale.
Il sentiero perde quota sui ripidi pendii erbosi poggiando a destra (in modo da evitare una zona rocciosa) e traversa quindi all'Alpe Rosenza Alta, sede di un bivacco. Discesa la ripida e umida scarpata a Nord dell'alpe, si supera il Rio Rosenza a valle della sorgente e si perde quota sulla destra idrografica. Riattraversato il torrente, in breve si raggiunge l'Alpe I Fai (o Rosenza Bassa), ancora utilizzata.
Il sentiero scende nel campo di lavazz e piega quindi a destra (N) per guadare il Rio Rosenza. Con lunga e piacevole traversata che tocca gli alpi Selva e Cresta, si raggiunge l'Alpe Rondirenco. A valle delle baite imbocchiamo la jeepabile, poco piacevole da percorrere per via del fondo sconnesso, che in breve ci riporta ad Anzino.
Tempi: 3,5 ore
Tourengänger:
atal

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Kommentare (8)