Cima di Cazzài (2435 m)
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Finalmente dopo qualche giorno di maltempo prevedono una bella giornata, ma l'abbassamento della temperatura porta neve da circa 2500 m in su per cui decidiamo di spolverare un progetto da "noi" molto ambito.
La Cima di Cazzai, apparentemente offuscata dalla mole e bellezza del Poncione della Marcia è una montagna poco frequentata e non semplice da raggiungere ma possiede un'ambiente selvaggio e di grande bellezza.
Partiamo da Gerra Verzasca, seguendo le indicazioni per Veld per poi continuare sino a Corte di Sopra sempre su sentieri ufficiali (Prestare attenzione ai due pastori maremmani a guardia di Veld).
Da qui con il "Brenna alla mano" saliamo sull'itinerario per il Poncione della Marcia sino a quota 2000 m circa (bolli rossi e ometti) per poi abbandonarlo "infilandoci" nel canalone erboso/detritico che si stacca a destra.
Il canale diventa sempre più ripido e nella parte finale, passato un diedro erboso, si dovrebbe attraversare verso NNE su cenge e placche agganciando la cresta NE.
Ma noi decidiamo di seguire i bolli rossi "ricomparsi" nella parte finale del canale, ossia la variante dalla cresta SSE.
Saliamo ancora su erba ripidissima e arriviamo a una sella quotata 2280 m circa; seguendo sempre la discreta bollatura non ufficiale si passa sul versante W della montagna, cosparso di roccette e cengette erbose viscide. Attraversiamo dapprima una lunga ed esposta cengia, risaliamo alcuni terrazzini erbosi e rocciosi di I/II° che portano al passaggio chiave della salita, una cengia rocciosa larga dai 50 ai 20 centimetri molto esposta ma pianeggiante, che una volta passata aggancia finalmente la cresta SSE, e da qui senza più difficoltà su facili blocchi e un facile saltino finale si raggiunge la vetta.
Il panorama è davvero bello, il cielo che aveva minacciato pioggia si è aperto regalandoci forti emozioni.
Dopo una firma sul libro di vetta decidiamo per un anello scendendo dalla cresta NE che affrontiamo con aggiramenti dei vari salti rocciosi sul ripido versante SE sino alla sella quotata 2300 m della Cresta di Cazzài ove pranziamo e decidiamo il da farsi.
Abbiamo due opzioni: Scendere dal vallone verso Sonogno sorbendoci poi qualche chilometro di asfalto o raggiungere in direzione ESE, su terreno libero, il sentiero ufficiale che collega gli alpeggi di Magadign, Pianasc e Cazzai.
Optiamo per la seconda, scoprendo così un sentiero davvero bello e vario che aggira alla base la Cresta di Cazzài e ci riporta in fine, con un lungo attraversamento, a Veld, e da li con percorso uguale all'andata alla macchina dopo ben 9h e mezza dalla partenza.
CONSIDERAZIONI (personali e non)
Gerra Verzasca------Corte di Sopra: T2, sentiero ufficiale.
Corte di Sopra-----Sella 2280 circa della cresta SSE: T4, terreno ripido erboso detritico.
Sella 2280 cresta SSE------ versante W-------Cima di Cazzai: T5/T6 a seconda delle condizioni. Cenge, saltini di I/II°, canalini e terrazzi erboso/rocciosi molto esposti, presente una discreta bollatura non ufficiale.
Cima di Cazzài-------Sella 2300 m della Cresta NE: T4+, cresta rocciosa con possibili aggiramenti lato SE, presenti alcuni ometti.
Sella 2300 m--------Pianasc: T3, terreno ripido senza traccia privo di difficoltà richiede comunque buon orientamento.
Pianasc-------Cazzài-------Veld---------Gerra Verzasca: T2 sentiero ufficiale molto bello soprattutto sino a Veld.
Parlando con una persona competente in materia mi ha suggerito una cosa interessante: "Cazzai, cazzana in altri posti. C'è anche il Pizzo della Cazzana e la Valle della Cazza; e poi cazzü, cazzöla). Dal latino tardo CATTIA, boccale. Significa cavità del terreno, precipiz"i: vedi il Glossario 1 di Dario Petrini nella Guida 1 delle Alpi ticinesi, pagina 89.
Per la salita abbiamo seguito itinerario 1331/Guida delle Alpi Ticinesi vol 2 con variante finale per la cresta SSE, che a nostro parere se fosse privo di una rada bollatura rossa sarebbe davvero un "rebus". Sicuramente l'itinerario originale per la NE che abbiamo seguito in parte in discesa è più semplice.
Grazie ai soci per avermi accompagnato e sopportato in questa stupenda salita all'ennesima perla Ticinese.

Montagna che per me era senza significato e di nessun interesse, che ho fatto "sulla fiducia", visto l'entusiasmo con cui ne parlavano i miei soci odierni ... e che, alla fine, si è rivelata assolutamente entusiasmante, arricchita dalla possibilità di una discesa ad anello che ci ha fatto conoscere le diverse sfaccettature di questa montagna.
Tre immagini mi rimangono significative : la cengia esposta, la "porta" di accesso alla vetta, e l'alpe Cazzaì, un piccolo paradiso per chi ha la cultura dell'ozio ...

Da tempo in programma, la Cima di Cazzai si è rivelata davvero ostica ed impegnativa: davvero, senza la bollatura rossa venire a capo della "variante" affrontata in salita non sarebbe stato per niente facile. Gli ambienti ammirati sono di prim'ordine, e nel complesso questa vetta ha poco da invidiare al più frequentato e attiguo Poncione della Marcia. Davvero bellissimi (e curati) anche i sentieri "bassi", intorno alla Cresta di Cazzai...
Esperienza bellissima, la Verzasca non delude proprio mai. Grazie ad Alessandro e Guido. E Avanti così.
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Kommentare (16)