Pizzo del Fornalino (m.2562) e Pizzo Montalto (m.2705)
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Bella proposta di Elena e Giampiero, quella del Pizzo Montalto in Valle Antrona, che rappresenta la mia prima visita personale in questa zona. Lungo avvicinamento in auto da Intra, dove ci attende

Si sale dal piccolo parcheggio della sciovia già in vista del Passo del Fornalino, prima liberamente per prati, poi per una traccia che man mano diventa sentiero (qualche bollo sbiadito), passando dall'Alpe Meri Superiore, in cui troviamo i primi cartelli CAI. Sul lato sinistro si notano invitanti canali erbosi in direzione del Pizzo del Fornalino, e più indietro appare già il Pizzo Montalto: noi seguitiamo per il Passo, nelle cui immediate vicinanze l'ambiente comincia a farsi più alpino, giungendovi agevolmente. Qui la musica cambia: dato uno sguardo sulla Val Bognanco ci si abbassa di poco per un evidente sentierino sul suo versante, che si addentra verso gli imponenti torrioni del Pizzo Fornalino. Si sale a raggiungere un primo evidente canale a sinistra, che proviamo a risalire su sfasciumi molto mobili, ma una strozzatura piuttosto esposta e impegnativa (III°) ci respinge, per cui torniamo alla base, traversando con attenzione su una cengia franosa alla base di un secondo canale, a sua volta diviso in due rami. Prendiamo quello a destra, che punta un evidente intaglio: anche questo è abbastanza franoso, e giunti a una placca leggermente umida si trova un cavetto metallico che aiuta la salita. Si può tuttavia, passando più a destra, farne anche a meno.
All'intaglio si traversa qualche decina di metri per poi giungere a un'insellatura poco a valle del Pizzo del Fornalino, che risaliamo su ripidi prati in pochissimi minuti: probabile che il primo canale, poi abortito, portasse direttamente in cima.
Ridiscesi si aggira a destra l'aguzzo gendarme, perdendo poca quota, per sentierini di capre e ormai in prossimità del Pizzo Montalto: per prati o ganne si punta l'evidente base della cresta W, percorsa da un sentierino che ne facilità la salita e un breve aggiramento. Ci si alza ripidamente e dopo un po' si sale liberamente su prati e roccette pervenendo senza troppi problemi e tra qualche nube in vetta. Purtroppo il panorama sulla valle Antrona è totalmente coperto, ma le cime del Sempione e della Val Formazza, sono ben in vista. Molto bello comunque.
Sbrigata la pratica mangereccia ci abbassiamo dalla cresta N in direzione dei Laghi dei Pianei, dapprima su facile pietraia, poi su cresta un po' più esile e ripida fino a un'evidente e ripido canalone franoso che punta proprio i laghi: scesi con molta attenzione per il gran rischio di smuovere sassi siamo ai laghetti, dove intercettiamo un evidente e marcato sentiero (ometti, bolli, cartelli) che in buona varietà d'ambienti ci porterà in poco più di un'ora all'Alpe Pianei, l'Alpe Pasquale Inferiore, l'Alpe Bisi e infine al bello e animato villaggio dell'Alpe Cheggio. Ci riuniamo così a Giampiero, bloccatosi a metà salita per problemi alla schiena, festeggiando all'accogliente Rifugio Città di Novara.
Bella giornata, grazie ai soci. Avanti così.

Una bella cima da fare con attenzione per la scarsa reperibilità delle tracce e per la difficoltà soprattutto in discesa (rocce marce). Panorama in parte precluso ma non ci lamentiamo, le previsioni erano molto pessimistiche e possiamo dire che ci sia andata di lusso. Grazie ai soci per l' ottima compagnia.
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