Vetta di Rhon (3136 m)

Chiara ..... Val d'Aosta? Valmalenco? Devero? Trentino? ....
Gli "intenti" per questo weekend erano numerosi.....
Alcuni si sono "autoeliminati".... Altri li eliminiamo noi (!).....
Alla fine rivoluzioniamo tutto: prima la compagnia, e poi la meta.
Cristina propone quasi "in corner" un qualcosa in Valtellina..... Dai che ci piace e si riesce (!)
Il sabato c'è in previsione la salita alla Vetta di Rhon, ovvero personalmente un qualcosa di inedito.....
E via che si parte, all'insegna di una giornata piacevolissima.
Piacevoli  - anzi, notevoli - i posti e i panorami; piacevole il percorso per la salita alla vetta (nonostante i tratti sfasciumosi e/o di roccette, con quel tanto che basta di adrenalico); ma piacevole soprattutto la compagnia. E l'affinamento. Perchè è bello condividere momenti con persone che più o meno - e molto più che meno! - la pensano come te, la vedono come te, hanno i tuoi stessi desideri, le tue stesse ambizioni e pure.....magari.....anche le tue stesse paure...... Sembra di conoscerle da anni, anche se tutto sommato ci si è visti non tantissime volte .... E quindi si parla, si ride, si scherza, ci si confronta, o anche si sta zitti......Ma tutto con affinità, e il tempo, tra una salita e una discesa, trascorre in modo piacevolissimo.......nonostamte il bel dislivellino oggi!
E per concludere la giornata......bhè, anche il posto dove abbiamo prenotato per dormire è piacevolissimo e carinissimo, e la signora Heidi, la proprietaria, altrettanto piacevole e gentilissima.....Così pure la cena risulta piacevole.... E anche per la sottoscritta (!!!!) Xchè riuscire a mangiare un piatto tipico valtellinese in versione vegana..... bhè, non sarà cosa assolutamente complicata, anzi. Ma vuol dire che dove ti trovi hanno voglia di starti dietro e di sbattersi un pochino di più. Quindi piacevoli e gentili pure loro!
E speriamo che domani vada altrettanto!

Cristina

A forza di parlarne finalmente riusciamo a organizzare un week-end insieme. Valutate alcune idee si decide per la Valtellina. 

Sono anni che desidero salire sulla vetta di Rhon e non essendoci stati nemmeno Chiara e Francesco la cosa viene subito accettata. 

Lasciata l’auto all’Agriturismo il Tiglio, imbocchiamo la sterrata in direzione della Capanna Vetta di Rotta, sterrata che lasciamo subito in favore di un ripido sentierino. Riprendiamo per la poco la strada passando davanti al ristoro El Sit e quindi di nuovo sentiero sempre ripido fino a una fonte dove ricomincia la sterrata che seguiremo fino alla Capanna Vetta di Rhon, chiusa. 

Anche se la giornata non è come ci aspettavamo l’ambiente è molto bello. La cima ora è ben visibile e al momento è l’unica nella nebbia!!! 

Riprendiamo il cammino. Il percorso è tutto bollato ma fino al raggiungimento della cengia è facile perderlo prima nell’erba alta e poi nel ghiaione. Infatti, giunti al ghiaione noi siamo saliti diritti mentre la traccia rimane più a dx, contro le rocce (fatto un tratto in discesa). E’ vero che il terreno non cambia ma i micro tornantini rendono la salita un poco meno faticosa. 

Giunti alla cengia puntare a sx e cominciare a salire in diagonale. La cengia pur non essendo difficile ha dei tratti esposti e il terreno poco stabile la rende più difficile da percorrere di quello che è. Giunti sotto la croce gli ultimi metri si superano su facili e divertenti roccette. 

Giunti in cima Francesco ci allieta con l’armonica, sarà stato l’ambiente, la tensione della salita, il silenzio totale sulla cima ma è stato un momento molto emozionante. 

Fatte le foto di rito e mangiata qualcosina scendiamo. Siamo tutti dell’idea che sia meglio scendere fintanto che siamo ancora concentrati e rimandare il relax una volta giunti sui prati. 

La discesa si rivela poi più semplice del previsto e in breve ci ritroviamo sul ghiaione a metà del quale deviamo verso la Bocchetta di Rogneda per scendere al lago per la sosta pranzo. Giunti alla bocchetta il lago sembra lontano anni luce, non tanto per la reale lontananza ma per il tipo di terreno su cui sembra dovremmo scendere, pietraia. Un breve consulto ci fa però capire che tra scendere da questa parte o tornare da dove siamo venuti poco cambia ormai per cui scendiamo. Anche qui la discesa si rivela meglio del previsto perché il sentiero rimane tutto a sx e non tocca la pietraia. Giunti pochi metri sopra il lago e poiché nessuno ha intenzione di pucciarsi i piedi, evitiamo di scendere e puntiamo direttamente al colletto. 

Al colletto sosta pranzo e quindi tagliando per prati torniamo sul sentiero di salita e poi al posteggio. 

Considerazioni: l’ambiente è molto bello, fortunatamente sembra non essere una cima frequentata perché in presenza di altre persone non so se salirei, ora che ci sono stata. Troppi sfasciumi e troppo instabili ci vuol veramente poco a far partire dei bei bambinelli e a poco servirebbe il casco. Comunque una bella soddisfazione, e nonostante la giornata non proprio soleggiata, grandi panorami in primis la nostra cima di domani!

Francesco...La vetta di Rhon/Rho è una bella conquista appagante, ci sono tutti gli elementi per divertirsi e anche per un pizzico di adrenalina-
 La salita fino al canale detritico non presenta alcun problema,iniziando il traverso  l'attenzione è d'obbligo, la giornata, tutto sommato anche se avara di sole ci ha concesso tutto-
Giunti in vetta godiamo il meritato riposino e panorama e anche un'assolo liturgico sotto la croce-  Ridiscendiamo a ritroso fino alla fine del canale sfasciumato imboccando un pseudo sentierino molto intuitivo che ci ha condotti alla bocchetta di Rogneda a da quest'ultima al suo omonimo lago posto 400 metri sotto , a qs punto una sosta pranzo è d'obbligo-
Con calma raggiungiamo l'auto a San Bernardo-
.....Chiudiamo la giornata con una tipica cena valtellinese !!!



Marco27 Questa è una cima che mi era sfuggita 8 anni fa, quando, durante il corso AmM, la guida alpina che ci accompagnava preferì rinunciare alla salita, un po’ perché venivamo da 10 giorni di trek abbastanza duro ed eravamo tutti piuttosto stanchi, un po’ perché salire in venti su uno sfasciume del genere, tenuto conto che nel gruppo c’erano anche un paio di “elefanti” conclamati da tempo, probabilmente non era parso salutare. Mi ha fatto piacere quindi tornare in questi posti di bei ricordi, salire la cima mancata quella volta, e anche farlo in buona compagnia. La Vetta di Rhon non è difficile, ma non è da sottovalutare, sia per l’esposizione, ma anche e soprattutto per le rocce instabili, che sconsigliano la salita con gruppi numerosi, o in presenza di affollamento, eventualità quest’ultima che reputo alquanto remota: due volte ci sono stato ed entrambe le volte non ci ho incontrato nessuno.